Avvertenza

E' consentito riportare e linkare gli articoli di questo sito, a patto che vengano riportati nome, cognome e fonte. L'autore si avvale della facoltà di tutelare i contenuti qui pubblicati nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni.
Il blog di Andrea Russo è un sito di opinione e di intrattenimento. Non è, nè intende, essere una testata giornalistica e non ne ha le caratteristiche (redazione, periodicità fissa, registrazione presso un tribunale, et cetera).
E' pertanto dispensato dalle regole riguardanti la stampa nei periodi elettorali.

mercoledì 31 ottobre 2012

Provincia di Chieti: Di Primio si oppone alla sua soppressione


Oggi la frase viene ripetuta a giustificazione di una decisione importante, che viene presa senza ripensamenti.
Il sindaco Umberto di Primio di Chieti ha voluto fare, martedì 30 ottobre, una giornata di protesta e dimostrazione a Roma, con lo sciopero della fame davanti a palazzo Chigi, per difendere la provincia di Chieti.
Per far risaltare meglio la sua protesta, si è munito di un cartello con sopra scritto, in caratteri maiuscoli e in grassetto, per comunicare la rabbia e urlare che: Abbiamo tutti i requisiti - non potete cancellare la Provincia di Chieti.
Il sindaco Umberto Di Primio ha chiesto e ottenuto un incontro con il Ministro Patroni Griffi che gli è stato concesso mercoledì mattina alle ore 8.15.

Martedi sera ha pernottato da amici a Roma e puntuale, dopo aver acquistato una cravatta che è di obbligo in certe situazioni, mercoledì mattina, alle ore 8,15, presso il Ministero della Funzione Pubblica, Di Primio ha esposto al ministro le ragioni della sua protesta.
Ha chiesto e motivato al ministro Griffi la sua proposta delle tre province (L'Aquila, Chieti e Pescara-Teramo ) e non quella del CAL su due province o addirittura quella del consiglio regionale sullo “zero in condotta”.
Il ministro ha assicurato che avrebbe riferito al consiglio dei ministri la proposta, ma che non si poteva impegnare sull’ esito positivo.

E’ incredibile constatare come i ministri, in un anno, hanno imparato dai loro "colleghi cacciati", come fare fessa la gente.
Sembra che martedì sera circolasse la voce che al Consiglio dei Ministri del giorno successivo, si sarebbe presa la decisione diRinviare l'adozione dei provvedimenti, sul riordino delle Province.

L’Agenzia di stampa dell’ASCA del  31 Ottobre 2012 esce con questo comunicato:

 (ASCA) - Roma, 31 ott - : Il Governo ha deciso. La soluzione votata dal CAL-Consiglio delle Autonomie Locali, presieduto dal Presidente Antonio Del Corvo e' il destino delle province abruzzesi. Le Province saranno due: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti
Il nuovo disegno delle province italiane entrera' in vigore dal 2014 e le elezioni si terranno nel mese di novembre del 2013. Lo ha spiegato il ministro per la Pubblica Aministrazione, Filippo Patroni Griffi, in una conferenza stampa a palazzo Chigi.

A distanza di poche ore, Patroni Griffi, si è rivelato come qualsiasi persona di buon senso immaginava … il sorriso, la pacca sulla spalla, cercherò…farò…non dipende da me!

Ma il Consiglio dei Ministri ha salvato la Provincia di Belluno e Dario Bond, capogruppo PdL nel Consiglio della Regione Veneto, ha dichiarato che:se si fa squadra i risultati si portano a casa.

Nella regione Abruzzo c’è stata la paura di esporsi e come Pilato, tutti si sono lavati le mani…, meglio che la decisione la prende il governo… così è stato.

Capisco il sindaco Di Primio che ha voluto essere coerente con se stesso:
Per me la priorità resta lo sviluppo del territorio e delle nostre imprese, i servizi per la gente, la salvaguarda dell'autonomia del Comune e della “comunità'',ma ora ci saranno molti ricorsi di province che non accettano l'operazione di riordino/accorpamento delle circoscrizioni provinciali e proporranno ricorso alla Corte Costituzionale.

Patroni Griffi ha invece spiegato che ''alcuni gia' “…ci sono stati, noi andiamo avanti con il nostro timing, perché crediamo nella legittimità degli atti. Ovviamente come ogni atto in questo paese, anche questi sono soggetti ad un sindacato giudiziario. 

Per concludere questa sceneggiata, forse il sindaco di Prato, che non ha accettato di unire Prato e Pistoia con Firenze,senza andare a Roma, ha avuto una geniale idea per protestare e l’ha fatta nella sua città, si è fatto intervistare, per protesta, seduto sul water.

