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domenica 27 aprile 2025

Quando Papa Francesco incontrò l'Uomo Ragno



Ci sono foto apparentemente bizzarre che nascondono significati e gesti profondi.

Matteo Villardita ha speso buona parte della sua giovinezza in ospedale per una malformazione congenita ad una gamba.

Ha pensato dunque di svolgere una attività di animazione per i bambini ricoverati, vestito da Uomo Ragno, di cui è sempre stato un appassionato.

Lo fa da volontario, negli spazi liberi che riesce a ritagliarsi al di fuori del suo lavoro a tempo pieno come impiegato a Vado Ligure, in provincia di Savona.

Il 23 Giugno 2021 è stato ricevuto da Papa Bergoglio nell'ambito di una udienza generale, dando vita a delle foto curiose che a prima vista potrebbero far pensare a un fotomontaggio.

Oggi ha 32 anni e continua la sua vita ispirato dai valori della solidarietà e della vicinanza a chi soffre.




Il Pescara chiude in scioltezza: tre goal al Campobasso

Il 3-0 contro i Molisani permette al Delfino di mantenere lo status di migliore quarta dei tre gironi di C. Ora il focus è sui play off.



Nelle foto: Accursio Bentivegna (in alto) e Giuseppe Saccomanni. Fonte: pescaracalcio.com


Animi distesi all'Adriatico. Come migliore quarta squadra classificata dei tre gironi di serie C, il Pescara avrà alcuni vantaggi nelle prime partite dei play off.

La vittoria odierna in casa contro il Campobasso è stata dunque utile.

I rapporti di forza sono stati chiari fin dal principio: Al quarto minuto, con un tiro a colpo sicuro di Merola su assist di Bentivegna al centro dell'area i biancazzurri si portano avanti.

Passano solo tredici minuti e il tabellone ritocca il risultato: il portiere Filippo Neri (omonimo del Santo) non trattiene un facile pallone e Bentivegna di rapina ne approfitta con un tiro di piatto: 2 a 0.

Al 39' ancora Bentivegna si fa strada: porta avanti il pallone e al limite dell'area lascia partire un tiro potente che assesta il risultato sul 3 a 0.

Nel secondo tempo entrambe le squadre non premono troppo sull'acceleratore ma sono i padroni di casa a sfiorare più volte il quarto centro, colpendo anche il palo. Il Campobasso si mette in evidenza con una conclusione di Bifulco negli ultimi minuti.

Il classe 2006 biancazzurro Giuseppe Saccomanni ha finalmente fatto il suo esordio nel finale di partita.


Conclusioni

Il Campobasso di Fabio Prosperi (subentrato in corsa)  ha avuto una buona stagione, centrando l'obiettivo più realistico, ovvero la permanenza in C, con una settimana di anticipo. Oggi la squadra, forse, aveva la testa già un po' in vacanza.

Il Pescara invece chiude la stagione a quota 67: è il miglior risultato in termini di punti delle quattro ultime stagioni in serie C.

I ragazzi di Baldini ci tenevano oggi a chiudere bene con la terza vittoria consecutiva, creando un buon clima per gli spareggi play off.

Ci danno appuntamento al 7 Maggio all'Adriatico, contro un avversario ancora da conoscere.


***

Argomenti: Pescara, Campobasso, calcio, Giuseppe Saccomanni, Accursio Bentivegna, play off, serie C

mercoledì 23 aprile 2025

Il Pescara va a ritmo di samba: 1-3 al Legnago e quarto posto blindato



Foto: Davide Merola. Fonte: Pescara calcio


Una partita divertente, aperta fino alla fine e con molti capovolgimenti di fronte

È un Delfino che gioca in scioltezza quello delle ultime due partite, in cui è andato a bottino pieno. Il Legnago di oggi era e rimane nei bassifondi della classifica, è vero, ma ha sfoderato un'ottima prestazione, soprattutto nella prima frazione di gara.

