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sabato 26 settembre 2015

venerdì 25 settembre 2015

Saviano, amico di Sofri




Nella foto: Saviano e Sofri nel 2013

Per Saviano i mafiosi non vanno bene, ma i terroristi sì.

Che brava persona è Adriano Sofri, lui sì che è un simbolo contro la mafia!





Ora smettete di fare i maestrini



Il fatto: l' "Ente protezione ambientale" statunitense ha scoperto che la Volskswagen ha installato delle centraline truccate sulle sue vetture per far risultare livelli di emissioni nocive a norma. In realtà gli scarichi di tali automobili superano i limiti di legge e sono già in atto delle "class actions" per il risarcimento dei danni.

Interverranno organi del governo statunitense e sembra che si muovano anche altri Stati.

La grande azienda tedesca potrebbe essere costretta a risarcire decine di miliardi di euro, oltre al grande danno d'immagine che sta già ricevendo. L'Ad della casa automobilistica, Martin Winterkorn, si è dimesso. Il quotidiano Die Welt ha scritto che sia i vertici di Berlino che quelli di Bruxelles sapevano tutto.

Una considerazione

In tanti, soprattutto dagli ambienti radical chic, ci hanno riempito di chiacchiere sulla serietà dei tedeschi, sulla loro efficienza e sulla loro onestà. 

Tutto ciò era contrapposto alla nostra presunta cialtroneria e assenza di pregi. Tale mito, se ce ne fosse stato bisogno, era già infondato. 

Pensiamo allo scandalo della Siemens, che ha corrotto decine di amministratori greci, quello della Thyssen Krupp, in cui una fabbrica è esplosa uccidendo molti operai italiani, nonostante i dirigenti fossero al corrente del pericolo imminente.

E che dire del noto scandalo dell'Aci tedesca, che aveva truccato il sondaggio sull'auto dell'anno, assegnando il premio (ma guarda un po') alla Volkswagen Golf?

Ne abbiamo sentite tante dall'estabilishment tedesco contro di noi, i loro moniti ad essere più seri, le loro critiche infondate, dopo che, con la complicità dei nostri governi deboli e corrotti, hanno fondato una Europa che avvantaggia solo i loro interessi.

Ora il vaso di Pandora si è scoperchiato, il re è nudo, la verità viene a galla. 

Il gioco è finito, game over, "das spiel ist vorbeist".

Postilla: la nostra massima stima va al grande popolo tedesco, che è fatto di gente comune che lotta per scampoli di felicità come in tutte le altre parti del mondo. Il nostro disprezzo va invece ai loro governanti e poteri economici, arroganti e neocolonialisti. 

Nondimeno, ci indigna il servilismo degli esecutivi di Francia, Italia e Spagna, che avrebbero potuto facilmente contrastare tali galantuomini e invece hanno preferito pensare a soldi, affari e poltrone.

giovedì 24 settembre 2015

Il Miss Italia di La 7, moderno e poco pomposo. Gli invidiosi si scatenano sui social


L'edizione 2015 di Miss Italia di pochi giorni fa è stata sicuramente una delle più belle.

Si è visto finalmente uno spettacolo da prima serata al passo coi tempi, mai noioso nè volgare. Ben altra cosa rispetto all'atmosfera da serata di gala snob e ingessata della versione Rai, che tra l'altro, in un soprassalto di puritanesimo femminista estremo, ha voltato le spalle alle Miss.

Le ragazze sono state messe in condizione di essere spontanee. Hanno anche potuto vestire qualche abito elegante e leggermente provocante ma fine e ben lontano dallo scandalo, piuttosto che vestire sempre il costume.

La semplicità con cui è stata condotta da Simona Ventura e dai suoi ospiti è stata condita da un ritmo spedito e più televisivo rispetto alla gestione di qualche anno fa. 

La dimensione "catodica" dell'evento è andata a tutto vantaggio dello spettatore: i balletti con le ragazze ricordavano la tv di qualche decennio fa con le scenografie e la personalità dei coreografi libera di esprimersi.

E' stata abolita la retorica e Simona Ventura non si è smentita come conduttrice senza peli sulla lingua ma allo stesso tempo attenta ad evitare la gaffe insomma una conduttrice diretta, capace di parlare con la stessa schiettezza tanto alla persona semplice quanto al sindaco di Jesolo (città ospitante).

E brava la nostra Simona nazionale, cresciuta a Chivasso (Torino). 

Meglio lei di una elite della parola che oltre a sposarsi poco con la televisione rappresenta una certa parte radical chic massonica e schierata politicamente, che pensa di essere superiore agli altri per un dono divino.

Anche i co-conduttori Amendola, Luxuria e Bastianich sono stati sciolti nel modo di fare e hanno fatto di tutto per mettere le ragazze a loro agio, bandendo la retorica e i luoghi comuni.

C'era poi Paolo Ferrero, ospite d'onore, produttore cinematografico e presidente della Sampdoria, che ha portato un po' della sua fanciullesca e addirittura dadaista ironia.

I tre aiuto-conduttori hanno posto delle domande innocue e leggere alle finaliste, giusto per avere una piccola impressione della loro personalità, per coglierne le movenze quando parlano, insomma, i classici quesiti di rito dei concorsi di bellezza.