Ha rilasciato interviste seduto sul water di un bagno del palazzo comunale, postando poi la foto su Twitter con una didascalia significativa: ''Per commentare la scelta del governo di rimettere Prato sotto Firenze nessun gonfalone, basta e avanza il cesso''.
 Luciano Pellegrini

Il terremoto dimenticato

E' sotto gli occhi di tutti il diverso trattamento mediatico del terremoto Emiliano rispetto a quello dell'Aquila. Non bisogna disturbare il lavoro dell'uomo delle banche Monti, per cui non se ne parla.

Il presidente del consiglio precedente dispose l'alloggio negli alberghi per gli sfollati e costruì casette antisismiche. Con Monti gli Emiliani stanno ancora nelle tende.

Eppure da sinistra piovvero critiche asprissime contro il Governo, perchè qualsiasi cosa Berlusconi facesse, doveva sempre essere lui il cattivo.

Dove sono tutti quei giornalisti che facevano audience col terremoto, dove sono quei politicanti che inveivano  prima e ora tacciono sull'inefficienza degli interventi sul sisma in Emilia?

Mario Venuti - Fammi il piacere

L'ultimo hit  di Mario Venuti


lunedì 29 ottobre 2012

Ted Ligety trionfa sulla “Rettenbach”


E' lo statunitense Ted Ligety il vincitore dello slalom gigante a Solden in Austria, prima gara della coppa del mondo di sci alpino.

Il fuoriclasse americano si aggiudica la prova con il tempo totale di 2’ 36’’ e 2 centesimi. Piazza d’onore per l’italiano Manfred Moellg attardato di 2 minuti e 75 centesimi che aveva chiuso la prima frazione al terzo posto.

Una piccola impresa la compie l’atleta di casa, nonché detentore della coppa del mondo generale Marcel Hirscher che discretamente attardato nella prima prova,compie un capolavoro nella seconda manche e si issa al terzo posto con un ritardo di 3 primi e 12 centesimi dal vincitore. Solo quarto il francese Fanara, primo dopo la prima manche commette diversi errori nella seconda e si deve accontentare quest’oggi di stare appena giù dal podio.

Strepitosa la gara di Ted Ligety, che secondo nella prima frazione, innesca il turbo nella seconda è da lezioni di sci a tutti, infliggendo distacchi abissali.

Kostelic è apparso sottotono sul ghiacciaio austriaco, ma siamo sicuri che sarà uno dei protagonisti di questa stagione. A proposito di protagonisti, mancava al cancelletto di partenza” l’enfant prodige” dello sci alpino francese Alexis Pinturault causa un infortunio. 

Ci auguriamo di vedere presto in gara questo giovane atleta che come l’anno scorso, darà sicuramente del filo da torcere a tutti.

Il circo bianco riparte il prossimo 11 novembre, infatti in finlandia nella località di levi è previsto uno slalom speciale. 
Christian Barisani



Stelvio Cipriani - Papaya

Negli anni 70', anche quando il film era così così, spesso conteneva una colonna sonora d'alto livello. E' il caso di Papaya, un gioiellino di due minuti e mezzo, ma la lista potrebbe essere molto lunga. Stelvio Cipriani era ed è un grande autore di colonne sonore, degno di stare al pari di Ennio Morricone. Stesso dicasi per Daniele Patucchi ed Alessandro Alessandroni. Roberto Pregadio, che noi conosciamo per le sue presenze alla "Corrida", su Mediaset, scomparso nel 2010, in realtà ha firmato musiche celebri che girano tra l'altro nelle pubblicità odierne.

E' da rilevare come soprattutto i giovani oggi riscoprano il genere, riclassificandolo come "lounge", termine che allora non esisteva. Anche fusion è una parola coniata successivamente. Diciamo piuttosto che gli autori italiani hanno dato lustro alla "Bossa Nova", che, nata in Brasile, ha avuto nel Belpaese interpreti di tutto rispetto.




domenica 28 ottobre 2012

Tina Maze regina di Solden



È di Tina Maze il primo acuto della stagione.La Slovena si è imposta infatti nello slalom gigante di Solden in Austria.

La gara,caratterizzata da avverse condizioni meteo (la seconda manche subisce infatti ben 2 rinvii) vede l’atleta slovena, leader anche nella prima frazione imporsi con il tempo totale di 1’ 19’’ 46.

Seconda piazza per Katrin Zettel,  attardata di 42 centesimi di secondo.