Nel primo tempo in effetti si è visto molto spettacolo, con occasioni da parte e dall'altra. Tuttavia Ferraris al 14'  ha calciato un bel tiro ad effetto che ha garantito il vantaggio agli ospiti.

Il secondo tempo è invece iniziato più in sordina, pur non risultando noioso. 

Sul finale, però, sono iniziati i fuochi d'artificio: al temporaneo pareggio di Spalluto di testa al minuto 84, ha replicato immediatamente Merola, 

prima con uno splendido colpo di tacco e poi ancora con un pallonetto che ha scavalcato il pur ottimo portiere Veneto Perucchini. 


Conclusioni

1 a 3 è il risultato finale. Il Legnago ha buone individualità, come Spalluto, Perucchini e Leoncini; se avesse giocato sempre come oggi, starebbe tranquillamente a metà classifica. Peccato che si sia svegliato tardi.

Il Pescara con i suoi alti e bassi è in una fase di scalata: gioca con l'intenzione di esaltare la tecnica dei singoli e di divertirsi, a differenza di qualche settimana fa.

Ferraris è a quota dieci goal, Merola è in crescita e nel finale, con la sua doppietta, ha dimostrato di essere un'arma letale.

Il quarto posto è in ghiaccio ma non è matematico. Nella prossima e ultima gara del campionato il Pescara dovrà ancora dare battaglia. 

In casa contro il Campobasso, Domenica 27 Aprile alle 16:30, sarà necessario almeno un pareggio: 

in tal modo manterrà la sua posizione in classifica e andrà ai play off in una posizione di discreto vantaggio.

lunedì 21 aprile 2025

Papa Francesco ci ha lasciati: alcune riflessioni sul suo pontificato.



Quando ci fu la fumata bianca, il 13 Marzo 2013, buona parte del mondo, me compreso, vide per la prima volta il successore di Joseph Ratzinger in Vaticano.

Mi colpirono subito la sua solarità molto latina e la sua spontaneità. Del resto era Argentino con origini Italiane.

E rammento anche alcune delle sue prime parole, che sono andato a cercare di nuovo per avere maggiore esattezza:

"Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui..."


Ricordo anche che la sua richiesta alla piazza gremita di fedeli fu quella di pregare per lui, prima ancora che lui desse la prima benedizione.

Mi piaceva il suo modo di parlare in maniera non convenzionale, quel suo non porre esattamente l'altra guancia: "se tu mi offendi mia madre (la Madonna) io ti do un pugno!" detta per argomentare quanto successo negli attacchi terroristici a Charlie Hebdo: Francesco, sia pur condannando la violenza, rifiutò di riconocersi nell'operato dissacrante di quel giornale, pronto sempre a deridere i sentimenti religiosi.

In quei giorni ci fu la campagna mediatica furbescamente ideologica "Io sono Charlie Hebdo". 

Tuttavia il distinguo era giusto: si può condannare la violenza senza condividere le posizioni delle vittime, che non rispettavano molte delle sensibilità altrui.

Il suo papato è stato dalla vicinanza ai poveri e di sicuro si adoperò molto nelle opere caritatevoli.

Una volta lo fece in maniera discutibile, mandando il suo elemosiniere e un tecnico a rimuovere i sigilli per il blocco delle utenze in un palazzo di occupanti abusivi.

È indicato come il Papa che più si è adoperato per punire la pedofilia all'interno della Chiesa.

Ha mostrato vicinanza alle coppie divorziate e ai gay, evitando colpevolizzazioni nei loro confronti.

Si è espresso verso una politica migratoria molto disinvolta e mirata all'accoglienza a prescindere, a differenza del suo predecessore Ratzinger che non era contrario ad un contenimento e ad una azione di aiuto nelle nazioni di provenienza.

Su questo punto molti fedeli Italiani si sono divisi.

