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venerdì 26 aprile 2013

sabato 13 aprile 2013

L'anno prossimo vado a letto alle dieci

Si tratta di uno dei films più sottovalutati nella storia del cinema comico. Se proprio dobbiamo dargli una definizione sarebbe più corretto parlare di una commedia noir. La trama è ben strutturata, gli eventi sono scanditi col giusto ritmo e i colpi di scena si susseguono. La sceneggiatura regge, e la vena istrionica ma minimalista di Angelo Orlando, (fratello del più noto Silvio) trova una insolita sponda in Ricky Memphis. L'attore romano, al secolo Riccardo Fortunati, qui non è nè un delinquente nè un poliziotto. E' semplicemente un giovanotto della media borghesia innocuo, tranquillizzante, guascone e un po' donnaiolo. Memphis limita un po' il suo romanesco recitando bene e con naturalezza, sornione e flemmatico un po' come sembra essere realmente.

La musica è di un bluesman italiano molto apprezzato negli ambienti specializzati, Roberto Ciotti, che appare anche in una scena. Angelo Orlando è anche il regista della pellicola, e ha incassato anche i complimenti di Alberto Sordi. Il grande talento del cinema italiano, pochi anni prima della sua scomparsa, alla domanda su quale film comico preferisse, lasciò stupiti gli interlocutori: "L'altra sera, in televisione, ho visto un film, "l'anno prossimo...  torno alle dieci, vado a letto alle dieci", mi sembra che si chiamasse, ecco, quello mi ha divertito molto. In onore proprio di Alberto Sordi, il film è stato proiettato in una serata commemorativa al Giffoni film festival, il 15 Aprile del 2003.
Non è tutto: da sottolineare sono le presenze di Valerio Mastandrea, Claudia Gerini, Valerio Mastandrea e di Ninetto Davoli, che sebbene non sia il protagonista, compie una performance strepitosa nella parte di un pazzo visionario ed omicida, che parla in maniera forbita come un libro stampato.
Buona visione.

 

Alle 18:00 c'è Pescara-Siena

(Nella foto: Giuseppe Sculli)

Scontro salvezza allo Stadio Adriatico intitolato a Luigi Cornacchia, il noto preparatore atletico scomparso alcuni anni fa.
Il Pescara è apparso in recupero di forma nella precedente gara con la Juventus, persa di misura. Il Siena è un gradino più  sopra: penultima e a 27 punti insieme a Genoa e Palermo. Saranno proprio queste 4 squadre a giocarsi l'ultimo posto per la salvezza: ne retrocedono tre.
Per salvarsi gli abruzzesi devono recuperare i sei punti che la discostano dal terzetto, e oggi in casa dovranno battere il Siena, che per onor di cronaca sul campo ha conquistato 33 punti anzichè 27, ma sconta la penalizzazione inflittagli ad inizio campionato. Sul campo dunque vi sono 12 punti di differenza.

Il Delfino dovrebbe ripresentare il modulo che ha messo in difficoltà la Juve: il 4-2-3-1 lascia pochi punti di riferimento alle difese avversarie e consente ad elementi come Cascione di inserirsi nelle mischie. Mervan Celik appare recuperato e sarà in panchina.

Il Siena, dal canto suo, recupera gli squalificati Della Rocca (mediano) e Felipe (difensore). Occhio ad Emeghara, astro nascente che è ben supportato da Rosina e Sestu, trequartisti di buone doti tecniche e di esperienza.

Probabili formazioni.

Pescara (4-2-3-1) Pelizzoli, Zanon, Capuano, Koldrup, Modesto; Cascione, Togni; Caprari, Quintero, Sculli; Sforzini
Allenatore: Cristian Bucchi

Siena (3-4-2-1) Pegolo, Terzi, Paci, Felipe; Angelo, Vergassola, Della Rocca, Rubin; Rosina, Sestu; Emeghara.
Allenatore: Giuseppe Iachini

Arbitrerà l'incontro Nicola Rizzoli, nativo di Mirandola, in provincia di Modena, e appartenente alla sezione di Bologna. Ha oltre 15 anni di esperienza nei campionati professionistici, dei quali gli ultimi 13 spesi tra serie A e B. Dal 2007 arbitra anche nelle competizioni internazionali.

Fischio d'inizio alle ore 18:00
Diretta su Sky Sport e Mediaset Premium

Andrea Russo


domenica 7 aprile 2013

Juventus-Pescara 2-1: vittoria sofferta dei Campioni d'Italia. Bene Vucinic, grandioso Pelizzoli.

