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mercoledì 4 giugno 2008

Attualità- I Pescatori europei in rivolta per il caro-gasolio. Anche la marineria Pescarese partecipa alla protesta.



I Pescatori non ce la fanno più. Dopo gli ennesimi aumenti del gasolio, non riescono ad andare avanti e protestano decisamente. Anche a Pescara, e anzi forse in maniera più drammatica rispetto ad altri luoghi, i pescatori sono in rivolta. "Non vogliamo elemosine dallo stato", dicono "vogliamo una forte riduzione dei prezzi della benzina". A tal fine stanno protestando, proprio in queste ore, presso la sede del parlamento europeo a Bruxelles.

Deve essere proprio grave la situazione, se la marineria pescarese è infuriata, dopo aver sopportato in silenzio difficoltà evidentissime.

A mio avviso i suoi mali non iniziano nè si esauriscono col caro-gasolio.
A Pesca-ra, paradossalmente, abbiamo un bellissimo porto turistico, dove le barche dei ricchi riposano tranquille.
Si intende invece denominare porto-canale il letto del fiume Pescara, o meglio la sua parte finale, in cui attraccano le piccole imbarcazioni dei pescatori.

In realtà il Porto-canale non può definirsi tale, visto che non ha infrastrutture, fatta eccezione per quelle sporgenze a cui vengono legate le imbarcazioni.
Durante le piene del fiume, che avvengono non di rado, queste barchette dove uomini d'altri tempi tentano di guadagnarsi da vivere si capovolgono e viene proclamato dal governo lo stato di calamità naturale.

Parliamoci chiaro: per questi uomini non c'è nessun interesse da parte della politica, nè di destra, nè di sinistra.
E' ora che la classe politica abruzzese e in particolare cittadina faccia ciò che non ha fatto finora, colpevolmente:

1)Chiedere fondi per la costruzione di un porto reale per chi nel mare ci lavora.

2)Favorire la nascita di cooperative che consentano ai pescatori di unirsi ed acquistare navi più equipaggiate ed in grado di pescare più pesce con minor fatica.

3) Costruire infrastrutture portuali degne di questo nome.

4) Essere più sensibili ai bisogni della marineria.


Disordini a Bruxelles

Sembra intanto che oggi pomeriggio a Bruxelles, dove sono andate a protestare presso la sede del parlamento europeo le marinerie di mezza europa, siano avvenuti scontri con la polizia locale.
La maggioranza del corteo è composta da Italiani (1200 circa) e Francesi.
L'intervento della polizia belga e dei suoi reparti a cavallo sarebbe stata innestata dal lancio di alcuni razzi. Ad essere preso di mira è stato l'edificio della Direzione Generale dell'Agricoltura della Commissione Europea.
Si sono inoltre segnalati dei piccoli roghi di cassonetti dell'immondizia. I manifestanti non sono in grande numero, ma ciò non ha influito sul verificarsi di tali spiacevoli episodi.
Nella foto: (i roghi nel centro d Bruxelles avvenuti oggi)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti per il blog e benvenuto tra i blogger...



No centro oli

www.abruzzono-triv.blogspot.com

Amministratore ha detto...

Noi probabilmente ci conosciamo già. Alcuni giorni fa ero al Cinema Massimo in occasione del vostro documentario sul "Centro Oli" (collaboro con Abruzzo Oggi, ricorda?), nome quasi ironico che nasconde una raffineria di vecchia concezione.
Ribadisco che secondo me un piano vincente sarebbe quello di riuscire a portare nelle sedi istituzionali un progetto alternativo basato sul turismo e sugli ottimi vini delle colline ortonesi.
Sa qual'è il punto? Gli speculatori hanno questa peculiarità costante: sono tenaci e intraprendenti. Gli umori della piazza, invece, sbolliscono presto.
Ai petrolieri si può contrapporre solo una volontà altrettanto forte, e magari, l'interesse di imprenditori (vinicoli e alberghieri, nel vostro caso), che facciano progetti costruttivi ed eco-compatibili.
Ho espresso meglio questo concetto, e in forma più generale, nell sesto articolo prima di questo post: Politica - Il futuro dell' Abruzzo.
I migliori auguri per la vostra battaglia, che mi sembra legittima e pienamente condivisibile.