E qui si è riproposto il tema del "tanto rumore per nulla".

Sul palco c'erano tre adolescenti e colei che poi ha vinto, Alice Sabatini, era forse la più emozionata. Le è stato chiesto da Claudio Amendola in quale epoca avrebbe voluto vivere, e lei ha detto:

"Nel'42, perchè se ne sono scritte pagine e pagine  sui libri di storia che raccontano quei tempi. Vorrei sapere cosa si prova, io tanto da donna non andrei a combattere".

Apriti cielo: i giornali, che devono vendere copie, ci hanno sguazzato alla grande. Sui social network orde di invidiosi e di perennemente repressi, nonchè zombie di internet 24 ore su 24, si sono accaniti sulla ragazza.

Ebbene, provateci voi a parlare di fronte a tanta gente a soli 18 anni, con altri milioni di persone che vi seguono da casa.

La domanda poi, era intelligente? Era un semplice quesito ameno che si fa tra amici quando si scherza tutti insieme. Del resto Miss Italia non attira le adolescenti intellettuali. Che vi aspettavate, cari Soloni dell'ultima ora? Che alla ragazza spuntasse la barba e iniziasse a fare un ragionamento filosofico alla De Crescenzo? 

Oppure che iniziasse a sciorinare un compendio sulla bellezza e dopo quindici minuti di eloquio a raffica insultare Amendola per la domanda sempliciona (capra, ignorante, merda secca) come fa Vittorio Sgarbi?

Ecco un paio di commenti dalla rete, ovvero dalla pagina ufficiale da concorrente di Alice Sabatini poche ore dopo essere stata eletta:


"Chissà di chi è il merito per la tua vittoria.. non certo per il televoto! Ti consiglio di darti una ripassatina ai libri di storia ed informarti quanta gente sia morta durante la guerra. .. vedrai che ti passerà il desiderio di "voler vivere in quegli anni" !"

Vergognati ignorante!!!!!!! Cadrai del dimenticatoio in un nanosecondo! È il nanosecondo non è il secondo dei settenani!!!!

Di commenti così ve ne sono a centinaia. Ovviamente ci sono anche quelli che esprimono ammirazione ed altri ancora che esprimono una critica moderata.

In Italia si fa polemica su ciò che è solo da gustare e basta: su decine di ragazze tra le più belle d'Italia che sfilano, sulle canzoni del Festival di Sanremo...

La prossima frontiera quale sarà? Ragazzi che dopo una serata di danze sfrenate in discoteca prendono la moviola e criticano come ha ballato il compagno?

Coppie che dopo aver fatto l'amore commentano le "azioni salienti" criticando l'uno la performance dell'altro?

Certa gente non ha davvero niente di meglio da fare. Fatevi una vita, rosiconi internettari.

Miss Italia 2015 Alice Sabatini può piacere o meno, ma a giudizio di chi vi scrive è bella, al passo coi tempi nel look, particolare con le sue sopracciglia folte ben curate e infine mediterranea con i suoi occhi e capelli scuri e la pelle abbronzata.

E' la portavoce di innocente grazia e bellezza che quest'anno, come ogni anno, si impone grazie anche alla guida della famiglia Mirigliani; è la bellezza Italiana di cui possiamo andare orgogliosi ed è degna di incarnare la figura metaforica di "Italia", vestita con i colori della bandiera e con in testa la corona con le torri scolpite.





domenica 20 settembre 2015

I tre brani dell' "Intervallo"

Più o meno tutti ricordiamo le note dell'Intervallo, trasmissione minimalista che si limitava semplicemente a mostrare delle cartoline, nell'attesa che i tecnici e gli addetti ai lavori predisponessero i nuovi programmi.

Non tutti sanno però che si trattava di un medley di tre brani: 

L'Allegro della Sonata VI in la maggiore di Pietro Domenico Paradisi (noto anche come "Toccata per arpa");

La Sarabanda dal IV concerto dei Concerts Royaux di Francois Couperin;

la Passacaglia della suite per clavicembalo n.7 HWV 432 di Georg Friedrich Handel.

Sarabanda- Francois Couperin, suonata dall'orchestra della Rai



Toccata per Arpa - Domenico Paradisi



Passacaglia - Sonata n. 7 Georg Friedrich Handel




venerdì 18 settembre 2015

Pescara: scandalo nel reparto di chirurgia vascolare

Spazi ridotti al minimo, personale sotto stress, pazienti nel disagio




Vi avevamo scritto, qualche mese fa, della chiusura del reparto di Chirurgia Vascolare dell'ospedale di Chieti durante i week end e i giorni festivi, nonchè delle urgenze dirottate a Pescara, senza preavviso per la popolazione.

In pratica, coloro che, nei giorni festivi, con la propria automobile, trasportavano al pronto soccorso un parente con problemi alle vene, venivano mandati a Pescara. Per loro c'era un tragitto aggiuntivo da percorrere di 30 40 minuti almeno; in questi casi, si tratta di tempo prezioso.

