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lunedì 8 luglio 2024

Cara Giorgia...


Cara Giorgia,

avevi bisogno di scoprire ora con chi avevi a che fare in Europa?

Io ho seguito i tuoi comizi in cui dicevi, prima delle elezioni in Italia: "Dobbiamo seguire questa linea per poi avere qualcosa in cambio e reclamarlo".

Benissimo, ti sei fatta dare il bacetto sulla fronte da Biden. Hai fatto la brava bambina ubbidiente. Hai mandato le armi all'Ucraina, ben conscia che sarebbero servite a far morire molti più Ucraini prolungando la guerra. Avresti potuto proporti per una mediazione, che avrebbe fatto risparmiare vite e territori a questo paese martoriato dalle bombe.

Ora sarebbe velleitario sperare che i Russi, dopo aver mandato i propri giovani a morire per la causa, dicano: "Abbiamo scherzato, vi ridiamo il Donbass e magari anche la Crimea".

A proposito di Crimea, cara Giorgia: cosa dicevi pochissimi anni fa in merito? "E' Russa e tale appartenenza va riconosciuta". Come hai cambiato idea in fretta!

Tu eri quella che aveva esclamato: "Ora è finita la pacchia". Avresti dovuto far saltare il banco a Bruxelles. Avresti dovuto perorare gli interessi e le ragioni Italiane nel consesso dell'Unione Europea.

Abbiamo visto solo viaggi. Tanti bei viaggi, tanti begli incontri. Pacche sulle spalle, sorrisi, accettazione di tutto quello che andava contro l'interesse Italiano. 

Dicevi di voler affondare le navi degli scafisti dopo averli arrestati; volevi limitare il potere delle navi delle Ong che incoraggiano le migrazioni irregolari. 

Volevi una maggiore solidarietà in Europa sul nostro contenimento degli sbarchi clandestini e delle morti in mare.

Su tutto ciò non si è aperto uno straccio di trattativa.

Lo sconsiderato aumento degli idrocarburi, le imposizioni degli Stati Uniti, le sanzioni boomerang alla Russia che in realtà erano punizioni a noi stessi.

Ora compriamo il petrolio Russo lo stesso, ma tramite altri paesi, pagandolo molto di più.

Brava Giorgia, bella mossa.

Dell'Euro ci siamo scordati? Non lo dovevamo mandare sotto una teca al museo delle monete e delle banconote?

Non eri tu che ti scagliavi contro Emmanuel Macron, mostrando in televisione il Franco CFA, vero strumento di assoggettamento coloniale delle economie Africane?

Ho visto il tuo imbarazzo pochi giorni fa quando lui al G7, con un sorriso smagliante e molto stile ti è venuto incontro e ti ha fatto il baciamano.

E per carità Macron non è certo il mio modello di politica ideale, ma ha un minimo di eleganza. Non dico che a te manchino le buone maniere, ne' tantomeno l'intelligenza e il carattere. Diciamo che a volte scordi che ruolo hai e di quale grande paese sei la guida. 

Se il Presidente Francese avesse avuto il tuo di stile, ti avrebbe salutata come tu hai fatto con il presidente della Campania De Luca. Già me lo vedo Emmanuel che ti saluta con aria seria: "Buongiorno, sono quello stronzo colonialista di Macron".

Sai Giorgia, è facile lanciare strali e fare promesse quando si è all'opposizione e poi mostrarsi docili e accomodanti quando si è in sella. Aveva ragione Rino Gaetano, la cui musica a te piace tanto, visto che l'hai fatta suonare perfino durante i tuoi comizi: "Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri".

E tu Giorgia, novella Grisù (che non a caso era appartenente alla specie dei Draghi) ti sei ritrovata, per compiacere il claudicante Biden, a fare grandi abbracci e sorrisi al teatrante Zelensky; un cocainomane e pedina di un gioco più grande di lui, uno Schettino in salsa Slava che ha portato il proprio paese ad affondare, spinto dai neonazisti e dall'estabilishment Statunitense.

E che dire delle belle passeggiate e dei viaggi assieme ad Ursula Von Der Leyen, che tu forse credevi di scaricare al momento giusto ma che ha fatto esattamente lo stesso con te, lasciandoti con tanta rabbia ed un pugno di mosche in mano?



Tuttavia non ho potuto fare a meno di notare, cara Giorgia, che non ti sei adirata perchè in Italia dobbiamo obbedire ad una stupida austerity,  avere una moneta che non ci appartiene, del fatto che le lobby Europee vogliono mettere le mani sulle nostre spiagge o del fatto che il Pnrr è un sistema di soldi a strozzo che ci renderà ancora più succubi di Bruxelles.

No, tu invocavi le poltrone, per te e per i tuoi sodali in politica.

Ti hanno scaricata, ignorata, insultata in malo modo, Popolari e Socialisti. "Noi non facciamo alleanze coi Nazionalisti", ti hanno detto.

A te, che ti sei fatta da sola. A te, che hai grinta e intelligenza da vendere e che sei la guida di un paese importante.

Ma come, sei stata tanto cooperativa, hai rinunciato ad alzare la voce per l'Italia, hai contribuito a questo clima da terza guerra mondiale. Hai fatto insomma i compiti a casa e loro ti hanno ripagato con la loro moneta.

Ma insomma cara Giorgia, non era il caso di alzare il dito e la voce sulle questioni che, sono sicuro, ti stanno ancora a cuore in difesa del tuo paese?




Adesso sai con chi hai a che fare, cara Presidente del Consiglio. Il punto è che tu lo hai capito adesso, mentre gli elettori del centrodestra lo sanno da molti anni ormai.

Cordialmente tuo,

un cittadino che non ha fiducia nei politici attuali. 

Post scriptum: 

Tu  pensi di avere un grande consenso ma metà degli elettori non ha votato.

Troppe sono le promesse disattese. 

Tuttavia, abbi fiducia che i nodi verranno al pettine di fronte alla  mancanza di risposte dei governi. Ora è toccato a Macron, che però è stato in sella abbastanza a lungo e tutto sommato è ancora in carica.

Per quanto pensi che gli Italiani ti daranno fiducia? 

La Storia è un treno e tu lo stai perdendo. Solo chi vi sale lascerà una traccia.

sabato 25 maggio 2024

"Una donna in carriera": un film benvoluto, forse anche troppo



Premessa

Ci sono molte realizzazioni degli anni '80 e non solo, che reggono al peso degli anni apparendo ancora moderne e tutto sommato attuali.

Del resto gli artisti di qualche anno fa avevano più chiaro il concetto di lasciare una traccia di sé nei secoli successivi tramite la propria opera.

Il regista Mike Nichols, lo sceneggiatore Kevin Wade e gli altri partecipanti ed autori del film stanno vincendo questa scommessa.

Confesso di non aver trovato nemmeno una recensione decisamente negativa di "Una donna in carriera", titolo Italiano di Working Girl (ragazza che lavora).

Eppure i punti deboli ci sono e benchè l'opera sia a tratti gradevole, è giusto farli venir fuori una volta per tutte.

Il contesto

Erano gli anni in cui il cinema ci proponeva gli Yuppies, ovvero giovani rampanti, che, spesso senza particolari doti o titoli di studio, raggiungevano il successo con datori di lavoro vogliosi di dargli tutto non si sa bene per quale oscuro motivo.

È il caso di: "Il segreto del mio successo", in cui la chiave di tutto era nel fatto che Michael J Fox si appropinquava una parente (non è chiaro se fosse acquisita o meno). 

