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venerdì 9 ottobre 2009

Cosa non mi piace del governo Berlusconi


Mi son trovato spesso a difendere l'operato dell'attuale governo e la figura del premier, su questo blog. Anche in passato, però, ho avuto modo di mostrare alcuni punti di dissenso.

L'esecutivo ha dato ottima prova di sè nella gestione dell'emergenza rifiuti a Napoli e nel caso del terremoto in Abruzzo. E' attualmente, all'apice dei consensi, come ci ha rivelato l'esito di ben due tornate delle elezioni amministative in pochi mesi.

Da una parte c'è da dire questo governo abbia una qualità del tutto nuova, ovvero quello di agire, su alcune questioni, con decisione ed efficienza, (a costo di scontentare qualcuno, piuttosto di accontetare tutti e non soddisfare nessuno, come è successo in passato).

D'altra parte però esso mostra dei limiti evidenti.

Innanzitutto c'è una cattiva informazione sulla crisi economica in Italia, e la quasi assenza di rimedi proposti per risolverla.

Per Berlusconi & company la crisi sarebbe quasi come l'influenza, bisogna solo aspettare che passi. L'equivoco aumenta quando altre fonti, anche autorevoli, affermano che la crisi sta finendo.

Innanzitutto c'è da dire che la ripresa della borsa di Milano non coincide col reale stato di benessere del paese.

Per Tremonti eravamo in crescita anche quando perdevamo fior di posti di lavoro, dieci-quindici anni fa.
Il calo dell'occupazione, nel nostro paese, non parte dal 2008, ma è frutto dello spostamento degli insediamenti industriali all'estero, laddove la manodopera costa meno e lo sfruttamento a danno dei lavoratori è più alto.

Se il Pil cresce e i posti di lavoro diminuiscono, allora siamo di fronte ad un dato preoccupante: vuol dire che ci sono pochi industriali che si arricchiscono sempre di più e una moltitudine di persone che continua a impoverirsi.

In tanti perdono il posto di lavoro, un giovane trova quasi unicamente lavoretti a tempo indeterminato, e i governanti non fanno niente.

Bisognerebbe attuare una politica più decisa contro l'evasione fiscale, con tribunali appositi, che valutino con rapidità estrema questi reati, in modo da recuperare i soldi e investirli per il sostegno ai più poveri e al rilancio delle imprese.

Si è tanto criticato il ponte sullo stretto: addirittura su La 7, nel programma di Ilaria D'Amico, si arrivò ad affermare che era meglio imbarcare i camion da Messina a Salerno che completare l'autostrada e fare il ponte.
Anche un bambino ride di fronte ad una simile tesi.

Il problema vero è che ancora non si inizia a costruirlo, nè tantomeno si pensa a concludere l'assurda vicenda della "Salerno-Reggio Calabria", mai completata per colpa di influenze mafiose.

Berlusconi aveva detto che avrebbe ridotto il numero dei parlamentari e i loro privilegi, abolito gli enti inutili e gli sprechi.

Soprattutto per quanto riguarda i primi due punti, stiamo ancora aspettando.

Berlusconi aveva intenzione di creare nuove centrali nucleari: dove sono?

Premesso che sono contrario al nucleare, non si può però ignorare che il problema energetico in Italia esiste: ben vengano dunque le centrali a biomasse ed una politica del rinnovabile.

Quanto allo scudo fiscale credo che si commenti da solo, in quanto lo stato abdica al suo ruolo di far rispettare le leggi per fare volgarmente cassa.

I soldi si possono recuperare in maniera più ortodossa, e con criteri di maggiore giustizia.

Un altro condono che il governo voleva attuare, per rilanciare l'edilizia, era quello sull'ampliamento delle abitazioni.

Addirittura quello non era un condono, era un progetto di illecito programmato dallo stato stesso.

Berlusconi ha lasciato correre, perchè il terremoto in Abruzzo ha fatto in modo che le imprese edili di tutta Italia possono ora lavorare per la ricostruzione. E' ben noto che Berlusconi si è guardato bene dal far assegnare molti dei lavori in corso ad aziende edili abruzzesi.

Da ultimo, in una lista non certo esaustiva, vorrei esporre il mio compiacimento per il respingimento del Lodo Alfano, vera e propria legge ad personam. Il Premier andrà avanti per la sua strada, sia politicamente che da uomo libero: non credo che verrà mai condannato, al di là del fatto che sia innocente o colpevole.

Una cosa però è vera: in Italia ci sono dei giudici rossi, che vanno a braccetto con politici di sinistra, che scrivono le prefazioni per libri editi da "L'Unità", che si candidano alle elezioni e vanno in tv a parlare contro il centrodestra.

Sulla sicurezza: abbiamo una grandissima presenza di forze dell'ordine sul territorio: Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza e Vigli Urbani. E' necessario fare le ronde notturne? O piuttosto bisogna inasprire le pene, senza sconti, indulti e amnistie varie, costruendo nuovi carceri?

La polizia arresta i colpevoli , che dopo pochissimo tempo sono di nuovo fuori, e delinquono ancora. Servono più carceri e una politica di recupero dei detenuti fondata sul lavoro.

Se si fanno lavorare i detenuti si possono creare nuove realtà produttive. Se ne può trarre un beneficio per il settore pubblico e privato, per le opere pubbliche, per l'economia, e non da ultimo, per i detenuti stessi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Borsellino era un giudice talmente "rosso" da essere un simpatizzante dell'MSI, iscritto al Fuan da giovane.
Il Dott. Greco, a Milano, grande esperto di reati finanziari è notariamente un liberal/conservatore.
Però diventano tutti rossi non appena toccano il caimano. Basta ripeterlo alle tv e poi il popolo bue ci crede

Amministratore ha detto...

Mi riferivo a giudici come Caselli e a Borrelli.

Caselli ha collaborato con alcune opere edite da "L'Unità", organo ufficiale di partito. E non è un mistero che Caselli abbia dimostrato in tante sedi la sua appartenenza politica.

Se li trovi, ti consiglio di guardare i video sull'apertura dell'anno giudiziario in cui Borrelli esce nettamente dal suo ruolo istituzionale facendo accuse gravi ad una certa parte politica, con un livore ed un tono della voce che tradiscono un coinvolgimento del tutto personale.

Sono solo due esempi, ma ne posso citare altri.

Quando la gente vota Berlusconi è tutta plagiata, quando vota la sinistra il nostro è un paese libero e democratico?

Io ritengo che bisogna rispettare le opinioni degli altri senza offendere.