Ora che tale emergenza è cessata, si è creato un altro problema per gli addetti ai lavori e per i pazienti del settore vascolare nel nosocomio Pescarese.

I medici, che già hanno esposto le loro rimostranze ai dirigenti per la scarsità del personale e le difficoltà che incontrano nel coprire i turni di lavoro, si sono ritrovati in una nuova collocazione molto striminzita, che non consente a loro di svolgere serenamente il proprio lavoro.

I cinque chirurghi e le quattro infermiere devono condividere il corridoio col reparto di Chirurgia toracica. L'intero reparto si esaurisce in una manciata di piccole stanze concentrate su una corsia di 10-15 metri all'incirca. Non c'è posto per fare brevi riunioni sul da farsi, né per sedersi a compilare documenti. 

Soprattutto, ci sono solo due stanze da ricovero: una con cinque letti e un'altra con tre. Di questi ultimi tre, due sono riservati al day hospital.

Fonti interne al reparto riportano: 

"Prima avevamo più spazio, ci hanno tolto anche un settore di alcune stanze che ora è affidato ai colleghi di urologia. Così il personale sanitario non è messo in condizione di lavorare bene. Se ci sono pochi pazienti in più del solito bisogna ricollocarli in un altro reparto.

Il reparto di Chirurgia Vascolare, dalla sua creazione nel 2008 è stato uno dei fiori all'occhiello dell'Ospedale Spirito Santo di Pescara.

E' strano che proprio gli elementi migliori si trovino ad essere vessati in questa maniera. La cosa più grave è che sono i pazienti a rimetterci. In tale caos è difficile mantenere un livello di igiene sufficiente e i medici sono sottoposti ad un ulteriore stress che può influire sulla qualità del loro lavoro".

La struttura ospedaliera di Pescara è molto grande, è difficile credere che non si possa avere una metratura sufficiente per tutti i reparti. E' probabile che vi siano altri settori dello stabile in cui avanzi dello spazio da ripartire più equamente.

I dirigenti delle istituzioni mediche locali, comunque, non potranno fare a meno di affrontare il problema.

Andrea Russo


lunedì 14 settembre 2015

Banda Eva - Circulou



Le strane storie Di Vittorio Esposito ed Ante Vukusic, esclusi "di lusso" del Pescara calcio


Nella foto: Vittorio Esposito

Due giocatori molto forti non sono riusciti a trovare posto nel Pescara. Si tratta di Esposito e Vukusic: come finirà?

L'avvio di campionato di serie B è stato segnato dalle esclusioni, all'interno del Pescara, di due giocatori in cerca di rilancio e su cui in molti, nell'ambiente, scommettevano. 

Le ragioni dell'accantonamento sono le regole sugli "over 21": nelle squadre cadette non ve ne possono essere più di 18 in organico e quindi bisogna fare delle rinunce. Sono stati dunque messi ai margini Vittorio Esposito e Ante Vukusic. 

Esposito ha trovato il modo di sciogliere il contratto col sodalizio biancazzurro mentre Vukusic è stato messo fuori rosa ed è seguito da un allenatore a parte, l'ex calciatore e bandiera del tifo locale Bruno Nobili. 

Le storie dei due giocatori accantonati sono piuttosto interessanti e vale la pena di raccontarle. Vittorio Esposito, talento ribelle Vittorio Esposito, 27 anni, è un grande talento che potrebbe tranquillamente giocare in serie A. 

Non ha però avuto la fortuna di essere "perdonato" come Balotelli e Cassano per le sue intemperanze. Aveva solo tredici anni quando fu scoperto da un osservatore della Juventus, che lo portò da San Martino in Pensilis a fare uno stage a San Martino di Castrozza, tra le Dolomiti. 

Il suo talento e la tecnica da trequartista emersero subito e la Juve mandò subito un fax per dare l'assenso al tesseramento. Di notte però, Vittorio fuggì per tornare al suo paese in Molise, dove si stava svolgendo la "Carrese", festa con carri, cavalli e buoi in onore del santo patrono, San Leo. In poco tempo poi rifiutò di giocare per Bari, Napoli e per diverse squadre inglesi. 

Crescendo, giocò nei settori giovanili di squadre piccole e non lontane da casa sua. Dopo i vent'anni Esposito ha messo un po' "la testa a posto" e raggiunto almeno la serie D giocando con il Chieti. Chieti dista una ventina di chilometri soltanto da Pescara e il direttore sportivo del Delfino, Giorgio Repetto, lo ha fatto tesserare quest'estate, puntando molto su di lui. 

Dopo poco però Vittorio si fa male ad una spalla. L'infortunio non è grave, ma poi, per i suddetti motivi anagrafici, viene scaricato dalla dirigenza, fatto che ha suscitato le ire di Repetto. Ora il ragazzo ha firmato col Matelica in serie D. 

Le luci e le ombre di Ante Vukusic 




Nella foto: Ante Vukusic

Ante Vukusic sembrava, a soli 21 anni (ora ne ha 24), avere un futuro da top player nel calcio internazionale. Nulla faceva presagire un seguito diverso. 

Tre campionati con l'Hajduk di Spalato, nella serie A croata. In 84 partite segnò in totale 36 reti. 