In "Wall Street" Charlie Sheen entrava nelle grazie del suo capo Michael Douglas, che, senza un motivo valido e razionale, gli dava soldi, gli faceva fare carriera e perfino lo faceva affiancare da una donna a sua disposizione. 

Finiva male. 

In "Risky business" uno studentello di liceo impersonato da un giovane Tom Cruise si improvvisava magnaccia, rubando giovani escort a un mafiosetto altrettanto imberbe. 

Senza svelare troppo, finiva a tarallucci e vino, col gangster che gli diceva: "Per questa volta non ti ammazzo perchè mi stai simpatico" (glielo diceva mentre si riprendeva le mignotte e altro ancora, portandosi via tutto a bordo di un camion). 

Ce ne sono anche altri di film così ma soprassediamo.

La trama del film

Tess (Melanie Griffith) è una dolce ragazza povera, priva di istruzione universitaria.

Trova il suo ragazzo a letto con un'altra, ma dopo poco sarebbe disposta anche a perdonarlo.
Cambia vari lavori da segretaria, tra una molestia sessuale ricevuta e una reazione troppo impulsiva.

Finisce a lavorare in una ennesima holding come assistente di Katharine, impersonata da Sigourney Weaver. 

Tess fa le scarpe a Katharine
(apparentemente molto più qualificata) in tre modi:

rubandole il fidanzato (prima inconsapevolmente, poi a ragion veduta) ricco e potente; 

rubandole anche l'identità dopo aver inizialmente solo millantato di essere una donna di affari;

trovando una idea di business vincente venutale in mente leggendo un periodico. 

Tuttavia Katharine dal canto suo non è una santa, giacchè tenta di rubarle l'idea.

La Griffith deve per forza sembrare quella buona, la Weaver quella antipatica e misera.

A dire il vero è più il contrario a conti fatti.

Niente da fare dunque: alla fine, nonostante la Weaver sia una manager che si suppone con tanto di laurea e master e che ha lavorato anni spalla a spalla con i capi, viene licenziata con un calcio nel sedere;

la Griffith invece si ritrova di colpo a fare la dirigente, in un grattacielo con tanto di pareti a vetro.

Personaggi ed elementi del film

Questa mancanza di realismo non si spiega nemmeno lombrosianamente. Si sa che nei film si asseconda l'estetica. 

Tuttavia, se Melanie ha quel faccino che buca lo schermo, una linea morbida del corpo, la snella Sigourney, educata ed elegante, la buttiamo forse via?

Di contorno abbiamo un Harrison Ford spaesato che sembra dire: "Chi sono, dove mi trovo e che ci faccio qui?", tirato da una parte e dall'altra da due giovani e avvenenti donne (e chiamalo scemo).

Riconosciamo anche un ancora poco noto Alec Baldwin nella parte del fidanzato fedifrago, suscettibile e buono a nulla, che si sorprende se una non lo vuole sposare pochi giorni dopo essere stato trovato a letto con un'altra.

Non possiamo tralasciare Joan Cusack, che fece colpo sul pubblico, nella parte di amica e complice della protagonista, mostrando un taglio di capelli e una recitazione abbastanza sopra le righe.

Nei titoli di coda abbiamo anche una canzone che all'epoca piacque molto: "Let the river run", di Carly Simon, una sorta di gospel squillante ed allegro.

Era un brano passabile, ma anch'esso, come il film, un po' sopravvalutato.

Accoglienza del pubblico e della critica

Questa commedia, leggera, metropolitana, romantica quanto basta, incassò grandi cifre al botteghino.  Perfino la critica, che in genere spacca il capello in quattro ed eccede nella condanna di dettagli superabili, fu all'uscita ed è ancora oggi, stranamente morbida.  

Risultato: 

un Oscar vinto per la migliore canzone,

un Golden Globe a Melanie Griffith come migliore attrice protagonista, 

un Boston Society film of Critics a Melanie Griffith come attrice protagonista e uno a Joan Cusack come miglior attrice non protagonista.

Considerazioni finali

Il film regge abbastanza bene agli urti del tempo e lo vediamo ancora trasmesso dalle tv Italiane.

Tuttavia sarebbe il caso di collocare "Working girl" nelle giuste caselle della storia della settima arte, avendo raccolto molto con una bonaria versione (una tra le tante) del giovincello in carriera.

Si soddisfa il pubblico nelle sue esigenze di avventura amorosa e di successo. 

C'è molto mestiere e furbizia, la seducente immediatezza dei prodotti commerciali degli anni '80, con i limiti che ne conseguono: mancanza di uno stile personale e di raffinatezza unite al gusto dell'esagerazione. 

Tante sono le approssimazioni narrative, troppa è la semplificazione del sentimento, della psicologia delle persone e del mondo della finanza. 

Per di più si fa ricorso a qualche battuta e a qualche scena un po' puerile come captatio benevolentiae, che se come espedienti hanno anche funzionato, riducono le ambizioni artistiche.

In sintesi: il film è carino, leggero, piacevole, ma è stato trattato come un capolavoro ed ogni cosa ha la sua dimensione, altrimenti una 128 è come una Thema e la pensione Maria Rosaria Junior diventa l'hotel Sheraton.

giovedì 23 maggio 2024

La mia partecipazione odierna a Senza Riguardo, 23 Maggio 2024

Ranieri salva il Cagliari e chiude (o quasi) la sua carriera


Dopo un avvio difficilissimo di campionato, il Cagliari di Claudio Ranieri è riuscito a rimontare e a salvarsi con una giornata di anticipo, festeggiando la permanenza in Serie A.

A Febbraio aveva rassegnato le dimissioni, ma sono stati i suoi stessi giocatori a pregarlo di rimanere. 

Hanno fatto finalmente come diceva lui e i risultati sono giunti.

Ranieri non ha vinto tantissimo ai massimi livelli, ma ha fatto comunque cose importanti: una Premier League vinta con una squadra outsider come il Leicester, vero miracolo sportivo; un secondo posto eroico con la Roma nel 2010; una supercoppa Europea vinta col Valencia e altri traguardi non certo trascurabili.

Ranieri è una persona di valore al di là del risultato sportivo. In Inghilterra si era ambientato bene imparando un ottimo inglese;

nei confronti con i giornalisti Italiani spesso inappropriati e incuranti della tensione post-partita è sempre stato costruttivo ed elegante.

Il tecnico Romano non deve dimostrare nulla, adesso, nel 2024. Si è distinto prima come giocatore nelle massime categorie del calcio Italiano e poi seduto in panchina a bordo campo.

Pochi giorni fa ha annunciato di lasciare parzialmente il calcio: si dice disposto ad allenare solo una Nazionale, forse perchè è un impegno di prestigio e meno stressante del lavoro in un club.

Una persona così in un calcio urlato e pieno di storture è preziosa.

Gli faccio i migliori auguri.

Tovarisch Gorbaciov - Midnight Moscow, 1987

Follia pura. Un grammelot senza un vero significato in finto Russo, che coinvolse il tenore Romano Emili, sotto la firma di Andrea Mingardi.


Chi ha paura del serpente?


Ricordo di aver assistito ad un suo concerto negli anni '80, alla villa comunale di Isernia (probabilmente era il 1984).

Avevo cinque anni circa.

Andrea Mingardi portava un taglio "estivo", con capelli più corti tirati all'indietro, barba da mandrillo sciupafemmine e piccolo codino dietro alla nuca.

Ci fece cantare il refrain: "Chi ha paura del serpente, ha paura della gente", con la base musicale che andava ad oltranza -Una volta andammo avanti così per quarantacinque minuti- incalzò.

