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martedì 8 aprile 2025

Mac Demarco - Chamber of reflection


La discografia tradizionale si è squagliata sull'altare delle nuove tecnologie e dell'open source, ovvero delle risorse gratuite.

Si impone dunque oggi un universo di piccole etichette e di autoproduzioni che trovano la loro grancassa e spesso anche il successo nella rete.

Del resto ci sono molti artisti bravi.

In questo videoclip un aitante giovane Giapponese vive la sua solitudine fatta di spazi angusti, del suo negozietto di alimentari preferito, di pigrizia, di cibo pronto e di animali domestici.

Il suono a bassa fedeltà (low-fi) è probabilmente voluto, per creare un effetto retro. Le immagini in realtà sono d'epoca e sono un montaggio del film Chongquing Express di Wong Kar Wai, del 1994.

L'attore è Takeshi Kaneshiro.

Il video è postato e montato da un amatore.

Buon ascolto
 


Pescara vs Arezzo in programma domani alle 18: speriamo di non addormentarci


Nella foto: Camillo Tavernelli dell'Arezzo


Le due squadre proveranno a dare un senso alla serata, in un campionato che spesso ci ha fatto risparmiare sulla melatonina

Si recupera domani, 9 Aprile alle 18:00, il big match di serie C Pescara vs Arezzo che vale il quarto posto in classifica. Nei biancazzurri manca ancora la colonna di difesa Pellacani, ancora fuori per squalifica. Si rivede Pierozzi sulla fascia destra, preferito a Moruzzi anche in luce di un turn over per le tre partite ravvicinate in calendario.

In attacco Alberti giocherà dal primo minuto. Tutti attendiamo che si sblocchi in quanto è l'unico centravanti in organico, preso a fine mercato invernale proprio per colmare qualche carenza in attacco.

Ci dovrebbe essere anche Merola, che da possibile stella polare del Delfino, uomo con la valigia in mano, uomo mercato e infine uomo da un milione di dollari, sta completando una stagione scialba che rischia di essere un salto di qualità sì, ma all'indietro.

Anche lui è atteso per regalarci solo gioia e niente dazi.

L'Arezzo si giocherá la partita a viso aperto col tridente Pattarello-Ravasio-Tavernelli.

I probabili titolari:

Pescara (4-3-3): 22 Plizzari 77 Pierozzi, 13 Brosco, 16 Crialese, 2 Letizia, 14 Valzania, 6 Squizzato, 8 Dagasso, 10 Merola, 9 Alberti, 11 Cangiano 

In panchina: Silvio Baldini 

Arezzo (4-3-3): 1 Trombini; 6 Renzi, 5 Gilli, 15 Gigli, 23 Righetti; 18 Damiani, 7 Guccione, 24 Chierico; 10 Pattarello, 11 Ravasio, 21 Tavernelli. 

In panchina: Cristian Bucchi

Diretta su Sky Sport, Sky calcio e Now in tv; per quanto riguarda la radio Enrico Rocchi ci aspetta su Radio California e sul sito www.california.it



Ecco perchè il calcio moderno non mi appassiona


(Foto: sebbene non sia un film sul calcio, "Momenti di gloria" racconta la vera storia di alcuni atleti Britannici prima e durante le Olimpiadi del 1924. Erano ragazzi non professionisti e dai valori umani notevoli).


Da bambino seguivo il calcio con passione e un certo atteggiamento fanatico. Crescendo ho presto preso le distanze da tali comportamenti e ho sviluppato un senso critico.

Mi dispiace rilevare che molti adulti su questo argomento siano rimasti come ero io da bambino, se non peggio. Per carità, ognuno ha i suoi difetti e anche io ho i miei (e non sono pochi).

Il calcio che vorrei (e che probabilmente otto tifosi su dieci NON vorrebbero) sarebbe più intimistico, più romantico, meno professionistico e svenduto alla smodata ricerca del profitto.

I club si accorderebbero su limiti ai prezzi di acquisto dei cartellini dei giocatori e verrebbero messi dei tetti massimi agli stipendi, tornando a cifre più normali.

I giovani calciatori avrebbero l'obbligo di terminare le scuole medie superiori con frequenza ed esami condotti in maniera scrupolosa e non pro-forma. In caso di mancato adempimento, verrebbero sospesi e la federazione non gli consentirebbe di giocare.

Scomparirebbero i braccialetti elettronici che misurano le performance sportive, con deroga solo per quelli utili a prevenire scompensi cardiaci e cose simili. 

Si tratta di calcio, non di decathlon. É il talento a fare la differenza.

Inoltre la si smetterebbe di scegliere i giovani talenti in base al fisico e non alla fantasia. Tempo fa mi capitò di veder passeggiare una squadra di Allievi (sedici anni circa) tutti sopra il metro e ottanta. Credevo che giocassero a basket, invece no.

Scomparirebbero gli allenatori che sgridano il calciatore per un dribbling o uno stop di esterno piede o una serpentina. Sono persone tristi.

Le interviste di fine partita verrebbero eliminate: troppo nervosismo. Non è bello vedere allenatori di sessant'anni fare la tragedia come bambinetti per un rigore non dato o perché semplicemente hanno perso.

Basta anche col solito machismo e le dichiarazioni roboanti da caserma: il calcio è un gioco, non è la guerra. Con la forza dei nervi non si risolve niente.

Bisogna ricordarsi che il gioco è divertimento, è lealtà, amicizia, rispetto.

Se si vince si è contenti, se si perde lo si accetta serenamente.

Non ci saranno risse per il calcio e i tifosi avversari faranno continui gemellaggi.

