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mercoledì 25 gennaio 2017

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mercoledì 11 gennaio 2017

I divi di Hollywood ci danno lezioni di morale

L'attrice Meryl Streep ritira il Golden Globe alla carriera e trasforma l'evento in una tribuna politica, tirando in ballo una gaffe di Donald Trump avvenuta un anno fa.

La stoccata della Streep


L'altroieri, durante la cerimonia del Golden Globe, non è passato inosservato lo sfogo, condito da un non ben comprensibile piagnisteo, dell'ottima attrice Meryl Streep, premiata con l'ambita statuetta per la sua carriera.

L'attrice ha ricordato il fatto che lei, come gli attori presenti in sala (molte tra le più famose star di Hollywood) si è fatta da sola, provenendo da famiglie normali, spesso di provincia.

Questo le fa onore, come rende merito a tutti i suoi colleghi. Non v'è dubbio che la Streep sia una delle interpreti più apprezzate del pianeta.

Dopo questa lunga introduzione, l'attrice statunitense e pluripremiata ha prodotto una forte stoccata nei confronti di Donald Trump, contro cui sembra ormai alzata una levata di scudi da parte del jet set internazionale.

"Ha insultato", ha detto Meryl Streep piagnucolando, "un reporter disabile imitando la sua voce". Questo istinto è forte perchè viene da una persona potente e sembra dare il via libera agli altri per fare lo stesso. (..)La violenza porta ad altra violenza".


Ecco cosa è avvenuto



Mi sono preso la briga di andare a controllare di che cosa trattasse la vicenda.

Trump, durante le primarie repubblicane, citò il giornalista in questione, il premio Pulitzer Serge Kovaleski, che aveva scritto sul Washington Post la stessa cosa che lui affermava: il 18 settembre del 2001, 7 giorni dopo l'11 settembre, ci furono dei musulmani che organizzarono dei party per festeggiare la devastazione delle torri gemelle.

Ecco infatti l'articolo di Kovaleski:

"law enforcement authorities detained and questioned a number of people who were allegedly seen celebrating the attacks and holding tailgate-style parties on rooftops while they watched the devastation."

Per fare dispetto a Trump e non allinearsi a lui, Kovaleski ha mentito: "Non mi ricordo di aver mai scritto una cosa del genere".

In un altro discorso del  21 Novembre 2015,  Trump ha menzionato questa incoerenza e per qualche secondo ha mimato le movenze del giornalista, che ha dei problemi con i movimenti del braccio e della mano, criticandolo.

Dunque è vero, Trump come al solito ha combinato una delle sue tante "gaffe".

8 punti su cui i radical chic del cinema dovrebbero riflettere

Detto questo, resta da capire una serie di punti:

1 Meryl Streep si sveglia e piange a dirotto da consumata attrice per una vicenda avvenuta un anno fa?

2 Il giornalista Kovaleski, nonostante la sua disabilità, è una persona in gamba, affermata, che non ha paura di lanciarsi in polemiche e di fare scoop importanti mettendo in ginocchio persone molto potenti ma anche al tempo stesso di mentire.

Non mi sembra in una posizione di debolezza e credo che non gli piaccia essere compianto da una attrice di Hollywood.

3 La cerimonia dei Golden Globe non è una tribuna politica.

4 E' una vita che ci facciamo fare la morale da Radical chic, falso-comunisti e affini stracolmi di soldi. Negli anni '70 ce n'erano almeno un paio che plaudivano nelle loro canzoni ai terroristi rossi, in Italia e poi tornavano nelle loro residenze lussuose a fine concerto.

La piccola folla di attori americani che ha acclamato Meryl Streep l'altra sera non può certo dare lezioni di morale, tra una pippata di cocaina e un tuffo in piscina.

5 Donald Trump è un uomo pieno di difetti, ma ha anche creato un impero economico e ha dato lavoro a una enorme quantità di persone.

E'  stato votato dalla maggioranza degli americani e la democrazia va rispettata. La tendenza delle sinistre internazionali è di criminalizzare l'avversario.