Poi concluse con "E la radio va", altro pezzo importante della sua produzione.

Ero piccolo, ma ricordo abbastanza.

E come scordare, tra le tante sue canzoni piene di contenuti, la leggera e commerciale: Tavarisch Gorbaciov Dasvidanja?

Un bellissimo brano nonsense e molto accattivante.

Atalanta superlativa, schianta il Bayer Leverkusen e scrive la Storia.


Nella foto: Ademola Lookman

Il Nigeriano Lookman ha segnato tre reti per un perentorio 3 a 0: troppo bello per essere vero


Nonostante il suo lungo, ultracentenario e glorioso passato, i nerazzurri di Bergamo non avevano mai vinto un campionato Italiano, ne' una coppa Europea.

Già da diversi anni il club del presidente Percassi, grazie ad un ambiente laborioso e sereno, aveva lanciato nuovi talenti e fatto rendere onesti professionisti più del loro precedente valore, aiutando alcuni di loro a diventare finalmente dei campioni.

L'allenatore Gian Piero Gasperini, che già da calciatore si interessava molto dell'aspetto tattico, stando alle testimonianze di compagni ed allenatori, sta dimostrando da diversi anni di avere un talento enorme.

Gli mancava la definitiva consacrazione, dopo il terzo posto in serie A con la Dea di tre anni fa e alcuni premi individuali.

Da bambino, ricordo bene l'annata 1987-1988: i nerazzurri erano retrocessi in B l'anno prima ma avevano vinto la Coppa Italia. Si ritrovarono dunque a giocare in serie cadetta e allo stesso posto lottare per la Coppa delle Coppe. Risultato: quarto posto, promozione in serie A ed eliminazione in semifinale nella prestigiosa competizione europea.

Che bei tempi quelli di Glenn Stromberg,  Domenico Progna, Eligio Nicolini, Daniele Fortunato, Ivano Bonetti e molti altri giocatori degni di monumenti in piazza.

Non era una casualità se in panchina sedeva una persona splendida come Emiliano Mondonico.

Ieri una tripletta di Lookman ha messo la ciliegina sulla torta sul lavoro di uno sfavillante collettivo che ha scritto una pagina importante del calcio Italiano. È una medaglia per tutte le realtà di provincia come Bergamo che tengono testa ai giganti metropolitani.

mercoledì 22 maggio 2024

Crosetto ancora in ospedale per pericardite. Nel 2021 scrisse dei suoi "effetti avversi"


Secondo ricovero per pericardite per il Ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo una prima degenza a metà Febbraio di quest'anno. Ad Aprile 2021 rivelò di avere effetti avversi da vaccino.

Faccio delle premesse: auguro a Crosetto tutto il meglio e di tornare in piena salute.

Inoltre non esporrò tesi sulla pandemia e sui vaccini. Ognuno ha le sue opinioni e se le tiene. Del resto dopo le numerose assurdità avvenute in tutto il mondo nel biennio del Covid, se per qualcuno la gestione pandemica è stata gestita normalmente di certo non cambierà idea ora.

Un commento su Twitter del ministro gigante, datato 15 Aprile 2021 recitava:" Io ho avuto e sto avendo delle reazioni avverse, ma non le segnalo...."


Aggiungo solo che avrebbe fatto meglio a segnalarle.

Ad Agosto del 2021, affermava invece di aver preso la variante Delta nonostante avesse assunto due dosi di vaccino Pfizer e di essere guarito con le cellule monoclonali

Lo sfogo di Crosetto: "Io, vaccinato ma senza green pass" - ilGiornale.it


Sempre per restare in ambito politico, l'ex Ministro di Grazia e Giustizia Castelli affermava qualche tempo fa:

"Sono una vittima del vaccino Covid, ho una altissima probabilità di avere una trombosi" :

 

Per non farci mancare nulla, abbiamo scoperto pochi giorni fa che il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è indagato per alterazione dei dati pandemici:


Intanto chi continua a porre dubbi e ad esprimere critiche sulle bugie e sulle malversazioni del potere in ambito di emergenza sanitaria viene definito complottista e no vax. 

Fate voi. 

Pescara calcio: come sarà la prossima stagione?

C'è un po' di rassegnazione in città ma anche la fiducia di cambiare rotta in un futuro non lontano

Chi segue le pagine del mio blog, sa bene cosa ho scritto ad inizio campionato.

In sintesi sostenevo che la squadra si era indebolita, che non era capace di risalire in serie B e che questi giovani promettenti e inesperti avrebbero preso schiaffi. 

In più specificai, quando venne deciso che il Delfino avrebbe giocato nel girone B di serie C anzichè in quello C, che era andata di lusso,  vista la maggior competitività di quest'ultimo.

Mi sembra che i pronostici siano stati rispettati ma non era difficile comprenderlo.

Il presidente Sebastiani sembra motivato a cedere ancora una volta a gli elementi migliori per ringiovanire ulteriormente la squadra.

Di questo passo, nella stagione 2024/2025 il Pescara rischia di finire a metà classifica nella migliore delle ipotesi e nella peggiore di retrocedere in serie D.

Il progetto economico c'è: In terza serie chi fa giocare i giovani intasca premi di valorizzazione basati sul minutaggio, oltre ai margini di rivendita e altri business che si possono fare con i giocatori dotati di prospettive di crescita.

Parte della tifoseria fino a una-due stagioni fa difendeva ancora Sebastiani perché comunque aveva portato in serie A la squadra qualche anno prima e aveva ottenuto buoni piazzamenti quasi sempre.

Qualche campionato storto poteva anche starci, con la prospettiva di risalire subito in B, come era sempre successo.

La terza mancata promozione in B ha rotto ulteriormente gli equilibri

Il Pescara infatti, non gioca quattro stagioni di serie C consecutive da ben 50 anni.

Ormai la dimensione degli Adriatici era questa: per la grandezza e l'importanza della città e per le possibilità economiche che sorreggevano normalmente il club, i biancazzurri avevano sviluppato una solida tradizione in serie B, con qualche assaggio della massima serie.

Stare perlomeno in B a Pescara è un motivo di orgoglio anche per chi non segue il calcio.

Quando un sodalizio raggiunge la massima serie la pubblicità per la città da cui proviene è assicurata.

Ricordo che nel 2016 incontrai un Hare Krishna per strada a Budapest. Mi disse: "Certo che conosco Pescara. E ha anche una bella squadra, fa un gioco divertente!"

La città cresce, il pallone vuole tenere il passo





Tra tre anni entrerà in vigore quanto deciso dal referendum sulla Grande Pescara: la città ingloberà i vicini centri di Montesilvano (centro di quasi 60 000 abitanti) e Spoltore (quasi 20 000 abitanti).

La culla di Gabriele D'Annunzio, di Federico Caffè e di Flaiano è già per molti versi il centro urbano più importante in Abruzzo, una regione con una popolazione pari a un piccolo stato come L'Estonia (1 milione e 300 000 abitanti).

Con l'accorpamento Pescara acquisirà sicuramente maggiore peso strategico, politico ed economico, giungendo a 200 000 abitanti.

La squadra deve stare al passo.

Sebastiani sarebbe in cerca di acquirenti, ma a quanto pare questi ultimi non ci sono. Nessuno si fa avanti da anni, quantomeno alle condizioni di vendita del presidente attuale.

È comunque difficile che Daniele Sebastiani possa andare avanti a lungo: il pubblico allo stadio è sempre più scarso, le entrate non sono floride, la contestazione degli ultras è forte e nel migliore dei casi sfocerà nella indifferenza.