Giocava nelle nazionali giovanili croate. 

La rivista specializzata "Don Balon" lo segnalò tra i 10 under 21 più forti in circolazione. 

Anche in Coppa Uefa-Europa League fece molto bene, segnando anche un goal all'Inter su rigore. 

Dopo quel goal iniziò il suo declino: Il Pescara lo prese spendendo 3,8 milioni di euro (fu l'acquisto più oneroso della storia del club) con un ingaggio di 400 000 euro a stagione per quattro anni. In Italia però Ante fece fatica ad ambientarsi, in campo non convinse nessuno, il Pescara lo diede in prestito prima al Losanna in Svizzera, poi al Beveren in Belgio, ma anche lì non è riuscito a fare bene. 

Quest'estate è tornato alla base ed è sembrato molto motivato. Nelle amichevoli estive sembrava essersi ripreso e a molti era sembrato che per lui questo potesse essere l'anno della riscossa. Poi ci si è messa anche un po' di sfortuna: nella prima partita della stagione, Livorno-Pescara, dopo 5 minuti il portiere adriatico Fiorillo atterra in area un avversario: rigore ed espulsione. 

Il Pescara rimane senza portiere. Mister Oddo mette fuori Vukusic e fa entrare il secondo portiere. Al ritorno agli allenamenti, Ante viene allontanato: non può più giocare coi compagni, viene messo fuori rosa. Eppure Venerdì sera, dopo questo episodio, risultava nella lista dei convocati. Il giallo non si è ancora chiarito. 

Ante Vukusic, se motivato, è un giocatore dalla grandi potenzialità, specialmente in serie B. Sarebbe il caso che il Pescara gli desse qualche chance ancora, perchè è in buona forma. 

Ultimamente a Pescara non c'è fortuna per i talenti in cerca di rilancio, ma forse si tratta solo di circostanze temporanee. Staremo a vedere.

Andrea Russo
Articolo pubblicato su Calcioweb.eu

sabato 12 settembre 2015

L'immigrazione e i vari punti di vista: regole, cuore, buon senso


Il dibattito sull'immigrazione in Italia è spesso vissuto senza mezzi termini: c'è chi è decisamente contrario all'avvento degli africani e dei profughi in generale sul suolo patrio, perché visti come uno stuolo di delinquenti e basta.

C'è chi invece, con un buonismo eccessivo, vorrebbe farli entrare tutti, dargli accoglienza, una casa, cibo, un lavoro, quando di lavoro non ce n'è per gli italiani di vecchia generazione.

Nel dibattito politico, almeno, non c'è una via di mezzo tra queste due posizioni estreme.

In Italia giungono da decenni, gli africani: si sono integrati? Dopo venti anni nella stragrande maggioranza, essi vendono ancora accendini agli angoli per le strade, vivono di espedienti, di prostituzione, di lavori senza regolare assunzione o peggio raccolgono i pomodori per 15-20 euro al giorno presso aziende gestite dalla mafia.

Lo Stato Italiano ha dimostrato di non saper far sviluppare l'economia, di non potere dare lavoro al suo popolo e di non saper fare abbastanza per fare integrare i nuovi arrivati.

Altrettanto fallimentare è stata la politica dei rimpatri e delle identificazioni: i centri per profughi esistono da decenni e mostrano tutte le proprie carenze. Non ve ne sono abbastanza, non c'è organizzazione, vi sono delinquenti che lucrano su queste attività, gli ospiti sono liberi di fuggire e di darsi eventualmente anche alla criminalità.

Nella maggior parte dei casi il rimpatrio di coloro che non hanno diritto a stare in Italia si traduce in un foglio che viene dato ai diretti interessati, i quali di loro spontanea volontà dovrebbero andarsene.

Non è solo questione di criticare lo stato d'animo buonista o razzista di alcuni o di altri, il problema vero sono le regole.

Se lo Stato mettesse ordine, come è suo compito fare, l'odio non aumenterebbe. Quelli che hanno il diritto di restare, devono essere aiutati ad integrarsi per mezzo del lavoro, di mediatori culturali e di iniziative varie. Coloro che non possono stare in Italia, devono essere rimpatriati coattivamente. 

Vi sono altri fattori che non aiutano a risolvere la situazione: la mancanza di un salario minimo chiaro per tutti i lavoratori come avviene nel Regno Unito porta ad una corsa al ribasso dei salari che mette in competizione italiani e stranieri e porta ad un ulteriore sfruttamento dei lavoratori.

La mancanza di controlli adeguati sui lavoratori senza contratto và a tutto vantaggio delle organizzazioni criminali.

La mancata regolamentazione della prostituzione, con controlli medici, strutture sicure e tasse da pagare fà sì che la criminalità, sia Italiana che straniera, lucri su ragazze di varia provenienza messe su una strada, picchiate, stuprate e spesso uccise.

Non dipende dalla popolazione, sia essa accogliente o razzista.

E' lo stato che non funziona e che scatena guerre tra poveri.

Angela Merkel  poco tempo fa aveva impressionato il mondo per la franchezza con cui aveva detto in tv ad una bambina palestinese: non ti accoglieremo. Ora vuol farsi passare, con una abile operazione di marketing politico, come l'illuminata protettrice dei rifugiati.

