Si tratta di uno dei films più sottovalutati nella storia del cinema comico. Se proprio dobbiamo dargli una definizione sarebbe più corretto parlare di una commedia noir.
La trama è ben strutturata, gli eventi sono scanditi col giusto ritmo e i colpi di scena si susseguono. La sceneggiatura regge, e la vena istrionica ma minimalista di Angelo Orlando, (fratello del più noto Silvio) trova una insolita sponda in Ricky Memphis. L'attore romano, al secolo Riccardo Fortunati, qui non è nè un delinquente nè un poliziotto. E' semplicemente un giovanotto della media borghesia innocuo, tranquillizzante, guascone e un po' donnaiolo. Memphis limita un po' il suo romanesco recitando bene e con naturalezza, sornione e flemmatico un po' come sembra essere realmente.
La musica è di un bluesman italiano molto apprezzato negli ambienti specializzati, Roberto Ciotti, che appare anche in una scena.
Angelo Orlando è anche il regista della pellicola, e ha incassato anche i complimenti di Alberto Sordi. Il grande talento del cinema italiano, pochi anni prima della sua scomparsa, alla domanda su quale film comico preferisse, lasciò stupiti gli interlocutori: "L'altra sera, in televisione, ho visto un film, "l'anno prossimo... torno alle dieci, vado a letto alle dieci", mi sembra che si chiamasse, ecco, quello mi ha divertito molto.
In onore proprio di Alberto Sordi, il film è stato proiettato in una serata commemorativa al Giffoni film festival, il 15 Aprile del 2003.
Non è tutto: da sottolineare sono le presenze di Valerio Mastandrea, Claudia Gerini, Valerio Mastandrea e di Ninetto Davoli, che sebbene non sia il protagonista, compie una performance strepitosa nella parte di un pazzo visionario ed omicida, che parla in maniera forbita come un libro stampato.
Buona visione.
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