Tutti noi concittadini del Vate, tra gli addetti ai lavori e i tifosi, speriamo in un ritorno del Pescara calcio ai livelli che competono alla sua storia e al prestigio della città.

Del resto non è irrealistico un progetto per portare il Pescara in B e anche in A, con la partecipazione attiva delle menti migliori di questa piccola perla Adriatica.

Nelle foto: gli attaccanti Davide Merola e Luigi Cuppone, autori di una bella stagione a suon di goal. Sono tra coloro che non hanno deluso i tifosi, in una squadra al di sotto delle aspettative.


martedì 21 maggio 2024

Morte del Presidente Iraniano Raisi: incidente o sabotaggio?


Nelle foto: Raisi e Amir-Abdollahian



Ebrahim Raisi, presidente della Repubblica Iraniana, è stato ufficialmente dichiarato deceduto. Sono stati ritrovati i corpi e i pezzi carbonizzati dell'elicottero in cui viaggiava. 

Con lui sono periti vari membri di alto livello delle istituzioni, tra cui il ministro degli esteri Hossein Amir-Abdollahian e il governatore dell'Azerbaijan Orientale Malek Rahmati. 

Tutti ora si chiedono se si sia trattato di un incidente o se ci sia una mano nemica, che magari abbia potuto astutamente manomettere l'elicottero presidenziale. 

Da un lato si dice che l'elicottero in questione fosse vecchio e che le condizioni meteo non fossero buone. In effetti nei video dove si mostrano i soccorsi si nota una forte nebbia.

Gli errori umani e i guasti tecnici avvengono, anche in situazioni in cui vige scrupolo e di organizzazione.

Inoltre pare che gli Iraniani dovessero arrangiarsi e reperire per vie traverse i pezzi di ricambio degli elicotteri Bell a causa delle sanzioni Usa nei loro confronti. 

Dall'altro lato qualcosa non quadra. Appare difficile immaginare che un entourage presidenziale non mantenga in perfette condizioni meccaniche un elicottero che trasporta le massime cariche del paese e che chi predispone e guida il volo non sia cosciente delle condizioni meteo a cui va incontro.

Queste sono le basi di chiunque abbia un brevetto di volo. 

Chi ha perizia in materia avrebbe potuto scegliere un percorso più sicuro o consigliare di rinviare il volo.

Il modello di elicottero in questione, un Bell 212, sebbene sia di vecchia concezione, è in uso efficientemente in tutto il mondo. 

La versione per uso civile può contenere fino a 14 passeggeri e viaggiare ben oltre 200 km/h. 

In Italia il Bell 212 viene utilizzato in ambito civile e militare. Il Belpaese ne produce tuttora anche una versione anti-sommergibile. 


Dei tre elicotteri che trasportavano la delegazione reduce dall'Azerbaijan, è precipitato proprio quello del presidente. 

La tv Iraniana ha usato delle parole molto precise per le vittime: "Martiri" e "Martirizzati". 

Non sono parole che si usano di solito per chi muore per un guasto meccanico, quanto per chi perde la vita in nome di una religione o di una causa. 




Forse la verità non la conosceremo mai, ma sappiamo tutti che l'Iran è in forte tensione con Israele e che con esso si sono scambiati negli scorsi mesi veri atti di guerra: 

i lanci di missili, una ambasciata Iraniana distrutta in Siria, il rischio di escalation militare con possibili conseguenze globali. 

Se il governo di Gerusalemme accusa l'Iran di finanziare il terrorismo Palestinese, dall'altro Teheran punta il dito contro le stragi di Gaza. 

Quando dunque la dinamica dell'incidente non è ancora stata chiarita e forse mai lo sarà, in un contesto di guerra del genere contro una nazione nota per i suoi metodi di intelligence, in un momento in cui il terrorismo internazionale è quanto mai attivo, non è possibile escludere la matrice dolosa dell'evento. 

Le autorità Iraniane hanno però fatto già sapere che tutti i rilievi tecnici del caso verranno effettuati sul luogo dell'incidente e quindi si guardano bene dal dare una versione definitiva sulla natura dell'evento. 

Qualcuno ha rilevato che sarebbe utile coinvolgere la casa costruttrice nelle perizie, ma è da escludere che gli Iraniani facciano rilevare informazioni sensibili ad una azienda Texana. 


domenica 19 maggio 2024

La mia seconda partecipazione a Giureasy Cafè Sabato 18 Maggio 2024

 Autonomie differenziate - Separazione delle carriere

venerdì 17 maggio 2024

Siamo sicuri che l`attentatore di Fico sia un lupo solitario?


Secondo le prime ipotesi formulate da ambienti governativi Slovacchi e stando alle sue prime dichiarazioni, Jurai Cintula Bra avrebbe agito da solo.

Cintula è un pensionato settantunenne, ex addetto alla sorveglianza in un centro commerciale, scrittore forse più per diletto che professione.

Ha avuto dei trascorsi politici complessi, avvicinandosi qualche anno fa a uno strano gruppo di estremisti Slovacchi filorussi ma poi dichiarandosi sostanzialmente di sinistra, pro Nato e Unione Europea.


La teoria del finto tonto

Quando si spara a un capo politico, i dubbi che non sia un gesto isolato sono duri da dissipare.

Non sarebbe certo la prima volta che chi organizza trame complesse si serva di gente abbastanza ingenua dal punto di vista criminale. 

Anche Ali Agca, che sparò al papa, voleva dare a intendere di essere pazzo, cambiando idea, pentendosi, poi ritirando il pentimento, cambiando versione sulle proprie azioni tante volte. Dietro Agca ci sarebbero stati quantomeno i servizi segreti Bulgari.

E che dire del recente massacro al teatro Crocus di Mosca? Alcuni dei terroristi catturati sembravano, oltre che ignoranti e ingenui, degli emeriti scemi di guerra.


Politici scomodi

Inoltre va tenuto conto che Fico era scomodo a molte lobby, con il suo pacifismo, con le sue decisioni anti Organizzazione Mondiale della Sanità (finanziata da colossi economici, dai governo Americano e Cinese e da altri ancora) con il suo sparigliare nei confronti di Nato, Ue e tanti altri soggetti pubblici e privati.

Anche Shinzo Abe, ex premier Giapponese ucciso durante la sua campagna di ricandidatura, era scomodo ad una certa visione del liberismo moderno e ad un certo modo di intendere le banche centrali.

Stesso dicasi per l`ex presidente Brasiliano Bolsonaro, accoltellato per fortuna in maniera non grave poco prima di essere eletto.

La verità forse non la sapremo mai, ma di sicuro io non avrei fretta di archiviare questa scellerata azione come il gesto di un lupo solitario e di un pensionato un po` esaltato a cui gli anni non hanno portato consiglio.

Auguro il meglio a Robert Fico




Vittima di un vile attentato, il Presidente Slovacco lotta tra la vita e la morte e oggi ha subito un secondo intervento chirurgico.

Gli auguro tutto il meglio!

400 000 volte grazie a tutti voi!

Da quando questo blog ha acquisito il monitoraggio delle statistiche, nel 2010, ha raggiunto le 400 000 visite. 

In realtà il blog è stato creato più due anni prima, quindi non dovremmo essere lontani dalle 500 000 visite effettive.

In questo spazio web io credo molto. 