Ha modificato una parola del Padre nostro: "E non ci abbandonare in tentazione" al posto di "E non ci indurre in tentazione"

Sulla guerra in Ucraina, si è prodigato per la mediazione ed ha incontrato varie volte Viktor Orban, ringraziandolo per quanto fatto con i profughi di tale conflitto e al tempo stesso appoggiando in generale la sua difesa dei valori Cristiani.

Ha inoltre condannato il terrorismo di ogni tipo, incluso quello Palestinese ma ha anche puntato il dito contro il massacro di Gaza.

In definitiva, è stato un papa moderno, abbastanza al passo con i rapidi cambiamenti sociali del ventunesimo secolo ma senza stravolgere la dottrina cattolica.

domenica 20 aprile 2025

Baldini: "Non abbassiamo la concentrazione"

Il Pescara sarà in trasferta, domani, Lunedì di Pasquetta, alle ore 15:00, sul campo del Legnago. All'andata finì 0 a 1 per i Veneti sul campo del Delfino e fu una grossa sorpresa, vista la posizione di capolista degli Abruzzesi in quel momento. 

Il Delfino vuole consolidare il quarto posto e andare ai play off nella migliore delle condizioni possibili. Il Legnago va a caccia di punti strappati con la dura lotta ed ha ancora possibilità di salvarsi. 

È reduce da un pareggio a Carpi e non è da sottovalutare. Silvio Baldini si è lamentato del fatto che si giochi a Pasquetta, giacchè la squadra oggi stesso, giorno di Pasqua, dovrà viaggiare anzichè stare con la famiglia. 

Ha espresso concetti interessanti ma poco inerenti alla gara sul valore della sportività, sugli errori arbitrali e sulla sfortuna della sua squadra, che potrebbe stare più in alto in classifica attualmente. 

Baldini ha anche detto però che sarebbe molto pericoloso sottovalutare il Legnago e che ci saranno delle famiglie che verranno a vedere il Pescara in trasferta che vanno rispettate e che si aspettano un Pescara che lotta. Valzania ha una leggera contusione e forse non giocherà. 


Probabili formazioni

Legnago (3-4-1-2): Perucchini, Ampollini, Noce, Tenco, Zanetti, Casarotti, Leoncini, Muteba, Bombagi, Franzolini, Basso Ricci. In panchina: Mister Massimo Bagatti 

Pescara (4-3-3): Plizzari, Letizia, Brosco, Pellacani, Moruzzi, Meazzi (Valzania), Squizzato, Dagasso, Merola, Ferraris, Cangiano. In panchina: Mister Silvio Baldini.

Il sussurro di Giorgia rinsavisce l'Occidente

Mentre diversi leaders Europei studiavano strategie di lotta e di competizione con gli Stati Uniti, Giorgia Meloni con realismo e pazienza ha imposto la via della cooperazione




Premessa

Chi legge questo blog con un minimo di attenzione sa anche che non ho risparmiato critiche alle Presidente del Consiglio Giorgia Meloni quando lo ritenevo necessario.

Allo stesso tempo bisogna riconoscerne i meriti, specialmente quando sono evidenti.

Ribadisco inoltre che le migliori sorti Italiane possibili sarebbero fuori dalla Ue attuale così come è strutturata per fare posto a solide alleanze militari ed economiche rispettose delle sovranità nazionali.

In mancanza di tale scenario però, la Meloni ha adottato il miglior atteggiamento: non sbilanciarsi nei giudizi, non rispondere alle provocazioni di Washington, puntare sull'alleanza Europa-Stati Uniti piuttosto che sulla frattura. 

La Presidente è conscia del fatto che comunque il nostro continente non vuole nemmeno provare ad uscire dalla sudditanza nei confronti degli States.


L'incontro Trump - Meloni

Non si ci può girare attorno: La missione di Giorgia negli Stati Uniti avvenuta Giovedì 17 Aprile è stata un successo. 

Già soltanto il fatto che gli altri leaders Europei l'abbiano accreditata come loro mediatrice presso la Casa Bianca è già di per sè un grande risultato.