Sto immaginando forse un mondo troppo evoluto. Eppure sarebbe bello.

domenica 6 aprile 2025

È il Pescara migliore degli ultimi quattro anni? Ecco cosa dicono i numeri


Quattro anni di fiacchezza, con qualche momento di gloria.. ma quale è stato il migliore? Aspettando che questo medioevo calcistico finisca, confrontiamo le stagioni.


Il Pescara di quest'anno, dopo quasi tutto il girone di andata in testa alla classifica, è quarto e con una partita da recuperare a 58 punti.

Da quando è retrocessa in terza serie, abbiamo avuto i seguenti risultati:


2021-2022 - Quinto posto con 65 punti, Auteri disputò un discreto campionato sostituito nelle ultime partite alla guida tecnica da Luciano Zauri, con risultati mediocri anche ai play off.

Il Delfino era nel girone B. 

Squadre forti: Modena e Reggiana.


2022-2023 - Finora è da considerare il miglior campionato degli utlimi quattro. Il Pescara partì bene con Colombo, sostituito da Zeman  a una manciata di partite da fine campionato. Il Boemo rivitalizzò la squadra, che giocò bene ai play off perdendo in semifinale col Foggia.  65 punti anche in quella stagione per un buon terzo posto.

Pesarono nonostante le buone prestazioni alcune scelte disastrose di Zeman specialmente nella gara di ritorno a Pescara.

Fu infatti schierato D'Aniello, praticamente inutilizzato per tutto il campionato, al posto del rodato Plizzari in porta.

Inoltre il Foggia pareggiò due volte in extremis del Foggia al 97' e al 114' per mancata capacità dei biancazzurri di gestire il vantaggio. I Satanelli passarono ai rigori

Girone: C

Squadre forti: Catanzaro e Crotone


2023-2024 - Zeman partì bene, poi la squadra ebbe un calo e poi per via di malori piuttosto gravi, il Boemo dovette lasciare il posto a Bucaro, presto a sua volta rimpiazzato da Cascione.

Il Delfino terminò il campionato a 55 punti, sesto

Girone: B

Squadre forti: Cesena


2024-2025 - eccoci ad oggi.

A quattro partite dalla fine, Il Pescara dovrebbe guadagnare almeno 7 punti e terminare a quota 65 per stare al passo con l'annata di Auteri e Zauri e soprattutto quella di Colombo e Zeman.

Molto conterà dall'esito dei play off

Girone: B

Squadre forti: Entella (Il campionato di quest'anno sembra un po' più facile degli anni scorsi)


Conclusioni

Quest'anno il Pescara è stato abbastanza deludente, superiore probabilmente solo a quello di Zeman, Bucaro e Cascione di 12 mesi fa.

Ha l'opportunità di far saltare il banco solo in caso di vittoria dei play off.

Di certo fino a quando parleremo di serie C, si tratterà pur sempre di un medioevo o di un purgatorio sportivo, aspettando di tornare ai livelli che la città e che la tradizione sportiva del club meritano.


venerdì 4 aprile 2025

La spunta il Pineto: dopo un'ora di noia, la sblocca Chakir. Baldini: linguaggio inqualificabile ai microfoni di Rete 8


Mohammed Amine Chakir, attaccante classe 2000 del Lanciano

Il Pineto raccoglie tre punti preziosi e si lancia verso le zone alte della classifica: è sesto a 55 punti ed insidia anche il Pescara, quarto a quota 58.

Dopo un primo tempo tattico, con poche emozioni e tanta noia e un avvio di ripresa altrettanto stentoreo, Chakir ha trovato lo spiraglio giusto: 

cross di Borsoi e stacco di testa del talento Italo-Marocchino di Guastalla.

Vittoria meritata del Pineto.

Fa piacere inoltre che la città di Pineto abbia più notorietà grazie al calcio.

Il Pescara non dà l'impressione di poter fare cose importanti, ne' nelle rimanenti quattro partite ne' ai play off. Dopo quattro partite giocate bene, eccone due sottotono, con svogliatezza e mancanza di idee.

Baldini, che si era fatto squalificare anche di recente per un'altra giornata per delle frasi rivolte all'arbitro, se l'è presa ancora con Enrico Giancarli, che è diventato ormai il suo sparring partner.

Il giornalista di Rete 8 gli aveva chiesto quali sono state le ragioni tattiche di schierare tre attaccanti brevilinei. Il Mister gli ha risposto che lui fa giocare chi corre di più: "Chi corre gioca, chi non corre non gioca".

A tal proposito Giancarli, collegato con gli auricolari allo studio, gli ha girato la domanda dell'opinionista ed ex calciatore Fabio Ferraresi:

"Ci sono stati degli screzi con dei giocatori quando ha detto: -Qui si deve correre?-"

La replica: "Poi dopo ci rimanete male se io vi offendo. Tu hai fatto una domanda: se ho fatto una squadra bassa (in termini di altezza degli attaccanti, N.B).

Io ho risposto che metto quelli che corrono. Ho messo quelli che in allenamento ho visto che mi davano un certo dinamismo (..) dov'é lo screzio? (..) Allora, ti posso fare una domanda? Ma per caso tua moglie ti fa le corna?"

In chiusura di intervista andandosene ha poi ripetuto: "Siamo alle solite, siamo sempre alle solite!"

Su queste pagine online abbiamo elogiato il tecnico di Massa quando era doveroso farlo. Baldini è un grandissimo trainer di calcio che meriterebbe la serie A. Ha dimostrato in tante occasioni di essere una brava persona, dalle scelte coraggiose.

