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mercoledì 9 maggio 2012

Anche in Grecia c'è aria di cambiamento

I greci nelle recenti elezioni hanno premiato partiti di estrema destra ed estrema sinistra, ovvero che volevano stracciare la carta degli accordi sul debito pubblico contratta dal governo tecnico con l'Unione Europea.
Si registra così un successo dei neocomunisti del Syriza (17%), i comunisti del kke (8,5%) e i nazionalisti di Anel (10%) e di Xa ( 8%) E' un segnale forte contro l'Europa e il mondo della finanza, visto che si da il consenso a partiti che sono contro entrambi.

E così ci ritroviamo un'Europa in cui trionfa il fronte nazionale, che sia pure all'opposizione ha il 18% dei consensi (una cifra alta per un partito di estrema destra) e i comunisti francesi (al 10%).

In Italia alle amministrative spopola Grillo (un voto di dissenso ai partiti tradizionali e a Monti)

Ma attenzione: non è escluso che alle prossime politiche possa concretizzarsi anche da noi un successo dei partiti tradizionalmente estremisti.

In questo momento di debolezza della classe politica c'è chi auspica l'avvento di qualcuno che mostri i muscoli con le banche, riducendo i loro privilegi, le loro commissioni, abbassando il limite del tasso usurario, tassando gli utili delle transazioni in maniera adeguata e non a  condizioni di favore come avviene ora, abolendo le carte revolving ed altro e altro ancora.

C'è bisogno inoltre di qualcuno che sbatta il pugno nei tavoli di contrattazione europea, in un'Europa delle banche e dei poteri economici forti, fatta a immagine e somiglianza della Germania. I governi tedeschi hanno impostato la politica monetaria a loro favore e poi si permettono di dire: non siete abbastanza uguali a noi? allora non siete bravi, fate i compiti a casa.

E ricordiamoci che nelle consultazioni popolari Irlanda, Francia e Olanda hanno detto no all'Europa, mentre in Italia, dove anche c'è un forte malcontento, non ci hanno dato nemmeno l'occasione di esprimerci in merito.

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