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domenica 30 gennaio 2011

Il Pd a ruota libera contro la Giunta di Pescara. D'Angelo: Mascia è "l'inerzia che si fa governo"


(In collaborazione con la testata Abruzzoblog.it)
Pescara - "L'inerzia che si fa governo": con questa definizione l'ex sindaco pro-tempore Camillo D'Angelo liquida l'operato della giunta comunale: "Si spendono soldi per pubblicizzare sui giornali le opere pubbliche in corso, dimenticando che erano già in programma ed erano un lascito della nostra amministrazione.

Tali opere sono ancora in "alto mare" e speriamo che giungano al più presto al completamento. Alcune voci di bilancio, inoltre, sono in qualche modo "mascherate", perchè ci sono mutui su cui noi tutti, in qualità di cittadini contribuenti, pagheremo interessi altissimi".

Di Pietrantonio, consigliere comunale, ex assessore e collega di partito di D'Angelo nel Pd, fa notare come sia inspiegabilmente chiuso il centro sociale di Piazza Grue: "La struttura per gli anziani in questione, nostro fiore all'occhiello cittadino, che dava da lavorare a diverse persone, è inspiegabilmente inattiva: bastavano 45 000 euro l'anno per farla funzionare, mentre ci sono ben altri sperperi che si compiono nel nostro capoluogo.

Ci sono fatti misteriosi a Pescara, come la chiusura da un anno e mezzo del centro di formazione per il turismo".Sia D'Angelo che Di Pietrantonio, assieme ad altri esponenti dell'opposizione, sono concordi nell'affermare che il Sindaco Luigi Albore Mascia abbia sbagliato nel non fare resistenza nei confronti del governo riguardo al pesante taglio di fondi che si vuole operare nei confronti dei comuni.

In molti, tra i primi cittadini, nonostante appartengano a diversi schieramenti, si sono uniti nella protesta contro questo provvedimento che farebbe inevitabilmente aumentare le tasse cittadine.
Andrea Russo

Pescara-Triestina: i commenti del dopopartita


(In collaborazione con la testata: Abruzzoblog.it)
L'allenatore degli ospiti Salvioni è contento della prestazione ottenuta e tesse le lodi del Pescara:

"Sapevamo di andare qui ad affrontare una squadra grintosa, che gioca a ritmi elevati e che mi aveva fatto un'ottima impressione, visto che avevo avuto l'occasione di vederla altre volte in tv. La Triestina ha iniziato a far punti, anche se le sue dirette avversarie per la salvezza corrono. Continueremo a migliorare, per ora va bene così".
Aggiunge anche: "Non meritiamo la nostra posizione in classifica", e su questo ha ragione: la Triestina, che all'andata aveva avuto la meglio sui biancazzurri in casa quando era guidata da Ivo Iaconi, ora con una rosa più o meno invariata ha ben figurato anche nell'altra sponda dell'adriatico, tanto che i commenti che si carpiscono tra gli spettatori pescaresi sono improntati alla stima e ad un sorpreso compiacimento verso i giuliani.
Di Francesco è soddisfatto del punto conquistato: "Non abbiamo fatto una grandissima gara, ma un po' di rilassamento ci può stare, dobbiamo salvarci ed oggi abbiamo fatto un passo in avanti verso il nostro obiettivo principale. La classifica davanti a noi si è mossa poco, mentre le squadre che rincorrono macinano punti". Su Bucchi precisa: "Bisogna dargli spazio, ho ritenuto giusto oggi farlo giocare, a poco a poco sta ritrovando la forma ottimale"
Andrea Russo

Pescara-Triestina, pareggio a reti bianche, tra sbadigli e qualche rammarico

(In collaborazione con la testata Abruzzoblog.it. Nella foto: Gianluca Nicco)
Pareggio giusto tra Pescara e Triestina allo stadio Adriatico, in una partita finita 0-0 in cui la vera vincitrice è la noia.

Al 5' Sansovini si invola sulla fascia sinistra, e al limite dell'area di rigore spara un bolide alto, ben al di sopra della traversa difesa dal portiere Colombo. Due minuti più tardi Miramontes mette la palla in fondo al sacco al termine di un'azione in velocità, ma è fuorigioco.

Passano dieci minuti e un'invenzione di D'Ambrosio costringe Pinna a guadagnarsi il salario con un'intervento da applausi. Sul rovesciamento di fronte Nicco fa "strike", con una traiettoria più confacente al baseball che quasi raggiunge gli spalti.

Seguono quattro azioni del Pescara non troppo insidiose: la squadra di casa sembra prevalere ai punti e solo un'occasione della Triestina con Della Rocca fa da contrappeso.Dopo il riposo la partita riprende con più verve: Il Pescara fa la partita, mentre la Triestina, concentrata tutta in 50 metri di campo e molto corta, riparte in velocità facendo risaltare un'ottima organizzazione di gioco e buone individualità: una bella compagine e un calcio di discreta fattura che le fa onore, non foss'altro perchè si gioca la gara a viso aperto anche in trasferta.

A metà del secondo parziale di gioco un gran bolide di Nicco viene respinto, Mengoni sul proseguire dell'azione sfiora il goal di testa.

Stoian, subentrato al posto di uno spento Bucchi a far sentire il suo peso in attacco, crea qualche grattacapo alla difesa ospite. Reclama un calcio di rigore, ma l'arbitro, ben piazzato, fa proseguire con un gesto deciso.

Finisce dunque a reti bianche questa partita non memorabile in cui il Pescara è apparso pigro e dai ritmi blandi, e solo negli ultimi 10 minuti ha tentato davvero di vincere la gara.

Un punto fa comodo, ma il rammarico c'è eccome, perchè la sensazione era quella che premendo un po' di più sull'acceleratore, si potesse continuare anche oggi ad inseguire una classifica di prestigio, anche in luce di una gara con l'Empoli in casa da recuperare.

Verratti ha giocato bene, è stato un suggeritore prezioso per le punte, ma ora che inizia a giocare con continuità ha anche lui delle piccole responsabilità da mantenere: dovrebbe essere un po' più incisivo, visto che non va mai alla conclusione, e per un trequartista delle sue doti è un peccato.

Bucchi ha disputato la sua prima partita intera, quest'anno, ma la sua forma fisica lascia increduli: ha passaggiato per tutto l'incontro e un professionista che si allena ogni giorno non può correre così poco.

I biancazzurri di Di Francesco sono a metà classifica, noni ma con una partita da recuperare.

La zona play off sarebbe a soli tre punti; in realtà è lontanissima per l'atteggiamento di sfiducia che si percepisce tra dirigenti, allenatore e giocatori.
Andrea Russo

venerdì 28 gennaio 2011

Una Juve senza "smile". Squadra operaia, anche troppo.

Ieri si è assistito all'ennesima figuraccia della Juventus, nei quarti di finale di Coppa Italia, contro la Roma che espugna l'Olimpico di Torino (0-2). Partita secca, non più a doppio turno, e col vantaggio del fattore campo per i bianconeri.
Nulla da fare. La Vecchia Signora fa un gioco di sola corsa, tanti passaggi sbagliati, tre giocatori davanti scollegati dal resto della squadra, che toccano pochi palloni giocabili perchè ben marcati.
La Roma nel primo tempo incide poco, nonostante arrivi sistematicamente a pochi metri da Storari. Nel secondo tempo due magie di Vucinic e di Taddei (un tiro dalla distanza e una conclusione al volo spettacolare) mettono fine alle ambizioni torinesi di vincere la decima coppa italia e mettersi al petto la stella argentata.
E' vero, c'era un rigore non assegnato ai danni di Del Piero, sull'1 a 0, con Mexes che ha cinturato il capitano bianconero.
La Roma però ha meritato nettamente, e lo 0-2 rispecchia quanto si è' visto in campo.