I Siriani che lei vuole accogliere sono in larga parte ben scolarizzati e con buone competenze. Possono servire dunque al mondo del lavoro tedesco.

Ma dov'era Angela Merkel quando, in seguito ai bombardamenti scellerati fatti alla Libia di Gheddafi, sono giunte in Italia decine e decine di migliaia di profughi dopo il 2011?. C'era il nostro paese che chiedeva un impegno da parte delle istituzioni europee e degli altri stati, che sprezzantemente replicavano: vi abbiamo dato dei soldi (insufficienti, aggiungiamo noi) per risolvere la questione. Ora sbrigatevela da soli








Di interesse per il mondo della psicologia potrebbe essere l'atteggiamento del premier Uk Cameron, visto che due giorni prima fonti del suo governo avevano detto: sospenderemo il Trattato di Schengen e non faremo entrare nel nostro territorio nemmeno gli europei. 

Dopo la pubblicazione della foto del bambino siriano morto ha invece mostrato molta collaborazione e ha detto di essersi "commosso". Sappiamo bene come la commozione poco riguardi le scelte politiche. 

Siccome poi la Gran Bretagna deve sempre distinguersi da tutti gli altri, Cameron ha detto che vuole andare a prelevare i profughi direttamente dai campi allestiti per gli sfollati in medioriente, invece di sottostare alle decisioni comuni europee.

E che dire poi di Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria? Quanti di loro sono venuti in Italia e nel resto d'Europa quando c'era l'Unione Sovietica? Quanta solidarietà hanno avuto gli Ungheresi, ora guidati da Orban, quando 250 000 di loro nel 1956 scapparono dall'invasione dei carri armati russi?

Queste critiche non sono tanto rivolte ai popoli in questione, ma ai loro governanti dalla memoria corta.



Abituiamoci all'idea che l'Europa sia un'entità tutt'altro che monolitica ma piuttosto una comitiva di curatori di interessi particolari che trova accordi di compromesso alla bell'e meglio.

C'è anche chi dice: aiutiamo i popoli svantaggiati a casa loro. Non è male come idea, visto che gli occidentali hanno depredato e colonizzato gran parte del resto del mondo e continuano a sfruttare gli idrocarburi, i diamanti e i materiali preziosi di posti in cui c'è ancora fame, povertà e malattie. 

Ricordiamo che la dominazione italiana in Libia e in Eritrea-Etiopia fu tra le più feroci, ma questo nelle scuole non viene mai approfondito.


Pescara-Perugia 2-1:le voci dallo spogliatoio



(Nella foto: Gianluca Caprari)

La gioia di Oddo, lo sfogo di Caprari, la fiducia di Bisoli Il primo a parlare in sala stampa è Massimo Oddo, che aveva vissuto un po' nervosamente il pre-campionato e la prima cocente sconfitta del torneo al Livorno. 



Oggi è tornato a sorridere, conscio di aver recuperato lo spirito guerriero che il suo Pescara aveva mostrato tre mesi prima durante i play off. 

"Sono contento perchè la squadra ha ritrovato la voglia di lottare", 
ha esordito il tecnico. 

"Il fattore mentale conta molto. Abbiamo subito critiche pesanti durante la settimana, ci può stare, il gruppo le ha sentite ed ha reagito sul campo dimostrando il suo valore. Tutti i 14 giocatori che ho schierato oggi, tra quelli che c'erano dall'inizio e quelli che sono subentrati, si sono espressi bene. Dobbiamo rimanere concentrati ora e guardare avanti". 

Noi di Calcioweb.eu gli abbiamo visto la squadra più corta e più preparata fisicamente rispetto a qualche giorno fa col Livorno. Abbiamo chiesto ad Oddo: 

 Ha dato delle disposizioni particolari ai ragazzi per migliorare la forma fisica? E tatticamente, è cambiato qualcosa? 

"La forma fisica è più o meno la stessa, la preparazione è stata mandata avanti per più di due mesi, siamo pronti per affrontare questo lungo campionato. Per quanto riguarda la tattica, è cambiato solo il fatto che questa volta giocavamo in 11, mentre l'altra volta abbiamo subito una espulsione dopo 5 minuti"

Pierpaolo Bisoli, mister del Perugia, ha difeso la sua squadra nonostante la sconfitta: 

"Abbiamo giocato bene, abbiamo lottato e corso contro una squadra difficile da affrontare. Abbiamo cercato di riaprire la gara nonostante il 2 a 0, ci siamo riusciti in parte ma il nostro goal è arrivato tardi. Nonostante tutto la squadra è rimasta compatta e non si è mai arresa, il Pescara è stato più bravo a sfruttare le azioni a suo favore, ma a mio avviso noi non siamo stati inferiori e c'è stato equilibrio"

Alla nostra domanda: Il Perugia è sembrato consapevole della sua forza e molto fiducioso di poter fare bene, ma lei sente la stessa fiducia tra i tifosi? Bisoli ha risposto con sicurezza. 