Quando la critica è opportuna però, lo facciamo e lo faremo sempre. 

Il coach del Pescara mostra la sua solita "incontinenza", intesa nel senso Dantesco di mancanza di controllo.

Pessimo (e da ripetere: pessimo), è stato il suo comportamento al cospetto della tv locale.

É uno sfogo dovuto alla rabbia da immediato post-gara per una squadra da lui diretta che ha diverse luci ma che non riesce a colmare le sue zone d'ombra.

Pineto vs Pescara: il derby d'Abruzzo si preannuncia equilibrato e agguerrito




Alle 20:30 di stasera si fronteggeranno Pineto e Pescara, due formazioni amiche che collaborano strettamente nel calciomercato e che fanno riferimento a due città distanti meno di 30 km.

Sono due belle città di mare in cui il calcio è molto sentito.

Il Pineto ha consolidato la sua presenza nel calcio professionistico, negli ultimi anni.

Con un budget limitato, i dirigenti sono riusciti a mettere in campo formazioni competitive e da due anni ancorate a metà classifica.

Con il subentrato Mister Tisci il Pineto ha svolto un girone di ritorno strepitoso, rimediando ad un avvio stentato.


Il Pescara di Baldini è quarto ma negli ultimi anni gli scontri diretti tra le due abruzzesi sono stati sorprendenti, con il sodalizio della provincia Teramana che in alcuni casi è riuscito a prevalere.

Entrambe le squadre sono reduci da sconfitte deludenti ma il rendimento generale e il morale dei due gruppi non sono affatto bassi e lasciano presagire un confronto sentito e animato da un sano campanilismo.

Il Pineto farà a meno di Amadio che non appare in piena forma in favore di Tunjov a centrocampo.

Nel Pescara torna Merola come falso centravanti con Ferraris e Bentivegna a fare da supporto. L'assenza di Pellacani e Lancini in difesa si fa sentire ma tra le buone notizie c'è il recupero fisico di Lonardi (che però oggi non giocherà) e un attacco che ha ritrovato condizione ed entusiasmo.

Diretta tv su Rete 8 e su Now

Di Pietro difende la Le Pen: "Lo fanno tutti". Cazzullo risponde a un lettore: "In Francia l'estabilishment esiste"


Non solo i sovranisti si accorgono che si sta passando il segno


Due testimonianze vanno nella stessa direzione di quanto dedotto in questo blog nel precedente articolo su Marine Le Pen. 

Su "La Stampa" un articolo del 2 Aprile riporta: 

"Se Marine Le Pen è stata condannata per i motivi che ho letto allora siamo tutti colpevoli, allora arrestateci tutti"

Antonio Di Pietro, il simbolo di mani pulite è quasi sgomento per quanto è avvenuto in Francia. In una Montecitorio in cui la sentenza ha fatto scalpore e ha riproposto le ombre di una giustizia che interferisce con la politica al punto da far tornare la nostalgia per l’immunità parlamentare, l’ex magistrato più famoso d’Italia non nasconde per usare un eufemismo le sue perplessità. 

"La storia dell’ineleggibilità decisa con il primo grado di giudizio - spiega - è allucinante. E poi per cosa?! Io sono stato parlamentare europeo ed è impossibile tracciare un confine sul lavoro che chiedi di fare ai tuoi collaboratori per il parlamento di Bruxelles e quello per l’attività politica nel Paese di provenienza. 

Alla fine quel giudice francese ha fatto un piacere alla Le Pen: se non potrà candidarsi questa sentenza farà vincere sicuramente uno dei suoi".



Aldo Cazzullo invece su "La Repubblica", rispondendo alla riflessione di un lettore che gli ha scritto, ha implicitamente ammesso che si tratta di una manovra dell'estabilishment che si difende, non di una normale decisione di un tribunale: 

"Cari lettori, era abbastanza ingenuo attendersi che l’establishment francese avrebbe consegnato il Paese, o la Nazione se preferite, a Marine Le Pen. Una presidenza Le Pen significherebbe smontare tutta l’impalcatura europea costruita negli ultimi cinquant’anni, rinunciare al rapporto privilegiato con la Germania che era già un’idea di de Gaulle — i francesi hanno l’atomica e il seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, i tedeschi la forza economica —, avvicinarsi pericolosamente a Putin."

Insomma, secondo quanto appena letto, se gli elettori vogliono votare Le Pen, bisogna impedirglielo. Ora finalmente potranno scegliere qualcuno di meno pericoloso e i partiti Europeisti avranno tempo per prendere le contromisure.


Il carteggio è consultabile online su Dagospia: 



Il presuntuoso retropensiero dell'estabilishment


Aggiungo una considerazione personale: 

è chiaro che gli elettori non sono stupidi e comprendono quello che sta succedendo. La "Ubris", ovvero la tracotanza di questi pezzi dello Stato che sono in delirio di onnipotenza produrrà un effetto opposto;

si spera che prima o poi i responsabili paghino per questo inquinamento della democrazia. 

Essi sono mossi da un retropensiero presuntuoso ed elitario: il popolo non deve decidere autonomamente, se necessario dobbiamo impedire che si esprima o dirigerlo in una direzione; 

noi gente colta dell'estabilishment sappiamo meglio del popolo come fare il suo bene  (qualora ce ne fregasse qualcosa perchè noi siamo un gradino sopra di esso).


giovedì 3 aprile 2025

29 Giugno 2012: Il giorno in cui i quotidiani impazzirono

Erano i tempi di Euro 2012

Forse fu l'euforia per la vittoria dell'Italia in semifinale contro la Germania della sera prima; forse fu il clima di gioia estiva; 

L'unica cosa sicura fu il ritrovarsi in edicola con una rassegna stampa irripetibile la mattina dopo: i titolisti si dimostrarono scatenati e un po' folli.