6 Se la Streep e le stelle dello spettacolo americano sono così progressiste, perchè non si sono prese a cuore gli operai statunitensi? Trump ha detto "basta" alla delocalizzazione delle aziende Usa in Cina e altrove. Questo elemento ha contribuito alla sua vittoria alle presidenziali.

Il primo effetto si è verificato in poco tempo: la Ford giorni fà ha annunciato che investirà in Michigan anzichè in Messico, creando 700 nuovi posti di lavoro.

7 Gli artisti neutrali hanno spesso paura di non allinearsi alle tendenze sinistroidi dei colleghi.

Un esempio è Andrea Bocelli, che era amico di Trump e venne ospitato da lui, ma poi ha rifiutato di cantare per lui dopo aver accettato inizialmente.

Un altro caso è  quello di Lando Buzzanca, che dopo aver affermato fieramente di essere di destra, ha quasi ritrattato di fronte ad un intervistatore televisivo "shhh non diciamolo, devo lavorare".

Una scena simile si ebbe quando Ignazio La Russa si ritrovò su un palcoscenico insieme a Max Pezzali, che aveva scritto l'inno di Alleanza Nazionale. Il Buon Max bofonchiò qualche parola. "Mm sì...mm non diciamolo..mmm".

8 Dov'era la signora Meryl Streep quando Bill Clinton mentì e poi ammise di aver avuto rapporti sessuali nella Sala Ovale della Casa Bianca con Monica Levinski? Dov'era quando lo stesso Clinton bombardò i Balcani? 

Non mi sembra poi che l'attrice si sia mai risentita del fatto che Obama abbia fatto bombardare migliaia di civili inermi in Libia. 

Non mi ricordo suoi interventi in lacrime quando il presidente statunitense uscente promise di chiudere il carcere delle torture di Guantanamo e non l'ha fatto.

Questo è il moralismo a senso unico di certa sinistra radical chic, che si asciuga le lacrime finte con una banconota da cento dollari.

domenica 8 gennaio 2017

Tre perle dal 1979







Obama, l'ex che non sa perdere


Barack Obama, già pessimo presidente degli Stati Uniti, sta lasciando il suo seggio alla Casa Bianca nel peggiore dei modi, dimostrando di non saper perdere, dopo il suo appoggio fallito ad Hillary Clinton e la vittoria di Donald Trump alle presidenziali.

Ha già dichiarato di volere restare a Washington, lui che è di Chicago, per fare pressione sul neoeletto presidente.

Ha espulso 35 diplomatici russi accusandoli di essere spie, proprio agli sgoccioli del suo mandato e a pochi giorni dall'insediamento del nuovo governo che invece si preannuncia filorusso.

L'amicizia tra le due superpotenze è sicuramente un dato positivo, dopo decenni di guerra fredda in cui hanno rischiato di distruggere il pianeta con una terza guerra mondiale.

Obama invece ha voluto le sanzioni alla Russia, costringendo stati come l'Italia a votarlo e danneggiando la nostra economia. Voleva fare la guerra ad Assad riconoscendo poi che lui era il male minore rispetto all'Isis (fu lo stesso Putin a fermarlo).

Non ci soffermiamo troppo sulla sua pochezza come presidente (l'escalation dell'odio razziale proprio sotto il lungo governo del primo presidente afroamericano, l'impotenza di quest'ultimo nel fermare l'abuso delle armi, la disattesa promessa di chiudere il carcere Guantanamo, le promesse non mantenute di donare fondi per la ricostruzione dell'Aquila et cetera et cetera)

Lui che era  pacifista e premio nobel per la pace ha promosso la guerra alla Libia e ne voleva fare, come già detto,  un'altra in Siria.

Sta creando una situazione di tensione internazionale con la Russia per le sue ripicche personali e per esautorare il neoeletto Trump.

Ha prodotto la storiella degli hackers Russi che avrebbero svelato delle notizie per avvantaggiare l'ossigenato milionario.

Quand'anche fosse vero, voi lettori pensate davvero che gli americani abbiano votato per Trump influenzati dai Russi?

