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sabato 25 maggio 2024

"Una donna in carriera": un film benvoluto, forse anche troppo



Premessa

Ci sono molte realizzazioni degli anni '80 e non solo, che reggono al peso degli anni apparendo ancora moderne e tutto sommato attuali.

Del resto gli artisti di qualche anno fa avevano più chiaro il concetto di lasciare una traccia di sé nei secoli successivi tramite la propria opera.

Il regista Mike Nichols, lo sceneggiatore Kevin Wade e gli altri partecipanti ed autori del film stanno vincendo questa scommessa.

Confesso di non aver trovato nemmeno una recensione decisamente negativa di "Una donna in carriera", titolo Italiano di Working Girl (ragazza che lavora).

Eppure i punti deboli ci sono e benchè l'opera sia a tratti gradevole, è giusto farli venir fuori una volta per tutte.

Il contesto

Erano gli anni in cui il cinema ci proponeva gli Yuppies, ovvero giovani rampanti, che, spesso senza particolari doti o titoli di studio, raggiungevano il successo con datori di lavoro vogliosi di dargli tutto non si sa bene per quale oscuro motivo.

È il caso di: "Il segreto del mio successo", in cui la chiave di tutto era nel fatto che Michael J Fox si appropinquava una parente (non è chiaro se fosse acquisita o meno). 

In "Wall Street" Charlie Sheen entrava nelle grazie del suo capo Michael Douglas, che, senza un motivo valido e razionale, gli dava soldi, gli faceva fare carriera e perfino lo faceva affiancare da una donna a sua disposizione. 

Finiva male. 

In "Risky business" uno studentello di liceo impersonato da un giovane Tom Cruise si improvvisava magnaccia, rubando giovani escort a un mafiosetto altrettanto imberbe. 

Senza svelare troppo, finiva a tarallucci e vino, col gangster che gli diceva: "Per questa volta non ti ammazzo perchè mi stai simpatico" (glielo diceva mentre si riprendeva le mignotte e altro ancora, portandosi via tutto a bordo di un camion). 

Ce ne sono anche altri di film così ma soprassediamo.

La trama del film

Tess (Melanie Griffith) è una dolce ragazza povera, priva di istruzione universitaria.

Trova il suo ragazzo a letto con un'altra, ma dopo poco sarebbe disposta anche a perdonarlo.
Cambia vari lavori da segretaria, tra una molestia sessuale ricevuta e una reazione troppo impulsiva.

Finisce a lavorare in una ennesima holding come assistente di Katharine, impersonata da Sigourney Weaver. 

Tess fa le scarpe a Katharine
(apparentemente molto più qualificata) in tre modi:

rubandole il fidanzato (prima inconsapevolmente, poi a ragion veduta) ricco e potente; 

rubandole anche l'identità dopo aver inizialmente solo millantato di essere una donna di affari;

trovando una idea di business vincente venutale in mente leggendo un periodico. 

Tuttavia Katharine dal canto suo non è una santa, giacchè tenta di rubarle l'idea.

La Griffith deve per forza sembrare quella buona, la Weaver quella antipatica e misera.

A dire il vero è più il contrario a conti fatti.

Niente da fare dunque: alla fine, nonostante la Weaver sia una manager che si suppone con tanto di laurea e master e che ha lavorato anni spalla a spalla con i capi, viene licenziata con un calcio nel sedere;

la Griffith invece si ritrova di colpo a fare la dirigente, in un grattacielo con tanto di pareti a vetro.

Personaggi ed elementi del film

Questa mancanza di realismo non si spiega nemmeno lombrosianamente. Si sa che nei film si asseconda l'estetica. 

Tuttavia, se Melanie ha quel faccino che buca lo schermo, una linea morbida del corpo, la snella Sigourney, educata ed elegante, la buttiamo forse via?

Di contorno abbiamo un Harrison Ford spaesato che sembra dire: "Chi sono, dove mi trovo e che ci faccio qui?", tirato da una parte e dall'altra da due giovani e avvenenti donne (e chiamalo scemo).

Riconosciamo anche un ancora poco noto Alec Baldwin nella parte del fidanzato fedifrago, suscettibile e buono a nulla, che si sorprende se una non lo vuole sposare pochi giorni dopo essere stato trovato a letto con un'altra.

