Avvertenza

E' consentito riportare e linkare gli articoli di questo sito, a patto che vengano riportati nome, cognome e fonte. L'autore si avvale della facoltà di tutelare i contenuti qui pubblicati nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni.
Il blog di Andrea Russo è un sito di opinione e di intrattenimento. Non è, nè intende, essere una testata giornalistica e non ne ha le caratteristiche (redazione, periodicità fissa, registrazione presso un tribunale, et cetera).
E' pertanto dispensato dalle regole riguardanti la stampa nei periodi elettorali.

martedì 8 aprile 2025

Ecco perchè il calcio moderno non mi appassiona


Sebbene non sia un film sul calcio, "Momenti di gloria" racconta la vera storia di alcuni atleti Britannici prima e durante le Olimpiadi del 1924. Erano ragazzi non professionisti e dai valori umani notevoli.


Da bambino seguivo il calcio con passione e un certo atteggiamento fanatico. Crescendo ho presto preso le distanze da tali comportamenti e ho sviluppato un senso critico.

Mi dispiace rilevare che molti adulti su questo argomento siano rimasti come ero io da bambino, se non peggio. Per carità, ognuno ha i suoi difetti e anche io ho i miei (e non sono pochi).

Il calcio che vorrei (e che probabilmente otto tifosi su dieci NON vorrebbero) sarebbe più intimistico, più romantico, meno professionistico e svenduto alla smodata ricerca del profitto.

I club si accorderebbero su limiti ai prezzi di acquisto dei cartellini dei giocatori e verrebbero messi dei tetti massimi agli stipendi, tornando a cifre più normali.

I giovani calciatori avrebbero l'obbligo di terminare le scuole medie superiori con frequenza ed esami condotti in maniera scrupolosa e non pro-forma. In caso di mancato adempimento, verrebbero sospesi e la federazione non gli consentirebbe di giocare.

Scomparirebbero i braccialetti elettronici che misurano le performance sportive, con deroga solo per quelli utili a prevenire scompensi cardiaci e cose simili. 

Si tratta di calcio, non di decathlon. É il talento a fare la differenza.

Inoltre la si smetterebbe di scegliere i giovani talenti in base al fisico e non alla fantasia. Tempo fa mi capitò di veder passeggiare una squadra di Allievi (sedici anni circa) tutti sopra il metro e ottanta. Credevo che giocassero a basket, invece no.

Scomparirebbero gli allenatori che sgridano il calciatore per un dribbling o uno stop di esterno piede o una serpentina. Sono persone tristi.

Le interviste di fine partita verrebbero eliminate: troppo nervosismo. Non è bello vedere allenatori di sessant'anni fare la tragedia come bambinetti per un rigore non dato o perché semplicemente hanno perso.

Basta anche col solito machismo e le dichiarazioni roboanti da caserma: il calcio è un gioco, non è la guerra. Con la forza dei nervi non si risolve niente.

Bisogna ricordarsi che il gioco è divertimento, è lealtà, amicizia, rispetto.

Se si vince si è contenti, se si perde lo si accetta serenamente.

Non ci saranno risse per il calcio e i tifosi avversari faranno continui gemellaggi.

Sto immaginando forse un mondo troppo evoluto. Eppure sarebbe bello.

domenica 6 aprile 2025

È il Pescara migliore degli ultimi quattro anni? Ecco cosa dicono i numeri


Quattro anni di fiacchezza, con qualche momento di gloria.. ma quale è stato il migliore? Aspettando che questo medioevo calcistico finisca, confrontiamo le stagioni.


Il Pescara di quest'anno, dopo quasi tutto il girone di andata in testa alla classifica, è quarto e con una partita da recuperare a 58 punti.

Da quando è retrocessa in terza serie, abbiamo avuto i seguenti risultati:


2021-2022 - Quinto posto con 65 punti, Auteri disputò un discreto campionato sostituito nelle ultime partite alla guida tecnica da Luciano Zauri, con risultati mediocri anche ai play off.