Obama si metta l'animo in pace: i cittadini a stelle e strisce hanno bocciato il presidente uscente e Hillary Clinton e premiato un candidato che diceva che il lavoro deve restare in America e che le fabbriche non devono disolocare in Cina.

Notizia degli ultimi giorni è il fatto che la Ford rinuncerà ad insediare uno stabilimento in Messico per dare lavoro a 700 americani a Flat Rock in Michigan.

Non vogliono uno che faccia spallucce e che dica: "Accontentatevi, la globalizzazione avanza e non c'è niente da fare. Noi Stati Uniti dobbiamo diventare un grosso stato provinciale e non essere più la guida del mondo occidentale".

Il popolo d'oltre Atlantico non è certo rinunciatario e ha cambiato le sue preferenze, con buona pace di un Barack Obama freddo, poco empatico, che doveva essere un uomo speciale soltanto perchè è afroamericano, alto, magro e abbronzato.

Un presidente di colore è stato un passo in avanti ma tutto il mondo avrebbe preferito che fosse anche in gamba. Oggi sappiamo che quel leader ha perso anche quel po' di stile che lo connotava. 

Forse è vero che il potere è una droga e che quando lo si perde la mente inizia a dare i numeri.

sabato 7 gennaio 2017

Gli Italiani isterici per qualche fiocco di neve

L'Italia in questi giorni è investita da qualche nevicata sparsa su larga parte del territorio, ricoprendo di bianco anche qualche zona costiera e del sud dove tale fenomeno non avviene spesso.

Come nel gennaio del 2012, una isteria collettiva ci riguarda, come se fosse in atto un bombardamento.

Italiani, ricordiamoci che è solo neve.

La cosa migliore che può fare un giornalista è riportare quello che vede di persona. Nella mia città, Pescara, è caduto qualche centimetro di neve. Le strade sono assolutamente percorribili, anche quelle delle zone collinari dove il ghiaccio in genere crea più insidie.

Tutta la superficie carrabile del capoluogo è stata ben spazzata e non c'è bisogno delle catene, basta andare piano e si può andare dovunque.

Al di là dei commenti che si sentono in giro e in televisione, quello che mi lascia esterrefatto è che tutti i centri commerciali hanno deciso di chiudere ampiamente in anticipo e molti negozi all'interno sono rimasti chiusi addirittura, 

invece di approfittare del fatto che comunque un discreto numero di persone non aveva rinunciato a recarvisi.

Le attività di grande distribuzione sono fatte proprio per approfittare del tempo avverso. Quando fà troppo caldo o troppo freddo o piove, la gente li sceglie proprio per ripararsi in un posto coperto e climatizzato.

Il punto è: perchè tutta questa fifa? Si tratta di pochi stupidi centimetri di neve. Dopo la sbornia natalizia fatta di pause e di cenoni indigesti, ce n'era bisogno?

Gli Italiani come mammolette impaurite indietreggiano di fronte a così poco?

Cosa dovrebbero fare i popoli nordici, che convivono con la neve sei mesi all'anno? Dovrebbero barricarsi in casa con le provviste di fagioli?

Secondo me questo è un ennesimo sintomo di una nazione che invecchia e che è sempre più ansiosa e impaurita.

Essere cauti può andare bene, chiudersi in casa, per nulla, no.

mercoledì 4 gennaio 2017

Perigeo - Via Beato Angelico

Dal minuto 3:54, dopo una lunga introduzione, è spettacolo puro.

Ecco perchè credo nella "salvezza" del Pescara


Nella foto: festeggiamenti in Piazza della Rinascita a Pescara

Abbiamo vissuto un 2016 sulle montagne Russe, qui nella città del Vate.

E' iniziato con il girone di ritorno di serie B, che ha visto un calo iniziale della nostra squadra con 5 sconfitte di fila. Eravamo all'inseguimento delle ottime Cagliari e Crotone e ci abbiamo dovuto mettere una pietra sopra. Poi però abbiamo centrato i play off da quarti in classifica e li abbiamo vinti battendo Novara e Trapani.