Lo creai il 31 dicembre del 2007, in attesa del cenone di fine anno. Avevo collaborato con qualche piccola rivista locale negli anni precedenti e da diversi mesi ero entrato a far parte del quotidiano Abruzzo Oggi, dando una accelerata a quella che più ufficialmente sarebbe stato il mio percorso giornalistico.

Il blog di Andrea Russo mi ha sempre dato da allora, la possibilità di esprimermi senza censure. A me ricorda il fenomeno delle radio libere negli anni '70 quando finalmente, senza troppi mezzi, tante persone soprattutto giovani potevano far sentire la propria voce. 

Nelle città bastavano pochi chilometri di frequenza per rendersi accessibili a decine di migliaia di persone.

Il mio primo articolo fu diverso dalla mia produzione solita: La vera storia di Capitan Findus. Il Capitano ormai nell'immaginario collettivo ha vita autonoma dal suo risvolto industriale. In Inghilterra si chiama "Birds eye", variante del genitivo sassone Bird's eye, occhio di uccello, nomignolo di chi ha la vista acuta.

Ricorda tra l'altro il nome anglosassone di Braccio di Ferro, Pop-Eye (occhio sporgente).

Se guardate alla cronologia a destra dei miei articoli, catalogati per anno e per mese, noterete come ci sono stati degli anni d'oro  in cui si arrivava tranquillamente ai 150, se non addirittura a oltre 250 post all'anno. Non erano tutti contenuti lunghi; una parte minoritaria erano scherzi, foto con somiglianze, video interessanti, piccole annotazioni. 

La maggior parte dei post però riguardava la politica locale e nazionale, estendendosi talora anche a vicende internazionali, oltre a curiosità e argomenti vari.

Nel 2010 e nel 2014 ho frenato un po' per via di viaggi ed impegni lavorativi.

Dal 2016 all'anno scorso sono stato impegnato per lavoro spendendo parte dell'anno in Ungheria e quindi c'è stato un crollo radicale della mia attività sul sito.

Negli ultimi due o tre anni comunque c'è stato un mio parziale risveglio e non potevo più frenare il mio desiderio di espressione nei confronti di una gestione democratica che poco aveva a che fare con gli eventi pandemici.

Dal 2012 in poi tra l'altro, va segnalata una presa di coscienza sulla natura di euro ed Unione Europea che costituisce una parte importante dell'essenza del blog di Andrea Russo: smascherare una certa narrazione sciatta su certi temi per approfondire certe decisioni politiche non proprio felici per il Belpaese.

Da poco meno di un anno la mia produzione di contenuti è aumentata in maniera visibile. La mia constatazione amara e costante è che c'è un distacco tra ciò che dicono molti media e ciò che la stragrande maggioranza della popolazione tocca con mano.

Non so come certe persone riescano poi ad andare a dormire con la coscienza tranquilla, ma tant'è. Credono di parlare a degli scemi, mentre soprattutto noi Italiani abbiamo una solida base filosofica e argomentativa che ci deriva dal nostro passato. 

La nostra cultura è permeata di Umanesimo e questo si vede anche dalle scelte compiute dai giovani nei percorsi universitari.

Più le sparano grosse, gli amici degli alti papaveri, più si rendono ridicoli. 

E' facile ricordare come due anni e mezzo fa circa, svariati milioni di Italiani, nell'arco di decine di settimane si siano riversati in piazza in decine di città per protestare contro le bugie impartite da tv, giornali e politici e la fanatica applicazione di regole coercitive che hanno distrutto una intera economia.

Ricordo bene anche una protesta sotto la Rai al grido di "giornalista terrorista" (parole della folla, non mie). La paura era instillata oltre misura nelle teste della gente, del resto è uno dei metodi con cui si convincono le masse a fare quello che i politici vogliono.

Oggi sentiamo tante balle su guerre e politica internazionale, come se i buoni e i cattivi fossero tutti da una parte e dall'altra. 

Da parte mia non credo certo di avere la verità in tasca e conservo il mio sano dubbio.

Dubitate, non accettate una visione del mondo preconfezionata da altri, ponetevi domande anche su cose che vi possono sembrare ovvie, ma che andando a scavare non sono proprio come ve le immaginavate.

Un altro umile consiglio che do a voi, ma che cercherò di seguire io stesso: meno televisione, meno social networks, più pensieri positivi, meno parole, qualche momento di silenzio in più, più sintesi.

Siamo pieni di zavorre inutili, di cui liberarci. Chi fa un piccolo gesto quotidiano produce molto di più di tante chiacchiere, le stesse in cui io anche io mi perdo.

Ben venga dunque la sintesi propria di un post o di un articolo, che mi consentono di rendermi utile in ciò che mi riesce meglio fare. 

Vi ringrazio per condividere questo percorso con me.

Grazie di cuore!


La mia partecipazione allo streaming Giureasy Cafè

Cittadinanza italiana - Nato vs Russia - Trattamento detenuti all'estero


 

Fango dei media contro Robert Fico anche quando sibilano le pallottole

Il mondo all`incontrario: un premier eletto regolarmente e amato dalla maggior parte del suo paese è dipinto come un criminale, il suo attentatore invece è un "pacifista"

Nemmeno il sibilare delle pallottole ferma la disonestà intellettuale di buona parte della stampa Italiana ed Europea.

Come quasi tutti sanno, Robert Fico, primo ministro Slovacco insediatosi da pochi mesi dopo aver vinto trionfalmente le elezioni nel suo paese ad Ottobre, è stato colpito da vari colpi di pistola.

Si tratta di un premier tendenzialmente amato dal suo popolo, legittimato nella sua carica da un voto recente proprio perchè esprimeva delle idee che per tanti dei nostri politici (non per il popolo Italiano) sono una sorta di tabù ma che trovano riscontro nei desideri delle persone comuni: 

preservare la pace e non fare in modo che la guerra in Ucraina si estenda a buona parte del mondo; difesa di alcuni valori tradizionali come famiglia e protezione dei bambini da qualsiasi indottrinamento sessista; difesa della sovranità nazionale (e quindi volontà di dire qualche no a Nato, UE e Stati Uniti) e dei confini contro una immigrazione non regolata.

Abbiamo imparato bene che chi si ribella anche in minima parte a ciò viene definito un feroce dittatore. Lo sa bene Viktor Orban.  L`Ungheria viene dipinta come la Corea del Nord, ma chi fa questi racconti non ci crede nemmeno, deve dirlo perchè fa piacere a qualcuno sui piani alti.

Da molti tg e giornali, Fico, che lotta tra la vita e la morte, è stato definito nella serie: xenofobo, rossobruno, no vax, complottista, omofobo, amico di Putin, amico di Orban, ossessionato dal potere  (come se gli altri politici non amassero il potere e come se il giornalista fosse uno psichiatra forense) e infine addirittura responsabile della morte del giornalista Jan Kuciak.

A parte che alcune di queste sono definizioni negative solo per chi le scrive,  resta da capire poi perchè la gente voterebbe un siffatto criminale.

Paradossalmente, ben pochi giudizi sono stati dati contro l`attentatore e il suo gesto: Jurai Cintula (questo è il suo nome) sarebbe uno scrittore, poeta e pacifista (e meno male).

Non è mancato anche chi, come Michael Hammer, deputato del partito ÖVP,  ha affermato che Robert Fico è responsabile della stessa aggressione ai suoi danni per gli effetti delle sue dichiarazioni. 

Insomma, il carnefice è diventato il buono e quasi un giustiziere a cui dare una medaglia al valore.

Avete poi notato che gli stessi che usano questo metro di giudizio chiamano certi personaggi affaristi internazionali "Filantropi"?

