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lunedì 23 maggio 2011

De Cecco, bene così, ma il presidente migliore per adesso è Scibilia

Finì male, molto male: con una contestazione ferocissima durante una partita casalinga, nel finale di stagione 2003/2004 alcuni esagitati cercarono di entrare in tribuna autorità per picchiarlo.

Scibilia, il presidente delle tre stagioni in serie A, colui che ha sponsorizzato Francesco Moser, vincitore del giro d'Italia nel 1984 con la sua Gis Gelati e ha portato a Pescara Junior e Dunga (Campione del Mondo con la maglia del Brasile un anno dopo), oggi viene riabilitato come il miglior presidente della storia biancoazzurra.

Nella stagione successiva il teramano Dante Paterna rilevò la totalità delle quote societarie, seguirono una serie di presidenti che lasciarono per lo più amarezze, fino a che, con la società ormai fallita,Giuseppe Adolfo De Cecco e altri imprenditori locali rilevarono il titolo e dettero vita alla Delfino Pescara, ideale prosecuzione della Pescara Calcio 1936.

La dirigenza attuale ha reso possibile il ritorno in categoria del Delfino, quella serie B che più degli altri campionati nazionali l'ha visto partecipe.

A una giornata dal termine, gli adriatici, con 14 vittorie, 11 pareggi e 16 sconfitte vantano un risultato che è un bicchiere da vedere mezzo pieno o mezzo vuoto: la gioia nel vedere confermata la permanenza in serie B, il rammarico per una formazione che non fa sognare.

Alcuni giocatori si sono lamentati delle critiche dei tifosi, almeno di una parte di loro. Ma la maggior parte di loro, che non è nato qui, non sanno che questa è una piazza particolarmente esigente, e che anzi la tifoseria stavolta è stata piuttosto tenera, ammansita da quasi dieci anni di tribolazioni.

De Cecco ha ora già preannunciato di non voler fare follie, che l'anno prossimo si mirerà ai play off e non al primo posto, perchè ci sono teams che vantano introiti televisivi più alti e non si può competere con loro.

Ha affermato, così, implicitamente, di non voler mettere in cassa un capitale di rischio che consenta di fare le cose in grande stile: puntare dritto alla serie A e a una permanenza il più possibilmente stabile nel massimo campionato.

De Cecco, il cui cognome è il simbolo della pasta esportata in Nord America e in varie parti del mondo e industriale di primo piano anche nel mondo dell'edilizia, ha ora un bivio da percorrere:
può tirare a campare, e tutto sommato i tifosi si accontenteranno.

Oppure può tentare di stare alla pari con presidenti che come capitale non gli sono superiori, ma che calcisticamente stanno un gradino sopra.

In genere si prende in gestione una squadra di calcio anche per il prestigio che ne consegue: De Cecco può decidere se confrontarsi alla pari con Zamparini, De Laurentiis e Pozzo oppure rimanere uno dei tanti presidenti che si sono susseguiti sulle sponde dell'Adriatico.

Finora il presidente di maggior successo qui resta Scibilia: durante la sua era i pescaresi hanno sognato mete impensabili prima, sebbene avessero già assaporato la gioia della serie A.

Chi c'è ora al timone deve scegliere se gestire la situazione o essere ambizioso e dare un sogno alla sua città.

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