Il Delfino era nel girone B. 

Squadre forti: Modena e Reggiana.


2022-2023 - Finora è da considerare il miglior campionato degli utlimi quattro. Il Pescara partì bene con Colombo, sostituito da Zeman  a una manciata di partite da fine campionato. Il Boemo rivitalizzò la squadra, che giocò bene ai play off perdendo in semifinale col Foggia.  65 punti anche in quella stagione per un buon terzo posto.

Pesarono nonostante le buone prestazioni alcune scelte disastrose di Zeman specialmente nella gara di ritorno a Pescara.

Fu infatti schierato D'Aniello, praticamente inutilizzato per tutto il campionato, al posto del rodato Plizzari in porta.

Inoltre il Foggia pareggiò due volte in extremis del Foggia al 97' e al 114' per mancata capacità dei biancazzurri di gestire il vantaggio. I Satanelli passarono ai rigori

Girone: C

Squadre forti: Catanzaro e Crotone


2023-2024 - Zeman partì bene, poi la squadra ebbe un calo e poi per via di malori piuttosto gravi, il Boemo dovette lasciare il posto a Bucaro, presto a sua volta rimpiazzato da Cascione.

Il Delfino terminò il campionato a 55 punti, sesto

Girone: B

Squadre forti: Cesena


2024-2025 - eccoci ad oggi.

A quattro partite dalla fine, Il Pescara dovrebbe guadagnare almeno 7 punti e terminare a quota 65 per stare al passo con l'annata di Auteri e Zauri e soprattutto quella di Colombo e Zeman.

Molto conterà dall'esito dei play off

Girone: B

Squadre forti: Entella (Il campionato di quest'anno sembra un po' più facile degli anni scorsi)


Conclusioni

Quest'anno il Pescara è stato abbastanza deludente, superiore probabilmente solo a quello di Zeman, Bucaro e Cascione di 12 mesi fa.

Ha l'opportunità di far saltare il banco solo in caso di vittoria dei play off.

Di certo fino a quando parleremo di serie C, si tratterà pur sempre di un medioevo o di un purgatorio sportivo, aspettando di tornare ai livelli che la città e che la tradizione sportiva del club meritano.


venerdì 4 aprile 2025

La spunta il Pineto: dopo un'ora di noia, la sblocca Chakir. Baldini: linguaggio inqualificabile ai microfoni di Rete 8


Mohammed Amine Chakir, attaccante classe 2000 del Lanciano

Il Pineto raccoglie tre punti preziosi e si lancia verso le zone alte della classifica: è sesto a 55 punti ed insidia anche il Pescara, quarto a quota 58.

Dopo un primo tempo tattico, con poche emozioni e tanta noia e un avvio di ripresa altrettanto stentoreo, Chakir ha trovato lo spiraglio giusto: 

cross di Borsoi e stacco di testa del talento Italo-Marocchino di Guastalla.

Vittoria meritata del Pineto.

Il Pescara non dà l'impressione di poter fare cose importanti, ne' nelle rimanenti quattro partite ne' ai play off. Dopo quattro partite giocate bene, eccone due sottotono, con svogliatezza e mancanza di idee.

Baldini, che si era fatto squalificare anche di recente per un'altra giornata per delle frasi rivolte all'arbitro, se l'è presa ancora con Enrico Giancarli, che è diventato ormai il suo sparring partner.

Il giornalista di Rete 8 gli aveva chiesto quali sono state le ragioni tattiche di schierare tre attaccanti brevilinei. Il Mister gli ha risposto che lui fa giocare chi corre di più: "Chi corre gioca, chi non corre non gioca".

A tal proposito Giancarli, collegato con gli auricolari allo studio, gli ha girato la domanda dell'opinionista ed ex calciatore Fabio Ferraresi:

"Ci sono stati degli screzi con dei giocatori quando ha detto: -Qui si deve correre?-"

La replica: "Poi dopo ci rimanete male se io vi offendo. Tu hai fatto una domanda: se ho fatto una squadra bassa (in termini di altezza degli attaccanti, N.B).