La juve, da anni, sembra ormai una squadra di serie b un po' più tecnica. Allenamenti esasperati, con bombe di ogni genere quando giustamente il fisico dell'atleta non ce la fa più, per esprimere un gioco senza idee che non è altro che il più classico "palla lunga e pedalare". La juve di ieri sembrava il Siena o l'Atalanta, non di più. Ovviamente in genere ci sono gli spunti dei suoi tanti campioni a fare la differenza.

Occorrerebbe un cambio di mentalità. Il calcio torinese è triste, si è scelto un allenatore che allenava il Chievo e adesso la Juve sembra il Chievo, "solo sacrificio" ma la tecnica è svilita.

Disse bene Lapo Elkann alcuni anni fa, sintetico ma incredibilmente calzante: "Vorrei vedere nella juve uno smile". Nonostante il suo slang giovanilistico, Lapo aveva ragione.
L'amministratore delegato di allora Giraudo gli rispose a muso duro tramite i giornali "Ho ottenuto grandi risultati senza smile". Peccato che dopo abbiamo visto tutti come li otteneva.

Un calcio "deprimente".

Non mi riferisco solo a "Calciopoli", ma anche nella vicenda dei farmaci (Neoton, antidepressivi) per supportare ritmi i disumani in allenamento. Sì, l'uso delle anfetamine, nel processo al medico bianconero Agricola non fu provato. Ma in quel dibattimento, in cui giocatori ed ex giocatori intimoriti dicevano tutti: "Non so, non ricordo", un dato certo fu che i bianconeri prendevano per tirarsi su antidepressivi e farmaci come il "Neoton" a iosa.

giovedì 27 gennaio 2011

Curiosità sul Giappone

(Dal sito: Manganet.it . Foto: veduta del quartiere di Shinagawa, a Tokyo)
Mangiando pietanze in brodo è consuetudine fare rumore. Questo viene considerato un modo per complimentarsi con chi ha cucinato, esprimendo a pieno il proprio gradimento!
La cosa è assai frequente anche in locali pubblici.

Molti ristoranti espongono all’esterno delle vere e proprie riproduzioni in plastica dei piatti preparati dallo chef… la cosa può rivelarsi davvero utile se non si conoscono lingua e piatti tipici del Paese.


Sollevare il piatto avvicinandolo alla propria bocca è buona regola… quindi non è il cibo che va alla bocca… ma la bocca che va verso il cibo!



E’ assai frequente imbattersi in distributori automatici di bevande… ma può risultare assai particolare trovarsene uno ogni 100 metri! Eppure, è proprio ciò che accade in ogni città…


Come si evince anche dalle nostre pagine relative al fuso orario, in Giappone non esiste l'ora legale. Fu sperimentata nel dopo guerra, ma venne ritenuta inadeguata al proprio stile di vita.



Come è strana la vita… nonostante l’avvento dei telefoni cellulari, in Giappone non è raro incontrare cabine telefoniche. Ma la cosa più “strana” è che in molte di esse vi si possano trovare anche dei distributori automatici di tessere telefoniche… della serie, se ci pensavo prima!



Nonostante quel che si possa immaginare, la vita in Giappone scorre abbastanza lentamente: benché i giapponesi siano grandi lavoratori, svolgono le loro mansioni sempre a “passo di lumaca”… proprio per questo molti di loro lavorano fino a tardi… in modo così da poter rimanere in pari con il lavoro!



La puntualità per prima cosa. E’ un dato di fatto… la puntualità è alla base della quotidianità in Giappone; tutto è scandito al millesimo: basta recarsi alla metropolitana di Tokyo per scoprire che, se un convoglio dovrà arrivare alle 14:32 i suoi fari sbucheranno dalla galleria esattamente alle 14:31:50 e le sue porte si apriranno in stazione alle 14:32:00! Provare per credere…



A proposito di pulizia… nelle scuole giapponesi non esiste personale addetto alle pulizie; sono gli studenti e gli insegnanti stessi a riordinare e pulire le aule.



A proposito di pulizia… la vendetta… trovare una cartaccia per terra è praticamente impossibile… e pensare che a Tokyo non vi sono neppure i cestini per strada! Sono stati tolti negli anni 90 a causa del rischio di attentati terroristici, ma il decoro della metropoli non ne ha risentito… tutt’oggi, se mangi una caramella, stai pur certo che la tua cartina, torna a casa con te!


In molti posti, e comunque per ogni via non considerata un’arteria principale, alle strade non viene dato un nome: non si può essere sempre avanti su tutto! Girare una metropoli Giapponese, aiutandosi solo con i punti cardinali, il riferimento al Quartiere e a qualche negozio di zona, non è proprio il massimo! Immaginiamoci un postino che deve consegnare lettere e cartoline…

Lunedì 12 gennaio 2009 - In Giappone si celebra il Seijin no Hi, ovvero il "Giorno della Maggiore Età": vengono festeggiati i giovani che durante l'anno scolastico in corso (aprile 2008 - marzo 2009) hanno compiuto o compiranno 20 anni, evento che in Giappone significa diventare maggiorenni, il che dà la possibilità di bere nei locali, votare, ma anche essere perseguiti dalla legge come adulti !

La data di questo giorno di festa cambia ogni anno, essendo celebrato il secondo lunedì di Gennaio.

Mentre da noi la festa dei diciotto anni è un evento molto "personale", nel senso che ognuno ci tiene a fare una festa più bella di quella degli amici coetanei (in genere compagni di scuola e di comitiva), in Giappone la festa della maggiore età è un evento molto più "comunitario", nel senso che nello stesso giorno si festeggia insieme a centinaia di migliaia di coetanei. Quest'anno hanno infatti festeggiato l'evento 1,33 milioni di giovani (680.000 ragazzi e 650.000 ragazze circa), ovvero i neonati nati quando iniziò il regno dell'Imperatore Akihito (1989) e l'attuale era Heisei.

In questo giorno i vari Comuni organizzano delle cerimonie ufficiali per festeggiare i neo-maggiorenni; queste cerimonie (seijin shiki) di solito si tengono al mattino con discorsi ufficiali, vari spettacoli e consegna di regali.

Le ragazze in quest'occasione di solito si vestono in kimono, in particolare indossano lo sbarazzino furisode esclusivo delle ragazze nubili (dopo i 20 anni e dopo il matrimonio si passa al tomesode, con maniche fino alla vita). Dato il costo eccessivo dei kimono da cerimonia, in molte tendono ad affittarlo, non rinunciando però ad acconciarsi i capelli in modo originale. I ragazzi invece si vestono in genere in giacca e cravatta, ma possono anche indossare dei kimono neri maschili

Dopo la cerimonia ufficiale per le strade si vedono gruppetti di ragazzi che se ne vanno in giro a festeggiare, soprattutto bevendo.

Anche a Tokyo Disneyland si è svolta una cerimonia (quest'anno è l'ottavo anno che viene organizzata) per festeggiare i nuovi maggiorenni con la partecipazione sul palco di Topolino e Minnie.