Secondo me la redazione de "Il manifesto" sapeva degli altri titoli e si accodò a questo Carnevale spontaneo ma a modo suo.







"Vaffanmerkel", "Li abbiamo fatti neri", "Ciao Ciao culona", "Due pizze e via", "Vaffancina": credo che una rassegna stampa mattutina così non la vedremo più.

Comunque il quel periodo avevamo delle soddisfazioni e a tal proposito va menzionato il Corriere dello Sport del 30 Giugno 2012.




A quanto pare la stampa Italiana ha vissuto il periodo degli Europei di calcio 2012 in maniera gioiosa e in fondo è così che dovrebbe essere sempre, al di là dei titoli pubblicati. Forse i corsivisti Italiani erano ispirati da una Nazionale che giocava bene e che convinceva, con un Balotelli in grande forma e che fece dei bei goal (uno in rovesciata). In finale i nostri ragazzi sembrarono stanchi e persero in malo modo per quattro reti a zero.


mercoledì 2 aprile 2025

Immagini dell'esondazione del Danubio a Budapest (Settembre 2024)

Sulla Le Pen condannata non facciamo i finti tonti



Al di là della colpevolezza o meno della Le Pen, non si può ignorare la repressione del dissenso in atto in Europa e non solo


Marine Le Pen è stata condannata il 31 Marzo dal Tribunale di Parigi alla pena di quattro anni di reclusione, di cui due agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Oltre ad una multa di 100 000 euro, sono stati disposti per lei cinque anni di ineleggibilità. Con lei sono stati condannati altri otto eurodeputati.

In sostanza alcuni collaboratori assegnati al singolo deputato avrebbero svolto incarichi per altri colleghi e per il partito.

Marine Le Pen ha definito questa decisione "Una sentenza politica" e ha promesso che andrà in appello.

Non conosco ovviamente i dettagli di tutta la vicenda giudiziaria ne' le carte processuali ma ulteriori elementi sicuramente emergeranno in futuro.

Marine Le Pen e i suoi sodali avranno anche commesso delle leggerezze, staremo a vedere negli ulteriori gradi di giudizio cosa avverrà e quale sarà la rilevanza penale delle loro azioni.

Tuttavia, nella mente di molti si fanno strada delle analogie chiare che non possono essere sottaciute.


Due pesi, due misure. La giustizia sa bene in che direzione colpire. In altri casi chi colpisce è la pallottola.

Un fattore appare certo: tale episodio fa parte di un chiaro indirizzo politico e non si può non tenere conto dei colpi inferti alla democrazia europea, nel momento in cui si colpisce solo un tipo di schieramento politico e non quello a favore degli estabilishment e delle istituzioni europee e globaliste.

Abbiamo visto cosa è successo in Romania, quando con motivazioni assurde si sono annullate le elezioni che Calin Georgescu stava vincendo e poi si è incriminato lo stesso con accuse ancora più ridicole.

Abbiamo assistito alle vicende di Salvini che è ancora sotto processo per avere da Ministro dell'Interno aver difeso i confini italiani ed Europei da sbarchi di migranti irregolari su cui avevano lucrato sia i trafficanti che le ONG. 

Al tempo stesso Carola Rackete, figlia di un potente industriale delle armi, veniva scarcerata in brevissimo tempo dopo aver cercato di speronare le  motovedette della Finanza che le si erano fatte incontro. 

In tale occasione ci fu anche una espressa richiesta di liberazione ad opera della Cancelliera Angela Merkel.


Illustri politici, condannati e non, vengono premiati con un seggio nell'Europarlamento. Per loro nessuna ineleggibilità alla "Le Pen"

Adesso abbiamo illustri esponenti della politica eletti nell'Europarlamento: Mimmo Lucano, condannato a un anno e sei mesi in Cassazione per falso in atto pubblico; lo stesso Lucano è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 738 000 euro per danno erariale;

la già citata Carola Rackete;

Ilaria Salis, occupante abusiva di abitazioni pubbliche, condannata per lancio di immondizia e ingiurie nei confronti delle forze dell'ordine, arrestata a Budapest l'11 Febbraio 2023 con un manganello nella tasca del cappotto in seguito a pestaggi avvenuti ai danni di militanti di estrema destra che marciavano pacificamente.


Ursula Von Der Leyen, la donna al di sopra della legge




Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione UE, è invece coinvolta nello scandalo Pfizer gate per presunte irregolarità nelle forniture dei vaccini Pfizer; inoltre avrebbe girato ad una società Italiana facente capo al marito 320 milioni di euro dei fondi del Pnrr per spese di ricerca sulle tecnologie RNA, usate anche per i vaccini.

Per lei e per altre cariche UE le immunità sono molto estese, come si legge dal seguente protocollo: 


https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:12016A/PRO/04


Conclusioni

Da una parte abbiamo dunque forze europeiste e di sinistra che la fanno franca mentre appena una formazione sovranista o antiglobalista emerge essa viene neutralizzata per via giudiziaria o anche peggio.

Per "peggio" ci riferiamo agli attentati a Trump, Fico e Orban e all'uccisione alcuni anni fa dell'ex premier Giapponese Shinzo Abe.

venerdì 28 marzo 2025

Ecco il mio kit di sopravvivenza con "borza" Europeista

Scene di autentica idiozia a Bruxelles

 

Hadja Labib ha di recente pubblicato un video su X in qualità di Commissaria per la Preparazione, Gestione della Crisi ed Uguaglianza. Nel filmato ride e scherza, mostrando una serie di oggetti e scorte che sarebbero utili in caso di gestione di una non ben precisata crisi. 