Io ho risposto che metto quelli che corrono. Ho messo quelli che in allenamento ho visto che mi davano un certo dinamismo (..) dov'é lo screzio? (..) Allora, ti posso fare una domanda? Ma per caso tua moglie ti fa le corna?"

In chiusura di intervista andandosene ha poi ripetuto: "Siamo alle solite, siamo sempre alle solite!"

Su queste pagine online abbiamo elogiato il tecnico di Massa quando era doveroso farlo. Baldini è un grandissimo trainer di calcio che meriterebbe la serie A. Ha dimostrato in tante occasioni di essere una brava persona, dalle scelte coraggiose.

Quando la critica è opportuna però, lo facciamo e lo faremo sempre. 

Il coach del Pescara mostra la sua solita "incontinenza", intesa nel senso Dantesco di mancanza di controllo.

Pessimo (e da ripetere: pessimo), è stato il suo comportamento al cospetto della tv locale.

É uno sfogo dovuto alla rabbia da immediato post-gara per una squadra da lui diretta che ha diverse luci ma che non riesce a colmare le sue zone d'ombra.

Pineto vs Pescara: il derby d'Abruzzo si preannuncia equilibrato e agguerrito




Alle 20:30 di stasera si fronteggeranno Pineto e Pescara, due formazioni amiche che collaborano strettamente nel calciomercato e che fanno riferimento a due città distanti meno di 30 km.

Sono due belle città di mare in cui il calcio è molto sentito.

Il Pineto ha consolidato la sua presenza nel calcio professionistico, negli ultimi anni.

Con un budget limitato, i dirigenti sono riusciti a mettere in campo formazioni competitive e da due anni ancorate a metà classifica.

Con il subentrato Mister Tisci il Pineto ha svolto un girone di ritorno strepitoso, rimediando ad un avvio stentato.


Il Pescara di Baldini è quarto ma negli ultimi anni gli scontri diretti tra le due abruzzesi sono stati sorprendenti, con il sodalizio della provincia Teramana che in alcuni casi è riuscito a prevalere.

Entrambe le squadre sono reduci da sconfitte deludenti ma il rendimento generale e il morale dei due gruppi non sono affatto bassi e lasciano presagire un confronto sentito e animato da un sano campanilismo.

Il Pineto farà a meno di Amadio che non appare in piena forma in favore di Tunjov a centrocampo.

Nel Pescara torna Merola come falso centravanti con Ferraris e Bentivegna a fare da supporto. L'assenza di Pellacani e Lancini in difesa si fa sentire ma tra le buone notizie c'è il recupero fisico di Lonardi (che però oggi non giocherà) e un attacco che ha ritrovato condizione ed entusiasmo.

Diretta tv su Rete 8 e su Now

Di Pietro difende la Le Pen: "Lo fanno tutti". Cazzullo risponde a un lettore: "In Francia l'estabilishment esiste"


Non solo i sovranisti si accorgono che si sta passando il segno


Due testimonianze vanno nella stessa direzione di quanto dedotto in questo blog nel precedente articolo su Marine Le Pen. 

Su "La Stampa" un articolo del 2 Aprile riporta: 

"Se Marine Le Pen è stata condannata per i motivi che ho letto allora siamo tutti colpevoli, allora arrestateci tutti"

Antonio Di Pietro, il simbolo di mani pulite è quasi sgomento per quanto è avvenuto in Francia. In una Montecitorio in cui la sentenza ha fatto scalpore e ha riproposto le ombre di una giustizia che interferisce con la politica al punto da far tornare la nostalgia per l’immunità parlamentare, l’ex magistrato più famoso d’Italia non nasconde per usare un eufemismo le sue perplessità. 

