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martedì 28 settembre 2010

Alcune curiosita` sull`Inghilterra

Innanzitutto mi scuso con i miei lettori per gli accenti un po` fuori posto, ma si tratta di un problema tecnico che verra` presto risolto.

Tento di compilare una lista delle cose piu` interessanti che ho notato qui, e che possono risultare interessanti.

1 Il clima non e` cosi` rigido come si pensa, anche se mi hanno detto che negli ultimi anni c`e` stato un cambiamento, probabilmente dovuto, come altrove, agli effetti dell`inquinamento sulle temperature nel pianeta.

2 La migliore sorpresa dell`Inghilterra sono gli Inglesi: nient`affatto schivi e controllati come vuole lo stereotipo, sono in gran parte gentili e sensibili, sempre pronti a dare una mano a chi la richiede. Solo il Sabato sera si vedono in giro un bel po` di deficienti, soprattutto in eta` universitaria. In linea di massima, pero`, ci troviamo di fronte ad un popolo molto educato. Si socializza facilmente.

3 La qualita` del cibo non e` cosi` scarsa come si dice. Di certo si mangia meglio in Italia.

4 C`e` una forte immigrazione, e forse questo fenomeno qui e` piu` consolidato . Gli stranieri sembrano integrarsi abbastanza bene. Si vedono poliziotti di tutte le etnie, cosa che in Italia non succede.

5 Sembrera` strano, ma in giro vedi macchine in media molto piu` povere delle nostre: quasi sempre auto vecchie di qualche anno. E` un fattore che da molto a cui pensare, insieme al seguente punto 6.

6 La qualita` delle case e` molto scarsa, e per un italiano affittare un appartamento e` molto piu` costoso. A Norwich se sei molto fortunato, te la cavi con 300-350 euro per una stanza in una casa a venti minuti dal centro condivisa con altre persone, piu` le bollette. A Londra devi pagare piu` del doppio.
A Norwich vi sono poche case nuove, probabilmente non c`e` quel connubio politica¬costruttori che c`e` da noi: In Italia bisogna costruire sempre e comunque, al di la` anche delle reali esigenze della popolazione e del territorio. Questo pero` genera anche un fattore positivo: piu` case sfitte, piu` mercato e costi piu` bassi.

7 La vita costa cara: Vi potra` capitare che per un tragitto di 4 chilometri il conducente dell`autobus, che spesso e` anche bigliettaio, vi fara` pagare il doppio del prezzo: 2 sterline e 20 anziche` una e dieci, quasi 3 euro per quattro chilometri: il signore e` servito.
Al supermercato si possono trovare delle ancore di salvezza, con alcune offerte molto convenienti. Come in tutti i posti, bisogna girare per la citta` in cui si vive e trovare il modo per risparmiare il piu` possibile.

8 Il sistema sanitario e` nettamente superiore da noi. Se non lavori, se non hai soldi in Italia vieni curato lo stesso. Idem per le medicine. Qui non e` proprio cosi`. Anche la qualita` degli ospedali pubblici sembra sia nettamente inferiori. Da noi, spesso, puoi trovare ospedali ben attrezzati anche in centri di poche migliaia di abitanti.

9 C`e` chi dice che la vita notturna qui e` scarsa. E` un altro stereotipo: Norwich e` una citta` di appena 130 mila abitanti, eppure conta centinaia di eventi culturali ogni anno, e nel centro bar, ristoranti, pubs e sale da ballo sono concentrati in maniera impressionante. Anche i negozi di alimentari spesso sono aperti tutta la notte. In definitiva non e` vero che c`e` meno divertimento, semmai ce n`e` di piu`.

10 Il rapporto salari/costo della vita sembra comunque buono e in molti casi migliore di quello italiano, almeno per quanto riguarda i lavori piu` qualificati. I siti specializzati offrono posti da impiegato semplice, con poche competenze e poche mansioni, mostrando anche un salario per il candidato prescelto che si aggira di media sulle 30 000 sterline all`anno. Da sfruttare e` l`ampio ventaglio di occasioni che offre il settore bancario. Ovviamente, per ottenere un lavoro qualificato in Inghilterra, occorre conoscere la lingua quasi come un madrelingua. per ottenere questo requisito bisogna studiare e vivere nel Regno Unito per anni, in genere.

lunedì 13 settembre 2010

Rosario Di Bella - Figlio perfetto (Edizioni Emi, 1991)

Pubblico con piacere un altro brano di un artista che meriterebbe molta più attenzone.
(Fonte : Youtube, MrAmacaro)

domenica 12 settembre 2010

Rosario Di Bella - Non volevo

Sin dal lontano 1993, quando la sentii per la prima volta al Festival di San Remo, ho sempre ritenuto che questa canzone sia dotata di una particolare delicatezza.
(tratta dal canale di MrAmacaro)

Pescara-Atalanta: i commenti del dopopartita.