La scorta è per le prime 72 ore, ma non si specifica cosa fare, dove andare, se ci saranno dei bunker antiatomici e soprattutto cosa fare dopo quei tre giorni 

Visto che le crisi possono essere di natura diversa, resta difficile comprendere l'utilità di simili raccomandazioni. 

É un video surreale, in cui quello che è l'equivalente di un ministro ridacchia istruendoci su un pericolo non ben precisato, mentre la presidente della commissione Europea Ursula Von Der Leyen ci annuncia che ci dobbiamo preparare alla guerra. Sono scene di una idiozia difficilmente pareggiabile. 

Cosa c'è da ridere? 

Tale commissaria Lahbib comprende la natura del suo ruolo? Parliamo di una donna che nel giro di tre anni ha ricoperto cariche di importanza capitale per interi popoli, senza esperienza nel merito e senza mai essere appoggiata dal consenso popolare tramite elezioni.

Traspare la mancanza di aderenza con la realtà della maggior parte delle persone. Sembra che la commissaria viva in una bolla fatata tutta sua, condivisa semmai coi pochi privilegiati che le stanno attorno.

La Von Der Leyen affermava che i Russi non avevano armi e rubavano i semiconduttori dalle lavatrici e dai frigoriferi. Ora sono così pericolosi che dobbiamo armarci per stare al loro livello tecnologico e militare.

La Commissaria Hadja Labib era una giornalista fino a tre anni fa. Nel 2022, a sorpresa e senza una reale esperienza in campo politico, è stata nominata ministro degli esteri in Belgio. Nello scorso Dicembre ha assunto la sua carica di Commissaria UE. Nel 2021 fu contestata dagli Ucraini per aver partecipato ad un evento organizzato da una dei figli di Putin in Crimea.






Gente come la presidente Von Der Leyen (che sta giocando con la terza guerra mondiale con discorsi vacui e incoerenti, vestendosi di giallo e blu come una majorette per supportare l'Ucraina) e come la signora Lahbib, con le loro mossette idiote e autocompiaciute sono pericolose. 

La stupidità di certi atteggiamenti da parte di chi riveste cariche istituzionali del genere mette a rischio 500 milioni di Europei.

Facciamola finita con questa Unione Europea, prima che sia troppo tardi.

mercoledì 26 marzo 2025

Corteo e protesta contro la legge sui Gay pride a Budapest


Nella foto: manifestanti a Ferenciek Tere. Fonte: 444.hu

Nel pomeriggio di ieri alcune migliaia di studenti hanno partecipato alla protesta organizzata da Momentum, un partito di opposizione.

Il motivo del contendere è l'emendamento alla legge sulla protezione dei bambini che stabilisce il divieto di tenere manifestazioni pubbliche a favore dei diritti LGBTQ.

Si tratta dunque di un solo punto sulle decisioni a spettro più ampio prese a tutela dei diritti dei minori.

Si è svolto dunque un lungo corteo, partito nel primo pomeriggio sul Ponte della Libertà. Gli studenti sono stati in un secondo momento allontanati perché bloccavano il traffico sul ponte e tre irriducibili sono stati arrestati.



Nella foto: Ákos Hadházy

Gli è stato poi consentito di manifestare nella Piazza "Ferenciek Tere, dove il leader di Momentum 
Ákos Hadházy e altri politici come Krisztina Baranyi, che opera a livello locale e l'europarlamentare Daniel Freund hanno preso la parola. Tra le accuse più gettonate nei confronti di Orban vi sono state quelle di consegnare i paesi ai Russi, di malversazione dei fondi pubblici e di minare la libertà di riunione e di parola. Durante il blocco del ponte Petofi un attivista politico indipendente che opera a livello locale, Bálint Szabó, si è messo sotto il furgone della polizia suonando la tromba, per poi lanciarsi nel Danubio (forse con l'intento di attraversare il fiume a nuoto). É stato salvato e rianimato.







Nelle foto: Balint Szabo, fonti: 444.hu e police.hu (seconda foto)



Gli scontri sono stati irrilevanti, si è a conoscenza solo di una piccola scaramuccia tra i ragazzi in protesta e dei passanti. Le proteste sono continuate fino a tarda notte, sono stati occupati ben tre ponti della città. I manifestanti rimasti fino a notte, che erano alcune centinaia, hanno terminato la loro protesta in una piazza del  Parlamento buia (le luci vengono spente già alle 22:00 e questo è un vero peccato per turisti e passanti che vogliono ammirarlo). Prima che i ragazzi raggiungessero il Parlamento, la polizia gli aveva bloccato ancora una volta il passo con le camionette al Ponte di Margherita. 


Manifestanti presso il Parlamento. Fonte: andrearusso.net


Adesso aspettiamo le mosse successive. 
Da una parte la maggioranza vuole inserire i provvedimenti sulla tutela dei bambini e sui gay pride in Costituzione. Le opposizioni dal canto loro annunciano altre manifestazioni e il sindaco di centrosinistra Gergely Karácsony promette che il gay pride di Giugno si terrà lo stesso, nonostante le multe previste fino a 200 000 fiorini (500 euro) per chi verrà fermato dalla polizia.