"La storia dell’ineleggibilità decisa con il primo grado di giudizio - spiega - è allucinante. E poi per cosa?! Io sono stato parlamentare europeo ed è impossibile tracciare un confine sul lavoro che chiedi di fare ai tuoi collaboratori per il parlamento di Bruxelles e quello per l’attività politica nel Paese di provenienza. 

Alla fine quel giudice francese ha fatto un piacere alla Le Pen: se non potrà candidarsi questa sentenza farà vincere sicuramente uno dei suoi".



Aldo Cazzullo invece su "La Repubblica", rispondendo alla riflessione di un lettore che gli ha scritto, ha implicitamente ammesso che si tratta di una manovra dell'estabilishment che si difende, non di una normale decisione di un tribunale: 

"Cari lettori, era abbastanza ingenuo attendersi che l’establishment francese avrebbe consegnato il Paese, o la Nazione se preferite, a Marine Le Pen. Una presidenza Le Pen significherebbe smontare tutta l’impalcatura europea costruita negli ultimi cinquant’anni, rinunciare al rapporto privilegiato con la Germania che era già un’idea di de Gaulle — i francesi hanno l’atomica e il seggio permanente nel Consiglio di sicurezza dell’Onu, i tedeschi la forza economica —, avvicinarsi pericolosamente a Putin."

Insomma, secondo quanto appena letto, se gli elettori vogliono votare Le Pen, bisogna impedirglielo. Ora finalmente potranno scegliere qualcuno di meno pericoloso e i partiti Europeisti avranno tempo per prendere le contromisure.


Il carteggio è consultabile online su Dagospia: 



Il presuntuoso retropensiero dell'estabilishment


Aggiungo una considerazione personale: 

è chiaro che gli elettori non sono stupidi e comprendono quello che sta succedendo. La "Ubris", ovvero la tracotanza di questi pezzi dello Stato che sono in delirio di onnipotenza produrrà un effetto opposto;

si spera che prima o poi i responsabili paghino per questo inquinamento della democrazia. 

Essi sono mossi da un retropensiero presuntuoso ed elitario: il popolo non deve decidere autonomamente, se necessario dobbiamo impedire che si esprima o dirigerlo in una direzione; 

noi gente colta dell'estabilishment sappiamo meglio del popolo come fare il suo bene  (qualora ce ne fregasse qualcosa perchè noi siamo un gradino sopra di esso).


giovedì 3 aprile 2025

29 Giugno 2012: Il giorno in cui i quotidiani impazzirono

Erano i tempi di Euro 2012

Forse fu l'euforia per la vittoria dell'Italia in semifinale contro la Germania della sera prima; forse fu il clima di gioia estiva; 

L'unica cosa sicura fu il ritrovarsi in edicola con una rassegna stampa irripetibile la mattina dopo: i titolisti si dimostrarono scatenati e un po' folli.

Secondo me la redazione de "Il manifesto" sapeva degli altri titoli e si accodò a questo Carnevale spontaneo ma a modo suo.







"Vaffanmerkel", "Li abbiamo fatti neri", "Ciao Ciao culona", "Due pizze e via", "Vaffancina": credo che una rassegna stampa mattutina così non la vedremo più.

Comunque il quel periodo avevamo delle soddisfazioni e a tal proposito va menzionato il Corriere dello Sport del 30 Giugno 2012.




A quanto pare la stampa Italiana ha vissuto il periodo degli Europei 2012 in maniera gioiosa e in fondo è così che dovrebbe essere sempre, al di là dei titoli pubblicati. Forse i corsivisti Italiani erano ispirati da una Nazionale che giocava bene e che convinceva, con un Balotelli in grande forma e che fece dei bei goal (uno in rovesciata). In finale i nostri ragazzi sembrarono stanchi e persero in malo modo per quattro reti a zero.


mercoledì 2 aprile 2025

Immagini dell'esondazione del Danubio a Budapest (Settembre 2024)

Sulla Le Pen condannata non facciamo i finti tonti



Al di là della colpevolezza o meno della Le Pen, non si può ignorare la repressione del dissenso in atto in Europa e non solo


Marine Le Pen è stata condannata il 31 Marzo dal Tribunale di Parigi alla pena di quattro anni di reclusione, di cui due agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Oltre ad una multa di 100 000 euro, sono stati disposti per lei cinque anni di ineleggibilità. Con lei sono stati condannati altri otto eurodeputati.