Il Seijin no Hi lo si festeggia da secoli. Durante il periodo Edo (1603-1868) i ragazzi diventavano adulti all'età di 15 anni (veniva loro rasato il ciuffo di capelli che ricadeva sulla fronte) e le ragazze all'età di 13 anni (cominciavano a tingersi i denti di nero). Fu solo nel 1876 che l'età della maggiore età fu portata per ragazzi e ragazze a 20 anni.

Tra le celebrità che oggi hanno festeggiato il Seijin no Hi ci sono le attrici Aragaki Yui, Toda Erika, e Horikita Maki.

mercoledì 26 gennaio 2011

La procura montenegrina indaga su Berlusconi: accordi Italia-Montenegro nel mirino.


(In collaborazione con la testata giornalistica Abruzzoblog.it. A fianco, una veduta di Tivat)
Secondo fonti provenienti dal Montenegro, una procura dello stato transadriatico starebbe indagando su Berlusconi e il leader montenegrino Djukanovic: nel mirino ci sarebbero irregolarità derivanti dall'accordo Italia-Montenegro riguardo all'energia elettrica da produrre nei Balcani.

Di certo c'è solo che la Terna, società amministrata dall'ex dirigente Rai Flavio Cattaneo, starebbe per costruire un doppio cavo conduttore che trasporterebbe energia da Tivat, in Montenegro, attraversando l'Adriatico e giungendo in Italia.

I cavi sottomarini in realtà sarebbero due, uno per mandare energia dal Montenegro, e un altro per riceverlo dall'Italia in un secondo momento. Lo "sbarco" dei cavo avverrebbe a Pescara, ma non si sa bene quale sia il tracciato, che però dovrebbe proseguire verso l'interno dell'Abruzzo.
Non sarebbe un'opera indolore, perchè renderebbe non balneabile un tratto di costa, creando leciti sospetti ambientali e di sicurezza e il decremento del turismo italiano e montenegrino.

Gli elettrodotti si collegherebbero a delle centrali da costruire in Montenegro e in Italia, e c'è il sospetto che nella nostra regione possa sorgere, in un futuro, una centrale nucleare, visto l'indirizzo favorevole del governo verso questa fonte di energia e gli accordi Italia - Francia, nonchè l'attivazione di un pool di esperti che sta già progettando le centrali.
Tali informazioni circolano già da tempo, ma la novità ora è costituita di una procura montenegrina che indagherebbe addirittura sul leader Djukanovic e su Berlusconi.

A far infuriare la popolazione locale è la notizia che l'energia elettrica sta per raddoppiare nel prezzo nel piccolo paese balcanico, arrivando a toccare il livello centinaio di euro a testa, in un paese in cui lo stipendio medio è di 400 euro.

I politici montenegrini sono già stati investiti da diversi scandali di corruzione, e il piccolo stato balcanico (600 000 abitanti circa, indipendente da pochi anni) sta trovando ostacoli ad entrare nell'Unione Europea proprio per l'eccessivo livello di illeciti compiuti dagli amministratori.

Lorenzo Valloreja, che da anni si sta battendo contro quello che definisce "uno scempio", ha chiesto chiarezza da parte degli organi di governo locali e nazionali. Ha inoltre stretto una partnership con residenti dell'altra sponda dell'adriatico, ovvero montenegrini che hanno preso coscienza del problema e hanno dato valore internazionale alla sua associazione "Nessuno tocchi il nostro futuro", che da oggi, tradotto nella loro lingua, si chiamerà "Da niko ne dira nasu bucnost".
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

domenica 23 gennaio 2011

La strana storia di "Che sarà"


Enrico Sbriccoli, in arte Jimmy Fontana, deve gran parte del suo successo alla canzone "Il Mondo, un successo internazionale di cui circolano ancora numerose "cover".Pochi però sanno che il buon Jimmy ha scritto un altro grande successo, "Che Sarà", portato al successo dai Ricchi e Poveri nel 1971, quando ancora erano un gruppo emergente.Questa canzone nasconde una vicenda per lui scottante, che lo ha sconvolto per alcuni anni.

Insieme a Carlo Pes e Franco Migliacci propose questa canzone al produttore Ennio Melis della Rca (era il 1970), determinato a cantarla in prima persona a San Remo.Dopo un iniziale tira e molla, Melis gli promise che lo avrebbe accontentato, e lo mandò a registrare il pezzo negli Stati Uniti con un altro grande della musica che non ha mai rotto i rapporti con il nostro paese, ovvero il cubano Josè Feliciano.

I due registrarono a Los Angeles una versione in italiano, una in inglese e una in spagnolo.Tornato in Italia, Melis gli disse a chiare lettere che se non avesse accettato di far cantare la canzone ai Ricchi e Poveri essa non avrebbe partecipato ad alcuna competizione canora. Sia pure a malincuore dunque, Jimmy dovette concedere il suo assenso.Fu però così scottato da questo episodio da abbandonare le scene per alcuni anni.

Lo stesso Melis dichiarò in tv, in seguito, di avere un debito nei confronti di Jimmy Fontana, e che aveva pensato anche di tentare di risarcirlo in qualche modo del torto fattogli.Era una storia poco nota, quella di "Che sarà", ma recentemente, in un programma televisivo del pomeriggio, l'autore ha deciso di tornare a raccontarla, quando ormai quegli eventi erano lontani e le ferite si erano in buona parte ricucite.Ridimensionare l'arte di Jimmy Fontana soltanto a "Il Mondo" e a "Che sarà" sarebbe riduttivo: tanti sono i suoi brani ben riusciti e amati.

Non c'è dubbio però che questa sia l'accoppiata di canzoni che ha riscosso più successo, e che rappresentano in pieno, con il raro dono della sintesi emotiva e verbale, l'italianità e il comune sentire del nostro paese. La raffinata, un po' filosofica e quasi metafisica ispirazione incontrata con "Il Mondo" si confronta con i sentimenti dei tanti emigranti italiani descritti nell'altro brano, che lasciano la propria amata terra per andare in un'altra parte della penisola o all'estero.

Una cosa che contraddistingue gli emigranti italiani rispetto ad altri è la costante, mai mancata nostalgia verso un posto che nel bene e nel male è amato e mai rinnegato, sia esso un villaggio di poche anime o una grande città.

E' affascinante inoltre il fatto che in questa canzone non si racconti una storia, ma si ci soffermi sul momento della partenza, con lo spirito d'avventura che si unisce al coraggio di affrontare le incognite: poche parole illuminanti come "so far tutto o forse niente ma domani si vedrà" dicono molto di più, e stavolta il merito lo diamo tutto a lui e, semmai, ai suoi coautori Migliacci e Pes.
Andrea Russo

Pescara-Empoli rinviata, ma un telo poteva fare la differenza

(In collaborazione con la testata Abruzzoblog.it)

L'arbitro che lancia in aria il pallone con fare calmo e attento. Un gesto ripetuto più e più volte, scrupolosamente, in ogni angolo del campo. Alla fine il direttore di gara Massimiliano Velotto di Grosseto decide di non dare inizio alle ostilità, perchè la sfera non rimbalza, salvo rare eccezioni.

Decisione giusta e rispettosa del regolamento: Pescara-Empoli è rinviata.

C'è da notare però che in altri casi, con un campo ben più pesante, si è giocato. La palla rotolava bene e, visto che gli usi e le consuetudini fanno giurisprudenza, non sarebbe stato scandaloso decidere di far disputare il match, che nonostante la pioggia poteva essere interessante e "per giocatori forti fisicamente".