Manifestanti sul Ponte Margherita. Fonte: andrearusso.net



venerdì 21 marzo 2025

Tutti possiamo leggere il Manifesto di Ventotene, per cui non raccontiamo bugie



Nella foto, da sinistra: Ernesto Rossi, Altiero Spinelli, Eugenio Colorni


Premessa necessaria: un po' di obiettività

Il Manifesto di Ventotene fu scritto nel 1941 da Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi durante il confino decretato dal regime fascista.

I tre intellettuali ipotizzavano una Europa unita e non più divisa dalla guerra, indicando quella che sarebbe in scala ampia l'emancipazione del ceto proletario dal controllo delle classi dominanti fino ad allora.

Chi legge questo blog normalmente è un lettore di un certo tipo: non ha bisogno di essere imboccato, ha già un suo senso critico, un minimo di cultura, una capacità di discernimento.

Noi Italiani in generale siamo figli di una cultura principalmente umanistica. Abbiamo una buona coscienza delle sfumature dell'animo umano, abbiamo un nostro senso civico e soprattutto più di altri popoli abbiamo una completezza linguistica e filosofica.

Chi non è offuscato dall'ideologia sa vedere le cose con un minimo di obiettività.


Cosa propugna il Manifesto di Ventotene?

Tutti possono convenire sulla qualità intellettuale che emerge dal testo di Ventotene. 

Cionondimeno bisogna mentire fortemente a sè stessi per non ammettere che esso sia un manifesto antidemocratico.

In questa opera si chiede la abolizione parziale della proprietà privata, l'uso di una violenza repressiva per chi non si adegua al processo rivoluzionario socialista e si critica in più punti la democrazia come mezzo per affrancare il proletariato.

Il testo preconizza una società Europea molto utopica, in cui addirittura tutti i popoli europei insieme fanno la rivoluzione e realizzano una temporanea dittatura del proletariato; in seguito, consolidato il nuovo regime, chi si è messo a capo della rivolta farà lentamente concessioni.

Si chiede anche la partecipazione di partiti con vedute diverse, come i liberali ad esempio, ma appare chiaro che si dovranno piegare ad un contesto socialista.

Al tempo no, ma oggi possiamo dirlo: sono cose che abbiamo già visto. 

Anche nell'Ungheria di Kadar, qualche anno dopo la rivolta del 1956, si derogò in maniera graduale al comunismo integerrimo e si misero in atto delle concessioni verso alcune forme di commercio, di turismo e di apertura all'occidente liberale.

Lo stesso si può dire del socialismo partecipato Jugoslavo degli anni '60, in cui i lavoratori prendevano decisioni con il direttore della fabbrica o del negozio e agivano in un regime di competitività con le aziende dello stesso settore.

Questo però non ha nulla a che fare con la democrazia.

Se la popolazione avesse voluto virare verso il liberismo o un certo grado di capitalismo, le sarebbe stato impedito.

Nel Manifesto di Ventotene si fa un riferimento abbastanza chiaro all'uso della forza per un popolo che "attende di essere guidato", piuttosto che cercare dei "plebisciti".


Il linguaggio ambiguo del Manifesto di Ventotene: come indorare la pillola del socialismo.

Lo stile della carta di Ventotene  è poco onesto: gli autori propongono contenuti forti, antidemocratici ma ci girano attorno con tante belle parole forbite.

Sfido chiunque a dire che questo sia un testo comprensibile alle masse degli anni '40 e '50 alle quali esso era destinato.

Un manifesto dovrebbe avere un linguaggio semplice e usare concetti abbastanza chiari, che non possano essere rivoltati a piacimento.

Il manifesto in questione dice e non dice, tira il sasso e nasconde la mano.


Il Manifesto di Ventotene si rivolge davvero alle masse?

A questo punto il dubbio è legittimo, visto il contenuto dittatoriale e il linguaggio ondivago.

Il testo è veramente diretto alle masse o piuttosto ad una elite di intellettuali e politici che dovranno coartatamente guidare i popoli, in assenza di democrazia, per poi farli partecipare senza deragliare da un ambito socialista?


L'Unione Europea non rispecchia il Manifesto di Ventotene in alcun modo

Il Manifesto di Ventotene non ha nessun riscontro ne' nell' Unione Europea attuale ne' nella sinistra dei cosiddetti "Partiti Democratici" odierni: entrambe sono svendute al liberismo più sfrenato e rispondono ai "desiderata" degli imprenditori più grandi in termini di fatturato e di influenza sulla politica.

L'Europa attuale come primo atto di unificazione ha creato la moneta unica. Il processo è iniziato dalla finanza e dall'interesse dei grandi investitori di non vedere il denaro investito nei titoli di stato svalutato.

Inoltre l'Euro consente alla Banca Centrale Europea di svolgere la sua politica neoliberista, che vuole il denaro creato non come proprietà del popolo, ma messo in circolo come una forma di prestito, per cui quasi sempre gli Stati nazionali e le collettività che li sorreggono dovranno prima o poi pagarne la restituzione con tanto di interessi.

Tramite l'Euro e la Ue le politiche economiche degli Stati membri sono fortemente limitate nei poteri decisionali, con cessioni fattuali di sovranità nazionali non sempre avallate dai popoli europei. 

Ai cittadini Italiani non è mai stato chiesto tramite referendum se volessero partecipare o meno a questa concezione di Unione Europea e se volessero cambiare almeno in parte alcune forme di organizzazione e di cooperazione.

Non mi si venga a dire che la carta costituzionale non lo consente: per introdurre nella Costituzione il "pareggio di bilancio" tanto caro alla Ue il parlamento si è solertemente attivato, modificandola.


