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giovedì 31 dicembre 2015

La gioia è dentro di noi

Qualche tempo fa, una televisione Lituana mi ha fermato per strada chiedendomi se il cattivo tempo potesse influire sull'umore.

Ho risposto che se noi chiudiamo gli occhi e guardiamo dentro noi stessi, troveremo il sole dentro di noi. Poi ho guardato la telecamera e puntando il dito ho ripetuto: ricordate, il sole è dentro di voi!

Il concetto si può estendere al rapporto dei giovani italiani con la gioia. E' vero che la situazione per le nuove generazioni è difficile, ma bisogna andare avanti, cercando di superare i problemi con creatività.

Noi non possiamo cambiare da soli l'Italia, di politica se ne occupano già in tanti e forse prima o poi si può sperare in un miglioramento.

La condizione di partenza però è di smettere di piangersi addosso. Bisogna pensare all'oggi, vivere la vita qui e adesso, non quando si avrà il posto fisso e i soldi.

I progetti vanno perseguiti, ma vivendo l'oggi, mettendo un mattoncino ogni giorno. Se pianifichiamo, se pensiamo a cosa avverrà tra cinque o dieci anni, ci mettiamo attorno delle odiose gabbie che saranno fonte di ansia.

L'Italia non uscirà presto dalla crisi economica, tante cose non cambieranno così presto. Noi, però, nel nostro ambito circoscritto, possiamo fare la nostra parte e gioire dei nostri piccoli risultati, che a volte tanto piccoli non sono.

"Chi vuol esser, lieto sia" diceva qualcuno. Vuoi essere felice? Sii felice adesso, non hai bisogno di niente. Gioisci di quello che sei e non di quello che hai o della qualifica più o meno pomposa che dovrebbe servire a ottenere il rispetto o l'invidia degli altri. Molto spesso i presunti uomini e donne di successo sono schiavi di meccanismi in cui loro stessi si sono messi e che li rendono tutt'altro che sereni.

Se qualcuno ti deve stimare, deve farlo per quello che sei, non per ciò che hai o per ciò che rappresenti.

Vuoi migliorare il tuo lavoro, accrescere i tuoi averi? Sono desideri legittimi, ma perdere la serenità nell'ansia di migliorare non è la via giusta.

Come facevano allora i nostri nonni e bisnonni, che hanno vissuto nell'arco di ben due guerre mondiali, quasi tutti nella povertà e con molte privazioni? E oggi ci si suicida per molto meno, stupidamente. Ci sembrano intollerabili tanti piccoli problemi. Siamo rincretiniti e schiavi di uno stile di vita seduttivo, ipnotizzati dalla tecnologia digitale.

La gioia è dentro di noi, basta cercarla.

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