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martedì 13 ottobre 2009

Rispettiamo i nostri vecchi

Ho l'impressione che oggi il rispetto per gli anziani, e soprattutto per i propri anziani, sia molto lontano da quello che c'era un tempo.

Da un eccesso di patriarcalismo, come quello delle famiglie dell'antica roma o di quelle contadine fino a 30-40 anni fa, in cui il nonno comandava in casa anche se il figlio era ultraquarantenne, si è passati ad un declassamento dei vecchi, considerati spesso come un peso inutile.

Può sembrare retorica ma lo constato sempre più spesso.

A Napoli, fino a poche decine di anni fa, si dava del Voi al padre, e ancora oggi generalmente si da del Lei a chi è più anziano.

Può essere vista anche solo come una questione di forma: talvolta è l'anziano stesso a pretendere il tu dal collega più giovane, e questo magari lo fa sentire più attuale, più vivo.

Ma è ciò che era connesso a quel Lei o con quel Voi, ovvero quel rispetto per chi ha più anni ed è più debole, a venir meno. E purtroppo non si tratta solo di un questione di giovani maleducati in relazione ad estranei.

Il fenomeno delle badanti è rivelatore.

Ci si lamenta del fatto che avvengono cose di cattivo gusto, ovvero che l'anziano sposi la sua badante, a volte molto più giovane.

Quando poi questa, da legittima moglie o da concubina, riceve in eredità i beni del vecchio benefattore, si scatena l'ira dei figli.

Guardiamo a cosa succede ai giovani italiani di oggi: vanno via sempre più tardi da casa, a volte anche ben oltre i 30 anni.

A volte si sposano, divorziano, e poi tornano nella casa paterna.
Se un genitore, o tutt'e due,mi mantengono fino a 35 anni, è giusto che poi io, per i successivi 35 anni almeno, mi prenda cura di loro?

Diceva Dante: "Nel mezzo del cammin di nostra vita..." quel mezzo del cammin di nostra vita erano, per lui, i 35 anni.

I nostri vecchi ci tengono a casa con loro fino a metà del nostro cammino, e noi li ripaghiamo mettendo un'estranea, di cui noi stessi non sappiamo niente, il più delle volte. E spesso questa persona che viene molto lontano la maltrattiamo, perchè non le mettiamo i documenti in regola e paghiamo in nero il suo stipendio.

Sfaterei dunque due luoghi comuni:

Il primo è che le badanti sono utilissime per la nostra società.

Non è vero: i figli e i nipoti sono utili per la nostra società, o meglio per i nostri vecchi, perchè è di loro che hanno bisogno.

Il secondo è che le badanti e le donne straniere che fanno lavori simili sarebbero delle mangiauomini, che rovinano le famiglie.

C'è qualche uomo che si lascia irretire, forse, altrimenti questo non sarebbe possibile.

Si batte a volte troppo il tasto della delinquenza straniera, ma poco quello dello sfruttamento a danno degli stranieri.

Bisognerebbe dunque, quando si parla di quella parte di immigrati che delinquono, tener ben presente da che parte si trovano i delinquenti:

anche chi non cura i propri cari ha delle colpe, a volte più lievi, a volte più gravi.

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