Per comprendere meglio le menzogne riservate a chi non si allinea con il pensiero unico Ue-Nato-Finanza Occidentale vi lascio una postilla Magiara.

Essa vi sarà molto utile giacchè Fico viene assimilato, non del tutto a ragione, al premier Ungherese Viktor Orban.

Io che in Ungheria ci vivo posso sinteticamente annunciarvi che qui giungono decine di migliaia di turisti Italiani ogni anno che constatano di persona come stanno le cose. Di polizia se ne vede pochissima in giro, nemmeno per dirigere il traffico. 

Il diritto di protesta invece mi sembra ben tutelato con dei divertenti paradossi. 

Qualche anno fa in  molti si attivarono per difendere l`università del megamiliardario "filantropo" George Soros, che non rispettava alcune regole. Fu divertente vedere tante persone difendere un finanziere spietato che foraggia partiti politici in mezzo mondo per i suoi fini distorti. In Ungheria ho visto gente in protesta bloccare i tram passeggiando sui binari e la polizia stare lì a guardare. 

Gli stessi che a Budapest scendevano in piazza per difendere l`Università di Ceu di Soros, il cui titolo di studio era valido sia in Usa che in Ungheria, giudicarono pochi anni dopo negativamente l`arrivo di una università Cinese nella capitale.

Essa era giudicata come "un cavallo di Troia degli interessi Cinesi" mentre quella del magnate Ungherese naturalizzato Americano, che influenza la politica internazionale per i suoi scopi a suon di milioni, sarebbe stata innocua secondo costoro.

Quanto all'omofobia Orbaniana, ho visto parecchi giovani, ragazzi e ragazze dello stesso sesso, passeggiare mano nella mano. Ho visto tante ragazze baciarsi tra di loro in pubblico. Non mi sembra che siano state arrestate e deportate in qualche campo di lavoro.

Chi ragiona con la propria testa certe balle le smaschera facilmente da solo. Chi è troppo influenzabile o pensa per partito preso non vedrà la verità nemmeno se gliela esponi sotto gli occhi.

domenica 12 maggio 2024

Proteste a Tblisi

A Tblisi si protesta contro la cosiddetta "Legge Russa", che prescrive di classificare tutte le aziende con oltre il 20% di capitali stranieri come soggetti che operano nell'interesse di altre nazioni. Ciò violerebbe i parametri imposti dalla Unione Europea per entrare a farne parte. Il governo, da parte sua, ha ribadito di voler entrare nella UE e nella Nato entro il 2030. Il punto è questo: in Georgia si prospetta una situazione simile a quella Ucraina, con la Russia, già in guerra nel recente passato con la Georgia, poco propensa ad accettare altri missili Nato in un territorio confinante. Urge una soluzione politica di compromesso che eviti un altro massacro.

giovedì 25 aprile 2024

Cortei a Milano del 25 Aprile


Ciò che vedete nel video sono le cosiddette celebrazioni del 25 aprile a Milano, o almeno una parte di esse.

Avvengono tanti altri tipi di commemorazioni e di eventi oggi e sicuramente ce ne sono di più edificanti. 

Quello che è certo è che questo paese non riesce a ragionare serenamente sulla sua storia.

Un dibattito serio richiederebbe apertura mentale, ascolto, accoglienza delle idee e del retaggio sociale, culturale ed etnico altrui.

Al contrario, più parti vogliono intestarsi l'esclusiva di questa festa nazionale, giorno non lavorativo, momento dell'anno che dovrebbe essere dedicato alla riflessione e ad una maggiore ricerca del silenzio.

Ci sono Scurati di nome e scurati nel pensiero



Scurati, chi è costui?

Chi di voi fino a pochi giorni fa aveva mai sentito parlare di Antonio Scurati?

Lo scrittore avrebbe dovuto parlare in un noto programma televisivo Rai il 20 Aprile, facendo il solito monologo con cui politici e intellettuali di sinistra utilizzano una celebrazione nazionale per intestarsela prima di tutto e poi per accusare il governo in carica.

Aggiungo una considerazione del tutto personale: ora che lo conosco un poco come autore, devo dire che scrive davvero bene. Ha un`ottima penna, come si diceva una volta. Oggi faremmo bene a dire che ha un`ottima tastiera, ma il senso è quello: ha uno stile elegante e appropriato, calzante, che va diritto al punto.

L`autogoal di Rai e Governo

Ben conosciamo, adesso che la polemica è scoppiata (non prima) le simpatie nette di Scurati in fatto di politica.

Discutibile è il fatto che si debbano dare a questo signore ombroso 1800 euro per 60-90 secondi di monologo.

Passi pure la ricostruzione che una volta intavolate delle trattative, il governo e la Rai si siano fatte un autogoal nel non fargli fare la sua mini apparizione televisiva.

Scurati ha detto che lui si guarda a destra a sinistra quando esce di casa, perchè teme pestaggi squadristi. Forse immagina violenze di gruppo in sei contro uno, come quello che vede accusata Ilaria Salis nei fatti di Budapest.

Scurati è davvero convinto che questo governo rischi di riportare in auge il fascismo.

Del resto lo dicono in molti a sinistra, in Italia. Non ci credono, ma lo dicono. Devono mordersi le labbra per non ridere, ma lo affermano e lo scrivono pure.

Si rassicuri, il neofamoso Scurati.

Se veramente fosse fascista, Giorgia Meloni difenderebbe almeno in parte l`orgoglio e l`interesse nazionale.

Al contrario, il suo è  l`ennesimo governo che obbedisce servilmente a Stati Uniti e Unione Europea, oltre ad una varietà di poteri privati e pubblici.

Addirittura uno Zelensky sofferente nello spirito e nella mente, dal colorito giallognolo ed emaciato gli ha annunciato, in un incontro bilaterale Ucraina-Italia, liste di gente da ridurre al silenzio, vere e proprie proscrizioni da portare avanti nel Belpaese.

Avete capito bene: Zelensky vuole decidere chi a casa nostra può parlare e chi no.

La nostra Giorgia  non ha battuto ciglio, è rimasta muta, come se questo fosse normale.

Il ridicolo "Al lupo al lupo" sul ritorno del fascismo. a cui non credono nemmeno quelli che lo proferiscono,  

si accompagna ogni 25 aprile ad un appello: Meloni, La Russa ed altri sono chiamati a rinnegare il fascismo e a dichiararsi fieramente antifascisti.

Potremmo ribaltare la domanda tuttavia.

I cosiddetti Democratici, antifascisti, Woke, aderenti a Black Lives Matters, liberal, globalisti, condannano i fatti del 1956 in Ungheria? 

Hanno disprezzo della pulizia etnica di Tito in Istria a danno di Italiani civili inermi?

Se li ricordano i carri armati in Cecoslovacchia nel 1968? 

Ricordano gli orrori dei regimi della Germania Est, di quello Cinese, di quello Nord Coreano et cetera, et cetera et cetera?

A dire il vero alcuni a sinistra hanno conservato simpatia solo per gli aspetti peggiori del pensiero socialista.

I lavoratori comuni possono pure annegare nella miseria. 

Quei poveri pezzenti non guadagnano mica come tanti giornalisti ben fedeli al loro padrone editore, 

col cuore spesso a sinistra ma col portafoglio ben saldo a destra.

In molti di quelli che si dicono antifascisti albergano simpatie per i terroristi. 

Quante volte abbiamo visto una certa tolleranza per i Toni Negri, per Adriano Sofri che ha scritto per tanti anni per testate nazionali?