Gradino più basso del podio invece per l’altra atleta di casa l’austriaca Stefanie Koehle che all’arrivo ha accusato un ritardo sulla Maze di 1” e 71 centesimi. Ottima seconda parte di gara per queste due atlete di casa, protagoniste di un grandioso recupero nella seconda manche, dal momento che la prima le aveva viste piuttosto in ritardo. Delusione invece per la francese Tessa Worley e la tedesca Viktoria Rebensburg

Questi due giovani talenti dopo un'ottima prima manche (erano rispettivamente seconda e terza) vanificano tutto nella seconda, non riuscendo a completare la prova, causa le proibitive condizioni meteo .Chi delude tutti è Lindsey Vonn. L’Americana dopo una prima manche sottotono (ottavo posto) nella seconda sembra sciare meglio, ma va ad impattare contro una porta con la mano e si accascia dolorante (per lei solo una forte contusione).  Finisce così con la poliziotta slovena che fa la “ruota” per mostrare la sua incontenibile gioia e la campionessa di Aspen che si lecca le ferite. Ma siamo solo alla prima gara,la sfida è appena cominciata. Appuntamento tra due settimane in Finlandia,in quel di Levi dove sarà in programma uno slalom speciale.
Christian Barisani

venerdì 26 ottobre 2012

giovedì 18 ottobre 2012

Marco Togni in giro per Tokyo

Talvolta i contributi dei videoamatori su youtube sono più utili ed esaurienti dei documentari televisivi.


E' il caso di Marco Togni che nei suoi video spiega tante cose sul Giappone. Dà consigli, racconta aneddoti, ci aggiorna sulla sua interessante avventura nel Sol Levante.

Le sue passeggiate nel cuore di Tokyo, come questa da Ginza a Roppongi, sono un documento straordinario per chi purtroppo non ha tempo nè mezzi per visitarla.

Il fascino di questa città, per chi ama l'architettura moderna e i grattacieli, è grande


Rococo rot - Cars

martedì 16 ottobre 2012

Gli effetti speciali vanno utilizzati con parsimonia


Megaloman, con la tuta rossa, insieme ai suoi inseparabili amici

Vent'anni fa per creare degli effetti speciali di un certo livello bisognava spendere milioni di dollari. Oggi con un comunissimo pc, un po' di abilità tecnica e a costo 0 si possono ottenere risultati anche migliori di allora.

Assistiamo ad un eccesso dell'immagine contraffatta. Lo zampino del grafico di turno imperversa nei lungometraggi e nei serials di successo quanto nella pubblicità.

I trucchi audiovisivi diventano una scorciatoia per chi ha scarsa fantasia e talento. In Troy è stato utilizzato uno stratagemma che nei kolossals del passato nessuno avrebbe potuto attuare.

Una volta infatti si utilizzavano centinaia di comparse che mimavano le scene di battaglia, 

mentre in film come quello sulla caduta di Troia si è riempito lo scenario con gli stessi omini visti da lontano, moltiplicati per sembrare un esercito. Il trucco c'è e si vede. L'immagine fa schifo.Non sempre il progresso tecnico porta dei miglioramenti.

Per non parlare poi di un film in cui l'incredibile Hulk è un cartone animato a 3d e gli altri personaggi sono attori. Ed è impossibile non ricordare, in tal caso, il mito del trash, il giapponese Megaloman che dava calci volanti ai pupazzetti, o gli antesignani in calzamaglia dei Power Rangers, di cui questi ultimi erano solo una imitazione.

Circola in questi giorni un promo di Rainews24. Un tizio con la barba incolta si sveglia, si veste di malavoglia, fa colazione ed esce di casa nella massima tranquillità. Apre poi la porta e vede la guerra intorno a sè.

Lo schermo a questo punto è invaso da carri armati, bombe e persino un elicottero sproporzionatamente grande, frutto palese di un lavoro di second'ordine al computer.

L'effetto speciale non si dovrebbe vedere, dovrebbe sembrare un'immagine naturale. 


E invece sarebbe stato meglio arruolare qualche comparsa in divisa, con le armi in pugno, fare un po' di fumo e utilizzare un carro armato vero, o una camionetta verde militare. Che ci vuole?

Gianluca Paponetti è finito in prima categoria, ma vale molto di più

Quando esordì nel Pescara, per poi giocare in tale squadra a più riprese per diversi anni, divideva i tifosi: qualcuno apprezzava la sua fisicità, qualcun altro ne evidenziava la lentezza e la scarsa tecnica.
Diciamoci la verità: Paponetti non brillò in serie B, ma quando scese di categoria, in C1 e in C2, in tali contesti si guadagnò una certa stima tra gli addetti ai lavori e venne considerato un pezzo pregiato, sia a Crotone che ad Acireale, Giulianova e a Busto Arsizio nella Pro Patria.

