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mercoledì 12 ottobre 2011

Euro 2012, Italia-Irlanda del Nord 3-0

di Piercarlo Presutti.
Fonte: Ansa

PESCARA - Cassano c'è sempre, Giovinco forse non ci sarà mai: se alla partita conclusiva del girone di qualificazione con l'Irlanda del Nord si chiedeva piu' che una vittoria (comunque arrivata rotonda, 3-0), un responso sui protagonisti dell'attacco della Nazionale italiana in prospettiva Euro 2012, questo e' piuttosto chiaro. In una serata dedicata alle indicazioni tecniche, in una terra a lui storicamente favorevole (qui parti' nel 2009 la contestazione a Lippi che non lo convocava), Cassano si regala la prima doppietta in azzurro. raggiungendo tra gli altri a quota 9 gol Totti, mentre la cosiddetta 'Formica atomica' da' vita a una prestazione disinnescata.

Spesso nascosto con i suoi 164 centimetri di altezza tra le torri avversarie, Giovinco non sfrutta l'occasione, dando la sensazione di non avere ancora la maturita' tecnica, oltre che le doti fisiche, per incidere a livello internazionale: al contrario il barese esce dal campo salutato da una standing ovation, che ne rilancia le quotazioni. Il resto e' corollario, seppure di buon significato: l'ennesima vittoria in un girone quasi trionfale, il possesso di palla insistito, e anche l'esordio di Osvaldo, ''strappato'' cosi' alle sirene della madrepatria Argentina e forse piu' utile in prospettiva di quanto possa essere Giovinco.

Fischi di una parte dei mille sostenitori nordirlandesi all'inno britannico avevano aperto la serata, ma un applauso immediato degli azzurri a zittire la minicontestazione con motivazioni storiche aveva dato subito il senso 'amichevole' della partita.

E in effetti il clima svelenito dalle tensioni belgradesi aveva caratterizzato l'avvio di gara, producendo però 20' minuti iniziali tra i piu' brutti dell'era Prandelli. Con gli occhi di tutti puntati sulla coppia Giovinco-Cassano in avanti, i ritmi bassi del centrocampo azzurro avevano consentito al contrario alla squadra di Worthington di guadagnare metri. E, forse suggestionati dal furore zemaniano di casa allo stadio Adriatico di questi tempi, i difensori azzurri, segnatamente Balzaretti e Chiellini, regalavano con un paio di castronerie brividi sgraditi a Buffon. Anzi, Chiellini si mangiava anche un gol fatto al 20' quando, appostato sulla linea di porta avversaria, metteva fuori di testa su angolo di Pirlo.

Ma a far decollare la partita, o perlomeno a dare un'accelerata al gioco, ci pensava un minuto dopo una splendida combinazione De Rossi-Cassano: il romanista lanciava al millimetro in profondita', il milanista si lasciava sfilare la palla sulla testa e al volo dal cuore dell'area, di destro realizzava. E Giovinco? Si smarriva tra le torri difensive Mc Auley e Baird, perdeva anche qualche pallone di troppo: alla fine di un primo tempo contrassegnato anche da una grande parata di Buffon (tuffo su colpo di testa di McGivern al 27') comunque faceva registrare tre battute a rete: un destro fuori al 34' dopo dribbling azzeccato, un sinistro parato al 36' e una rovesciata alta di poco al 45'. A inizio ripresa finalmente si faceva vivo Aquilani con un tiro da lontano, parato con qualche difficolta' da Taylor. Poi Montolivo calciava fuori di poco, prima che all' 8' Cassano, lanciato stavolta da Aquilani, perfezionasse la propria doppietta con un destro telemetrico verso il secondo palo. Prandelli apriva allora il ballo delle sostituzioni concedendo la standing ovation al barese e inserendo Osvaldo, cosi' ufficialmente italiano per il calcio internazionale che verra'.

 Ancora una botta di Aquilani parata al 17', e soprattutto un tiro di Montolivo deviato in angolo in extremis da Taylor. Ma il portiere nordirlandese non poteva fare niente qualche istante dopo sul pasticcio dei due centrali britannici su appoggio al centro di Balzaretti, lanciato da Pirlo: in un recupero affannoso, era McAuley a mettere nella propria rete.

Giovinco, anticipato dal portiere su lancio di De Rossi, sfogava la sua rabbia al 36' calciando una bottiglietta vuota dopo un lungo periodo di assenza dal proscenio della gara. Era, questa, l'immagine della delusione: l'unica nell' ennesima serata di festa della Nazionale guidata da Prandelli.

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