Al termine della finale di ritorno contro i siciliani la gioia a Pescara è esplosa, in maniera pacifica e civile.

Non ho mai visto finora una tale manifestazione di giubilo così impressionante. 

Il Carnevale di Rio a confronto sembrava una veglia funebre.



Nella foto da sinistra: Benali, Lapadula, Verre e Zampano al termine della partita di Trapani

Le vie del centro quella sera del 9 Giugno 2016 sono diventate una enorme fiumana di gente che ha trovato il suo culmine a Piazza della Rinascita, detta Piazza Salotto per il suo aspetto accogliente e confortevole.

Svariate decine di migliaia di persone di Pescara e dintorni si sono ritrovate in centro, per poi accogliere in zona stadio, al momento del ritorno, i giocatori vittoriosi reduci da Trapani.

La cittadinanza è stata unita da un successo sportivo che riteneva e ritiene importante e si è sentita nobilitata, nel nome della sottintesa equazione: abbiamo la squadra di calcio in serie A, quindi siamo una città da serie A!

E' iniziata la nuova stagione 2016/2017, ad Agosto, nella massima serie.

Noi amanti del Delfino eravamo colmi di speranze e di sogni.

Come al solito però il Pescara ha voluto tentare la carta del gioco d'attacco e forse ha mostrato un po' di supponenza, diciamocela tutta.

Nel gioco del calcio la squadra debole si difende e riparte in contropiede per mascherare le proprie fragilità e coprire meglio il campo.

Abbiamo espresso a tratti un gran bel gioco, mettendo sotto Napoli, Milan e Roma ma i risultati sono stati disastrosi.

In 18 partite abbiamo racimolato solo nove punti, di cui tre a tavolino, al termine di una gara persa. La vittoria ci è stata assegnata perchè il Sassuolo aveva messo in campo un giocatore, Ragusa, che non poteva essere schierato da regolamento.

Il girone di ritorno si concluderà  Domenica 8 Gennaio, quando incontreremo in casa la Fiorentina. 

Mancano ben 20 partite alla fine a fronte di 18 già disputate. Siamo ultimi ma il quartultimo posto, che vuol dire salvezza, è a soli cinque punti.

Nonostante tutto ciò, io credo che il Pescara possa farcela.

L'ultima partita a Palermo è stata affrontata con concentrazione e grinta e abbiamo strappato un pareggio, anche se ci è stato annullato un goal regolare e siamo andati vicino alla vittoria.

I giocatori che stanno arrivando sembrano buoni elementi e possono fare al caso nostro.

Il giovane corazziere di 190 centimetri Cerri è già nostro e vedremo se sarà utile in avanti, magari con qualche goal di testa.



Nella foto: Stendardo con la sua nuova casacca del Pescara

Guglielmo Stendardo si sta già allenando con noi e ha firmato il suo contratto. Si è presentato oggi alla stampa e ha sfoggiato un bell'eloquio fluente quasi come un esperto avvocato (è laureato in giurisprudenza).

Inoltre è sembrato molto motivato e non ha nascosto che vorrebbe diventare il leader di questa squadra.

Stendardo è un difensore roccioso e forse avremmo dovuto acquistarlo ben prima, qualche anno fa, magari nel penultimo sfortunato campionato di serie A.

Per Bovo, altro difensore di cui si parla "un gran bene" per forza fisica, grinta e talento, è questione di ore e forse domani verrà annunciato il suo ingaggio.

C'è poi una girandola di nomi per il centrocampo.

Dovrebbe giungere presso le nostre sponde adriatiche qualcuno tra i centrocampisti Ledesma, Carmona e il giovane ma combattivo argentino Cubas.

Si parla di Gilardino e Budimir per l'attacco.



Nella foto: Jean Cristophe Bahebeck

Teniamo inoltre conto che il buon attaccante Bahebeck, a lungo infortunato, è stato mandato a Parigi per degli esami clinici.

