Una piazza piena di contraddizioni
Mi sono preso un po' di tempo prima di commentare quanto avvenuto a Piazza del Popolo il 15 marzo. Ho preferito ascoltare con calma i vari interventi e divertirmi, perché il teatro dell'assurdo che ne è scatutito è risultato parecchio divertente.
Personalità varie della sinistra hanno tentato di spacciare il meeting pro-Europa del 15 Marzo come una organizzazione spontanea e composta da persone comuni, senza partiti alle spalle.
Non ci voleva molto a scoprire la verità che già appariva evidente.
L'organizzatore è stato Michele Serra, noto per aver lanciato strali per decenni contro Berlusconi. Serra scrive per testate afferenti a John Elkann, che produce automobili e armi e che farà molti profitti riconvertendo le fabbriche di automobili con la manifattura di carri armati.
Sul palco si sono avvicendate persone che professavano il disarmo e altre che volevano la guerra.
Le bandiere della pace tra il pubblico si alternavano a cartelli inneggianti al riarmo.
C'erano poi varie bandiere della Romania. Bisognerebbe spiegare a costoro che l'estabilishment Europeo è legato a doppio filo con i giudici della Corte Costituzionale Romena che hanno estromesso Calin Georgescu dalle elezioni che stava vincendo, sulla base di accuse inconsistenti.
I soliti membri dello spettacolo e della cultura che fanno i tour negli eventi di sinistra hanno partecipato sul palco o con videomessaggi.
Tra i tanti citiamo la Segre che non ha condannato negli ultimi anni il genocidio Palestinese, la Littizzetto che poche ore prima si era attirata le ire dell'esercito Italiano che secondo lei fa "cagarissimo a combattere",
Corrado Augias e Jovanotti vestito con un completo avana, maglietta proletaria, fiocchetto al collo e berretto "quasi coppola".
Ho provato molto interesse per l'intervento della ottantacinquenne Renata Colorni, figlia di Eugenio Colorni, che fu poi adottata da Altiero Spinelli (nella foto in alto).
Il Manifesto di Ventotene
Proprio sul Manifesto di Ventotene dei confinati Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi hanno insistito diversi ospiti sul palco, presentati da Claudio Bisio.
Il Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941, propugna un temporaneo passaggio dal fascismo ad un regime comunista con non bene specificate forme di partecipazione.
Dispone una abolizione selettiva della proprietà privata. Fa anche un riferimento velato a forme di repressione durante la fase rivoluzionaria.
Mi sembra invece di non ravvisare nei valori fondanti della Ue il Marxismo.
Semmai l'Unione Europea si rispecchia di più in alcune lobby finanziarie alla Soros e in burocrati che intendono scavalcare le sovranità nazionali.
Gualtieri dà 270 000 euro alla piazza di sinistra, Vecchioni fa il suprematista culturale.
Completa il fatto la notizia, svelata dai giornali di destra nei giorni successivi, che questo evento dai valori parziali e vicini al PD è stato finanziato dal Comune di Roma con 270 000 euro.
Il cantante Roberto Vecchioni ha delineato una sorta di suprematismo europeo sciorinando una lista di artisti che gli altri continenti non possono vantare (come se essi non abbiano nel loro presente e nel loro passato personalità importantissime in ambito letterario, umanistico e in ogni altro campo dello scibile umano).
Mi risulta che fino a poco tempo fa la sinistra fosse pacifista e terzomondista, oggi si riscopre in parte guerrafondaia e suprematista Europea, quindi discriminatoria e quasi razzista nei confronti degli altri continenti.
Bentivoglio ha letto il discorso di Pericle agli Ateniesi
L'attore Fabrizio Bentivoglio ha pensato di sponsorizzare la democrazia europea leggendo Pericle, dimenticando che Atene all'epoca era una oligarchia con 30 000 cittadini e 170 000 schiavi.
Trent'anni dopo la dipartita di Pericle Socrate morì bevendo la cicuta, dopo essere stato condannato a morte dal parlamento Ateniese per aver fatto delle domande per strada che avevano infastidito qualche potente.
La benedizione della Von Der Leyen
Nelle stesse ore in cui si teneva questo assurdo e Ioneschiano evento, Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea, dichiarava: "L'Europa deve preparasi alla guerra".
C'è bisogno di aggiungere altro?
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