Ci siamo scordati di Cesare Battisti? Non parlo del patriota ottocentesco, ma del criminale suo omonimo, protetto per tanti anni dalla Francia e dal Brasile di Lula e di Rousseff.

Ilaria Salis "se la sono litigata"

Ilaria Salis "se la sono litigata", per dirla alla romanesca. Il Pd voleva candidarla alle Europee e poi non se n`è fatto niente.

Se la sono aggiudicata Alleanza Verdi e Sinistra dei vari Bonelli e Fratoianni e quindi "la portatrice sana di manganello",

già condannata in cassazione prima e in attesa di giudizio ora,

sarà capolista alle elezioni Europee nella circoscrizione Nord-Est.

Potrei sbagliarmi, ma credo che sia stata la Salis a scartare il Pd e non viceversa, viste le sue idee estreme.


Due pesi, due misure

In Ucraina, da parecchi anni, operano bande paramilitari di simpatie neonaziste che pretendono di costituire una sorta di polizia parallela, col benestare delle istituzioni. Gli Azov, un vero corpo militare filonazista, hanno fatto la differenza a supporto delle forze Ucraine nei primi anni di conflitto contro gli indipendentisti del Donbass. Sempre in Ucraina, i media e i partiti di opposizione sono soppressi e sono in vigore liste di proscrizione che pubblicano generalità, numeri di telefono e dati sensibili di nemici del popolo ucraino. Alcuni di questi ultimi sono stati uccisi.

Buona parte della sinistra Italiana mi sembra silente in merito, se non a favore del regime Ucraino. Insomma, i post-fascisti Italiani sono un pericolo, mentre gli Azov (autori secondo resoconti delle Nazioni Unite e di Amnesty international si sono macchiati di uccisioni sommarie e di torture su civili) sono "nazisti buoni che leggono Kant" (citando Gramellini).


La sinistra che ama la finanza e Mario Draghi

L`antipatia per le disparità sociali e per la legge del più forte lascia spazio all'aperto apprezzamento verso uomini delle banche come Mario Draghi o nei confronti di tanti imprenditori ricconi che muovono i fili della politica senza esporsi troppo.

Potremmo citare la laurea "honoris causa" a Soros presso un ateneo di Bologna e i suoi finanziamenti ad associazioni e a partiti come Più Europa. La lista di magnati patroni della moderna sinistra sarebbe lunghissima.

Antonio Scurati scriveva così durante l`ultima crisi di governo:

https://quotidianocostiera.it/ravello-scurati-scrive-a-draghi-caro-presidente-ecco-perche-non-deve-mollare/

Ricoprendo Draghi di elogi e successivamente prendendo garbatamente in parte distanza dal suo governo, lo invitava a restare, considerandolo una persona superiore che scende in una arena fatta di ambizioni sudicie.

Conclusioni

In definitiva: il governo in carica è legittimo e democratico, seppure criticabilissimo per il suo operato corrente.

Qualcuno è attaccabile per le sue lontane origini post fasciste, come lo è il Pd, che ha solo cambiato nome più volte ma è la continuazione del Partito Comunista Italiano, finanziato per decenni dai Russi e dai paesi del Patto di Varsavia (vedi dossier Mitrokhin).

La Rai, una volta invitato Scurati, avrebbe fatto bene a farlo parlare, senza dar vita al pasticcio a cui abbiamo assistito.

Detto questo, sappiano le parti in causa che a molti Italiani di questi pseudoscontri destra-sinistra non interessa molto: hanno ben altri problemi creati da lunghi decenni di cattiva politica.

Infine: qualcuno si è accorto del caso Varoufakis? L`ex Ministro delle Finanze Greco non ha potuto presenziare a una conferenza in Germania perchè gli è stato negato l`accesso al paese.

Il motivo sono le sue critiche verso la spropositata reazione del governo Nethanyahu, che sta facendo bombardare Gaza massicciamente, con decine di migliaia di vittime.

Anche questa è censura e di ben altro livello.

giovedì 11 aprile 2024

Stasera Senza Riguardo alle ore 21:15


Stasera non perdete Senza Riguardo per approfondire i temi di politica e di attualità più importanti. 

Come al solito, saranno presenti giornalisti ed esperti di vari settori. 


domenica 10 marzo 2024

Cosa stiamo facendo per Gaza?




Come ho sempre detto e scritto, sono un mondo in cui la libertà dei popoli e il loro diritto a vivere in pace sia garantita. Questo vale ovviamente tanto per la gente di Israele che per quella Palestinese.

Mi ero preparato una serie di argomentazioni per descrivere il massacro in atto in Palestina.

Decine di migliaia di vittime civili a Gaza sono un crimine contro l'intero genere umano.

Questi pezzenti (politici e soldati) hanno cercato di giustificarsi, di minimizzare, anche quando hanno sparato su una folla inerme che chiedeva cibo.

Non servono argomentazioni filosofiche, lo capisce anche un bambino. Solo chi non vuole vedere non vede.

Uccidere decine di migliaia di persone e radere al suolo buona parte di una città di due milioni di abitanti sono uno dei peggiori crimini avvenuti negli ultimi anni.

L'occidente leccapiedi ha paura di Israele, non vuole inimicarselo, non condanna. L'Onu soltanto, insieme a qualche paese non occidentale e il papa resistono in una ricerca di umanità che presso il governo Israeliano è perduta.

Sono ridicole e terribili le argomentazioni filo-governative da varie di esponenti dello Stato di Israele: "Dobbiamo distruggere Gaza perchè da quando abbiamo avuto la Shoah nessuno deve toccare Israele";

"Gli abbiamo dato la opportunità di andare via dalle loro case, tra un po' bombardiamo";

"Loro ci hanno fatto un attacco terroristico uccidendo centinaia di innocenti, quindi siamo giustificati".

"I terroristi Palestinesi hanno i tunnel e si servono di scudi umani, per cui siamo giustificati" (come se il fatto che usino persone per farsi scudo sia una buona ragione per uccidere i bambini che nulla hanno a che fare con i terroristi).

La nostra Presidente, Giorgia Meloni, che fa a parte viaggiare?

Non ha il coraggio di fare qualcosa che dispiaccia agli Israeliani? Non ha il coraggio di fare qualcosa per mediare?

I metodi di Israele sono democratici?

I terroristi Palestinesi, o meglio i loro capi, non si curano del fatto che quello che decidono espone la propria gente alla ritorsione violentissima di Israele. Tanto loro se la godono nella ricchezza nei grattacieli e nelle ville del Qatar.

Quello che accade in Palestina è una offesa per le vittime della Shoah, che sono morti sognando un mondo in cui queste cose non si ripetessero.

L'atteggiamento di alcuni giornali e del nostro governo in merito è inqualificabile.

venerdì 1 marzo 2024

Pleasantville, un film piacevole e con un messaggio ben preciso

Pleasantville è una storia fantasy che ricorda vagamente The Truman Show, per via della riflessione che propone: il rapporto tra realtà e sogni, tra aspettative e risultati, tra un mondo immaginario mediatico rassicurante ma limitante e finto e la vita vera, piena di sfumature e complessità. E' una realizzazione del 1998, stilisticamente è figlia della sua epoca, con attori che sono i migliori frutti maturi di quegli anni. Abbiamo Tobey Maguire, con la sua faccia da bravo ragazzo che buca lo schermo. 