Non possiamo tralasciare Joan Cusack, che fece colpo sul pubblico, nella parte di amica e complice della protagonista, mostrando un taglio di capelli e una recitazione abbastanza sopra le righe.

Nei titoli di coda abbiamo anche una canzone che all'epoca piacque molto: "Let the river run", di Carly Simon, una sorta di gospel squillante ed allegro.

Era un brano passabile, ma anch'esso, come il film, un po' sopravvalutato.

Accoglienza del pubblico e della critica

Questa commedia, leggera, metropolitana, romantica quanto basta, incassò grandi cifre al botteghino.  Perfino la critica, che in genere spacca il capello in quattro ed eccede nella condanna di dettagli superabili, fu all'uscita ed è ancora oggi, stranamente morbida.  

Risultato: 

un Oscar vinto per la migliore canzone,

un Golden Globe a Melanie Griffith come migliore attrice protagonista, 

un Boston Society film of Critics a Melanie Griffith come attrice protagonista e uno a Joan Cusack come miglior attrice non protagonista.

Considerazioni finali

Il film regge abbastanza bene agli urti del tempo e lo vediamo ancora trasmesso dalle tv Italiane.

Tuttavia sarebbe il caso di collocare "Working girl" nelle giuste caselle della storia della settima arte, avendo raccolto molto con una bonaria versione (una tra le tante) del giovincello in carriera.

Si soddisfa il pubblico nelle sue esigenze di avventura amorosa e di successo. 

C'è molto mestiere e furbizia, la seducente immediatezza dei prodotti commerciali degli anni '80, con i limiti che ne conseguono: mancanza di uno stile personale e di raffinatezza unite al gusto dell'esagerazione. 

Tante sono le approssimazioni narrative, troppa è la semplificazione del sentimento, della psicologia delle persone e del mondo della finanza. 

Per di più si fa ricorso a qualche battuta e a qualche scena un po' puerile come captatio benevolentiae, che se come espedienti hanno anche funzionato, riducono le ambizioni artistiche.

In sintesi: il film è carino, leggero, piacevole, ma è stato trattato come un capolavoro ed ogni cosa ha la sua dimensione, altrimenti una 128 è come una Thema e la pensione Maria Rosaria Junior diventa l'hotel Sheraton.

giovedì 23 maggio 2024

La mia partecipazione odierna a Senza Riguardo, 23 Maggio 2024

Ranieri salva il Cagliari e chiude (o quasi) la sua carriera


Dopo un avvio difficilissimo di campionato, il Cagliari di Claudio Ranieri è riuscito a rimontare e a salvarsi con una giornata di anticipo, festeggiando la permanenza in Serie A.

A Febbraio aveva rassegnato le dimissioni, ma sono stati i suoi stessi giocatori a pregarlo di rimanere. 

Hanno fatto finalmente come diceva lui e i risultati sono giunti.

Ranieri non ha vinto tantissimo ai massimi livelli, ma ha fatto comunque cose importanti: una Premier League vinta con una squadra outsider come il Leicester, vero miracolo sportivo; un secondo posto eroico con la Roma nel 2010; una supercoppa Europea vinta col Valencia e altri traguardi non certo trascurabili.

Ranieri è una persona di valore al di là del risultato sportivo. In Inghilterra si era ambientato bene imparando un ottimo inglese;

nei confronti con i giornalisti Italiani spesso inappropriati e incuranti della tensione post-partita è sempre stato costruttivo ed elegante.

Il tecnico Romano non deve dimostrare nulla, adesso, nel 2024. Si è distinto prima come giocatore nelle massime categorie del calcio Italiano e poi seduto in panchina a bordo campo.

Pochi giorni fa ha annunciato di lasciare parzialmente il calcio: si dice disposto ad allenare solo una Nazionale, forse perchè è un impegno di prestigio e meno stressante del lavoro in un club.

Una persona così in un calcio urlato e pieno di storture è preziosa.

Gli faccio i migliori auguri.

Tovarisch Gorbaciov - Midnight Moscow, 1987

Follia pura. Un grammelot senza un vero significato in finto Russo, che coinvolse il tenore Romano Emili, sotto la firma di Andrea Mingardi.


Chi ha paura del serpente?


Ricordo di aver assistito ad un suo concerto negli anni '80, alla villa comunale di Isernia (probabilmente era il 1984).