Inizialmente vista con sospetto per le sue visioni populiste, la quarantasettenne dirigente post-nazionalista rischiava di essere una "paria" nel consesso Europeo.

È stata in grado invece, con pazienza e moderazione, di diventare lei stessa la figura di punta tra i premier del vecchio continente.

Trump ha speso parole entusiastiche per lei prima e dopo l'incontro: 

"Giorgia Meloni è stata grande ieri nella sua visita alla Casa Bianca. Lei ama il suo paese e l'impressione che ha lasciato su ognuno è stata fantastica!!! DJT"

Questo è stato il messaggio del capo di Stato Americano dopo l'incontro.


I contenuti

I due capi di governo si sono dichiarati d'accordo sulle politiche migratorie, sulla lotta alle droghe sintetiche, sul contrasto alle ideologie woke e sullo sviluppo dell'energia nucleare (l'esecutivo Italiano vorrebbe reintrodurla).

I nodi più sostanziali sul piatto ancora oggi e nel futuro prossimo sono e saranno due: 

- l'unità di intenti tra Unione Europea e Usa e il consequenziale abbandono dei progetti sui dazi reciproci.

La soluzione più ovvia sembrerebbe quella degli acquisti di gas liquido e di armi Statunitensi in cambio della non introduzione di nuovi dazi, che non favorirebbero nessuna delle due parti.

- La ridefinizione degli accordi con la Nato: aumenteranno le spese militari e si creerà un sistema spaziale Europeo di difesa.

A quel punto andrebbe però ridiscussa la presenza stessa della Nato sul territorio. 

Nel frattempo Starmer sembra allinearsi alle decisioni europee, partecipando a numerosi tavoli congiunti, come se la Brexit non fosse mai avvenuta.


Giorgia ha portato buonsenso nel consesso Europeo

Con la scelta di delegare Giorgia Meloni ad interlocutrice degli Americani, tuttavia,  sembrano ridotte anche le infelici uscite di Ursula Von Der Leyen, di Macron e di altri ancora. 

Non si sentono più frasi del genere come: "manderemo soldati a combattere contro i Russi" o "Dobbiamo prepararci alla guerra".

Le trattative le farà Trump e come al solito gli alleati giungeranno a mettere a posto i cocci a guerra compiuta. Se ne facciano una ragione. 

Come al solito dal secondo dopoguerra in poi, gli Americani rompono, gli Europei pagano ed è un dato di fatto che il conflitto in Ucraina sia scaturito dagli interessi personali di Biden in quel paese e dalla sua volontà a tutti i costi di installarvi le basi Nato.

Speriamo che la si faccia finita una volta per tutte con il clima di militarismo indotto e al tempo stesso bizzarro, fatto di borsette firmate, di kit di sopravvivenza e di ventilate situazioni da disastro atomico che di certo nessuno si può permettere.

A ribadire la stima della attuale amministrazione Statunitense nei confronti dell'esecutivo Italiano, in questi giorni il vicepresidente Usa JD Vance sta ricambiando la visita a Roma. 

Giunto da noi Venerdì 18 Aprile, proseguirà il suo viaggio domani in India.

Inoltre, visto l'invito formalizzato alla Casa Bianca davanti alla stampa da Giorgia Meloni, potrebbe esserci una visita di Trump a Roma nel futuro prossimo anche se non è chiaro ancora se la UE vi aderirebbe; 

è probabile che in caso negativo si possa organizzare un semplice incontro bilaterale.


giovedì 17 aprile 2025

Recensione del film "Il camorrista" di Giuseppe Tornatore

È il primo film di Tornatore. Opera complessa, lunga e faticosa, mostra già una certa maturità artistica e la volontà di raccontare il lato disfunzionale della società Italiana.