Era un giocatore da serie B?  Forse no, ma da C1 sicuramente. Ora che non è più alle prime armi , a 28 anni, si può dire che sia migliorato, e che sia sicuramente più forte adesso di quando era in bella mostra.

Eppure, complici alcuni infortuni che non gli hanno concesso di giocare regolarmente, il Papo dove è finito?
In Prima Categoria, con il Silvi. Per chi non si intende di calcio, elenco le categorie calcistiche: Serie A, B, C1 (oggi Prima Divisione), C2 (Oggi Seconda Divisione), serie D, Eccellenza, Promozione, Prima Categoria, Seconda e Terza Categoria.

E' per questo dunque che tanti sportivi strabuzzano gli occhi, quando apprendono che il possente attaccante abruzzese è  inserito in un contesto dilettantistico.

Forse il ragazzo si è gestito male o è stato mal consigliato, ma lui continua a giocare bene e a dimostrarsi sul campo un giocatore di buon livello.

E' una vergogna che sia finito sui campi di terra battuta, con tutto il rispetto per i dilettanti del Silvi calcio.

E' però altrattanto vero che una squadra di rango superiore ora ha l'opportunità di ingaggiarlo a basso costo, facendo un affare.


Chi ama il calcio prova soddisfazione nel vedere valorizzato un atleta nella giusta maniera.

Il futuro è nella zappa


Il male di cui sono più affetti l'Italia di oggi e in generale tutto l'occidente è il vizio. La vita moderna è troppo seduttiva, ci balocchiamo in mille congegni elettronici: tv, telefonini, radio, computers, che stimolano la nostra fantasia da un lato ma dall'altro la castrano, perchè rendono pigri mente e corpo.

Tanti adulti si lamentano del fatto che i ragazzi siano svogliati a scuola, che pensino solo ad andare in giro.
Premesso che non tutti i giovani sono così, e che un'età delicata come l'adolescenza dovrebbe essere analizzata in maniera più attenta, chi è responsabile di un'educazione sbagliata, se non i genitori stessi?

Se loro predicano un verbo, e ne attuano un altro, i figli li seguiranno, perchè è l'esempio quello che conta.

A volte un paio di schiaffi di motivazione servirebbero molto di più agli adulti che ai giovani. 

I ragazzi sono più puliti di loro, meno corrotti dalla vita e dai compromessi, perchè guardano al mondo con l'ottimismo della loro età e si affacciano a determinate realtà con occhi nuovi.

Manca, nella nostra società italiana, l'educazione allo sforzo fisico, all'attivazione del corpo che aiuta anche la mente.

Una volta , nella civiltà rurale e antica, si andava a prendere l'acqua al pozzo, si lavavano i panni a mano, c'era molta meno comodità ma quei gesti oggi considerati rudimentali erano l'occasione per muoversi, per respirare aria fresca e per socializzare.

I genitori indecentemente appesantiti sulle loro sedie da ufficio non coinvolgono più i ragazzi nella gestione della casa e nelle faccende familiari, abitudine che responsabilizza e che conferisce un ruolo ad ogni membro della famiglia. 

Se si collabora ci sente attivi e parte di un contesto, e si impara a venirsi incontro.

Tutto questo nel mondo contadino, che pure ha i suoi pregi e difetti, c'era e c'è ancora.

I valori materiali,  gli episodi di corruzione di politici e gente in vista, sono strettamente collegati alla mentalità dominante che esalta il vizio.

La zappa è l'elemento che può distruggere il meccanismo, è l'oggetto purificatore. Tanti campi restano incolti, in un periodo di crisi rappresentano una opportunità anche di impiego e di business.


La zappa e la vanga sono la purificazione, il sudore che libera le sostanze tossiche dal nostro organismo e con esse i demoni che ci albergano dentro.

mercoledì 10 ottobre 2012

Tre modi di usare la colonna sonora

Di recente ho notato tre modi intelligenti di utilizzare la colonna sonora nei films.

Il primo esempio è quello di "Amen, un film di Constantin Costa Gavras in cui Kurt Gerstein, un ufficiale delle SS realmente esistito, tenta di ribellarsi all'olocausto

Suo amico è il giovane prete cattolico Riccardo Fontana, figlio di un importante gerarca laico del Vaticano, che arriva a farsi internare volontariamente e a morire in un campo di concentramento. Questo personaggio però non è realmente esistito.