Avevo cinque anni circa.

Andrea Mingardi portava un taglio "estivo", con capelli più corti tirati all'indietro, barba da mandrillo sciupafemmine e piccolo codino dietro alla nuca.

Ci fece cantare il refrain: "Chi ha paura del serpente, ha paura della gente", con la base musicale che andava ad oltranza -Una volta andammo avanti così per quarantacinque minuti- incalzò.

Poi concluse con "E la radio va", altro pezzo importante della sua produzione.

Ero piccolo, ma ricordo abbastanza.

E come scordare, tra le tante sue canzoni piene di contenuti, la leggera e commerciale: Tavarisch Gorbaciov Dasvidanja?

Un bellissimo brano nonsense e molto accattivante.

Atalanta superlativa, schianta il Bayer Leverkusen e scrive la Storia.


Nella foto: Ademola Lookman

Il Nigeriano Lookman ha segnato tre reti per un perentorio 3 a 0: troppo bello per essere vero


Nonostante il suo lungo, ultracentenario e glorioso passato, i nerazzurri di Bergamo non avevano mai vinto un campionato Italiano, ne' una coppa Europea.

Già da diversi anni il club del presidente Percassi, grazie ad un ambiente laborioso e sereno, aveva lanciato nuovi talenti e fatto rendere onesti professionisti più del loro precedente valore, aiutando alcuni di loro a diventare finalmente dei campioni.

L'allenatore Gian Piero Gasperini, che già da calciatore si interessava molto dell'aspetto tattico, stando alle testimonianze di compagni ed allenatori, sta dimostrando da diversi anni di avere un talento enorme.

Gli mancava la definitiva consacrazione, dopo il terzo posto in serie A con la Dea di tre anni fa e alcuni premi individuali.

Da bambino, ricordo bene l'annata 1987-1988: i nerazzurri erano retrocessi in B l'anno prima ma avevano vinto la Coppa Italia. Si ritrovarono dunque a giocare in serie cadetta e allo stesso posto lottare per la Coppa delle Coppe. Risultato: quarto posto, promozione in serie A ed eliminazione in semifinale nella prestigiosa competizione europea.

Che bei tempi quelli di Glenn Stromberg,  Domenico Progna, Eligio Nicolini, Daniele Fortunato, Ivano Bonetti e molti altri giocatori degni di monumenti in piazza.

Non era una casualità se in panchina sedeva una persona splendida come Emiliano Mondonico.

Ieri una tripletta di Lookman ha messo la ciliegina sulla torta sul lavoro di uno sfavillante collettivo che ha scritto una pagina importante del calcio Italiano. È una medaglia per tutte le realtà di provincia come Bergamo che tengono testa ai giganti metropolitani.

mercoledì 22 maggio 2024

Crosetto ancora in ospedale per pericardite. Nel 2021 scrisse dei suoi "effetti avversi"


Secondo ricovero per pericardite per il Ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo una prima degenza a metà Febbraio di quest'anno. Ad Aprile 2021 rivelò di avere effetti avversi da vaccino.

Faccio delle premesse: auguro a Crosetto tutto il meglio e di tornare in piena salute.

Inoltre non esporrò tesi sulla pandemia e sui vaccini. Ognuno ha le sue opinioni e se le tiene. Del resto dopo le numerose assurdità avvenute in tutto il mondo nel biennio del Covid, se per qualcuno la gestione pandemica è stata gestita normalmente di certo non cambierà idea ora.

Un commento su Twitter del ministro gigante, datato 15 Aprile 2021 recitava:" Io ho avuto e sto avendo delle reazioni avverse, ma non le segnalo...."


Aggiungo solo che avrebbe fatto meglio a segnalarle.

Ad Agosto del 2021, affermava invece di aver preso la variante Delta nonostante avesse assunto due dosi di vaccino Pfizer e di essere guarito con le cellule monoclonali

Lo sfogo di Crosetto: "Io, vaccinato ma senza green pass" - ilGiornale.it


Sempre per restare in ambito politico, l'ex Ministro di Grazia e Giustizia Castelli affermava qualche tempo fa:

"Sono una vittima del vaccino Covid, ho una altissima probabilità di avere una trombosi" :

 

Per non farci mancare nulla, abbiamo scoperto pochi giorni fa che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è indagato per alterazione dei dati pandemici:


Intanto chi continua a porre dubbi e ad esprimere critiche sulle bugie e sulle malversazioni del potere in ambito di emergenza sanitaria viene definito complottista e no vax. 