Foto: Ben Gazzara


Genesi dell'opera

Nel Febbraio del 1984, il giornalista d'inchiesta Giuseppe "Joe" Marrazzo pubblicò il romanzo "Il Camorrista", ispirato al boss Raffaele Cutolo, che lui aveva intervistato più volte.

Marrazzo, padre del giornalista Piero, era noto per le sue coraggiose interviste, per gli articoli e le opere investigative sulla criminalità organizzata in Campania.

Dal libro venne tratto l'omonimo lungometraggio di Giuseppe Tornatore. L'esordiente regista si lanciò in una opera complessa e ambiziosa. 

Inizialmente doveva essere uno dei produttori, poi sopraggiunse la Titanus di Goffredo Lombardo, che credette molto in quell'astro nascente. 


Foto: Ben Gazzara


La scelta di Ben Gazzara nella parte del "Professore di Vesuviano" 

Tornatore, allora trentenne, aveva pensato a Gian Maria Volontè, che però sembrò troppo fuori portata.

Intanto l'agente di Ben Gazzara gli fece leggere il libro di Marrazzo.

L'interprete preferito da John Cassavetes e Peter Bogdanovich si mostrò entusiasta del progetto e ottenne il ruolo da protagonista.

In quegli anni Gazzara lavorava stabilmente in Italia con diverse pellicole e conosceva l'Italiano piuttosto bene.

Fu però doppiato dall'attore Mariano Rigillo, che aveva un timbro di voce simile e aveva una pronuncia da madrelingua sia nella lingua di Dante che in dialetto Campano. 

Nella sua lunga carriera Gazzara aveva ricoperto i ruoli più disparati, compresi quelli di gangster come in "Quella sporca notte", nelle vesti di Al Capone.

Era un interprete complesso, che amava i personaggi dalle varie sfumature. 

Indagatore degli stati d'animo, rielaborava a modo suo gli atteggiamenti contrastanti e le sfaccettature dell'uomo contemporaneo.

Il ruolo assegnatogli da Tornatore sembrava cucito su misura per lui.

Il boss di Ottaviano era in effetti dotato di una personalità forte e complessa, niente affatto banale.

In prigione si era fatto una cultura ed era stato in grado, tramite elargizioni, favori, paternalismo di tracciare strategie complesse e di fare carriera nelle gerarchie criminali non solo Campane ma anche nazionali, fino ad interagire con i gangli del potere capitolino.



Foto: scena sul Vesuvio


Trama

Il Camorrista è in sostanza la storia di un ragazzo cresciuto fin dai primissimi anni di vita nella povertà, nei soprusi, nella violenza e nel degrado. 

Finito in carcere dopo un omicidio compiuto per futili motivi, maturerà culturalmente e svilupperà una mentalità criminale di più alto livello.

Fonderà una sua organizzazione, la Camorra Riformata (pseudonimo della vera Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo) e gli affiliati verranno ammessi tramite un rito di iniziazione, sottostando a delle regole interne.

Tramite guerre con altri clan e rapporti con Cosa Nostra, politici, servizi segreti e imprenditori "Il Professore di Vesuviano" sarà per alcuni anni dominante sui traffici illeciti in Campania. 

Tuttavia i troppi nemici prenderanno il sopravvento, decretando l'abbandono dei suoi stessi alleati.



Foto: Laura Del Sol


Uscita nelle sale e in tv

Ci furono vari tentativi di bloccare l'uscita nelle sale del film, che vi fece comunque il suo esordio il 12 Settembre del 1986, per essere ritirato due mesi dopo e per ritornare in programmazione poco tempo dopo.

Il 20 Marzo del 1994 fu proposto in prima serata su Rete 4.



Foto: Nicola Di Pinto

La serie

Nel 2025 è stata pubblicata la serie, ovvero la versione lunga di quasi cinque ore, disponibile su Amazon Prime. 

Tuttavia tale versione, come quella cinematografica del resto, è stata pubblicata da qualcuno anche sulle piattaforme online non a pagamento. 

