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mercoledì 26 agosto 2015

Le donne sono pagate meno degli uomini in Italia?


Nei media Italiani viene affermato categoricamente che le donne guadagnano meno degli uomini per le stesse mansioni. Questa credenza sembra essere così forte che perfino Papa Francesco è intervenuto a suffragare questa visione delle cose.

A me francamente, almeno in Italia, questo non risulta, oppure, come direbbe il senatore Antonio Razzi: "Questo non credo".

Mi baso non tanto sulle statistiche, ma sulla vita vissuta. Tra le centinaia di persone che conosco e che lavorano in Italia non mi risulta che, nella stessa azienda o ufficio e a parità di mansioni la lavoratrice venga pagata meno del suo omologo maschile.

Attenzione: come diceva la maestra quando insegnava algebra alle elementari, non si può comparare il prezzo se due frutti sono diversi.

Per fare un paragone dobbiamo parlare di persone che lavorano nella stessa azienda o ente pubblico e che svolgano lo stesso ruolo.

Ebbene: negli uffici statali vigono regole ben precise per il pubblico impiego e lo stato non fa certo discriminazioni tra uomini e donne.

Solo al nord si guadagna in genere un pochino di più, in questo genere di lavori, perchè lo stato riconosce un costo della vita più alto al nord (e comunque ciò vale per entrambi i sessi)

Passiamo ad altri ambiti: vi risulta che alla Fiat una operaia guadagni meno di un operaio? Anche le aziende vengono disciplinate da contratti collettivi aziendali, di categoria e nazionali dove assolutamente questa discriminazione non viene permessa.

Altrettanto mi sembra che sia nelle aziende che negli uffici pubblici vi siano tante donne manager e capo di dipartimento.

Vi sono lavori in cui vi sono più donne (ad esempio badanti e assistenza agli anziani in generale) e ve ne sono altri in cui vi sono più uomini (i camionisti) ad esempio, ma è una questione di attitudine naturale.

Nella politica ci sono tante ministre e deputate e solo come Presidente del Consiglio e della Repubblica non abbiamo ancora avuto un membro del gentil sesso.

La donna Italiana è un po' più tradizionalista rispetto a quella Tedesca o Svedese e preferisce a volte non lavorare o svolgere ruoli part-time per accudire la prole.

Se da un lato ciò può essere visto come una cosa negativa perchè genera una dipendenza economica dal marito, dall'altro è un fattore positivo, perchè i figli crescono meglio.

Ad ogni modo, sono scelte che ogni donna prende liberamente.

Solo al sud esistono ancora, nella mentalità comune, sparute tracce di maschilismo e di sottomissione della donna, che però è cosciente di potersene discostare quando vuole, tutelata tra l'altro dalle leggi.

Anche nel sud Italia, però, noto che la maggior parte delle ragazze fanno ciò che vogliono, tornano a casa anche più tardi dei maschi, studiano, lavorano e conducono la loro vita come vogliono.

Sono disposto a cambiare idea se mi portate diversi casi concreti che dimostrano l'opposto. 

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