Fate voi. 

Pescara calcio: come sarà la prossima stagione?

C'è un po' di rassegnazione in città ma anche la fiducia di cambiare rotta in un futuro non lontano

Chi segue le pagine del mio blog, sa bene cosa ho scritto ad inizio campionato.

In sintesi sostenevo che la squadra si era indebolita, che non era capace di risalire in serie B e che questi giovani promettenti e inesperti avrebbero preso schiaffi. 

In più specificai, quando venne deciso che il Delfino avrebbe giocato nel girone B di serie C anzichè in quello C, che era andata di lusso,  vista la maggior competitività di quest'ultimo.

Mi sembra che i pronostici siano stati rispettati ma non era difficile comprenderlo.

Il presidente Sebastiani sembra motivato a cedere ancora una volta a gli elementi migliori per ringiovanire ulteriormente la squadra.

Di questo passo, nella stagione 2024/2025 il Pescara rischia di finire a metà classifica nella migliore delle ipotesi e nella peggiore di retrocedere in serie D.

Il progetto economico c'è: In terza serie chi fa giocare i giovani intasca premi di valorizzazione basati sul minutaggio, oltre ai margini di rivendita e altri business che si possono fare con i giocatori dotati di prospettive di crescita.

Parte della tifoseria fino a una-due stagioni fa difendeva ancora Sebastiani perché comunque aveva portato in serie A la squadra qualche anno prima e aveva ottenuto buoni piazzamenti quasi sempre.

Qualche campionato storto poteva anche starci, con la prospettiva di risalire subito in B, come era sempre successo.

La terza mancata promozione in B ha rotto ulteriormente gli equilibri

Il Pescara infatti, non gioca quattro stagioni di serie C consecutive da ben 50 anni.

Ormai la dimensione degli Adriatici era questa: per la grandezza e l'importanza della città e per le possibilità economiche che sorreggevano normalmente il club, i biancazzurri avevano sviluppato una solida tradizione in serie B, con qualche assaggio della massima serie.

Stare perlomeno in B a Pescara è un motivo di orgoglio anche per chi non segue il calcio.

Quando un sodalizio raggiunge la massima serie la pubblicità per la città da cui proviene è assicurata.

Ricordo che nel 2016 incontrai un Hare Krishna per strada a Budapest. Mi disse: "Certo che conosco Pescara. E ha anche una bella squadra, fa un gioco divertente!"

La città cresce, il pallone vuole tenere il passo





Tra tre anni entrerà in vigore quanto deciso dal referendum sulla Grande Pescara: la città ingloberà i vicini centri di Montesilvano (centro di quasi 60 000 abitanti) e Spoltore (quasi 20 000 abitanti).

La culla di Gabriele D'Annunzio, di Federico Caffè e di Flaiano è già per molti versi il centro urbano più importante in Abruzzo, una regione con una popolazione pari a un piccolo stato come L'Estonia (1 milione e 300 000 abitanti).

Con l'accorpamento Pescara acquisirà sicuramente maggiore peso strategico, politico ed economico, giungendo a 200 000 abitanti.

La squadra deve stare al passo.

Sebastiani sarebbe in cerca di acquirenti, ma a quanto pare questi ultimi non ci sono. Nessuno si fa avanti da anni, quantomeno alle condizioni di vendita del presidente attuale.

È comunque difficile che Daniele Sebastiani possa andare avanti a lungo: il pubblico allo stadio è sempre più scarso, le entrate non sono floride, la contestazione degli ultras è forte e nel migliore dei casi sfocerà nella indifferenza.

Tutti noi concittadini del Vate, tra gli addetti ai lavori e i tifosi, speriamo in un ritorno del Pescara calcio ai livelli che competono alla sua storia e al prestigio della città.

Del resto non è irrealistico un progetto per portare il Pescara in B e anche in A, con la partecipazione attiva delle menti migliori di questa piccola perla Adriatica.

Nelle foto: gli attaccanti Davide Merola e Luigi Cuppone, autori di una bella stagione a suon di goal. Sono tra coloro che non hanno deluso i tifosi, in una squadra al di sotto delle aspettative.


martedì 21 maggio 2024

Morte del Presidente Iraniano Raisi: incidente o sabotaggio?