La serietà dell'argomento non richiedeva per forza una colonna sonora, che in effetti è usata con parsimonia, e l'intuizione è stata felice: niente inutili patetismi, i fatti si commentano da soli e la drammaticità degli eventi è resa senza un inutile carico aggiuntivo.

Il secondo esempio è uno spezzone di Derrick di tre minuti e dieci circa, in cui, cosa rara, viene concesso all'attrice e cantante di far ascoltare l'intero brano senza conversazioni che spezzino la melodia, con inquadrature sugli attori che fanno da pubblico, siano essi protagonisti della puntata o semplici figuranti.

Herbert Rericker ha consentito così a chi voleva gustarsi la canzone di ascoltarla fino all'ultimo, valorizzando la performance canora di Sabine Von Maydell e non per questo intaccando di certo la struttura del mediometraggio (le puntate di Derrick variavano come durata dai 40 minuti all'ora abbondante).

Il terzo esempio è L'ultima puntata del Padre Pio di Castellitto, in cui la colonna sonora prosegue incessantemente, nonostante scene ed episodi diversi della vita del santo si alternino.

Il risultato è che queste scene si saldano dando l'idea non tanto di una narrazione conseguenziale degli eventi, quanto di una sorta di flusso di ricordi di Padre Pio stesso, una sorta di sintesi della sua vita. 

E infatti la narrazione del passato viene fermata da quella del tempo-presente del film, ovvero le ultime ore del padre con le stimmate.

martedì 9 ottobre 2012

La terra vista dall'alto













Nella foto: Il Presidente del Consiglio Mario Monti e il Ministro dell'Economia e delle Finanze Vittorio Grilli

Mandano l'economia a rotoli perchè vivono sulla Luna. E le banche esultano: "Missione compiuta, tornate alla base"

Il presidente del consiglio Mario Monti e il ministro dell'Economia Grilli assicurano che la "ripresa" economica avverrà a 2013 inoltrato. Inoltre, a sprazzi, di tanto in tanto, annunciano provvedimenti per la crescita.

Questo governo si è insediato nel Novembre scorso e a tempo di record ha decretato tasse, accise sul carburante. Ha tagliato un po' di spese inutili e questo è una cosa buona.

Ma allo stesso modo in cui velocemente ha imposto sacrifici al paese, tanto lentamente ha attuato misure volte a rilanciare l'economia reale, tanto che  stiamo ancora attendendo.

Il governo ha attuato un'azione calmante per i mercati finanziari, ha scongiurato rischi per le banche. Se la finanza è sana è un bene perchè altrimenti toccherà pagarne le conseguenze ai lavoratori e alle aziende.

Detto questo, però, c'è una Italia che aspetta. E' la stragrande maggioranza del paese, una moltitudine silenziosa in attesa.

E' quel paese che alza la serranda la mattina, che va a lavorare in un ufficio o in una fabbrica, che studia nella speranza di crearsi un futuro, che cerca un lavoro ma non lo trova.

Queste persone non hanno tassazioni agevolate come le hanno gli speculatori, non fanno soldi facili con le operazioni di borsa, e fanno muovere l'economia spendendo i loro soldi e creando talvolta posti di lavoro.

Loro non si sentono più ricchi se il pil aumenta dello 0,1 o dell'1%, perchè sanno bene come stanno le cose, e che quei soldi in più vanno nelle mani di una elite ristretta.

Lo vedono dall'aumentare delle loro tariffe sulla bolletta, dalle richieste a volte anche ingiuste di uno stato esoso, che ti toglie quasi tutto. Pagano tasse sul loro reddito, poi comprano qualcosa e pagano più del 20% di iva, fanno una richiesta alla pubblica amministrazione e pagano le marche da bollo.

Perfino i parcheggi del comune diventano a pagamento e un povero diavolo tenta di difendersi in un mondo in cui tutto ha un costo, tutto è una aggressione alle sue sostanze, spesso già scarse.

Aumentare le tasse può servire a far cassa, per quanto riguarda lo stato, nell'immediato. Poi però lo stato aguzzino prenderà sempre meno soldi, perchè le aziende falliranno e non rimarrà niente da prelevare.

Recuperare i soldi da chi evade le imposte allegramente e abbassarle  a chi lavora onestamente vuol dire far ripartire l'economia e creare occupazione, attrarre capitali dall'estero attratti da condizioni fiscali vantaggiose.

Non ci vuole una laurea in economia per capirlo. Ritengo anzi che un commerciante medio tutto questo lo comprende molto meglio di quei giornalisti da talk show che si credono potenti e in grado di influenzare con un tam tam quotidiano le idee della gente comune.

