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mercoledì 26 gennaio 2011

La procura montenegrina indaga su Berlusconi: accordi Italia-Montenegro nel mirino.


(In collaborazione con la testata giornalistica Abruzzoblog.it. A fianco, una veduta di Tivat)
Secondo fonti provenienti dal Montenegro, una procura dello stato transadriatico starebbe indagando su Berlusconi e il leader montenegrino Djukanovic: nel mirino ci sarebbero irregolarità derivanti dall'accordo Italia-Montenegro riguardo all'energia elettrica da produrre nei Balcani.

Di certo c'è solo che la Terna, società amministrata dall'ex dirigente Rai Flavio Cattaneo, starebbe per costruire un doppio cavo conduttore che trasporterebbe energia da Tivat, in Montenegro, attraversando l'Adriatico e giungendo in Italia.

I cavi sottomarini in realtà sarebbero due, uno per mandare energia dal Montenegro, e un altro per riceverlo dall'Italia in un secondo momento. Lo "sbarco" dei cavo avverrebbe a Pescara, ma non si sa bene quale sia il tracciato, che però dovrebbe proseguire verso l'interno dell'Abruzzo.
Non sarebbe un'opera indolore, perchè renderebbe non balneabile un tratto di costa, creando leciti sospetti ambientali e di sicurezza e il decremento del turismo italiano e montenegrino.

Gli elettrodotti si collegherebbero a delle centrali da costruire in Montenegro e in Italia, e c'è il sospetto che nella nostra regione possa sorgere, in un futuro, una centrale nucleare, visto l'indirizzo favorevole del governo verso questa fonte di energia e gli accordi Italia - Francia, nonchè l'attivazione di un pool di esperti che sta già progettando le centrali.
Tali informazioni circolano già da tempo, ma la novità ora è costituita di una procura montenegrina che indagherebbe addirittura sul leader Djukanovic e su Berlusconi.

A far infuriare la popolazione locale è la notizia che l'energia elettrica sta per raddoppiare nel prezzo nel piccolo paese balcanico, arrivando a toccare il livello centinaio di euro a testa, in un paese in cui lo stipendio medio è di 400 euro.

I politici montenegrini sono già stati investiti da diversi scandali di corruzione, e il piccolo stato balcanico (600 000 abitanti circa, indipendente da pochi anni) sta trovando ostacoli ad entrare nell'Unione Europea proprio per l'eccessivo livello di illeciti compiuti dagli amministratori.

Lorenzo Valloreja, che da anni si sta battendo contro quello che definisce "uno scempio", ha chiesto chiarezza da parte degli organi di governo locali e nazionali. Ha inoltre stretto una partnership con residenti dell'altra sponda dell'adriatico, ovvero montenegrini che hanno preso coscienza del problema e hanno dato valore internazionale alla sua associazione "Nessuno tocchi il nostro futuro", che da oggi, tradotto nella loro lingua, si chiamerà "Da niko ne dira nasu bucnost".
Andrea Russo

Cat: Notizie Pescara

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