Fu pensata forse come alternativa al film, di cui sarebbe stata un inutile doppione se fosse uscita in contemporanea. È rimasta inedita per decenni. 

A distanza di quarant'anni Tornatore ha trovato il materiale inutilizzato e ritenuto perso, ha restaurato insieme a dei collaboratori e alla casa di produzione Titanus l' audio e le immagini e ha rielaborato il montaggio.

La serie, rispetto al film, spiega alcune dinamiche con maggiore dettaglio e approfondisce i rapporti tra i vari personaggi.



Foto: Luciano Bartoli e Marzio Honorato


L'impegno civico

L'intento dell'artista Siciliano è di denuncia del fenomeno malavitoso, descrivendone con dovizia di dettagli la genesi. 

I contenuti sono risultati scomodi sia per elementi di spicco della criminalità che per alcuni esponenti politici. 


La violenza

Da opera sul crimine quale è, abbondano le scene violente e ciò era inevitabile, anche se gli autori in questi casi hanno la capacità di calibrare l'effetto scenico e di decidere quanto indugiare sul dettaglio di forte impatto. 

Non è un film che punta su questo tipo di compiacimento, per cui la storia, i contenuti e le doti attoriali prevalgono. 



Foto: Laura Del Sol


I personaggi di finzione e quelli reali

I nomi utilizzati sono fittizi. Talvolta corrispondono a persone esistenti ben precise, in altri casi sono un misto di più individui.

Il Professore di Vesuviano per esempio è Raffaele Cutolo.

Rosaria è la sorella Rosetta.

Il Calabrese Domenico Spina dovrebbe essere Domenico Tripodo

Frank Titas è Francis Turatello. 

I personaggi di Alfredo Canale e di Ciro Parrella rimandano entrambi alla figura di braccio destro rivestita da Vincenzo Casillo.

Don Antonio Malacarne corrisponde invece ad Antonio Spavone, detto O' Malommo. 

Il commissario e capo della Squadra Mobile Iervolino è il coraggioso funzionario di polizia Antonio Ammaturo.



Foto: Giuseppe Tornatore in una intervista presso l'Istituto Luce incentrata sul film


Il successo maturato nel corso degli anni

Col tempo il film ha accresciuto il suo successo presso il grande pubblico.

Molte reti private del sud lo hanno trasmesso di frequente, probabilmente senza diritti di utilizzo. 

In più ha avuto molte repliche "ufficiali" su Mediaset.

"Il Camorrista" ha riscosso successo trasversalmente, mettendo d'accordo i cultori dei film polizieschi e gangster, coloro che apprezzano l'impegno civico e infine i fan della malavita, sebbene l'opera sia di segno opposto come messaggio.



Foto: Lino Troisi


Un lungo cast pieno di bravi interpreti

Sono davvero tanti gli attori che meriterebbero una menzione.

Ne citeremo solo alcuni.

Spicca la prova attoriale di un eccelso Ben Gazzara, che riesce a restituire al pubblico la lucida ferocia, il carisma, il sarcasmo istrionico e perfino la leggera vena di follia del personaggio della vita reale che ha incarnato.

La ventitreenne Laura Del Sol ha dovuto ricoprire il ruolo della sorella del protagonista prima da giovane e poi in età matura. Bravissima, sottile e ambigua, cerca di riportare il fratello all'onestà ma diventa spietata esecutrice dei suoi piani.

Leo Gullotta invece, interpretando il commissario Iervolino, rappresenta la parte pulita dello Stato, quella che non si lascia corrompere e che compie il proprio dovere fino in fondo. 

Gullotta è un grande artista e sarebbe stato bello vederlo più spesso in produzioni simili, oltre alle divertenti maschere, sempre personali e variegate, della comicità di cui si è fatto dionisiaco tramite.

Nicola Di Pinto impersona Alfonso Canale, fedelissimo del boss.

Luciano Bartoli interpreta Ciro Parrella, imprenditore vicino al "Professore".