Un pensiero serpeggia tra i tifosi biancazzurri, all'indomani della partita contro i campioni d'Italia. "E se avessero giocato così, con questa determinazione, quanti punti avremmo già in classifica? 40? 50?"
Il Pescara offre la migliore prestazione della stagione contro la prima della classe, che ha già una mano e mezza sullo scudetto. La Juve aveva qualche riserva ( ma sono campioni anche le sue seconde linee),  per questioni di turn over nell'attesa del Bayern di Monaco in Champions League. Il Pescara aveva diversi uomini indisponibili, tra acciacchi e squalifiche.

Non è vero però, come spesso viene da pensare quando la Juve soffre, che i bianconeri non abbiano giocato come al solito. Le riserve Peluso e Marrone hanno fatto vedere buoni numeri dietro, e in avanti la manovra ha denotato grinta, fantasia e qualità.

Il Delfino dal canto suo si è difeso con insolita accuratezza, restando in partita fino alla mezz'ora del secondo tempo, e anche dopo comunque ha quasi riacciuffato il pareggio. Ha sopperito al divario  con l'agonismo. Il resto lo ha fatto un super Pelizzoli, e forse è stata la migliore partita per un portiere quest'anno nel campionato tricolore.

Inizia subito nella maniera più scontata, la gara: Juve che attacca e ospiti che si difendono, in quello che è un catino infuocato, lo Juventus Stadium all'inglese dove i tifosi di casa non fanno mancare l'entusiasmo.

All' 8' e al 9' due conlusioni di Pogba e Vucinic non impensieriscono Pelizzoli.

Asamoah e Pogba fanno valere i loro muscoli, il Pescara non riesce quasi ad uscire dalla sua metà campo, sovrastato fisicamente.

al 16' Giovinco salta diversi uomini, ma perde l'equilibrio e non calcia perfettamente: Pelizzoli respinge.

Al 21' c'è un bel triangolo operato da Giovinco e Vucinic, ma Pelizzoli anticipa.

E' quasi un assedio, con qualche contropiede del Pescara finalizzato male.

Alla mezz'ora Giiovinco si infortuna in uno scontro con Capuano, entra Quagliarella, che proprio una riserva non è e lo dimostrerà nei minuti successivi.

Al 39' Pelizzoli con un colpo di reni si distende e riesce a deviare sul palo una tremenda botta di Quagliarella.

Il Pescara, a sorpresa, riesce a concludere i primi 45 minuti sullo 0-0. Bravi i difensori che non commettono errori specifici, e ci mettono anche un pizzico di furbizia e cattiveria.

I tifosi ospiti avevano già pronto il pallottoliere, e ora prendono coraggio, come la loro squadra.

Nel secondo tempo inevitabilmente il ritmo della Juve cala, e il Delfino viene fuori dalla sua area, con un tiro di Quintero di poco fuori e qualche sortita offensiva in più bloccata ai limiti dell'area.

Vucinic, in ombra un po' nel primo tempo, cresce col passare dei minuti. E quando al 72' Rizzo strattona Vidal e procura un rigore alla Juve, è lui che si incarica di battere il rigore.

Tira molto bene, angolando la traiettoria sulla sinistra, e il bravissimo Pelizzoli intuisce anche, ma non ci può arrivare. Intanto Rizzo è stato espulso per il fallo da rigore, considerato da ultimo uomo.

Il Pescara, in dieci, si scopre per attaccare di più, e su contropiede Vucinic raddoppia: Bianchi Arce interviene male su di lui, il montenegrino vede uno spazio libero per calciare dalla sinistra e con un destro a girare trafigge Pelizzoli. 

2 a 0, ma il Pescara non si scompone come fa di solito: in 10 uomini riesce a trovare un bellissimo goal con una botta dai 35 metri di Cascione. Anche all'andata il biancazzurro segnò una rete con un pregevole gesto tecnico, ma il risultato fu di 6 a 1.

Dopo il goal, il Pescara continua ad attaccare, ma non riesce  a concretizzare. Sculli vince parecchi contrasti, ma manca l'ultimo passaggio vincente.

Un tiro dalla distanza proprio dell'attaccante calabrese impegna Storari.

La Juve vince ed è sempre più vicina allo scudetto. Destino opposto per il Pescara, sempre più ultimo, ma che viene acclamato dai suoi tifosi: gli si chiedeva una prestazione dignitosa e così è stato. 

La matematica ancora non condanna gli adriatici: ci sono 7 partite e due scontri diretti con Genoa e Siena. Bisognerebbe  fare 12-13 punti in queste partite, cosa alquanto improbabile. Se giocassero come ieri però..
Andrea Russo