"Io ho detto dall'inizio che ci sono quattro o cinque squadre più forti di noi, il Pescara parte favorito per la vittoria del campionato, noi no. Nonostante questo, sappiamo di essere forti e ci giocheremo le nostre occasioni fino all'ultimo respiro". 

Gianluca Caprari è un ventiduenne fantasista del Pescara. Fece molto bene nell'anno della promozione con Zeman in riva all'Adriatico. Venne in Abruzzo dal vivaio della Roma e dopo una serie di prestiti è rimasto stabilmente nella città del Vate. 

Una parte della tifoseria lo ha un po' preso di mira negli ultimi due anni per lo scarso feeling con il goal. Il ragazzo è bravo nel dribbling, nell'assist, è bello a vedersi ma spesso non ha trovato la giusta cattiveria sottoporta. 

Stavolta si è sbloccato in una gara di campionato con un bellissimo goal in contropiede. Il suo urlo è stato liberatorio e si è tolto la maglia: una esultanza molto plateale, ha urlato come un pazzo ed ha fatto cenno di stare zitti agli spettatori della tribuna che lo avevano fischiato al suo ingresso in campo. 

Lo stesso mister Oddo ha detto alla stampa: 

"Guardatelo con benevolenza, si è voluto sfogare dopo tante pressioni ricevute. E' un ragazzo serio e ha solo ventidue anni, questi slanci possono essere comprensibili". 

Diamo a Cesare ciò che è di Cesare: Caprari è stato criticato un po' troppo da una fetta della tifoseria, e lui ha confessato: 

"Quando scendo in campo, sento spesso delle voci dal pubblico: -Oh no, ha messo Caprari-. Le stesse voci le sento quando subentro ad un compagno nel corso della partita -No, no, perchè lo fa entrare?- Ero un po' stufo e con questo goal mi sono sfogato" 

Gli abbiamo chiesto: Non pensi che forse è importante nel calcio professionistico fare un training psicologico su sè stessi, lasciando che le voci che provengano dall'esterno ci trovino "impermeabili? La piazza di pescara, come sai, è abbastanza esigente-. 

"Ma io sono quattro anni che cerco di fregarmene, poi però ho accumulato la rabbia e l'ho sfogata". 

-Ti sei sbloccato stavolta, dì la verità, psicologicamente ora ti sentirai più libero-

"Sento di essermi sfogato, piuttosto, se mi nsono sbloccato con i goal lo vedremo sul campo"

dichiara sorridendo, con la pacatezza e il suo volto quasi timido che lo hanno contraddistinto da quando è giunto a Pescara. Una cosa è certa: se si sveglia anche Caprari e se la squadra gioca così, il Pescara inizierà davvero ad essere una macchina da goal.

Andrea Russo per
Calcioweb.eu


Pescara-Perugia 2-1 : alcune considerazioni

Un commento sulla partita Pescara-Perugia, conclusasi 2-1 con goals di Memushaj (Pe) su rigore al '30 del primo tempo, Caprari (Pe) al '30 del secondo tempo, Di Carmine (Pg) al '1 dei quattro minuti di recupero. (Immagini di Tv6)



Sarà un campionato lungo e interessante, la serie B di quest'anno. Quasi tutte le squadre hanno un organico forte e sono poche quelle da considerare in lotta per la salvezza. Con un torneo così equilibrato c'è da aspettarsi di tutto e questo dona alla serie cadetta una qualità che nemmeno la serie A dei nomi blasonati possiede. 

Una ulteriore riprova è fornita da Pescara-Perugia, un dolce spettacolo per gli occhi dello sportivo. Prestanza atletica, bei goals e belle giocate hanno caratterizzato l'anticipo serale in riva all'Adriatico. 

Entrambe le squadre hanno giocato per vincere e il Perugia, sconfitto di misura per 2 a 1, esce dal confronto a testa alta. 

Agli uomini di Bisoli è mancata un po' di cattiveria in più sotto porta, ma hanno mostrato un ottimo calcio, con una difesa rocciosa, un centrocampo molto mobile ed attaccanti interessanti ai quali manca solo di sbloccarsi e un po' di fantasia in più a centrocampo che permetterebbe agli arieti umbri di smarcarsi meglio. 

Il Pescara invece si è scoperto "bello-di-notte", con una prestazione superlativa che ha riportato le lancette indietro di tre mesi. Oddo giunse all'ultima partita di campionato e allenò per altre 5 partite di play off, fino alla finale. 

Dalla prima gara l'ex giocatore del Milan cambiò volto al Delfino. Il suo carisma e positività, pari al mitologico Achille, sgombrò la testa dei giocatori da mille paure. 

Famose sono rimaste le sedute di riscaldamento sulla spiaggia per far sentire ai giocatori il contatto col pubblico e per far circolare il flusso della positività e dell'affetto tra i Pescaresi e i loro beniamini. 

"Guardateci, non abbiamo paura di voi tifosi, siamo con voi e vi vogliamo vicini" Questo lungo excursus serve a spiegare quello che è successo ieri sera in campo. 