Un dubbio sorge spontaneo: perchè in questi casi non si usa un telo impermeabile a protezione del campo? Non vuole essere una polemica ma una proposta, visto che si tratta di una soluzione non dispendiosa e che risolverebbe tanti problemi organizzativi. E' strano che anche in gare di Serie A e Champions League spesso non si usi questa precauzione. Ad ogni modo, inizialmente sembrava che Pescara-Empoli potesse essere recuperata oggi pomeriggio alle 15, ma le avverse previsioni meteo hanno spinto la Lega Calcio a rinviare ulteriormente lo svolgimento della partita. Tessere, accrediti e biglietti potranno essere ripresentati nuovamente in occasione del recupero.

A causa della neve sono stati rinviati anche il derby abruzzese di serie D fra Santegidiese e Renato Curi Angolana e quello molisano Bojano-Atletico Trivento. La Figc Abruzzo ha inoltre rinviato due gare di Eccellenza: Montorio 88-Spal Lanciano e Cologna Paese-Morro d'Oro. Saltato ieri pomeriggio, sempre per neve, l'anticipo di Eccellenza tra Mosciano Sant'Angelo e Francavilla.
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

"La Destra" si presenta alle elezioni di Roseto


(In collaborazione con la testata Abruzzoblog.it)

Roseto degli Abruzzi - Presentato il comitato locale di Roseto de La Destra, in vista del prossimo impegno elettorale che riguarderà la cittadina rivierasca. A Roseto, infatti, sta scadendo il mandato del sindaco Franco Di Bonaventura. Nello splendido caseggiato della Villa Comunale si sono riuniti per fare il punto della situazione i vertici di La Destra, tra cui il segretario regionale Luigi D'Eramo, i segretari provinciali Massimo Di Giacinto (Teramo), Anna Rita Guarracino (Chieti) e Alessandro Baldati (Pescara).

Tutti insieme hanno fatto il punto della situazione. Si è ribadito il fatto che La Destra concorrerà da sola, non riconoscendosi con le posizioni del centrodestra e dei finiani, e in sintonia con l'indirizzo del partito a livello nazionale.

C'è una voglia di riaffermare la propria identità interna allo schieramento, dopo il discioglimento nel Pdl e la successiva uscita da esso. Il coordinatore neoeletto per la città di Roseto, Luigi Felicioni, ha confermato che non ci saranno probabilmente alleanze con altri partiti e ha espresso le sue perplessità sui progetti di sviluppo urbano che altre forze politiche hanno prospettato per Roseto:

"Ci sono giochi di potere, accordi intessuti nelle sedi di partito che non mi convincono, al di là di ciò che si vuole fare nello specifico. C'è un connubio tra alcuni politici e alcuni imprenditori che non fa bene a Roseto, e se ci si chiederanno delle valutazioni in merito ci confronteremo con chiunque voglia dialogare con noi".

Di Giacinto, invece, ha sottolineato l'importanza di alcune linee guida dal partito su scala nazionale, applicabili anche in ambito locale: "Sicurezza nelle strade, privilegio per gli italiani sui non cittadini e una giustizia funzionante sono tre fattori importanti. Alcuni rom residenti nella nostra zona, accusati di crimini gravissimi, sono stati liberati a Natale, e noi non vogliamo che ciò succeda, vivendo da stranieri in casa nostra.

Sulle liste per le case popolari e per gli asili nido pretendo che vengano favoriti coloro che hanno la cittadinanza italiana, pur non essendo insensibile alle esigenze degli immigrati di avere un'abitazione per loro". La Destra dunque ribadisce di aver recuperato definitivamente quei valori fondanti che l'hanno ispirata al momento della sua nascita nel 2007, prendendo le distanze da Fini, che è visto come uno che ha abbandonato la coerenza che lo contraddistingueva.

Inoltre c'è un compiacimento, da parte dei suoi principali esponenti abruzzesi, sul fatto che il partito si sta riorganizzando anche nei piccoli centri. E' questo un segno, a loro dire, dell'interesse ritrovato per determinati valori e di un distanziamento dalla politica imperante.
Andrea Russo


Cat: Notizie Pescara

sabato 15 gennaio 2011

Siena primo: battuto il Pescara 2 a 1

In collaborazione con Abruzzoblog.it
Nella foto: Marco Verratti

Il Siena batte di misura il Pescara ed ora è primo, in attesa dell'esito delle altre partite di serie B.
La gara di anticipo del venerdì ha dato spettacolo ed emozioni alla platea dell'Artemio Franchi di Siena.

E' stato un match vero, con tutti gli ingredienti che fanno bella una gara: tecnica, forza fisica, ritmo, adrenalina.

Un incontro di alto livello, che ha visto fronteggiarsi una delle compagini più attrezzate della cadetteria ed una matricola terribile come il Pescara: organico da metà classifica, ma mentalità e carattere non comuni.

Il primo sussulto lo dà Sansovini, con una giocata strabiliante: lancio lungo di Bonanni, l'attaccante adriatico è attorniato dai difensori, arpiona la palla al volo nel bel mezzo dell'area, se l'aggiusta di destro e senza farla cadere sfodera un poderoso sinistro respinto dall'ottimo Coppola.

Il pubblico è in visibilio, e lo è ancora di più appena due minuti dopo, al 6', quando Bolzoni scarica un preciso destro finalizzando un'azione in velocità. Il portiere ospite Pinna non può arrivarci: Siena in vantaggio.

Lo stesso Pinna ci mette una pezza su due conclusioni al 9' e al 14' da parte rispettivamente di Sestu e Larrondo, poi si alternano una serie di opportunità da una parte e dall'altra, fino al bel goal di testa al 38' del difensore Olivi su cross dalla destra di Bonanni: è 1 a 1, il risultato più giusto in virtù di quanto si è visto in precedenza.

Se infatti gli attaccanti del Siena hanno sistematicamente messo in difficoltà la difesa ospite col pressing e la preponderanza fisica, i biancoazzurri hanno reagito con giocate corali da applausi, meritando il pareggio.

Nel secondo tempo i guastatori toscani sono più stanchi e meno lucidi, e anche Calaiò, entrato a primo tempo già iniziato e sostituito a sua volta al 70', nel giro di venti minuti si mangia due goal clamorosi, a tu per tu con il portiere.

Succede di tutto: in un contatto fortuito, Sestu rimedia un colpo in faccia coi tacchetti da parte di Zanon, incolpevole. L'allenatore senese Conte protesta animatamente e si fa cacciare. Ma l'espulsione che decide la gara è quella del calciatore biancoazzurro Tognozzi al '70, dopo il secondo cartellino giallo.

Brienza non si fa sfuggire l'occasione e grazie alla mancanza del mediano avversario, si ritrova due minuti più tardi di fronte a una prateria: lunga incursione palla al piede, Pinna esce al limite dell'area, lo supera e con mestiere spedisce la palla nella porta ormai vuota.

Numero d'alta scuola di un giocatore capace di fare la differenza. Freddezza ed esperienza sono le doti che portano il Siena in vantaggio.

Di Francesco, con 10 uomini, tenta anche la carta Bucchi: pescara a tre punte, ma non serve.

Finisce a favore della squadra locale, legittimo è il successo, ma anche un pareggio non sarebbe stato fuori posto.