E credo anche che un italiano medio non si fa ingannare da chi gli toglie i pochi spiccioli che gli rimangono e dice: "presto arriverà la crescita!". "Sono in arrivo 60 miliardi di investimenti in infrastrutture!"

Non abbiamo l'anello al naso, cari governanti, non ci prendete in giro, non vi crediamo. Abbiate il buon senso di stare zitti.

Tanto le vostre amiche banche sono appagate, avete compiuto la vostra missione, tornate pure alla base.

Vi siete presi onori e oneri immeritatamente, mentre il cittadino comune eroicamente compie la sua quotidiana battaglia per la sopravvivenza.

L'epopea del cittadino comune del 2012 è una saga che ignorate, è un libro che non avete mai letto e non avete intenzione di leggere, con tutti gli impegni che avete lì sulla stazione lunare. E' un mondo esotico e selvaggio, con cui non intendete mischiarvi perchè troppo plebeo.

E' un mondo lontano, come vi appare la terra quando siete in orbita, voi astronauti delle banche avete raggiunto l'obiettivo, siete giunti sulla luna e i vostri finanziatori sono contenti.

Parafrasando Neil Armstrong, da poco scomparso: 

"E' un piccolo passo per gli uomini piccoli che rappresentate, è un grande salto da fare ogni giorno per gli italiani"


Ora però cambiamo canale perchè il vostro allunaggio in realtà è roba vecchia e fuori moda, la stessa noia fatta di talk show, di gente che urla in piazza, di giornalisti servi che non servono a niente, e non meritate l'attenzione di noi comuni mortali, di cui con grande presunzione in questa sede ritengo di interpretare il pensiero.


lunedì 8 ottobre 2012

A Pescara come altrove, il dio pallone ci rende una società malata

Con l'avvento del Pescara in serie A, gli scenari di guerra che si registravano in occasione delle partite si sono ingranditi.

Ieri, il match con la Lazio costituiva un evento più rischioso del solito, vista la rivalità tra le tifoserie.

La polizia, il prefetto, e le altre forze dell'ordine dispiegate nelle strade, hanno svolto un buon lavoro di prevenzione che ha prodotto i suoi effetti.

Il discorso da affrontare però è un altro: è normale che venga bloccata mezza città e che vengano impiegate centinaia di unità di polizia per una partita di calcio?

Tale domanda vale per Pescara come per altri posti.

Attorno allo Stadio Adriatico viene montato e smontato, per ogni partita, un secondo cancello, una sorta di cinta muraria aggiuntiva.

Non sono in discussione solo le spese che tutto questo comporta per la collettività. Dobbiamo mettere in dubbio, principalmente, il nostro grado di civiltà.

Se ogni fine settimana ci sono in uno stadio centinaia di imbecilli pronti a dare sfogo alla violenza, vale la pena continuare a gestire il calcio in questa maniera?
Ci indigniamo di fronte al fanatismo islamico, ad esempio, e a chi brucia una bandiera occidentale in risposta a delle vignette satiriche o a un film underground.

Poi però ci sembra normale che in una città girino uomini armati, come se fossimo in guerra, per una stupida partita di calcio. 

Ci siamo talmente abituati che tutto ci sembra a posto, che qualche pugno in fondo, non debba far fermare tutto. Anche quando ci sono stati dei morti erano in tanti a sostenere che bisognava andare avanti lo stesso.

E proprio a Pescara, mentre Morosini veniva trasportato cadavere in ambulanza per un infarto, ci fu un tale che richiamò l'attenzione dei giocatori biancazzurri per dirgli che facevano schifo, perchè avevano preso due goals.

Gli italiani, e non solo loro, devono reimpostare il loro modo di vivere il calcio, a cominciare dalle urla durante la partita, dal modo di discutere durante la settimana, dalla maniera dei giornalisti di impostare le trasmissioni televisive.

Oggi sembra quasi che passi tacitamente il principio che le cose si cambino con qualche decreto del governo di turno. Non è così, o almeno lo è solo in parte.

Una forte spinta collettiva, a cambiare il modo di intendere la vita e di approcciarsi ad ogni cosa, servirebbe molto di più a renderci felici, rispetto all'ansia che abbiamo per falsi valori. C'è il dio denaro, ma anche il dio pallone, per cui ci si vende, ci si uccide, si contrattano voti alle elezioni, si asseconda tacitamente il principio che l'ignoranza e l'onestà vengano premiate più del lavoro umile e serio. Tanti genitori spingono i figli a fare i calciatori o le ballerine televisive, piuttosto che farli studiare o apprendere un mestiere. 