Nelle foto: Raisi e Amir-Abdollahian



Ebrahim Raisi, presidente della Repubblica Iraniana, è stato ufficialmente dichiarato deceduto. Sono stati ritrovati i corpi e i pezzi carbonizzati dell'elicottero in cui viaggiava. 

Con lui sono periti vari membri di alto livello delle istituzioni, tra cui il ministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian e il governatore dell'Azerbaijan Orientale Malek Rahmati. 

Tutti ora si chiedono se si sia trattato di un incidente o se ci sia una mano nemica, che magari abbia potuto astutamente manomettere l'elicottero presidenziale. 

Da un lato si dice che l'elicottero in questione fosse vecchio e che le condizioni meteo non fossero buone. In effetti nei video dove si mostrano i soccorsi si nota una forte nebbia.

Gli errori umani e i guasti tecnici avvengono, anche in situazioni in cui vige scrupolo e di organizzazione.

Inoltre pare che gli Iraniani dovessero arrangiarsi e reperire per vie traverse i pezzi di ricambio degli elicotteri Bell a causa delle sanzioni Usa nei loro confronti. 

Dall'altro lato qualcosa non quadra. Appare difficile immaginare che un entourage presidenziale non mantenga in perfette condizioni meccaniche un elicottero che trasporta le massime cariche del paese e che chi predispone e guida il volo non sia cosciente delle condizioni meteo a cui va incontro.

Queste sono le basi di chiunque abbia un brevetto di volo. 

Chi ha perizia in materia avrebbe potuto scegliere un percorso più sicuro o consigliare di rinviare il volo.

Il modello di elicottero in questione, un Bell 212, sebbene sia di vecchia concezione, è in uso efficientemente in tutto il mondo. 

La versione per uso civile può contenere fino a 14 passeggeri e viaggiare ben oltre 200 km/h. 

In Italia il Bell 212 viene utilizzato in ambito civile e militare. Il Belpaese ne produce tuttora anche una versione anti-sommergibile. 


Dei tre elicotteri che trasportavano la delegazione reduce dall'Azerbaijan, è precipitato proprio quello del presidente. 

La tv Iraniana ha usato delle parole molto precise per le vittime: "Martiri" e "Martirizzati". 

Non sono parole che si usano di solito per chi muore per un guasto meccanico, quanto per chi perde la vita in nome di una religione o di una causa. 




Forse la verità non la conosceremo mai, ma sappiamo tutti che l'Iran è in forte tensione con Israele e che con esso si sono scambiati negli scorsi mesi veri atti di guerra: 

i lanci di missili, una ambasciata Iraniana distrutta in Siria, il rischio di escalation militare con possibili conseguenze globali. 

Se il governo di Gerusalemme accusa l'Iran di finanziare il terrorismo Palestinese, dall'altro Teheran punta il dito contro le stragi di Gaza. 

Quando dunque la dinamica dell'incidente non è ancora stata chiarita e forse mai lo sarà, in un contesto di guerra del genere contro una nazione nota per i suoi metodi di intelligence, in un momento in cui il terrorismo internazionale è quanto mai attivo, non è possibile escludere la matrice dolosa dell'evento. 

Le autorità Iraniane hanno però fatto già sapere che tutti i rilievi tecnici del caso verranno effettuati sul luogo dell'incidente e quindi si guardano bene dal dare una versione definitiva sulla natura dell'evento. 

Qualcuno ha rilevato che sarebbe utile coinvolgere la casa costruttrice nelle perizie, ma è da escludere che gli Iraniani facciano rilevare informazioni sensibili ad una azienda Texana. 


domenica 19 maggio 2024

La mia seconda partecipazione a Giureasy Cafè Sabato 18 Maggio 2024

 Autonomie differenziate - Separazione delle carriere

venerdì 17 maggio 2024

Siamo sicuri che l`attentatore di Fico sia un lupo solitario?


Secondo le prime ipotesi formulate da ambienti governativi Slovacchi e stando alle sue prime dichiarazioni, Jurai Cintula Bra avrebbe agito da solo.

Cintula è un pensionato settantunenne, ex addetto alla sorveglianza in un centro commerciale, scrittore forse più per diletto che professione.