I bianconeri sono momentaneamente primi, i biancoazzurri si consolano con il ragazzino Verratti che, entrato nel secondo tempo, ha fatto la sua parte.

Ha attaccato ma ha anche menato legnate senza paura nei contrasti, esibendo la tranquillità e l' atteggiamento già virile che servono in campo: senza l'uomo la tecnica infatti non basta.
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

venerdì 14 gennaio 2011

Video del giorno: Paolo Conte - Gli Impermeabili

Milo Vallone presenta la sua opera prima: "Sartre mi ha ispirato e spinto a fare cinema"

(In collaborazione con Abruzzoblog.it)
Nella foto: Milo Vallone (Primo da sinistra

E' in una fase di grande fermento artistico, l'attore abruzzese Milo Vallone, che dopo molti anni di teatro approda alla regia con un'opera "misteriosa" e "outsider": Anno Zero, derivante dal libro "Bariona o figlio del tuono", (libro di Jean Paul Sartre tra i più sconosciuti della sua produzione).

Misteriosa perchè parla della nascita di Gesù e di eventi ad essa correlati, prodotto insolito per un ateo come lo scrittore francese, che la ideò in prigione, dove era finito per essersi ribellato ai nazisti.Outsider perchè si prefigge di ridare visibilità ad un testo tra i più dimenticati, misconosciuti e boicottati dall'autore stesso, che evidentemente in un secondo momento non vi si riconobbe e ne fece stampare solo 500 copie.

Il protagonista è Bariona, un capo-villaggio Giudeo che per ribellarsi alle prepotenze dei Romani, sviluppa uno strano sistema di lotta all'oppressore.

La nascita di Gesù, tramite un viaggio che risulta altrettanto insolito, per le sue finalità e per gli incontri eccezionali che avrà lungo il cammino, lo porterà ad un cambiamento di strategia e gli darà lo stimolo per combattere, questa volta per davvero, la prepotenza di chi ha invaso la sua terra.

Ad una analisi più approfondita, vengono fuori altri risvolti di questa opera sfaccettata: si pongono interrogativi, si fanno constatazioni che potrebbero minare la fede nella rivelazione divina quanto rafforzarla. Vallone, regista e protagonista del lungometraggio di 108 minuti, si dice soddisfatto di questa avventura che, per usare una sua espressione, "doveva essere una palestra e poi è diventata una gara", segno della sua soddisfazione per quanto creato.

Il film dunque non vuole essere un semplice tentativo di accostamento alla settima arte, bensì un prodotto già maturo e imperniato sulla solida esperienza accumulata dall'autore. Le location sono quelle del Castello Farnese di San Valentino e della Basilica di Collemaggio all'Aquila.

E' un'opera a basso costo che si avvale delle possibilità offerte dalla tecnologia digitale, oltre che di un valido cast di attori professionisti. Per ulteriori informazioni si può visitare il sito http://www.tamtamcom.com/
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

mercoledì 12 gennaio 2011

E se gli italiani non comprassero più le Fiat?

Scenario ipotetico: Niente più Alfa Romeo per la polizia, gli italiani non comprano più le Fiat. Cosa succederebbe?

Cosa succederebbe se il governo decidesse di cambiare le auto della polizia, dei carabinieri e quelle di rappresentanza? Niente più Lancia per i politici, niente più Alfa Romeo e Fiat per Polizia e Carabinieri. Avanti con le Mercedes, le Subaru, le Toyota e le Mitsubishi.
Come un cliente deluso, lo stato non compra più, perchè, dopo aver dato tanto alla controparte, questa non dà niente in cambio. Anzi, dà sempre di meno.

Vuoi togliere le fabbriche Fiat dal territorio?
Ok: niente più favori, niente più leggi "ad hoc", mai più sostegni all'industria dell'auto, boicottaggio sistematico da parte dello stato di questa azienda che si è arricchita grazie agli italiani e che li ripaga con arroganza. Sono soldi degli italiani: le Fiat si comprano soprattutto in Italia, all'estero le vendite vanno male.
Gli italiani hanno dunque sostenuto la Fiat e le sue associate: indirettamente, con un centinaio di anni di aiuti statali, e direttamente, comprando le sue automobili.

Boicottaggio
E se gli italiani mostrassero i muscoli?
Boicottaggio da parte dello stato: mai più una vettura pseudo-italiana (visto che ormai le fanno all'estero) comprata dallo stato, una certa quantità di cittadini che boicotta le Fiat e decide di comprare altre marche.

Cosa succederebbe alla Fiat in quel caso?

Ecco un approfondimento a vostra disposizione
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=35382

Pignoli duro con la giunta: "Ha lavorato poco e male".

Non ha mezzi termini, Massimiliano Pignoli, consigliere comunale della Lista Teodoro, nel definire negativa la gestione dell'attuale giunta comunale di Pescara.

Il suo schieramento è già da un anno e mezzo uscito dalla maggioranza in seguito a divergenze di vedute con l'attuale sindaco Luigi Albore Mascia, compresa la lite sulla copertura di un posto da dirigente all'assessorato dei lavori pubblici.

Di fatto la Lista Teodoro non ha avuto rappresentanti in giunta nè incarichi che ne garantissero la presenza istituzionale in qualità di alleato. Una scelta calcolata da parte del sindaco che ha determinato una frattura ancora non ricomposta e l'isolamento dei due esponenti della lista civica in questione.

Più che di una uscita dalla maggioranza, si sostiene una partecipazione critica: "Non ci riteniamo al di fuori di essa", sostiene il consigliere di L.T.,
"perchè gli elettori ci hanno votato assieme al centrodestra, ma quando c'è qualcosa su cui non siamo d'accordo, non esitiamo a far sentire la nostra voce".

Scendendo dal generale al particolare, Pignoli spiega cosa non ha funzionato, a suo avviso, nell'operato del governo cittadino. Lo spunto per tale sfogo gli è giunto dalla classifica delle "governance italiane" del "Sole 24 ore", che vede in una posizione di scarso rilievo il capoluogo adriatico, esprimendo implicitamente un giudizio negativo che ha le sue fondamenta parametri tecnico-economici.

"A Pescara", incalza senza mezzi termini l'esponente della Lista Teodoro, "gli amministratori non lavorano, Mascia ha fatto tanti viaggi che sembravano avere come finalità più una vacanza che un reale perseguimento degli interessi comuni, anche quando si è fatto qualcosa di concreto le modalità di attuazione sono state poco felici.

Il Festival D'Annunziano, per esempio, è stato un enorme bluff: centinaia di migliaia di euro spesi per una manifestazione che non ha avuto nessuna eco nazionale nè tantomeno internazionale.
Per quanto riguarda le aree di risulta, non c'è stato nessun intervento: si annunciavano parcheggi, riqualificazione della zona e tanto altro, ma sappiamo bene come l'area della vecchia stazione resti ancora in uno stato di degrado.

Persino per quanto riguarda il dragaggio del fiume Pescara siamo ancora in attesa, e i bassi fondali fanno temere l'incagliamento delle imbarcazioni che vi transitano".

La stoccata più importante, però, Pignoli la sferra sull'argomento dell'occupazione:

"Viviamo un momento di crisi, e non ho mai visto nessun membro della giunta sedersi ad un tavolo con associazioni industriali, rappresentanti della regione e operatori economici al fine di creare una strategia che garantisse occupazione, attraesse investimenti nel territorio.
Quanti posti di lavoro si potrebbero creare evitando sprechi come le centinaia di migliaia di euro annuali al direttore artistico Giordano Bruno Guerri?