In sostanza alcuni collaboratori assegnati al singolo deputato avrebbero svolto incarichi per altri colleghi e per il partito.

Marine Le Pen ha definito questa decisione "Una sentenza politica" e ha promesso che andrà in appello.

Non conosco ovviamente i dettagli di tutta la vicenda giudiziaria ne' le carte processuali ma ulteriori elementi sicuramente emergeranno in futuro.

Marine Le Pen e i suoi sodali avranno anche commesso delle leggerezze, staremo a vedere negli ulteriori gradi di giudizio cosa avverrà e quale sarà la rilevanza penale delle loro azioni.

Tuttavia, nella mente di molti si fanno strada delle analogie chiare che non possono essere sottaciute.


Due pesi, due misure. La giustizia sa bene in che direzione colpire. In altri casi chi colpisce è la pallottola.

Un fattore appare certo: tale episodio fa parte di un chiaro indirizzo politico e non si può non tenere conto dei colpi inferti alla democrazia europea, nel momento in cui si colpisce solo un tipo di schieramento politico e non quello a favore degli estabilishment e delle istituzioni europee e globaliste.

Abbiamo visto cosa è successo in Romania, quando con motivazioni assurde si sono annullate le elezioni che Calin Georgescu stava vincendo e poi si è incriminato lo stesso con accuse ancora più ridicole.

Abbiamo assistito alle vicende di Salvini che è ancora sotto processo per avere da Ministro dell'Interno aver difeso i confini italiani ed Europei da sbarchi di migranti irregolari su cui avevano lucrato sia i trafficanti che le ONG. 

Al tempo stesso Carola Rackete, figlia di un potente industriale delle armi, veniva scarcerata in brevissimo tempo dopo aver cercato di speronare le  motovedette della Finanza che le si erano fatte incontro. 

In tale occasione ci fu anche una espressa richiesta di liberazione ad opera della Cancelliera Angela Merkel.


Illustri politici, condannati e non, vengono premiati con un seggio nell'Europarlamento. Per loro nessuna ineleggibilità alla "Le Pen"

Adesso abbiamo illustri esponenti della politica eletti nell'Europarlamento: Mimmo Lucano, condannato a un anno e sei mesi in Cassazione per falso in atto pubblico; lo stesso Lucano è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 738 000 euro per danno erariale;

la già citata Carola Rackete;

Ilaria Salis, occupante abusiva di abitazioni pubbliche, condannata per lancio di immondizia e ingiurie nei confronti delle forze dell'ordine, arrestata a Budapest l'11 Febbraio 2023 con un manganello nella tasca del cappotto in seguito a pestaggi avvenuti ai danni di militanti di estrema destra che marciavano pacificamente.


Ursula Von Der Leyen, la donna al di sopra della legge




Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione UE, è invece coinvolta nello scandalo Pfizer gate per presunte irregolarità nelle forniture dei vaccini Pfizer; inoltre avrebbe girato ad una società Italiana facente capo al marito 320 milioni di euro dei fondi del Pnrr per spese di ricerca sulle tecnologie RNA, usate anche per i vaccini.

Per lei e per altre cariche UE le immunità sono molto estese, come si legge dal seguente protocollo: 


https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:12016A/PRO/04


Conclusioni

Da una parte abbiamo dunque forze europeiste e di sinistra che la fanno franca mentre appena una formazione sovranista o antiglobalista emerge essa viene neutralizzata per via giudiziaria o anche peggio.

Per "peggio" ci riferiamo agli attentati a Trump, Fico e Orban e all'uccisione alcuni anni fa dell'ex premier Giapponese Shinzo Abe.