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venerdì 14 dicembre 2012

Silvio, certe volte è meglio perdere e rimanere coerenti

L'ennesimo giravolta di Silvio Berlusconi ha decretato tutto il  suo stato confusionale. Appena 24 ore prima aveva sparato giustamente contro l'Europa. Ed era infatti giusto prendersela contro una UE perbenista che odia i bunga bunga, odia i termini coloriti e ama invece quelli come Prodi e Monti che hanno toni più istituzionali ma lasciano buchi enormi di bilancio nell'Iri, affamano gli italiani con le tasse e decretano il fallimento di migliaia di aziende.

Bisognava stare dalla parte del giusto e far notare a gente come il presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy, e il presidente della Commissione Europea Jose Manuel Durao Barroso e company di non essere stati eletti dai popoli, ma dal parlamento europeo. Chiedete in giro, fate un sondaggio, in giro per le strade: in quanti sanno chi è Herman Van Rompuy? Secondo alcuni istituti di statistica oscillerebbe attorno al 70-80% la percentuale degli Europei che non sa chi sia costui.

Era innegabile l'opportunità di far notare a questi signori che c'è un popolo come il nostro che sta soffrendo, che vede parecchi imprenditori suicidarsi perchè strozzati dalle tasse e da un'economia che peggiora. Le serrande di molti negozi chiudono per sempre, gli operai protestano in piazza. Riducendo le spese per i politici ladri, e per uno stato elefantiaco e inefficiente, si potrebbe dare loro finalmente ossigeno.

I cari uomini e donne ai vertici di Bruxelles cosa dicono?

"Monti ha fatto meglio del predecessore, l'economia italiana è migliorata". 

E' evidente che ciò non è vero, che nell'ultimo anno invece si è infierito sulle pensioni, sulle tasse sulla casa, sulle imposte indirette che hanno danneggiato soprattutto i più poveri.

Silvio si avviava ad una rimonta probabilmente non completa, ma parziale. Avrebbe perso con dignità, mantenendo alcune idee di fondo e un minimo di coerenza, nonostante avesse già deluso i suoi sostenitori.  Prima infatti non ha fatto abbastanza quando è stato al Governo, poi ha appoggiato il quasi-Golpe con a capo Mario Monti.

Il doppio tradimento al proprio elettorato diventa triplice quando il Cavaliere dice di essere disposto ad allearsi con Monti e i centristi e a lasciargli la Presidenza del Consiglio in caso di vittoria.

Peccato che i suoi elettori non vogliano Monti, perchè li ha tartassati con le tasse, perchè non ha ascoltato le loro esigenze, perchè sostanzialmente vive sulla luna.

Silvio sta perdendo il rapporto con chi l'ha votato, come ad esempio quei piccoli imprenditori, commercianti, professionisti che si alzano la mattina per lavorare sodo e si scontrano con uno stato grasso e inefficiente che si prende la metà dei loro guadagni.

Va dato invece atto che la Lega ha conservato i suoi principi, si è ribellata ai tecnocrati e ai banchieri.  Nonostante la delusione per gli episodi di corruzione che l'hanno riguardato, i vertici del Carroccio sono stati capaci di dialogare con la base del partito, e si sono riconciliati con essa. Le scappatelle nel mondo dell'illegalità rappresentate dai vari Belsito e Rosy Mauro sono state già dimenticate. Nei prossimi confronti elettorali torneranno ad avere percentuali di consenso importanti.

Il centrodestra appare sempre più in crisi: non c'è democrazia nel suo interno, è assente la moralità, viene meno la coerenza, scompaiono i leaders.

Per essere un leader ci vuole coerenza con i propri principi, mantenere il consenso della propria gente, e avere il coraggio di farsi da parte quando è il momento.

A volte, poi, bisogna saper accettare la sconfitta e tenere fermo il timone sui propri ideali, rinfocolando la stima in colui che crede in te.

Silvio invece sta dando prova di essere attaccato col Bostik alle poltrone, si sta arrampicando sugli specchi, si sta trasformando in ciò che non è, con compromessi degradanti pur di recuperare uno scettro che ormai si allontana sempre di più.

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