Marzio Honorato interpreta Salvatore Lo Russo, politico colluso con la "Camorra Riformata". 

Lino Troisi è il boss Antonio O' Malacarne: attivo soprattutto negli anni '70 e '80 come attore, ha prestato la voce a Telly Savalas in "Kojak" e a Tom Bosley in "Happy Days".



Foto: Leo Gullotta

Richiami a Scarface

Per una volta nel film e per due volte nella serie, il modo in cui si fa finta di graziare i nemici per poi ucciderli ricorda una nota scena di "Scarface", di Brian De Palma, uscito nelle sale nel 1983, circa due anni prima delle riprese de "Il Camorrista".


Le musiche

Il commento musicale è di Nicola Piovani, un nome che non necessita di presentazioni. La musica esprime tensione, pericolo e ammonimento ed ha un ritmo vivace. 

Si nota che il regista e il compositore sanno quello che fanno anche da alcuni dettagli: 

la solita musica cupa e tesa, nella scena del castello, si trasforma in un dolce jazz retrò quando il boss si abbandona per un attimo alle memorie da bambino e al sogno di appropriarsi di quel luogo sfarzoso. 



Foto: Nicola Piovani


Premi

Nastro d'argento al miglior regista esordiente (Giuseppe Tornatore). 

David di Donatello al migliore attore non protagonista (Leo Gullotta). 

Premio Flaiano per la sceneggiatura (Giuseppe Tornatore).



Foto: Giuseppe Tornatore in uno scatto recente



Frasi celebri

- O' Malacarne è nu guappo e' cartone!

- Rosaria...un vero camorrista ragiona con il cervello..e mai con il cuore!

- Dicitincello a o Professore, ca io nun l'aggio tradito! E mo facite ambresso! 

- E allora forza! Mittiteve nzieme e abballate sulla mia pelle! E abballate, abballate, abballate! 


mercoledì 16 aprile 2025

Quel gioco brillante è il vero spirito del Pescara


Domenica abbiamo rivisto il modo di giocare tipico del Pescara degli ultimi decenni: propositivo, tecnico, divertente


Avete presente quando un oggetto, un video, una canzone o qualcosa che vedete in giro vi ricorda i vostri anni migliori e voi vi sentite improvvisamente bene?

È la stessa impressione che ha pervaso me e forse molti tifosi Domenica.

Abbiamo visto una squadra arrembante, creativa, sicura di sè e ci siamo detti: "Ecco il vero Pescara".

Il nostro marchio di fabbrica è questo da decenni, quantomeno dai tempi di Galeone.

Da allora in poi i tifosi hanno dimostrato di apprezzare quel tipo di gioco, che normalmente ti fa vincere ma ti diverte anche.

Con Zeman e Oddo e le loro promozioni in serie A abbiamo vissuto emozioni simili.

Giovanni Galeone con il suo carattere allegro ed estroverso incarna il suo calcio anche nella vita. 

Zdenek Zeman non sembra parlare molto ai giocatori ma si fa capire con poche parole asciutte e significative.

Massimo Oddo è un grande psicologo invece: ricordiamo tutti in città l'allenamento in spiaggia e davanti alla nave di Cascella per far capire ai giocatori che la gente era dalla loro parte, che li ammirava e in un certo senso provava affetto per loro.

Silvio Baldini è un allenatore ormai esperto e completo: si sente come un padre per i suoi ragazzi, ha grandi intuizioni a livello calcistico e ha delle debolezze evidenti, come l'incapacità di nascondere la propria sensibilità; 

da buon Toscano inoltre ha la schiettezza e una certa impulsività che spesso lo tradiscono.

Baldini ha capito che la squadra, ad Agosto, non andava snaturata e l'ha fatta giocare con il solito 4-3-3, ripercorrendo i movimenti a cui Zeman l'aveva abituata l'anno scorso.