Nel frattempo nel comune è in atto un reimpasto volto a soddisfare le richieste dell'Udc, che, un po' come la Lista Teodoro, si era mostrato scontento delle cariche ottenute. Ma intanto, mentre l'area cattolica ottiene una sua rappresentanza in giunta, i Teodoriani rimangono confinati "sull'Aventino".
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

lunedì 10 gennaio 2011

"Ieri, Moggi e domani": una storia controversa

Suscita sensazioni contrastanti vedere trattato come un principe colui che era considerato, almeno all'inizio dell'inchiesta, il grande manovratore nell'ambito delle vicende giudiziarie di "Calciopoli".

Già diverse trasmissioni, con buon gusto opinabile, lo avevano ospitato senza tentennamenti, all'indomani dello scandalo.

Ieri si è assistito all'apogeo dello sfuttamento mediatico del "fenomeno-Moggi": una trasmissione, "Ieri, Moggi e domani", che ha già altre puntate all'attivo, in cui c'è un elogio continuo dell'ospite d'eccezione Luciano Moggi: il guru del calcio, il direttore sportivo della Juverimpianto da molti tifosi a cui evidentemente non importa come abbia raggiunto i suoi successi.

Si fa leva dunque su un affezionamento del pubblico che già da diversi anni lo segue per le sue performances televisive, più uno zoccolo duro di juventini nostalgici.

A presentare la trasmissione c'è niente meno che Pippo Franco, dotato di un curriculum televisivo e cinematografico che conosciamo tutti. Assieme a lui c'è un abile comico vestito da giullare, capace di parlare in rima improvvisando e inoltre, quasi a formare uno strano presepe, altri personaggi più o meno sopra le righe, tra cui un frate cantante.

Moggi, da persona furba qual è, sfrutta questa occasione, gongolando nel vedere come le società di calcio che gli hanno voltato le spalle se la passino male, e con grande arguzia spiega alcuni meccanismi dell'industria del pallone, centrando il bersaglio più volte.

Sulla Juve che perde nel giro di pochi giorni prima 1 a 4 in casa contro il Parma e poi 3 a 0 al San Paolo di Napoli, afferma divertito:

"Il mio collega e successore Marotta ha sbagliato: bastava comprare 4 o 5 campioni invece di rivoluzionare la squadra e prendere tredici giocatori normali".

Parole che suonano come una divertita rivincita.
Aggiunge ancora che nella Juve

"Non bisogna prendere attaccanti, è la difesa che è da rifondare, ed era meglio prendere Ranocchia che Bonucci".
Moggi con questo programma si apre nuove strade, mette in mostra la sua competenza nello scegliere i giocatori, fa complimenti ad altre società di calcio e di fatto prepara il terreno per rientrare da dirigente in qualche società sportiva di alto livello.
Pippo Franco a questo punto mostra addirittura un flashback della precedente puntata in cui Moggi pronosticava, con felice intuito, una vittoria del Napoli sulla Juve, comprendendo che la "Vecchia Signora" aveva finito il carburante.

Il programma risulta alquanto riuscito ai fini dello spettacolo, soprattutto per Tv Gold, una piccola casa di produzione che si appoggia a una rete di emittenti locali.

Suscita però anche un po' di ribellione il fatto che qualcuno imputato di azioni illegali anche gravi possa starsene tranquillamente in tv coperto di incensi, probabilmente anche ben retribuito.

Carburante: perchè non creare nuovi distributori comunali?

(In collaborazione con: Abruzzoblog.it)
Alcuni anni fa il piccolo comune abruzzese di Pizzoferrato, in provincia di Chieti, balzò all'onore delle cronache nazionali per essere il primo e almeno allora unico comune d'Italia a gestire un distributore di benzina.

Il sindaco dell'epoca Palmerino Fagnilli spiegò così la sua iniziativa: "Nessuno voleva mettere un distributore di carburante nel nostro territorio in quanto non avremmo superato, a loro dire, il limite minimo di un milione di litri venduti all'anno. Ho voluto dunque espormi in prima persona, e dopo tante difficoltà, e dopo aver trovato tante porte chiuse sono riuscito a portare a compimento l'opera".

In un'altra dichiarazione rilasciata alla stampa nel 2007, Fagnilli dichiarò: "Il distributore fornisce carburante a 10-20 centesimi in meno rispetto agli altri distributori, e frutta al comune ben 6000 euro l'anno".La legislazione in materia, che ha avuto innovazioni alcune anni fa, permette la creazione di nuovi distributori slegati dai grandi marchi e che generalmente non fanno "cartello", garantendo l'erogazione del servizio a costi inferiori.

Il sito Noirisparmiamo.com riporta la presenza sul nostro territorio regionale di distributori di benzina "indipendenti" gestiti da privati, e ci sembra giusto fornire la lista a chi risiede in zona di fare scorta di carburante a prezzo ribassato: http://www.noirisparmiamo.com/2010/03/21/distributori-indipendenti-di-benzina-gasolio-metano-elenco-aggiornato-marzo-2010/ .

E' importante segnalare l'opportunità di seguire l'esempio del Comune di Pizzoferrato: se un piccolo centro è riuscito nell'operazione di garantire carburante a prezzo più equo, a maggior ragione possono farlo comuni più grandi del territorio, con benefici più generalizzati.

Va tenuto conto, inoltre, che nei prossimi anni i fondi statali per i comuni si ridurranno drasticamente, ed essi saranno costretti a studiare altre forme di autofinanziamento.

I distributori comunali permetterebbero una fonte di entrata che non graverebbe sulle tasche dei cittadini e che anzi permetterebbe loro di risparmiare e di fruire dei servizi derivanti dai guadagni di tali attività.
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

domenica 9 gennaio 2011

Dopopartita. Verratti: "Sognare è lecito". Di Francesco elogia i suoi giocatori

(In collaborazione con Abruzzoblog.it)
Pescara - "Sognare qualcosa di più della salvezza non costa nulla, ma dobbiamo stare molto attenti ad avere la testa sulle spalle, se ci deconcentriamo qualsiasi avversario può diventare ostico". Marco Verratti sembra rilassato, quando si presenta in sala stampa al termine di una bella prestazione in campo. "Mi fa piacere che la gente si diverta nel vedermi giocare, sto crescendo nel rendimento, anche perchè negli ultimi tempi sto giocando con più continuità".Sansovini si dice contento di come stanno andando le cose: "Dobbiamo pensare prima alla salvezza, poi semmai coltiveremo ulteriori obiettivi, anche se la squadra è molto unita e io mi sono sbloccato: il bilancio di questi due anni in biancazzurro è più che positivo". L'allenatore Di Francesco elogia i suoi: "Abbiamo dimostrato di avere compattezza, visto che in pochi tra i nostri avevano oggi una forma fisica accettabile. Stiamo lavorando bene, la salvezza è sempre più vicina, poi quando avremo la certezza di questo obiettivo forse potremo sognare più in grande".Il Pescara, con i suoi 31 punti in 21 gare, chiude il girone di andata all'ottavo posto e a pochi punti dalla zona play off.Intanto si diffondono voci di mercato su un interessamento della società adriatica nei confronti del portiere Pegolo, in forza al Siena e dei difensori Petras del Cesena e Rinaldi del Bari.
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