Ha avuto dei trascorsi politici complessi, avvicinandosi qualche anno fa a uno strano gruppo di estremisti Slovacchi filorussi ma poi dichiarandosi sostanzialmente di sinistra, pro Nato e Unione Europea.


La teoria del finto tonto

Quando si spara a un capo politico, i dubbi che non sia un gesto isolato sono duri da dissipare.

Non sarebbe certo la prima volta che chi organizza trame complesse si serva di gente abbastanza ingenua dal punto di vista criminale. 

Anche Ali Agca, che sparò al papa, voleva dare a intendere di essere pazzo, cambiando idea, pentendosi, poi ritirando il pentimento, cambiando versione sulle proprie azioni tante volte. Dietro Agca ci sarebbero stati quantomeno i servizi segreti Bulgari.

E che dire del recente massacro al teatro Crocus di Mosca? Alcuni dei terroristi catturati sembravano, oltre che ignoranti e ingenui, degli emeriti scemi di guerra.


Politici scomodi

Inoltre va tenuto conto che Fico era scomodo a molte lobby, con il suo pacifismo, con le sue decisioni anti Organizzazione Mondiale della Sanità (finanziata da colossi economici, dai governo Americano e Cinese e da altri ancora) con il suo sparigliare nei confronti di Nato, Ue e tanti altri soggetti pubblici e privati.

Anche Shinzo Abe, ex premier Giapponese ucciso durante la sua campagna di ricandidatura, era scomodo ad una certa visione del liberismo moderno e ad un certo modo di intendere le banche centrali.

Stesso dicasi per l`ex presidente Brasiliano Bolsonaro, accoltellato per fortuna in maniera non grave poco prima di essere eletto.

La verità forse non la sapremo mai, ma di sicuro io non avrei fretta di archiviare questa scellerata azione come il gesto di un lupo solitario e di un pensionato un po` esaltato a cui gli anni non hanno portato consiglio.

Auguro il meglio a Robert Fico




Vittima di un vile attentato, il Presidente Slovacco lotta tra la vita e la morte e oggi ha subito un secondo intervento chirurgico.

Gli auguro tutto il meglio!

400 000 volte grazie a tutti voi!

Da quando questo blog ha acquisito il monitoraggio delle statistiche, nel 2010, ha raggiunto le 400 000 visite. 

In realtà il blog è stato creato più due anni prima, quindi non dovremmo essere lontani dalle 500 000 visite effettive.

In questo spazio web io credo molto. 

Lo creai il 31 dicembre del 2007, in attesa del cenone di fine anno. Avevo collaborato con qualche piccola rivista locale negli anni precedenti e da diversi mesi ero entrato a far parte del quotidiano Abruzzo Oggi, dando una accelerata a quella che più ufficialmente sarebbe stato il mio percorso giornalistico.

Il blog di Andrea Russo mi ha sempre dato da allora, la possibilità di esprimermi senza censure. A me ricorda il fenomeno delle radio libere negli anni '70 quando finalmente, senza troppi mezzi, tante persone soprattutto giovani potevano far sentire la propria voce. 

Nelle città bastavano pochi chilometri di frequenza per rendersi accessibili a decine di migliaia di persone.

Il mio primo articolo fu diverso dalla mia produzione solita: La vera storia di Capitan Findus. Il Capitano ormai nell'immaginario collettivo ha vita autonoma dal suo risvolto industriale. In Inghilterra si chiama "Birds eye", variante del genitivo sassone Bird's eye, occhio di uccello, nomignolo di chi ha la vista acuta.

Ricorda tra l'altro il nome anglosassone di Braccio di Ferro, Pop-Eye (occhio sporgente).

Se guardate alla cronologia a destra dei miei articoli, catalogati per anno e per mese, noterete come ci sono stati degli anni d'oro  in cui si arrivava tranquillamente ai 150, se non addirittura a oltre 250 post all'anno. Non erano tutti contenuti lunghi; una parte minoritaria erano scherzi, foto con somiglianze, video interessanti, piccole annotazioni. 

La maggior parte dei post però riguardava la politica locale e nazionale, estendendosi talora anche a vicende internazionali, oltre a curiosità e argomenti vari.

Nel 2010 e nel 2014 ho frenato un po' per via di viaggi ed impegni lavorativi.