Oddo, sebbene giovane, è un grande psicologo, capace di toccare le corde giuste dei suoi uomini. Nella prima di campionato i biancazzurri erano rimasti in 10 e sotto di un goal dopo 5 minuti per un fallo in area di rigore del portiere Fiorillo. 

Al di là di questo, la squadra era sembrata fiacca e demotivata, perdendo 4 a 0. Sono passati cinque giorni e mezzo e abbiamo visto un'altra squadra: corta e aggressiva e non lunga, distratta e molle come a Livorno. Concentrata e pungente in attacco, con gli attaccanti mossi come dalla "divina mainia" che coglie d'istinto gli artisti. La voglia di non farsi superare da parte dei difensori, la fantasia e la gioia di giocare ha animato gli attaccanti. 

Il Pescara ha un bel gioco, il suo migliore acquisto è stata la conferma del suo allenatore. Ha giovani elementi per palati fini in organico, come Verre e Mandragora e ne ha altri fantasiosi come Caprari e Lapadula. 

C'è Cocco, capocannoniere l'anno scorso col Vicenza. Ce ne sono anche altri. Se giocano come ieri, possono andare molto lontano. Il Perugia ha prodotto, da parte sua, delle belle azioni. 

Ricordiamo uno stacco poderoso di Ardemagni di testa su assist di Del Prete e l'eurogoal di Di Carmine. 

Che campionato di serie B sarà, ragazzi. Ci sono tante altre squadre interessanti oltre a Pescara e Perugia. E siamo solo all'inizio...

Andrea Russo
per Calcioweb.eu

domenica 6 settembre 2015

Vittoria roboante del Livorno: quattro schiaffi al Pescara

(A sinistra: Daniele Vantaggiato) La stagione degli amaranto parte bene, grazie ad una facile vittoria sul Pescara su cui ha influito molto l'espulsione al 5' del portiere ospite Fiorillo. 

I padroni di casa iniziano il match con un 4-3-3: Pinsoglio; Gasbarro, Ceccherini, Morelli, Lambrughi; Aramu, Luci, Schiavone; Pasquato, Fedato, Vantaggiato è l'undici iniziale deciso dall'allenatore Christian Panucci. 

Il Pescara di Oddo risponde con Fiorillo; Bunoza, Fornasier, Zampano, Crescenzi; Valoti, Selasi, Zuparic; Benali; Vukusic, Caprari a disegnare un 4-3-1-2. 

Al 5' c'è l'episodio più importante della partita: Caprari perde un pallone a centrocampo, Fedato si invola in area e l'estremo difensore ospite Fiorillo lo atterra: rigore ed espulsione per lui. 

Il Pescara è in dieci e senza portiere; Oddo fa dunque entrare Aresti a difendere i pali rinunciando alla punta Vukusic. 

Vantaggiato, dal dischetto, realizza con un potente e angolato rasoterra che termina alla destra di Aresti. 1-0 per il Livorno al 7'. 

Dopo un goal probabilmente regolare annulato a Morelli per fuorigioco,al '33 Vantaggiato (splendida partita la sua) resiste alla carica di due difensori del Delfino e insacca da pochi metri: 2-0 e divario che si fa imbarazzante tra le due squadre anche in termini di gioco. 

Al 41' Ceccherini, su calcio d'angolo, mette la palla dentro con un bello stacco di testa: e sono tre. Il secondo tempo è soporifero: gli amaranto controllano bene la situazione col palleggio, il Delfino è impalpabile e a nulla servono gli ingressi in campo di Testi e Forte a far rifiatare Benali e Crescenzi. 

Per il Livorno entrano Cazzola per Pasquato, Vajushi per Fedato, Comi per Vantaggiato ma si continua a sonnecchiare. 

L'unica emozione della ripresa giunge al 53' da Fedato che, prima della sua sostituzione, fa in tempo a raccogliere un bel lancio del talentuoso Luci; la palla compie due rimbalzi e poi l'attaccante toscano trafigge Aresti. 

Il Livorno è partito bene, ha giocato una buona gara ma si è trovato la strada in discesa. Oltre all'harakiri di Fiorillo ad inizio partita, il Pescara è sembrato indietro nella preparazione atletica; 

i suoi giocatori hanno corso poco e i difensori spesso non hanno bloccato azioni facili da contrastare, con responsabilità su tre delle quattro marcature livornesi. Venerdì prossimo alle 20:30 il Pescara riceverà il Perugia nell'anticipo della seconda giornata mentre il Livorno sarà di scena a Como sabato alle 15:00. 

Andrea Russo

Articolo pubblicato su Calcioweb.eu

venerdì 4 settembre 2015

Avanspettacolo al Consiglio Comunale di Pescara



(Foto: ilpescara.it)

Doveva essere un rendez vous con la cittadinanza e un'opportunità per il sindaco Marco Alessandrini di spiegare alcune cose importanti alle 150-200 persone che hanno riempito la platea destinata ai non addetti ai lavori.


Si è trasformata invece in una pagliacciata, che porta ulteriore sfregio alla bella città di Pescara dopo la vicenda dei liquami nel fiume e dei bagnanti che si sono immersi nel mare inquinato.