Il Pescara vince di misura col Cittadella: prestazione un po' opaca, ma vittoria meritata

(In collaborazione con Abruzzoblog.it)
Pescara - Una vittoria per 1 a 0 non facile, per gli uomini di Di Francesco. quella di ieri è stata la gara dei rincalzi e nonostante la lunga sosta natalizia, nel Cittadella erano in sei a mancare all'appello: Dalla Bona, Gabbiadini, Gorini, Magallanes, Nassi e Bellazzini. Quest'ultimo ha accusato all'ultimo momento dolori al petto a causa di un'infiammazione. Nel Pescara mancavano elementi importanti come Gessa, Cascione e Zanon. Tra i giocatori schierati in campo, inoltre, erano numerosi, da una parte e dall'altra, quelli che non avevano i 90 minuti nelle gambe.
Si è assistito così a una partita dai ritmi non velocissimi, con le squadre serrate e attente a non prendere rischi. Una partita equilibrata che non ha quasi dato emozioni fino al 25', mentre la nebbia fitta sullo stadio Adriatico si è pian piano attenuata col passare dei minuti.

Proprio al venticinquesimo minuto, Volpe prova a dare grattacapi al portiere pescarese Pinna, che si esibisce con un bell'intervento su un tiro da lontano. Il tiro di Nicco al termine di una triangolazione in velocità e la palombella quasi in acrobazia di Sansovini concretizzano la reazione del Pescara.
Il secondo tempo inizia con più brio: il neoacquisto Bucchi, subentrato al 50' all'infortunato Maniero, si sacrifica nel costruire il gioco e nel cercare il goal, che giunge al '70 grazie ad un bel diagonale di sinistro da una trentina di metri, su cui nulla può l'estremo difensore veneto Villanova.
Nel mezzo, c'è da segnalare, pochi minuti prima, la clamorosa azione da goal dei granata: tiro a pochi metri di Perna (buona la sua prestazione in generale), e gran respinta coi piedi del portiere Pinna.
Il Pescara cresce e legittima il vantaggio: al tiro insidioso di Ganci e alla conclusione di Bonanni poco dopo si contrappone il colpo di testa di Piovaccari, di poco fuori.
Il risultato resta immutato e il Pescara vince, con merito ma anche con un po' di fortuna, in una partita non trascendentale nè per la qualità del gioco, nè per la tenuta atletica dei protagonisti.

Pinna e Sansovini sono stati decisivi, mentre il diciottenne Verratti, in campo dal primo minuto, ha giocato con la tranquillità e il carattere di un veterano, dispensando assist molto belli agli attaccanti: un regista vecchio stampo che fa ben sperare, e che da domani si accoderà ai compagni della Nazionale under 19.
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

venerdì 7 gennaio 2011

Attentato di stampo islamico ad un giornalista Rai

Potenza, 7 gen. (Adnkronos) - Un colpo di pistola è stato esploso nella notte all'indirizzo del giornalista del Televideo Rai Nello Rega, a Potenza, mentre era in auto e tornava a casa. L'episodio è avvenuto sulla strada statale Basentana. Rega era solo in auto. E' rimasto illeso.Il giornalista potentino è da due anni nel mirino dell'Islam radicale per aver scritto il libro 'Diversi e divisi' sulla difficile convivenza tra cristiani e musulmani. Dal 2009 ha ricevuto diverse minacce di morte, sia a Potenza che a Roma. Gli è stata recapitata anche una busta con delle pallottole. Rega ha chiesto in tutte queste circostanze di essere protetto dallo Stato temendo per la sua vita.


Secondo quanto denunciato, il colpo di pistola è stato esploso da un'auto in corsa che ha affiancato la vettura di Nello Rega. Il proiettile ha danneggiato il vetro posteriore. Rientrato a Potenza, ha denunciato il fatto alle forze dell'ordine. I carabinieri hanno preso in consegna la vettura per accertamenti.


Nello Rega, 43 anni, potentino, lavora nella redazione Esteri di Televideo Rai. Dal 2005 è presidente della Together Onlus e del progetto umanitario LibanItaly. Il libro che ha innescato le minacce, 'Diversi e divisi diario di una convivenza con l'Islam', contribuisce a raccogliere fondi a favore dell'Oratorio dei Salesiani a nord di Beirut.


Dalle pagine tv della sua testata il direttore di Televideo, Antonio Bagnardi, indirizza un appello al ministro dell'Interno Roberto Maroni perché venga garantita la sicurezza del suo giornalista. "L' agguato della scorsa notte a Nello Rega dovrebbe far cessare ogni titubanza. Rega poteva essere ucciso - scrive Bagnardi - Perché non viene protetto adeguatamente? Rivolgo un fiducioso appello al ministro dell' Interno Maroni: non bastano mesi e mesi di intimidazioni e ora il tentativo di uccidere? Rivolgo anche un appello ai colleghi dell'informazione - conclude Bagnardi - non liquidate la notizia con poche righe, non è possibile che il caso di Rega sia accompagnato dalla sottovalutazione o, peggio, dal silenzio".

giovedì 6 gennaio 2011

Giornata vivace oggi a Pescara: Befane, danze e doni ai bambini per festeggiare l'Epifania

Pescara. Ricco programma quest'oggi per i festeggiamenti dell'Epifania. Il Comune di Pescara ha organizzato una serie di iniziative per chiudere le festività natalizie con la collaborazione di numerosi enti, appartenenti al mondo del volontariato, della sicurezza e del'arte. Si inizierà alle ore 11 con Luca Mastromattei, figlio di Eriberto che da un gommone arriverà vestito da Befana sulla spiaggia di Piazza Primo Maggio a portare doni ai bambini: continuerà così la tradizione di suo padre Eriberto, che era ben più spericolato e si esibiva talvolta in lanci col paracadute e tuffi spettacolari nel fiume Pescara.

L'arrivo della Befana con altri doni sarà poi replicato alle 16 in Piazza Salotto. In tutto verranno offerti ai bambini 3000 doni avvolti nelle caratteristiche calze della befana. E' stato predisposto anche un servizio d'ordine che vedrà coinvolte le forze di polizia affinchè la distribuzione avvenga nella maniera più ordinata possibile. Diverse aziende sono state coinvolte inoltre nella preparazione dei doni gratuiti, che saranno costituiti da piccoli giocattoli e da dolciumi.

Parallelamente si svolgeranno altre iniziative che avranno come protagoniste varie associazioni: si organizzeranno balli caraibici e un nutella party in piazza, l'associazione Pegasus farà visita ai bambini ricoverati nel reparto di oncologia dell'ospedale civile di Pescara, inoltre la Fondazione Salvagente si attiverà anche nei giorni seguenti per una raccolta di fondi volta a creare posti letto e attrezzature per bambini affetti da gravi malattie.
Si ci aspetta dunque una giornata vivace in città, nonostante il blocco di molte attività lavorative dovute al giorno di festa.
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

sabato 1 gennaio 2011

Botti di Capodanno: un primo bilancio delle vittime


(Dal sito dell'Ansa)

Il bilancio delle vittime dei botti di fine anno conta un morto e 500 feriti, di cui 44 gravi. Tra i feriti i minori di 12 anni sono 68 e 59 quelli tra i 12 e i 18 anni. La regione più colpita, secondo i dati delle forze dell'ordine, è la Campania dove un uomo è morto a causa di un proiettile vagante. Sono 8, in tutta Italia, le persone ferite a causa dell'uso sconsiderato di armi da fuoco.