Dal 2016 all'anno scorso sono stato impegnato per lavoro spendendo parte dell'anno in Ungheria e quindi c'è stato un crollo radicale della mia attività sul sito.

Negli ultimi due o tre anni comunque c'è stato un mio parziale risveglio e non potevo più frenare il mio desiderio di espressione nei confronti di una gestione democratica che poco aveva a che fare con gli eventi pandemici.

Dal 2012 in poi tra l'altro, va segnalata una presa di coscienza sulla natura di euro ed Unione Europea che costituisce una parte importante dell'essenza del blog di Andrea Russo: smascherare una certa narrazione sciatta su certi temi per approfondire certe decisioni politiche non proprio felici per il Belpaese.

Da poco meno di un anno la mia produzione di contenuti è aumentata in maniera visibile. La mia constatazione amara e costante è che c'è un distacco tra ciò che dicono molti media e ciò che la stragrande maggioranza della popolazione tocca con mano.

Non so come certe persone riescano poi ad andare a dormire con la coscienza tranquilla, ma tant'è. Credono di parlare a degli scemi, mentre soprattutto noi Italiani abbiamo una solida base filosofica e argomentativa che ci deriva dal nostro passato. 

La nostra cultura è permeata di Umanesimo e questo si vede anche dalle scelte compiute dai giovani nei percorsi universitari.

Più le sparano grosse, gli amici degli alti papaveri, più si rendono ridicoli. 

E' facile ricordare come due anni e mezzo fa circa, svariati milioni di Italiani, nell'arco di decine di settimane si siano riversati in piazza in decine di città per protestare contro le bugie impartite da tv, giornali e politici e la fanatica applicazione di regole coercitive che hanno distrutto una intera economia.

Ricordo bene anche una protesta sotto la Rai al grido di "giornalista terrorista" (parole della folla, non mie). La paura era instillata oltre misura nelle teste della gente, del resto è uno dei metodi con cui si convincono le masse a fare quello che i politici vogliono.

Oggi sentiamo tante balle su guerre e politica internazionale, come se i buoni e i cattivi fossero tutti da una parte e dall'altra. 

Da parte mia non credo certo di avere la verità in tasca e conservo il mio sano dubbio.

Dubitate, non accettate una visione del mondo preconfezionata da altri, ponetevi domande anche su cose che vi possono sembrare ovvie, ma che andando a scavare non sono proprio come ve le immaginavate.

Un altro umile consiglio che do a voi, ma che cercherò di seguire io stesso: meno televisione, meno social networks, più pensieri positivi, meno parole, qualche momento di silenzio in più, più sintesi.

Siamo pieni di zavorre inutili, di cui liberarci. Chi fa un piccolo gesto quotidiano produce molto di più di tante chiacchiere, le stesse in cui io anche io mi perdo.

Ben venga dunque la sintesi propria di un post o di un articolo, che mi consentono di rendermi utile in ciò che mi riesce meglio fare. 

Vi ringrazio per condividere questo percorso con me.

Grazie di cuore!


La mia partecipazione allo streaming Giureasy Cafè

Cittadinanza italiana - Nato vs Russia - Trattamento detenuti all'estero


 

Fango dei media contro Robert Fico anche quando sibilano le pallottole

Il mondo all`incontrario: un premier eletto regolarmente e amato dalla maggior parte del suo paese è dipinto come un criminale, il suo attentatore invece è un "pacifista"

Nemmeno il sibilare delle pallottole ferma la disonestà intellettuale di buona parte della stampa Italiana ed Europea.

Come quasi tutti sanno, Robert Fico, primo ministro Slovacco insediatosi da pochi mesi dopo aver vinto trionfalmente le elezioni nel suo paese ad Ottobre, è stato colpito da vari colpi di pistola.

Si tratta di un premier tendenzialmente amato dal suo popolo, legittimato nella sua carica da un voto recente proprio perchè esprimeva delle idee che per tanti dei nostri politici (non per il popolo Italiano) sono una sorta di tabù ma che trovano riscontro nei desideri delle persone comuni: 

preservare la pace e non fare in modo che la guerra in Ucraina si estenda a buona parte del mondo; difesa di alcuni valori tradizionali come famiglia e protezione dei bambini da qualsiasi indottrinamento sessista; difesa della sovranità nazionale (e quindi volontà di dire qualche no a Nato, UE e Stati Uniti) e dei confini contro una immigrazione non regolata.

