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venerdì 20 giugno 2008

Seconda impressione sulla Lituania


(Una sirenetta si riposa su una sponda del fiume Vilnele, a Vilnius, a Uzsupis, il quartiere degli artisti)

Seconda, ma non certo esaustiva tappa a Vilnius e in Lituania.
La prima idea sulla Lituania si conferma e si arricchisce.
Si tratta innanzitutto di una nazione in crescita economica: mi sono posto per mesi il problema se la crescita del 7,5 % annuo fosse solo un numero o fosse reale, ma a fugarmi ogni dubbio è stata una dichiarazione di una persona del posto: vive da alcuni anni in Italia, è tornata a casa di recente, e ha rilevato dei progressi, nell'economia, nel lavoro della gente (che vede molto attiva), e persino negli ospedali.
Quanto a quello che ho visto con i miei occhi, si possono fare considerazioni con due sguardi diversi: quello del turista e quello di chi ci vive.
Per un turista la Lituania è un posto senza dubbio suggestivo, ricco di verde, con fiumi in genere più puliti dei nostri, con città e campagne che se non fosse per la povertà, assomiglierebbero un po' al Canada, un po' all'Irlanda.
Tra un quartiere dormitorio di Vilnius e l'altro ci sono i boschi, e strade larghe e ordinate, poco trafficate. I palazzoni popolari, che nel primo viaggio mi erano sembrati tanto orrendi per viverci, ad un secondo impatto sembrano tutto sommato accettabili.
Anche la percezione del pericolo è nella norma.
A questo aggiungetevi un fascino russo che permane, e che in me, nonostante il suo grigiore, suscita sensazioni di fascino e di mistero.
A Vilnius (la capitale, 535.000 abitanti) c'è, nei quartieri nuovi, una certa modernità a tratti imponente, che pur non dando segni nè di ricchezza nè di sfavillio fa una bella mostra di sè.
Nel centro si alternano case che cadono letteralmente a pezzi, (abitate da famiglie normali), e begli esempi di stile barocco, liberty-Art Noveau, gotico, vittoriano.
Qualche sfortunato fruga nella spazzatura, gli ubriachi sono tanti, le sale d'azzardo chiamate casinò spesso sono bische decrepite.
Gli strip-club pullulano numerosi in pieno centro, e ai clienti, qualora lo vogliano, viene messa a disposizione una macchina da sceicchi.
I taxi sono a centinaia. A volte sono belle macchine, a volte vecchie mercedes o audi 80.
Se l'automobile è vecchia preparatevi psicologicamente ai coprisedili: si tratta di pelli di animale che farebbero rabbrividire anche Davy Crockett.
In centro gira anche qualche bella Bmw. Gli autobus sono di diverso tipo, C'è anche un ibrido che è a metà tra l'autobus e il taxi. C'è poi il filobus senza rotaie, con i cavi elettrici.
Vilnius è collegata molto bene dai mezzi pubblici.
I ristoranti, i bar, i pubs e disco-pubs,sono ottimi: in essi traspare un felice tocco artistico che, probabilmente, la gente lituana possiede.
Vedute panoramiche, tanta arte nel centro storico, tanto verde per lunghe camminate a piedi: Vilnius è incantevole.
Kaunas (380 000 abitanti) per quel poco che ho visto, è anch'essa una città molto gradevole, tranquilla, verde, acculturata.
Un ottimo centro commerciale, dove vi sono molti svaghi , ristoranti, bars e bei negozi, è l'Akropolis, presente a Vilnius, a Kaunas e probabilmente anche in altre città.
Ciò che ho visto non è ancora molto, ma la Lituania è sicuramente un posto da vedere e da rivedere che incontra il mio gusto.
Vita da Lituano
Uno che vive in Lituania ha però una vita dura: gli stipendi da fame non sono all'altezza del costo della vita.In Italia, i salari sono molto più proporzionati.
Si spende , per vivere in Lituania, il 60-70% del denaro che occorre in una città media italiana.
Ci sono però le dovute precisazioni: un appartamento a Vilnius costa come minimo 500 euro d'affitto al mese. Molti Lituani guadagnano meno.
L'appartamento da 500 euro al mese,però, lo trovi mediamente in periferia o quasi, è scalcinato e viverci può avere un po' un "effetto Bronx".
Con 700 te ne affitti uno quasi decente.
A Pescara, per fare un paragone, con 700 euro ti trovi un appartamento più che soddisfacente.
Chi vuole abitare nel centro di Vilnius invece, deve sborsare da 1000 euro al mese in su, per stare magari in un appartamento che magari è bello, ma quando una macchina sgomma a una certa velocità per strada, senti un tremolio: sembra una leggerissima scossa tellurica, ma è il palazzo che vibra al rumore.
A Kaunas la vita costa meno che a Vilnius. A Klaipeda (180 000 abitanti), ancora meno.
Sembra che in ospedale i medici prendano una mazzetta per trattarti bene.
Per fortuna pare che ci sia anche qualche clinica privata con standards elevati, come quella americana di Vilnius, che non è costosa.
La sanità in Lituania funziona come in America: con la stipula di un contratto di assicurazione.
La cosa che a me sembra significativa è che, a quasi vent'anni dal comunismo, l'economia sta crescendo. Negli ultimi mesi però c'è stata una certa inflazione: gli affitti sono lievitati di un centinaio di euro, il costo della vita in generale si è alzato un po', e pare che sia l'effetto di avvicinamento all'euro: tra qualche anno anche la Lituania aderirà alla moneta unica.
Da pochi mesi, ancora, la Lituania fa parte del trattato di Schengen, quindi i Lituani non devono più usare il passaporto per circolare in Europa.
Stanno subendo la mazzata dei rincari anche loro, ma almeno la loro
moneta, che attualmente vale 3 volte e mezzo in meno circa dell'euro, non si svaluterà più.
Sono nella U E dal 2003, e probabilmente a loro stare in Europa conviene: in questo modo hanno definitivamente chiuso i conti con la Russia, che ancora cova ambizioni imperialiste, e in futuro fruiranno dei benefici che, stando a quanto dicono insigni politologi ed economisti, L'Europa Unita riserva.

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