I ferimenti con armi da fuoco sono avvenuti: tre in Campania, uno in Calabria, uno in Sicilia, uno in Sardegna, uno in Puglia e uno in Veneto. I feriti con prognosi superiore a 40 giorni sono 44 mentre quelli meno gravi 454. Tra i bambini feriti uno, a Milano, è stato colpito al basso ventre da un petardo lanciato da un uomo che è poi fuggito. In Calabria, invece, una bambina di 8 anni è stata colpita ad un occhio.

UN MORTO A NAPOLI - Un uomo, Carmine Cannillo, 39 anni, è morto per essere stato colpito da una pallottola vagante mentre era sul balcone di casa a festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Il fatto è avvenuto a Crispano, in provincia di Napoli. Cannillo, secondo quanto riferito dai familiari, all'improvviso si è accasciato al suolo, appena colpito dal proiettile. Inutili i soccorsi. Indaga la mobile.

La vittima, che di professione faceva il manovale, era sposato e padre di due ragazzi. Viveva a Orta di Atella, un piccolo centro del casertano che dista pochi chilometro da Crispano. Cannillo, con la moglie ed i figli, la scorsa notte ha raggiunto Crispiano per attendere l'arrivo del nuovo anno insieme ad un amico. Poco dopo la mezzanotte, Cannillo e l'amico sono scesi nel cortile (e non sono rimasti sul balcone, come invece appreso in precedenza) del condominio di via Limitone dove è avvenuta la tragedia: volevano assistere all'esplosione dei fuochi pirotecnici. All'improvviso però Cannillo si è accasciato a terra. E' stato raggiunto da una pallottola vagante alla scapola sinistra. La situazione è apparsa subito molto grave. Cannillo è stato caricato su una macchina, diretta all'ospedale "San Giovanni di Dio" di Frattamaggiore. Lungo il percorso i soccorritori hanno incrociato una autoambulanza del "118". Il ferito, quindi, è stato caricato sul mezzo di soccorso. Ma per Cannillo non c'é stato nulla da fare. I medici dell'ospedale di Frattamaggiore non hanno potuto fare altre che costatarne il decesso. Sul posto sono giunti gli uomini del commissariato di Acerra, diretti dal vicequestore Sergio Di Mauro, e quelli della squadra mobile della questura di Napoli. Il sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica di Napoli ha disposto il trasferimento della salma all'istituto di medicina legale.

Oltre all'uomo ucciso da un proiettile vagante a Crispano (Napoli) sono complessivamente 70 le persone rimaste ferite, la scorsa notte, in provincia di Napoli dall'esplosione di petardi e di colpi d'arma da fuoco in provincia di Napoli durante i festeggiamenti del Capodanno. Trentacinque persone sono state medicate negli ospedali del capoluogo, altre 35 nei presidi sanitari della provincia di Napoli. Il ferito più grave è un giovane di 28 anni raggiunto da un proiettile in piazza Borsa a Napoli.

24 FERITI PER I BOTTI NEL SALERNITANO - Sono 24 le persone rimaste ferite a causa dei botti di capodanno a Salerno ed in provincia e che hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari. Il ferito più grave è ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Mercato San Severino. Si tratta di un 38enne che ha riportato ferite lacero contuse ad una mano a causa dello scoppio di un petardo con sospetta lesione delle falange di due dita. Le prognosi per gli altri 23 feriti vanno dai trenta ai tre giorni. Nel capoluogo sono 7 i feriti, tra cui un ragazzino romeno di 12 anni che ha riportato lo sfacelo traumatico della mano sinistra. Il ragazzo che ha raccontato di aver rinvenuto un petardo per strada, esplosogli improvvisamente in mano, è stato sottoposto dai medici dell'ospedale 'San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragonà ad un delicato intervento chirurgico nel corso della notte. Sempre all'ospedale di Salerno un uomo di 30 anni è stato medicato per una frattura di una falange causata dallo scoppio di un petardo. Altre cinque persone hanno dovuto far ricorso ai sanitari del pronto soccorso dell'ospedale di località San Leonardo per aver riportato lievi lesioni giudicate guaribili in pochi giorni.

MILANO: 11 FERITI,GRAVE BAMBINO COLPITO DA PETARDO - Undici feriti, tra cui un bambino che ha riportato una grave lesione, è il bilancio dei botti di fine anno nel capoluogo lombardo. Si tratta per lo più di escoriazioni e piccole ustioni e quindi non si registrano persone in pericolo di vita. Secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine l'episodio più grave è avvenuto prima di mezzanotte in via Ricciarelli, nella zona ovest di Milano, quando, alle 23,45, un bambino di 11 anni stava festeggiando per strada con i genitori e diversi altri amici e conoscenti della famiglia sotto il palazzo in cui vivevano. Un uomo, che poi è scappato, ha gettato un petardo che ha colpito il ragazzino al basso ventre, esplodendo e procurandogli delle gravi lesioni alla zona inguinale. Il ragazzino è stato ricoverato all'ospedale Buzzi in codice giallo. Al momento non sono note le sue esatte condizioni di salute.

13 FERITI DA BOTTI NEL BARESE,CINESE PERDE OCCHIO - Sono 13 i feriti, tre dei quali in modo grave, per i botti di fine anno nel Barese. A Modugno un cittadino cinese di 42 anni ha perso un occhio per l'esplosione di un petardo che stava maneggiando nella sua abitazione. Inutili sono risultati i tentativi dei medici del Policlinico di Bari per salvargli l'occhio. Sempre al Policlinico è ricoverato un ragazzo di 17 anni al quale lo scoppio di un petardo ha provocato l'amputazione di tre dita della mano sinistra. Il ragazzo è stato operato ed è ricoverato nel reparto di chirurgia plastica; la prognosi è di 30 giorni. Stessa prognosi anche per un cittadino romeno di 29 anni che a Barletta, per lo scoppio di un petardo, ha perso le falangi di due dita della mano destra. A Bari e provincia, durante al notte, ci sono stati numerosi interventi anche da parte dei vigili del fuoco, soprattutto per l'incendio di cassonetti per la raccolta dell'immondizia.

MESSINA: GIOVANE FERITO CON FUCILATA, NON E' GRAVE - Un giovane, del quale non sono state ancora rese note le generalità, è stato ferito la notte scorsa da un colpo di arma da fuoco durante i festeggiamenti di fine anno nel rione Giostra a Messina. Secondo una prima ricostruzione la vittima era sul balcone di casa quando un proiettile vagante lo ha colpito al torace. Soccorso e" stato subito trasportato all'ospedale Papardo, dove é ricoverato con la prognosi riservata, ma per i medici non sarebbe in pericolo di vita. Sul caso indagano i carabinieri.

SCOPPIA PETARDO, MANO AMPUTATA A UOMO NEL BOLOGNESE - Un uomo di quarant'anni ha riportato l'amputazione di una mano a causa dell'esplosione di un petardo ieri sera a Castiglione dei Pepoli, sull'Appennino bolognese. L'incidente è avvenuto attorno alle 21.15. Il ferito, soccorso dai sanitari del 118, è stato giudicato in 'codice 2', cioé in condizioni di media gravità, ed è stato ricoverato all'ospedale Maggiore di Bologna. La ricostruzione della dinamica è al vaglio dei carabinieri.