Purtroppo solo a tratti l'animo sbarazzino dei tempi migliori è venuto fuori. Eppure siamo quarti.

La mia sensazione, ma forse non solo la mia, è che ai play off rivedremo quel Pescara arrembante e sfrontato.

Vada come vada poi. Resta il fatto che Pescara ha uno spirito vivace, allegro e un po' irriverente: quando la squadra locale lo ha fatto suo, l'alchimia si è compiuta.

domenica 13 aprile 2025

Uno squarcio di sole a Pescara: due goal al Gubbio e tanta qualità




I fuochi d'artificio del primo tempo sono bastati a regolare il Gubbio.


Qualche volta nella vita, di tanto in tanto, ci sono giorni in cui le preoccupazioni si alleggeriscono fino a svanire e tutto sembra girare per il verso giusto; 

ci sentiamo pieni di energia e liberi di progettare con coraggio quello che in precedenza, soverchiati dalle difficoltà quotidiane, non tentavamo di fare.

È quanto successo oggi al Pescara, che, di tanto in tanto, dimentica tutti i suoi freni mentali e inizia a giocare un po' come ai vecchi tempi della promozione in serie A con Zeman (ovviamente i valori tecnici attuali, in serie C, sono minori).

Il Pescara ci ha abituati a queste fasi alterne negli ultimi quattro anni di serie C, come una luce che si accende e si spegne.

È per questo che abbiamo lasciato, in alcuni articoli precedenti, su queste pagine online, uno spiraglio di opportunità a portata di mano, anche quando le prestazioni da commentare erano scialbe.

Ai play off il Pescara può diventare principessa o cenerentola;

tutto dipenderà dagli umori e dalle frontiere mentali che si aprono nelle teste dei giocatori e del troppo impulsivo mister (sia pur bravo).


Primo tempo

Con Silvio Baldini squalificato per l'ennesima volta, un Pescara senza la sua guida tecnica a bordo campo ha messo in ghiaccio il risultato nel primo tempo.

Due traverse colpite da Cangiano e da Pellacani hanno aperto la strada ai goal di testa di Ferraris (in tuffo) e di Brosco (in elevazione).

Nel secondo tempo il Delfino ha gestito con rilassatezza il risultato, reggendo l'urto di un discreto Gubbio e non rinunciando ad attaccare.

Anzi, nel brillante finale il Pescara ha sfiorato più volte il terzo goal (è da segnalare una rovesciata sontuosa di Bentivegna a servire Arena, che ha colpito la terza traversa per il Delfino all'85').


Gubbio ordinato ma impreciso

Il Gubbio ha una buona organizzazione di gioco e ha prodotto delle buone conclusioni a rete sia nel primo che nel secondo tempo. Forse sono mancate un po' di precisione e di prepotenza fisica negli ultimi metri del campo avversario. 

Durante il secondo tempo gli Umbri non si sono arresi. Col passare dei minuti, però, si sono demoralizzati quando hanno visto che non riuscivano ad accorciare il doppio svantaggio.


Promossi

Pellacani, (monumentale), Brosco, Bentivegna, Cangiano, Arena e Meazzi.


Rimandati

Merola è ancora scarico e denuclearizzato. Basta poco, tuttavia, per vedere un giocatore rinascere. Uno come lui, ai play off, è un missile RS-28 Sarmat.


Conclusioni

Vittoria meritata dei biancazzurri, che vogliono mantenere il quarto posto in classifica e che aspettano i play off, dove, come già abbiamo scritto tante volte, il campionato può essere stravolto.

Insomma, in attesa di tempi più decisivi, ci godiamo la primavera e il clima mite; 

i pori della pelle si allargano e respirano, mentre il Pescara, grazie alla bella vittoria in scioltezza di oggi, ci farà andare a dormire con un leggero sorriso sulle labbra.


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Argomenti: notizie, Pescara, calcio, Silvio Baldini, Delfino, Merola, Ferraris, traversa