Pubblicato sulla testata: Abruzzoblog.it
E' molto giù di corda Marco Sansovini quando si presenta all'appuntamento con la stampa. Nessuno però si sogna minimamente di attribuirgli colpe: in campo ha sudato tanto, ha creato occasioni, ha tentato la conclusione, ha mostrato corsa e talento.
Eppure questo pallone non vuole entrare; "E' la solita storia: giochiamo bene eppure ci manca il goal, non mi nascondo dietro alibi vari, sono cosciente che così non va, ma credetemi, in settimana lavoriamo duramente, ce la stiamo mettendo tutta".
E incalza: "Abbiamo fatto un solo goal in quattro partite, questa non può essere sfortuna. E' anche vero che tre avversari su quattro erano squadre che mirano alla promozione in serie A".
Due domande:
-Hai sofferto la qualità dei difensori atalantini?
R:Sono molto bravi, ma sono anch'io un giocatore di categoria, come i miei compagni.
-Si avverte la grossa differenza sul piano fisico tra serie B e serie C?
R:Ovviamente c'è questa differenza, ma io e i miei compagni abbiamo militato in serie B e non ci facciamo caso.
Mengoni sembra un po' meno abbattuto:
"Abbiamo fatto il possibile, non ci hanno mai messo sotto, nonostante il risultato"
Domanda: Non è il caso dunque di abbattersi, il campionato è molto lungo, non trovi?
R: Assolutamente, non ci abbattiamo e faremo la nostra parte
Andrea Russo

Pescara: un'altra sconfitta. All'Adriatico finisce 0-2 contro un'Atalanta di caratura superiore

(pubblicato sulla testata: Abruzzoblog.it)
Nulla era fuori luogo ieri all'Adriatico. Si ci aspettava un Pescara volenteroso e determinato e un'Atalanta con un'organico superiore. Entrambe le premesse sono state confermate, e la risultante dello scontro di queste due forze convergenti è una vittoria bella e meritata dei nerazzurri.
Statuari, tecnici e mai deconcentrati gli atalantini hanno fatto il loro dovere, aggiungendo al maggiore tasso tecnico una prova valida e non risparmiandosi mai.
Dal canto suo un Pescara mai domo ci ha provato fino al triplice fischio finale.
Nel primo tempo per mezz'ora l'estremo d' attacco biancazzurro Maniero rimane troppo immobile a ridosso dei difensori, e complice la difficoltà dei compagni nel servirlo, tocca pochi palloni. Verso la fine del primo tempo si sveglia, partecipa alla manovra, ed è un'altra musica.
Dopo 45' si è ancora sullo 0-0: da segnalare una girata di Tiribocchi e un diagonale da destra di Bonaventura che sfiora la porta di poco.
Nella seconda frazione l'Atalanta passa: al 10' Carmona su punizione lancia lungo: indecisione della difesa di casa, anche Pinna è fermo credendo che un compagno voglia intercettare; la palla sfila fino a un metro dalla porta ed è un gioco da ragazzi per Manfredini mettere dentro di testa.
Il Pescara reagisce, entrano Verratti e Ganci che disorientano la retroguardia atalantina.
La palla arriva addirittura ad attraversare l'intera linea di porta ma manca il "tapin" vincente.
I bergamaschi però non sembrano per niente scomposti, e sopraggiunge il raddoppio da parte di Tiribocchi.
Su un cross dalla destra l'attaccante si incunea tra gli avversari e abbassandosi intercetta di testa un pallone che si insacca in rete da distanza ravvicinata. Furbizia, abilità ed esperienza sono le doti del possente ariete di casa neroazzurra.
Il Pescara deve cedere; Verratti si fa espellere nel finale per due falli decisi ed evitabili.
Non mettiamo il Pescara sulla graticola: non ha giocato affatto male ed anche dando il massimo sarebbe stata dura contro un avversario che è sembrato di un altro livello.
Andrea Russo

martedì 7 settembre 2010

L'omino di niente

C'era una volta un omino di niente. Aveva il naso di niente, la bocca di niente, era vestito di niente
e calzava scarpe di niente. Si mise in viaggio su una strada di niente che non andava in nessun posto.
Incontrò un topo di niente e gli domandò:- non hai paura del gatto? - No davvero,- rispose il topo di niente,-
in questo paese di niente ci sono soltanto gatti di niente, che hanno baffi di niente e artigli di niente.
Inoltre, io rispetto il formaggio. Mangio solo i buchi. Non sanno di niente ma sono dolci.
- Mi gira la testa, disse l'omino di niente. - é una testa di niente: anche se la batti
contro il muro non ti farà male. L'omino di niente, volendo fare una prova,
cercò un muro per batterci la testa, ma era un muro di niente,
e siccome lui aveva preso troppo slancio, cascò dall'altra parte.
Anche di là non c'era niente di niente. L'omino di niente era tanto
stanco di tutto quel niente che si addormentò. E mentre dormiva
sognò che era un uomo di niente, e andava su una strada di niente,
e incontrava un topo di niente e mangiava anche lui i buchi del formaggio,
e il topo di niente aveva ragione: non sapevano proprio di niente!

Gianni Rodari

Favole al telefono - Einaudi

domenica 5 settembre 2010

sabato 4 settembre 2010

Toquinho e Jorge Ben - Carolina bela

Tratto dal canale di senjumk, su youtube