Il pallone è la cartina di tornasole di un occidente estremamente volgare e grasso, di un mondo aggressivo in cui si osannano emeriti idioti che sputano in campo, truccano le partite, si picchiano per un rigore non concesso.

Il calcio deve regredire, le telecamere si devono spegnere, gli stadi si devono svuotare. Senza calcio il mondo va avanti anche meglio. E prosegue il suo corso ancora meglio con un calcio semidilettantistico, forse l'unico compromesso sano possibile.

andrearusso1979@hotmail.it

Pescara - Stato di guerra in città durante le partite: i poliziotti non ci stanno

Fonte: Leggimi.eu

Disordini a Pescara durante la partita Pescara - Lazio, il Coisp: “Stop a questa follia che mette a rischio l’incolumità di tutti, le Società provvedano con servizi d’ordine privati e ben pagati” “E’ impossibile continuare ad assistere inermi a queste follie settimanali che delle banali partite di calcio sono diventate a causa dei sistematici incidenti che mettono a repentaglio la sicurezza pubblica e la vita dei Poliziotti impegnati negli stadi. E’ ora di dire basta ai servizi d’ordine che somigliano più a delle missioni in territori di guerra, basta leggere i quotidiani locali cui aprono con titoli del tipo “Pescara Blindata”, cui i colleghi sono costretti mettendo la propria incolumità a repentaglio per pochi spiccioli al mese, e finendo puntualmente nell’esasperante situazione di dover effettuare attività che sono veri e propri ‘interventi chirurgici’ perché i delinquenti sono mischiati tra la gente comune ed inerme. E’ora che chi ha interesse a mantenere florido quel business che il calcio è diventato, si assuma le proprie responsabilità ed i propri oneri, e dunque che siano le Società a farsi carico della vigilanza, con servizi d’ordine privati, che a quel punto saranno sì adeguatamente retribuiti”. Lasciando, così, le forze dell’ordine al controllo del territorio assicurando la sicurezza ai cittadini, e, soprattutto evitando di pagare con i soldi dei cittadini il servizio di ordine pubblico. “La nostra non è affatto una provocazione, ma una proposta seria e ferma. La maggior parte delle altre manifestazioni ludiche si svolge senza che ci siano Operatori in divisa che rischiano la vita”. La vita e la salute sono troppo importanti per metterle a repentaglio quando ventidue persone corrono in campo tirando calci ad un pallone. Ma il mondo del calcio è diventato qualcosa di talmente lontano dal semplice sport, e gli appuntamenti negli stadi rappresentano oltre tutto un terreno altamente fertile per le azioni di facinorosi e delinquenti patentati, che non si può più considerare il tutto come un semplice momento dell’espletamento della vita pubblica su cui le Forze dell’Ordine debbano ‘ordinariamente’ vigilare. Le contromisure necessarie per recarsi nei campi di battaglia degli stadi sono oramai talmente impegnative che non si può lasciarle ai pochi mezzi delle Forze di Polizia, alle quali non è più neppure giusto chiedere tanto. Ma se i Club ci tengono tanto, e così è, considerati i guadagni che introitano, non avranno certamente problemi a garantire con le loro risorse ai cittadini di potersi recare con serenità a vedere le partite delle rispettive squadre”. 

 Coisp Sindacato di polizia

Pescara surclassato: 3 a 0 dalla Lazio in casa.


Il protagonista della partita, il polacco con passaporto tedesco Miroslav Klose

E' stato un brusco risveglio, quello del Pescara ieri all'Adriatico. Iniziava a spuntare un po' di fiducia nei tifosi, visto che la squadra aveva inanellato tre risultati utili consecutivi dopo altrettante sconfitte.
L'altro ieri tremila tifosi si erano recati a dare un incoraggiamento alla squadra all' Antistadio, durante l'ultimo allenamento.

Ieri, invece, si è visto un Delfino troppo brutto per essere vero, quello, per intenderci, che era sceso in campo a Torino poche settimane fa. Quando perdono, i biancazzurri lo fanno in grande stile, e la legge dei tre goal vale anche per la Lazio, che prima sbriga la pratica in 45 minuti, e poi nel secondo tempo fa i cosiddetti torelli, amministra e si permette anche di riposare.  La cosa che umilia di più i pescaresi è l'impressione che i capitolini vogliano graziarli e rinuncino addirittura a cercare il goal: Mauri ad esempio, a metà della seconda frazione, si invola sulla sinistra e invece di concludere in porta,  sbatte il pallone sulle gambe del suo marcatore.

Le azioni

Già al 5' si capisce l'aria che tira: Hernanes batte una bella punizione a girare, ma la conclusione non è molto angolata e il portiere Perin dà l'impressione di essersi piazzato male: 1 a 0 per gli ospiti.