Conclusioni

Come Giano Bifronte, la sinistra europeista ama il comunismo e il capitalismo più sfrenato al tempo stesso.

Si balocca con belle parole e utopie e non discute sui problemi specifici Europei e sulle esigenze di cambiare politiche fallimentari e assurde.

Non è una questione di partiti politici o di schieramenti: chi mi legge sa benissimo che ho sempre criticato ferocemente anche Giorgia Meloni quando non ero d'accordo con quello che dice e che fa.

Se si ama il manifesto di Ventotene, si rigetta "in toto" questa Unione Europea e si desidera di abbatterla e ricostruirla. Delle due opzioni solo una è possibile.


Vi lascio il link con il testo completo:


https://novara.anpi.it/attivita/2015/manifesto%20di%20ventotene.pdf



mercoledì 19 marzo 2025

Piazza del Popolo e i notabili dalle idee confuse


Una piazza piena di contraddizioni

Mi sono preso un po' di tempo prima di commentare quanto avvenuto a Piazza del Popolo il 15 marzo. Ho preferito ascoltare con calma i vari interventi e divertirmi, perché il teatro dell'assurdo che ne è scatutito è risultato parecchio divertente.

Personalità varie della sinistra hanno tentato di spacciare il meeting pro-Europa del 15 Marzo come una organizzazione spontanea e composta da persone comuni, senza partiti alle spalle.

Non ci voleva molto a scoprire la verità che già appariva evidente.

L'organizzatore è stato Michele Serra, noto per aver lanciato strali per decenni contro Berlusconi. Serra scrive per testate afferenti a John Elkann, che produce automobili e armi e che farà molti profitti riconvertendo le fabbriche di automobili con la manifattura di carri armati.

Sul palco si sono avvicendate persone che professavano il disarmo e altre che volevano la guerra.

Le bandiere della pace tra il pubblico si alternavano a cartelli inneggianti al riarmo.

C'erano poi varie bandiere della Romania. Bisognerebbe spiegare a costoro che l'estabilishment Europeo è legato a doppio filo con i giudici della Corte Costituzionale Romena che hanno estromesso Calin Georgescu dalle elezioni che stava vincendo, sulla base di accuse inconsistenti.

I soliti membri dello spettacolo e della cultura che fanno i tour negli eventi di sinistra hanno partecipato sul palco o con videomessaggi.

Tra i tanti citiamo la Segre che non ha condannato negli ultimi anni il genocidio Palestinese, la Littizzetto che poche ore prima si era attirata le ire dell'esercito Italiano che secondo lei fa "cagarissimo a combattere", 

Corrado Augias e Jovanotti vestito con un completo avana, maglietta proletaria, fiocchetto al collo e berretto "quasi coppola".

Ho provato molto interesse per l'intervento della ottantacinquenne Renata Colorni, figlia di Eugenio Colorni, che fu poi adottata da Altiero Spinelli (nella foto in alto).





Il Manifesto di Ventotene

Proprio sul Manifesto di Ventotene dei confinati Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi hanno insistito diversi ospiti sul palco, presentati da Claudio Bisio.

Il Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941, propugna un temporaneo passaggio dal fascismo ad un regime comunista con non bene specificate forme di partecipazione. 

Dispone una abolizione selettiva della proprietà privata. Fa anche un riferimento velato a forme di repressione durante la fase rivoluzionaria. 

Mi sembra invece di non ravvisare nei valori fondanti della Ue il Marxismo.

Semmai l'Unione Europea si rispecchia di più in alcune lobby finanziarie alla Soros e in burocrati che intendono scavalcare le sovranità nazionali.


Gualtieri dà 270 000 euro alla piazza di sinistra, Vecchioni fa il suprematista culturale.

Completa il fatto la notizia, svelata dai giornali di destra nei giorni successivi, che questo evento dai valori parziali e vicini al PD è stato finanziato dal Comune di Roma con 270 000 euro.

Il cantante Roberto Vecchioni ha delineato una sorta di suprematismo europeo sciorinando una lista di artisti che gli altri continenti non possono vantare (come se essi non abbiano nel loro presente e nel loro passato personalità importantissime in ambito letterario, umanistico e in ogni altro campo dello scibile umano).

Mi risulta che fino a poco tempo fa la sinistra fosse pacifista e terzomondista, oggi si riscopre in parte guerrafondaia e suprematista Europea, quindi discriminatoria e quasi razzista nei confronti degli altri continenti.







Bentivoglio ha letto il discorso di Pericle agli Ateniesi

L'attore Fabrizio Bentivoglio ha pensato di sponsorizzare la democrazia europea leggendo Pericle, dimenticando che Atene all'epoca era una oligarchia con 30 000 cittadini e 170 000 schiavi.

Trent'anni dopo la dipartita di Pericle Socrate morì bevendo la cicuta, dopo essere stato condannato a morte dal parlamento Ateniese per aver fatto delle domande per strada che avevano infastidito qualche potente.




La benedizione della Von Der Leyen

Nelle stesse ore in cui si teneva questo assurdo e Ioneschiano evento, Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea, dichiarava: "L'Europa deve preparasi alla guerra".

C'è bisogno di aggiungere altro?

domenica 16 marzo 2025

Il Pescara rimonta: ora è terzo


Foto di repertorio, Pescaracalcio.com


Dopo le ultime tre partite, giocate nel giro di una settimana, il Pescara appare rigenerato.

Due vittorie e un pareggio eroico in dieci uomini per sessanta minuti sono lo specchio di una squadra in salute, che ha ritrovato entusiasmo e sfrontatezza.