Abbiamo imparato bene che chi si ribella anche in minima parte a ciò viene definito un feroce dittatore. Lo sa bene Viktor Orban.  L`Ungheria viene dipinta come la Corea del Nord, ma chi fa questi racconti non ci crede nemmeno, deve dirlo perchè fa piacere a qualcuno sui piani alti.

Da molti tg e giornali, Fico, che lotta tra la vita e la morte, è stato definito nella serie: xenofobo, rossobruno, no vax, complottista, omofobo, amico di Putin, amico di Orban, ossessionato dal potere  (come se gli altri politici non amassero il potere e come se il giornalista fosse uno psichiatra forense) e infine addirittura responsabile della morte del giornalista Jan Kuciak.

A parte che alcune di queste sono definizioni negative solo per chi le scrive,  resta da capire poi perchè la gente voterebbe un siffatto criminale.

Paradossalmente, ben pochi giudizi sono stati dati contro l`attentatore e il suo gesto: Jurai Cintula (questo è il suo nome) sarebbe uno scrittore, poeta e pacifista (e meno male).

Non è mancato anche chi, come Michael Hammer, deputato del partito ÖVP,  ha affermato che Robert Fico è responsabile della stessa aggressione ai suoi danni per gli effetti delle sue dichiarazioni. 

Insomma, il carnefice è diventato il buono e quasi un giustiziere a cui dare una medaglia al valore.

Avete poi notato che gli stessi che usano questo metro di giudizio chiamano certi personaggi affaristi internazionali "Filantropi"?

Per comprendere meglio le menzogne riservate a chi non si allinea con il pensiero unico Ue-Nato-Finanza Occidentale vi lascio una postilla Magiara.

Essa vi sarà molto utile giacchè Fico viene assimilato, non del tutto a ragione, al premier Ungherese Viktor Orban.

Io che in Ungheria ci vivo posso sinteticamente annunciarvi che qui giungono decine di migliaia di turisti Italiani ogni anno che constatano di persona come stanno le cose. Di polizia se ne vede pochissima in giro, nemmeno per dirigere il traffico. 

Il diritto di protesta invece mi sembra ben tutelato con dei divertenti paradossi. 

Qualche anno fa in  molti si attivarono per difendere l`università del megamiliardario "filantropo" George Soros, che non rispettava alcune regole. Fu divertente vedere tante persone difendere un finanziere spietato che foraggia partiti politici in mezzo mondo per i suoi fini distorti. In Ungheria ho visto gente in protesta bloccare i tram passeggiando sui binari e la polizia stare lì a guardare. 

Gli stessi che a Budapest scendevano in piazza per difendere l`Università di Ceu di Soros, il cui titolo di studio era valido sia in Usa che in Ungheria, giudicarono pochi anni dopo negativamente l`arrivo di una università Cinese nella capitale.

Essa era giudicata come "un cavallo di Troia degli interessi Cinesi" mentre quella del magnate Ungherese naturalizzato Americano, che influenza la politica internazionale per i suoi scopi a suon di milioni, sarebbe stata innocua secondo costoro.

Quanto all'omofobia Orbaniana, ho visto parecchi giovani, ragazzi e ragazze dello stesso sesso, passeggiare mano nella mano. Ho visto tante ragazze baciarsi tra di loro in pubblico. Non mi sembra che siano state arrestate e deportate in qualche campo di lavoro.

Chi ragiona con la propria testa certe balle le smaschera facilmente da solo. Chi è troppo influenzabile o pensa per partito preso non vedrà la verità nemmeno se gliela esponi sotto gli occhi.

domenica 12 maggio 2024

Proteste a Tblisi

A Tblisi si protesta contro la cosiddetta "Legge Russa", che prescrive di classificare tutte le aziende con oltre il 20% di capitali stranieri come soggetti che operano nell'interesse di altre nazioni. Ciò violerebbe i parametri imposti dalla Unione Europea per entrare a farne parte. Il governo, da parte sua, ha ribadito di voler entrare nella UE e nella Nato entro il 2030. Il punto è questo: in Georgia si prospetta una situazione simile a quella Ucraina, con la Russia, già in guerra nel recente passato con la Georgia, poco propensa ad accettare altri missili Nato in un territorio confinante. Urge una soluzione politica di compromesso che eviti un altro massacro.