Il Pescara non ha un gioco, i passaggi non filtrano, non si riconosce uno schema di gioco, un ordine in quello che fa. I biancocelesti, in maglia nera per non confondersi con i colori simili dell'avversario, attendono con ordine, ripartono e colpiscono spietatamente. 

Ed è così che Candreva al  25'  serve Klose che si incunea tra i difensori e li supera in velocità, prima di saltare con un'abile finta l'incolpevole Perin per un pesante 2 a 0.

La superiorità dei biancocelesti diventa sempre più palpabile, e infatti su calcio d'angolo di Hernanes ancora Klose, marcato male dagli avversari, segna il 3 a 0 che effettivamente chiude già i conti.

Celik batte una bella punizione da 25 metri circa sul lato sinistro, e Marchetti è bravo a respingere con il pugno.

Stroppa tenta la carta del 4-2-4: inserisce un attaccante,  Jonathas, al posto del mediano di contenimento Blasi. Gli altri inserimenti di Quintero al posto di Celik e di Abbruscato in luogo di Vukusic conferiscono più brio alla manovra, ma ciò avviene anche perchè la Lazio tira i remi in barca e pensa a non sprecare energie per una partita che sente già archiviata.

Una bella punizione di Quintero viene respinta con il pugno dal portiere laziale Marchetti,  ed è un gesto tecnico che fa il paio con la respinta su tiro piazzato di Celik nel primo tempo. Siamo al 72'.

Abbruscato si inserisce all'81', il portiere esce, ma il tiro dell'attaccante, sbilanciatosi a terra, finisce sul lato sinistro della porta sguarnita.

Ancora Quintero lambisce con un bel tiro a girare l'esterno del palo all'82'.

Un secondo tempo dignitoso dei biancazzurri padroni di casa non basta però per raddrizzare un primo tempo disastroso.

I dirigenti del Pescara avvicendatisi negli ultimi decenni non sono mai stati dei mangia-allenatori, e Sebastiani sembra confermare la tradizione: Stroppa non viene esonerato in serata, e le prossime ore saranno decisive per le sue sorti. L'esonero non sembra scontato vista la posizione in classifica non drammatica dei biancazzurri, aiutati dal fatto che alcune dirette concorrenti avevano delle penalizzazioni in termini di punti e dall'essere in compagnia, a quota 7, del disastroso Milan, sconfitto anche dall'Inter.

La squadra, al di là di questo discorso, denota una scarsa grinta, c'è chi addirittura invece di giocare col coltello fra i denti si profonde in inutili tacchetti.

Mister Stroppa paga dazio all'inesperienza, ma i risultati dicono che la sua squadra non ha un gioco e nemmeno una parvenza di esso, e sebbene non sia giusto mettere alla gogna il tecnico, non va nascosto che il suo lavoro è stato inadeguato per un campionato di serie A.

Occorre adesso forse, un sergente di ferro che abbia idee chiare ed esperienza, e che strigli a dovere questi ragazzi che sono come petrolio grezzo: gran parte di loro ha un talento che va fatto collimare con un impianto tattico degno di questo nome. C'è da dire però che il campionato del Pescara non è compromesso, a patto che si cambi spartito in fretta.

andrearusso1979@hotmail.it




domenica 7 ottobre 2012

Speciale Garbo

sabato 6 ottobre 2012

Flash and The Pan - Walking in the rain

Una canzone del 1978. La base strumentale era molto avanzata per l'epoca


 

mercoledì 3 ottobre 2012

Dopo una lunga riflessione, riprendo a scrivere su questo spazio

Sto riorganizzando il mio tempo e le mie abitudini. Ho pertanto deciso di riprendere a scrivere su questo blog, gestendo meglio il mio tempo e il mio modo di lavorare.

Quasi 5 anni di lavoro e quasi 800 "posts" sono difficili da cancellare con un tratto di penna.

Mentirei a me stesso, ad esempio, se mi proponessi di non scrivere più, di commentare i fatti della vita di tutti i giorni e di condividere i miei pensieri.

Svolgo il lavoro di giornalista ( anche su testate ufficiali, non solo qui) e  sto affiancando ad esso, come ho accennato nel post precedente,  altre attività e progetti.

Questo sito verrà rinnovato nella veste grafica e continuerà.

Noto dal mio programma di statistiche sui visitatori che il blog ha continuato ad essere frequentato come se nulla fosse successo anche dopo la notizia della chiusura.

Non posso rimanere indifferente di fronte a questo dato e per questo ho una nuova spinta a scrivere e a continuare. Grazie!