Riepilogo della vicenda

Per chi non lo sapesse, il 27, 28 e 29 Luglio c'è stata una rottura delle condutture fognarie non lontano dalla foce del fiume Aterno-Pescara. Per sciogliere questi 30 000 metri cubi di feci l'Azienda Comprensoriale Acquedottistica ha versato nel fiume 450 litri di acido peracetico, noto anche come Oxystrong.

Il sindaco ha omesso la cosa e non ha promulgato il divieto di balneazione. In una successiva riunione della Commissione Ambiente, ha candidamente ammesso: "Non ho detto nulla ai cittadini per non creare allarmismi".

Ieri, 3 Settembre, era prevista una seduta del Consiglio Comunale in cui l'opposizione avrebbe dovuto chiedere spiegazioni al sindaco. Erano inoltre previsti gli interventi di alcuni esperti e di una decina di cittadini che avevano chiesto la parola.

Come già spiegato in precedenza, la sala del Consiglio era caratterizzata da un viavai continuo di cittadini che facevano capolino per informarsi su una vicenda importante per loro.

Non pochi di loro erano inferociti per ciò che è avvenuto. Sebbene vi sia una fonte ospedaliera che sostiene che i ricoveri derivanti dalla balneazioni siano stati nella norma in quei giorni, un pool di avvocati sta raccogliendo delle prove su casi clinici riportati in seguito al bagno nelle acque del mare in quei giorni (specialmente bruciature sulla pelle e gastroenteriti).

La seduta "farsa" del Consiglio Comunale. Alcuni gridano "buffoni".

Fatto l'appello, il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli ha subito fatto sospendere la seduta, perchè i rappresentanti del Centrodestra hanno esibito delle magliette bianche con la scritta: Alessandrini dimettiti. Esortati da Blasioli a togliersela per proseguire i lavori, i protagonisti di questa coreografica protesta hanno rifiutato. 

Si sono avute così diverse sospensioni e in pratica, dalle 16:30 alle 20 non si è andati avanti perchè  i vari Masci, Fiorilli, Mascia, Antonelli ed altri ancora non volevano togliersi le magliette. Alle 20 Blasioli ha rinviato la seduta ad una data da decidere.

Durante queste 3 ore e mezza fatte sostanzialmente di interruzioni e da brevi botta e risposta dei consiglieri, molti cittadini presenti hanno inveito contro di loro. La parola più gettonata è stata "buffoni", indirizzata talora al centrosinistra, talora al centrodestra.

Tra i due fuochi si è trovata Enrica Sabatini, Capogruppo del Movimento 5 stelle. La sua parte politica è anch'essa all'opposizione ed aspettava dei chiarimenti in questa sessione. Ha cercato di mediare tra le varie posizioni in campo.

La rabbia della gente. Ci saranno le dimissioni del sindaco?


Da un lato c'è il sindaco Marco Alessandrini, messo sotto accusa da gran parte della cittadinanza ormai. In città si è parlato molto dei liquami nel fiume e nel mare e del sindaco che non ha avvertito la cittadinanza). L'indignazione è stata raramente così alta in città.

Alcuni residenti di origine russa ci hanno confessato: "Pensavamo che queste cose succedessero solo da noi, ai tempi dell'Unione Sovietica".

Quello che ci chiediamo è: cosa deve fare di più grave un sindaco per poi provare rimorso e rassegnare le dimissioni?

Precedenti illustri

Nel 2011 il Barone Karl Theodor Zu Guttenberg, Ministro della Difesa Tedesco, si dimise perchè  si scoprì che aveva copiato la tesi di dottorato all'Università.

Nel 2012 Chris Huhne, ex Ministro dell'Ambiente molto rispettato nel partito liberaldemocratico britannico, dovette ritirarsi per via di una multa per eccesso di velocità e per aver dichiarato, mentendo, che alla guida c'era sua moglie.

Il Ministro dell'Economia Giapponese Yoshio Hachiro, dopo essere stato a Fukushima ed averla definita "una città di morte", si lasciò andare ad uno scherzo. Strofinando la giacca contro un giornalista, infatti, gli disse: "Ti passo un po' di radiazioni". L'opposizione e la stampa ad essa legata colsero la palla al balzo e lui lasciò la poltrona dopo una settimana.

Proprio come in Italia vero?

Mai più scene del genere

Dall'altra parte della barricata, non possiamo non rimarcare in negativo l'atteggiamento del Centrodestra Pescarese, che dopo aver richiesto esso stesso la riunione del Consiglio Comunale, ha negato alla cittadinanza già inferocita l'opportunità di chiedere spiegazioni su tematiche molto serie.

Si consideri inoltre il fatto che tali sedute hanno un costo per le tasche dei contribuenti: se dobbiamo pagare i nostri rappresentanti politici non sprechino soldi mandando a monte tutto.

Per ogni seduta c'è un gettone di presenza e i Pescaresi ne pagheranno uno in più a tutti i consiglieri partecipanti, che, salvo aggiornamenti nel regolamento degli enti locali, dovrebbe essere di 36,15 euro a consigliere.

Quello di ieri in Municipio è stato uno spettacolo poco bello da vedere e speriamo che ci sia più rispetto in futuro per i cittadini.

Andrea Russo