Ne è venuto fuori che il giocatore è ormai guarito e che presto potrà tornare in campo. 

Questa notizia, insieme al mercato di gennaio in corso, sembrano essere promettenti. Se i biancazzurri ritroveranno entusiasmo e cattiveria agonistica, secondo me rimontare cinque punti al barzotto Empoli sarà semplice.


domenica 1 gennaio 2017

La splendida Budapest, un misto di decadenza e innovazione

Negli ultimi mesi ho trascurato questo blog per impegni lavorativi a Budapest.

Nella capitale ungherese c'è molto lavoro e a quanto pare il paese è investito da una rilevante crescita economica.

Le multinazionali dislocano lì per via di una tassazione favorevole e di costi del lavoro relativamente bassi, almeno rispetto all'Europa occidentale.

La città ha diverse attrattive dal punto di vista culturale: il turista può visitare i due castelli, diverse spa e terme dal valore storico, il parlamento, Piazza degli Eroi, Il Ponte delle Catene e molto altro.

La vita appare viva culturalmente, piena di svaghi e di eventi artistici.

Numerose sono le università (secondo una stima recente sarebbero 18) e vi sono numerosi stranieri.

Per questi ultimi si possono trovare dei buoni lavori nelle grandi aziende.

Ho conosciuto diversi giovani ungheresi dall'intelligenza viva e stimolante che hanno fiducia nel futuro proprio e del loro paese.

I trasporti sono ottimi: metro, tram, treni, taxi a prezzi accettabili rendono le comunicazioni agevoli e il traffico poco caotico. Anche di notte si può viaggiare in città tranquillamente con il trasporto collettivo senza problemi.

A fronte di questi lati positivi ve ne sono altri contrastanti:

tantissimi barboni nelle metro, architettura decadente e un po' triste in centro, una certa maleducazione in buona parte dei locali pubblici.

Molti commercianti alzano i prezzi ai turisti che sembrano più sprovveduti. C'è gente che accelera con la macchina se ti scatta il rosso mentre attraversi la strada. L'aria condizionata è assente in alcuni uffici e al centro commerciale in estate con più di trenta gradi di temperatura. Al contrario, si possono trovare riscaldamenti puntati al massimo e caldo africano in autunno nei locali pubblici. 

La gente del posto lo sa e indossa il cappotto con sotto solo una t shirt. Molte persone ti scavalcano nella fila al self service mentre prendi il cibo. Ho visto delle commesse del supermercato che spostano il pane con le mani nude dopo averle usate per fare le pulizie. Del resto in alcuni supermercati non ci sono i guanti nè per prendere il pane nè per la frutta.

Non è certo la città più pulita che ho visitato. Un paio di volte all'anno, poi si celebra una antica tradizione: la raccolta dei rifiuti indesiderati.

Per alcuni giorni è difficile varcare il portone di casa per le montagne di rifiuti che abbondano sui marciapiedi del centro.

Per questi ultimi motivi succitati Budapest è sì una città interessante, ma anche difficile da vivere a volte.

Come ogni posto del mondo, ha i suoi pro e i suoi contro, ma, almeno per una visita turistica, è sicuramente da consigliare.

La mia esperienza nella capitale magiara è comunque  tutto sommato ampiamente positiva

e in futuro vi verranno dati altri resoconti , sicuramente interessanti, in merito

Questo blog compie 9 anni

Nonostante negli ultimi tempi io abbia trascurato questo sito, dovendomi occupare di altro, esso fà parte della mia vita con molto piacere e nei prossimi giorni verranno pubblicati nuovi contenuti.

Sono stati nove anni molto interessanti, in cui ho potuto riportarvi le mie esperienze di lavoro ed aggiornarvi su alcuni argomenti che mi stanno a cuore e che spero interessino anche a voi.

Buon 2017  a tutti. Sarà un anno in cui riprenderò con più intensità a scrivere su queste pagine e a condividere dei bei momenti con voi lettori.

Fatevi sentire e se volete, postate commenti in calce agli articoli, indicando magari qualche argomento di cui vorreste che io scrivessi.