Non da meno è Reese Witherspoon, allora poco più che ventenne, oggi 47 enne ma sempre in forma e con un viso dolcissimo. La Witherspoon ha fatto incetta di premi (Oscar incluso) qualche anno dopo con Walk the line, un film che a suo stesso dire appariva non congeniale a lei ma che si è rivelato il suo maggior successo, in cui ha dimostrato professionalità e grinta.


Abbiamo poi William Macy, specializzato in numerosi splendidi film d'autore. Macy fa parte della crema del cinema americano, quello che unisce incassi e qualità artistica. Due esempi: Boogie Nights e Magnolia sono solo due dei numerosi film in cui ha figurato questo attore molto solido e dal viso inconfondibile.

Altro volto scolpito e inconfondibile è quello di Don Knotts, che in Pleasantville è il fiammifero che innesca la storia, giacchè è il tecnico della tv matto e stregonesco che proietta i due giovinetti in un mondo parallelo: quello di un telefilm perbenista degli anni '50.


Mary Sue è una ragazza dedita al divertimento e superficiale. Bud è suo fratello, quasi coetaneo, di poco più grande. E' l'opposto di sua sorella: timido, impacciato con l'altro sesso, sognatore ma anche un po' rinunciatario.

I due si ritrovano in questo telefilm loro malgrado, con dei personaggi che sono sì esseri umani, ma molto limitati nelle conoscenze e nel comportamento.

L'avvento dei due ragazzi del mondo reale rivoluzionerà il telefilm ed avrà una funzione liberatoria, risvegliando la consapevolezza nei cittadini di Pleasantville.

Al tempo stesso, fratello e sorella cambieranno essi stessi, trovando la parte mancante della loro personalità.


Non scendiamo troppo nei dettagli della trama. Per chi non lo avesse visto possiamo dire che si tratta di un film divertente e al tempo stesso riflessivo, che gioca col lato ingenuo del genere umano e con la sua tendenza a farsi manipolare, sospeso tra la curiosità di nuove scoperte e i rassicuranti riti quotidiani conditi da tenaci pregiudizi.

I due giovani protagonisti, benchè tali, non si prendono troppo la scena, lasciando spazio alla presenza di molti personaggi che ne fanno un film quasi corale.

Pleasantville, per intenderci, ricorda abbastanza la Springfield dei Simpsons, che difatti è anche citata. Negli Stati Uniti esistono numerose Springfield sparse in vari stati. Sono piccoli posti dove il senso della comunità e dei ruoli all'interno di essa sono più definiti.

Non è un caso che si sia scelta l'America di provincia. E' quella più conservatrice e meno propensa alle novità, cionondimeno c'è tanta passione che cova sotto la cenere.

In definitiva Pleasantville è un film per tutti, ben costruito, con una trama che regge senza sbavature. Il messaggio c'è, anche se si può dire che non abbia grandi sfumature filosofiche. Anche i personaggi, sia quelli provenienti dalla realtà, che quelli inizialmente limitati che vivono nel telefilm, non hanno una grande caratterizzazione psicologica.

Tanto però basta per avere un lavoro fresco e leggero. Interessanti sono anche le grafiche e la fotografia, in un gioco tra bianco e nero e colori. Come in The Truman Show, gli autori invitano il pubblico a non vivere di sogni, a mettersi in discussione, a cambiare se necessario, rinunciando a limitanti certezze.

Il messaggio arriva, altrettanto la voglia di intrattenimento dello spettatore e più o meno questo è un film che fa quasi tutti contenti.

giovedì 29 febbraio 2024

Senza Riguardo del 29 Febbraio 2024


Una panoramica sui maggiori temi correnti: le liste di proscrizione di Zelensky, le analisi politico-militari del generale Capitini, le elezioni locali, le strategie dei vari partiti europei nel 2024, con le elezioni della Ue, di vari paesi europei e degli Stati Uniti in vista.

lunedì 26 febbraio 2024

Sebastiani, fine di un`era. Una presidenza ricca di successi ormai diretta verso un vicolo cieco


Daniele Sebastiani è di fronte ad un bivio. La contestazione non è immotivata, ma un giorno il tempo sarà galantuomo con lui. Del resto anche Scibilia è stato rivalutato


La contestazione verso Daniele Sebastiani di Sabato, in cui il presidente non si è nemmeno recato allo stadio nella propria città, la dice lunga sulla situazione in corso.

Girava voce che i tifosi, che non sono entrati sugli spalti per tutto il primo tempo, volessero dirigersi verso la tribuna per contestare a muso duro e da vicino il numero uno del sodalizio biancazzurro.

Non stupisce dunque che Sebastiani non si sia presentato.

Diciamoci la verità: il Delfino negli ultimi anni ha avuto un progetto finanziario, ma non tecnico. La dirigenza è stata brava a scovare, valorizzare e rivendere giovani talenti, tenendo le casse e i dividendi in attivo.

I risultati sportivi inizialmente lusinghieri con due promozioni in serie A (una da subentrante a metà stagione e la seconda costruita e studiata seguendo le proprie convinzioni) hanno visto poi il declino sportivo della dirigenza attuale. 

Dopo uno scampato pericolo nella finale dei play out di cinque anni fa, è giunta la retrocessione in terza serie dei biancazzurri.

Il Pescara è al terzo anno di serie C e la città diserta lo stadio. Sia la tifoseria organizzata che gli altri appassionati del Delfino hanno perso l`entusiasmo.

Il Pescara negli ultimi decenni ha gravitato per di più in serie B, con qualche puntata nella massima serie. Ci sono state delle retrocessioni in terza serie ma sono state allestite squadre combattive, capaci di risalire in pochi anni.

I Pescaresi non hanno fiducia nella squadra attuale, perchè è troppo giovane e mancante della giusta cattiveria per vincere, nonostante il non disprezzabile sesto posto in classifica.

In pochi ci credono, perchè per tre anni la squadra è stata stravolta, anzichè mantenere almeno alcuni dei più forti ed esperti ed aggiungere gradualmente altri pezzi pregiati, ovvero uomini di talento e carisma.

Quest'anno la rosa è più scarsa rispetto alla fine del campionato scorso. Se Delle Monache e Rafia erano talmente forti, giovani e promettenti da non poter essere trattenuti, il maturo e non costoso Lescano, che aveva segnato più di venti goal l'anno scorso, poteva rimanere o quantomeno essere sostituito adeguatamente.

In serie C non ci sono grandi introiti. Chi vuole salire in B deve investire soldi freschi, magari una piccola parte di quelli intascati con le cessioni eccellenti e multimilionarie degli anni scorsi (Verratti, Torreira, Lapadula, Di Matteo et cetera).

Non vogliamo sostituirci al presidente, giacchè sappiamo che fare l`imprenditore è difficile.

I clienti però, che sono i tifosi, vogliono il risultato sportivo. Se questo manca non comprano il biglietto dello stadio, l`interesse verso la squadra viene meno, gli sponsors si ritirano, gli incassi si riducono.

I tifosi si sentono molto più che clienti. Per loro il calcio è sogno, sentimento, gioia, sofferenza.

Ci vuole un giusto punto di incontro tra le possibilità imprenditoriali dei dirigenti e le aspettative dei tifosi.

Se ciò non è possibile è meglio che il nocchiero molli il timone e che il capitano di tante avventure e tante cacce alla balena bianca chiamata serie A si faccia da parte.

La vita è fatta di cicli, prima o poi un nuovo acquirente con voglia di fare e progetti nella mente arriverà.

Sebastiani, tanto criticato in questo momento, tra meno di dieci anni sarà rimpianto e rivalutato, come lo fu Pietro Scibilia.