I meccanismi offensivi funzionano meglio e attaccanti a secco da tempo quali Cangiano, Bentivegna e Ferraris si sono rimessi a segnare.

Inoltre ha iniziato a calcare i campi e a segnare il sedicenne Arena, fortissimo tecnicamente e potenzialmente decisivo nei futuri play off di Giugno.

Adesso il Delfino può sorridere: per i play off, salvo imprevisti, Lonardi, Merola, Kraja e Alberti dovrebbero essere al meglio della forma fisica, mettendosi in pari coi compagni.

Mancano solo sei partite al termine della stagione regolare e a Brosco e compagni non resta altro che continuare a giocare spensieratamente e con la solita personalità.

Grazie alla sconfitta odierna della Torres il Pescara è terzo e si può essere orgogliosi dei nostri ragazzi. Il collettivo ha valori tecnici buoni ma non eccelsi. Tuttavia i biancazzurri hanno mostrato più o meno tutti un senso del sacrificio ammirevole, dimostrando dei valori morali importanti.

I play off sono un campionato a parte, si sa. Da oggi in poi sappiamo anche che in questi play off il Pescara si farà sicuramente rispettare, darà spettacolo e sarà temuto dagli avversari.

Zelensky e la sua presa di coscienza




La mancanza di buonsenso ha reso il popolo Ucraino un agnello sacrificale

Con l'ingresso in carica di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti la guerra in Ucraina ha subito una drastica sterzata e si è iniziato a parlare di pace. 

Il fatto stesso che con il cambio della leadership alla Casa Bianca gli esiti di un conflitto tra due nazioni Slave situate dall'altra parte del mondo possano cambiare, dimostra, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, che tale confronto armato non era altro che una guerra per procura;  

in tale ambito un intero paese e un intero popolo sono stati sacrificati sull'altare degli interessi Americani. 

Mi trovo altresì quasi del tutto d'accordo con Trump e con la sua visione di tale guerra, che poteva essere evitata e che è stata frutto in buona parte delle scelte sbagliate dell'amministrazione Biden.

Se l'incontro nella Sala Ovale tra il presidente Ucraino Zelensky, Trump e il suo vicepresidente Vance si fosse svolto a porte chiuse e non davanti alla stampa, avrei concordato in toto con quanto espresso in maniera cruda e diretta dai due leaders Americani. 

Trump sbaglia i modi ma ha ragione nei contenuti. Zelensky "core ingrato"




A Washington si sono confrontate tre persone dall'atteggiamento arrogante, con la differenza che due di loro se lo potevano permettere, mentre la terza, ovvero Zelensky, no. 

É vero: si doveva evitare una sceneggiata del genere di fronte al mondo intero. Riguardo al "cessate il fuoco" Trump e Zelensky avrebbero dovuto accordarsi prima;

in mancanza di una decisione comune dovevano scegliere di incentrare la conferenza stampa solo sull'accordo minerario, glissando coi giornalisti e rimandando il discorso "pace e armistizio". 

É anche vero che Trump non doveva maltrattare il Premier Ucraino in quella maniera, giacchè egli rappresenta un popolo intero già sofferente. 

Al netto di queste due premesse, però, Trump e Vance nella sostanza hanno ragione: Zelensky raramente ha detto grazie per l'aiuto ricevuto;

ha addirittura accusato l'intero occidente, quando già esso lo supportava generosamente, "di non avere il coraggio dei suoi uomini sul campo di battaglia". 


Ha attaccato il Premier Ungherese Orban per non avergli fornito le armi, quando quest'ultimo ha accolto nel suo Paese centinaia di migliaia di Ucraini.



Zelensky pensa di poter dettare le regole della pace, ma in guerra tali condizioni le detta sostanzialmente una parte sola: il vincitore. Il vincitore è la Russia. Zelensky avrebbe potuto evitare il conflitto facilmente ritirando la candidatura Ucraina per la Nato.

Aderire alla Nato avrebbe generato nuove basi alle porte della Federazione Russa, che si sarebbe sentita minacciata.

L'Ucraina avrebbe potuto in altro modo garantirsi da potenziali aggressioni Russe tramite dei semplici trattati internazionali di soccorso mutuo o unilaterale, senza la installazione di basi.

Ora dovrà riconoscere l'appartenenza alla Russia del Donbass e della Crimea almeno, dopo aver perso centinaia di migliaia di vite umane, con villaggi e città devastate. 

Zelensky e il principio di realtà

Il Presidente Ucraino sembra non rendersi conto della realtà. Crede forse veramente di aver fatto combattere i suoi ragazzi per difendere l'intero occidente. 

Dal canto loro l'ex presidente degli Stati Uniti Biden e tutti i suoi stati vassalli hanno contribuito a farglielo credere, accettando di buon grado le sue prediche, le sue critiche e applaudendolo nei parlamenti (manco fosse Garibaldi). 

Zelensky forse sta iniziando a capire, ma non ne sono troppo sicuro, che ogni aiuto non è gratis. I paesi Europei non sono anime belle. La sua Ucraina avrebbe molta più autonomia e indipendenza se avesse evitato la guerra. 

Gli affaristi occidentali sono pronti a spartirsi il Paese e faranno investimenti con le tasse pagate dai propri concittadini delle classi medie.

L'Ucraina è già svenduta: agli Americani, agli Europei e infine ai Russi, che si sono presi quanto volevano con la forza. 

Eppure quel proverbio: 

"Guardati dai nemici, ma soprattutto dagli amici" è vecchio come il mondo. 

Se questo detto nella vita comune, tra persone comuni e civili è solo in parte calzante, in ambito politico lo è del tutto.