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lunedì 11 febbraio 2013

Palermo-Pescara 1-1: segnali di ripresa per il Delfino. Fabbrini come Pablito?

(Nella foto: Diego Fabbrini, qui con la maglia dell'Empoli)

Il Pescara gioca una discreta gara al Renzo Barbera di Palermo e strappa un punto prezioso per la salvezza.
Il primo tempo non è stato esaltante e il Palermo ha inciso maggiormente, con lo scatenato Fabbrini. Nel secondo la musica è cambiata e i biancazzurri hanno accarezzato la speranza di andare via con i tre punti in tasca. Ma dopo l'acuto di Bjarnason il solito Fabbrini ha rimesso in equilibrio la gara per una divisione più equa del bottino.

Le azioni

Al 13' Rios lascia partire un tiro sbilenco, che viene deviato. Al 31' Blasi tira al volo, la  parata è facile per Sorrentino. Ma è due minuti più tardi che il Palermo fallisce una ghiotta occasione: calcio d'angolo a spiovente di Dybala, Munoz svetta ma spedisce il pallone di poco fuori.
Nel finale della prima frazione Fabbrini imbecca bene Dybala, che da brevissima distanza incespica, consentendo il recupero di Perin.

Il Pescara del secondo tempo sembra rivitalizzato, tutta un'altra musica rispetto a quello delle ultime partite: attacca, pressa, lotta su ogni pallone. D'Agostino lancia splendidi palloni in avanti ai compagni, ed è provvidenziale vista l'assenza di Weiss. Celik torna indietro a recuperare palloni e crea grattacapi alla difesa rosanero.
Al 56' Boselli, servito da uno splendido cross di Dossena, tira al volo in area di sinistro, ma calcia male: forse non è il suo piede.
Al 58' Caprari, al termine di una bella azione fatta di scambi ben precisi, si trova solo davanti a Sorrentino, spara una bordata, ma il portiere devia.

L'ingresso del vichingo Bjarnason al 76' dà ulteriore tonicità ad un Pescara che cerca lo scalpo dell'avversario, togliendo Caprari e passando dal 4-3-3 al 4-4-2. Dopo aver operato un bel salvataggio a due passi della propria porta, l'islandese svetta su punizione di Sorrentino e segna. E' il secondo centro nella serie A italiana per un giocatore dall'alto rendimento, sia in nazionale che nel suo club.

Il Pescara subisce il ritorno del Palermo, ed è colto, come dirà in sala stampa il suo tecnico, la paura di vincere; e così dopo una bella botta di Munoz, parata da Perin, i padroni di casa passano con Fabbrini, che raccoglie una spizzata di testa di Munoz e trafigge Perin con un bel diagonale.

In pieno recupero, a trenta secondi dal fischio finale, il buon Zauri, subentrato nel secondo tempo, non riesce a finalizzare un bel cross di Cascione, a portiere battuto e vicinissimo alla porta.

Finisce così un bel match, con un punto a testa. Da un lato le due squadre, entrambe col morale a terra, prendono un po' di fiato. Dall'altro però recriminano per lo sfumato punteggio pieno, da perseguire soprattutto con le pari grado, se si ci vuole salvare.

Fabbrini come Paolo Rossi?

Una nota a parte la merita Diego Fabbrini: l'attaccante palermitano ricorda molto Paolo Rossi, sia fisicamente che nel modo di giocare. E' dotato di una buona tecnica, si inserisce bene negli spazi, è molto rapido e nella corsa è aiutato anche dalla sua giovane età.
Non è un caso che abbia giocato prima in Under 21 e ora anche con la Nazionale maggiore
Andrea Russo

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