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domenica 24 novembre 2024

Giovani e alcool: davvero non c'è nulla da dire?




Secondo una statistica dell'Istituto Superiore della Sanità del 2023 in Italia 1 milione e 370 000 consumatori a rischio eccedono con l'alcool su base quotidiana. Di essi 620.000 sono minori. Sono 786.000 i binge drinkers 11-25enni. I binge drinkers sono coloro che bevono dai 4 ai 5 drinks in 2 ore o meno e che concentrano una quantità di alcool nel sangue di 0.08 grammi per decilitro. Inoltre sono 83 000 i minori che bevono per ubriacarsi.

Ripetiamo: stiamo parlando di eccessi, non del bere in maniera responsabile o di passare una serata fuori, ballando la techno o facendo le ore piccole per strada.

Al di là di questi dati, è possibile constatare certe abitudini di persona.
Il problema ovviamente non è solo Italiano, ma globale. Io stesso vedo nel centro della città dove vivo giovani di età anche inferiore ai venti anni stesi per terra sotto l'effetto dell'alcool.

Dallo stato di ebbrezza nascono poi investimenti stradali, incidenti d'auto, situazioni di vulnerabilità che mettono in condizione a persone malintenzionate di agire.

Conosco locali dove i ragazzi escono in uno stato di alterazione. Io stesso in passato ho frequentato posti dove si vedeva spesso qualcuno sotto l'effetto di droghe o alcool, non più padrone di sè stesso.

Se io avessi un locale dove succede questo, mi porrei degli scrupoli e ci starei male. Farei tutto il possibile perchè questo non accada più. Posso dire invece che la maggior parte di questi gestori se ne frega altamente, non rispettando inoltre le regole di capienza del locale e le norme di sicurezza. 

Non sono stati rari i casi in cui si è scoperto che erano loro a somministrare le sostanze o a coadiuvarne l'uso.

Anche quando si tratta solo di abuso di alcoolici e i fruitori sono maggiorenni, come può sentirsi una persona per bene nel vendere drink ad uno che potrebbe essere suo figlio o suo fratello minore fino a quando si sente male?

Certo, esiste la libertà di scegliere quando si è adulti o maggiorenni. La libertà è stupida a volte, se per essa si intende la scelta di farsi del male.

Si beve per un disagio a volte, ma lo si fa anche per divertimento.

I genitori cosa fanno in questi casi?

E soprattutto: è necessario bere per essere più spigliati, per socializzare e per divertirsi?

Fino a quando si farà passare questo come una cosa normale un grosso vulnus nella nostra società rimarrà aperto.

In buona parte i nostri giovani,  quelli che dovrebbero costruire un futuro migliore per il nostro paese, si perdono in pensieri e abitudini fatue e spesso non trovano di meglio per stare in compagnia che andare a spendere soldi in posti squallidi dove regnano sovraffollamento, violenza, musica mediocre e sostanze.

In parte influisce anche la sottocultura di esaltare cantanti e attori dallo scarso decoro come dei modelli positivi. 

La tv ci dice che sono dei ribelli e dei sovvertitori delle convenzioni.
In realtà è il contrario. Costoro sono la gioia delle lobby al potere, che vogliono masse incapaci di un pensiero critico, confuse, in balia delle sostanze e conseguentemente delle medicine, con le Big Pharma che ringraziano per i guadagni ottenuti.

Se vogliamo essere una società migliore dobbiamo focalizzarci maggiormente su questo senza piangere lacrime di coccodrillo poi.

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