Al di là della colpevolezza o meno della Le Pen, non si può ignorare la repressione del dissenso in atto in Europa e non solo
Marine Le Pen è stata condannata il 31 Marzo dal Tribunale di Parigi alla pena di quattro anni di reclusione, di cui due agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Oltre ad una multa di 100 000 euro, sono stati disposti per lei cinque anni di ineleggibilità. Con lei sono stati condannati altri otto eurodeputati.
In sostanza alcuni collaboratori assegnati al singolo deputato avrebbero svolto incarichi per altri colleghi e per il partito.
Marine Le Pen ha definito questa decisione "Una sentenza politica" e ha promesso che andrà in appello.
Non conosco ovviamente i dettagli di tutta la vicenda giudiziaria ne' le carte processuali ma ulteriori elementi sicuramente emergeranno in futuro.
Marine Le Pen e i suoi sodali avranno anche commesso delle leggerezze, staremo a vedere negli ulteriori gradi di giudizio cosa avverrà e quale sarà la rilevanza penale delle loro azioni.
Tuttavia, nella mente di molti si fanno strada delle analogie chiare che non possono essere sottaciute.
Due pesi, due misure. La giustizia sa bene in che direzione colpire. In altri casi chi colpisce è la pallottola.
Un fattore appare certo: tale episodio fa parte di un chiaro indirizzo politico e non si può non tenere conto dei colpi inferti alla democrazia europea, nel momento in cui si colpisce solo un tipo di schieramento politico e non quello a favore degli estabilishment e delle istituzioni europee e globaliste.
Abbiamo visto cosa è successo in Romania, quando con motivazioni assurde si sono annullate le elezioni che Calin Georgescu stava vincendo e poi si è incriminato lo stesso con accuse ancora più ridicole.
Abbiamo assistito alle vicende di Salvini che è ancora sotto processo per avere da Ministro dell'Interno aver difeso i confini italiani ed Europei da sbarchi di migranti irregolari su cui avevano lucrato sia i trafficanti che le ONG.
Al tempo stesso Carola Rackete, figlia di un potente industriale delle armi, veniva scarcerata in brevissimo tempo dopo aver cercato di speronare le motovedette della Finanza che le si erano fatte incontro.
In tale occasione ci fu anche una espressa richiesta di liberazione ad opera della Cancelliera Angela Merkel.
Illustri politici, condannati e non, vengono premiati con un seggio nell'Europarlamento. Per loro nessuna ineleggibilità alla "Le Pen"
Adesso abbiamo illustri esponenti della politica eletti nell'Europarlamento: Mimmo Lucano, condannato a un anno e sei mesi in Cassazione per falso in atto pubblico; lo stesso Lucano è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire 738 000 euro per danno erariale;
la già citata Carola Rackete;
Ilaria Salis, occupante abusiva di abitazioni pubbliche, condannata per lancio di immondizia e ingiurie nei confronti delle forze dell'ordine, arrestata a Budapest l'11 Febbraio 2023 con un manganello nella tasca del cappotto in seguito a pestaggi avvenuti ai danni di militanti di estrema destra che marciavano pacificamente.
Ursula Von Der Leyen, la donna al di sopra della legge
Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione UE, è invece coinvolta nello scandalo Pfizer gate per presunte irregolarità nelle forniture dei vaccini Pfizer; inoltre avrebbe girato ad una società Italiana facente capo al marito 320 milioni di euro dei fondi del Pnrr per spese di ricerca sulle tecnologie RNA, usate anche per i vaccini.
Per lei e per altre cariche UE le immunità sono molto estese, come si legge dal seguente protocollo:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:12016A/PRO/04
Conclusioni
Da una parte abbiamo dunque forze europeiste e di sinistra che la fanno franca mentre appena una formazione sovranista o antiglobalista emerge essa viene neutralizzata per via giudiziaria o anche peggio.
Per "peggio" ci riferiamo agli attentati a Trump, Fico e Orban e all'uccisione alcuni anni fa dell'ex premier Giapponese Shinzo Abe.
Nessun commento:
Posta un commento