Sansovini nel giorno del ritorno a Pescara con l'allora presidente Debora Caldora
Uno come Marco Sansovini, poi, il pane se l'è sempre guadagnato, impegnandosi senza riserve per la causa biancazzurra. Ha corso sempre come un matto, ottenendo a più riprese la fascia di capitano. Ha riportato il sodalizio adriatico in serie B, segnando tra l'altro uno splendido goal nella doppia finale di play off col Verona.
E di goals ne ha fatti tanti, in questi anni, tanti ne ha fatti segnare, e il suo contributo è stato determinante anche per l'ulteriore approdo in serie A.
Veniva soprannominato "Sindaco", non si sa bene perchè. Qualcun altro lo ribattezzava "San Sovini" quando segnava e faceva vincere la squadra
Ora va allo Spezia, perchè, sono parole sue, non avrebbe trovato un posto nel Pescara che si sta preparando per la serie A. Comunque vadano le cose, i tifosi del Pescara gli sono tutti grati, e lui non si è smentito nemmeno nel momento del commiato.
Ecco cosa ha scritto sul sito "Forzapescara": Quando, nella fine di agosto 2007, mi trovavo in macchina alle porte di Pescara, immaginavo che questa città aveva visto e goduto delle gesta di grandi giocatori. E mi chiedevo, anche un po' timoroso, se sarei mai stato quantomeno all'altezza di vestire quella maglia. Oggi sono passati 5 anni circa da quella mattina, e posso dire con certezza che ho dato tutto me stesso, a livello fisico e mentale, per la maglia del Pescara.
Certo é che senza di voi, del vostro affetto incondizionato e costante, non ce l'avrei mai fatta, soprattutto nei momenti piú bui dove anche io faticavo a vedere degli aspetti positivi nelle mie prestazioni calcistiche. In queste 4 stagioni ho avvertito sensazioni bellissime, dai primi gol in serie C fino ad alzare la Coppa da capitano. Incredibile....
Il ringraziamento va anche a tutte quelle persone che vivevano il mio quotidiano. E quindi i calciatori, staff tecnico e medico, la Società, e gli Amici veri che ho trovato durante il mio percorso. É vero, penso di aver dato tanto, ma alla fine saró sempre in debito con questa città. Ovviamente un grazie va anche alla grande Curva Nord, curva da serie A, anche quando non si navigava in buone acque.
Ora piú che mai vi seguiró con affetto, spero lo facciate anche voi nei miei confronti.
Io, mia moglie e mia figlia vi porteremo sempre nel cuore
Un abbraccio sincero a tutti voi.
Non c'è molto da aggiungere, una persona così merita il rispetto di tutti gli sportivi.