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sabato 7 novembre 2009

Ispezioni della Finanza: a volte si sfiora il ridicolo

Ieri mi trovavo in una fotocopisteria. Due fotocopie: 20 centesimi.
"Affari d'oro", ho pensato, immedesimandomi in quella commerciante che ha la concorrenza, a pochi passi, di altre quattro o cinque attività analoghe.
Tale concentrazione è dovuta al fatto che dall'altra parte della strada c'è l'università.
Una macchina fotocopiatrice di quelle che hanno in dotazione costa almeno mille euro: più le spese vive come toner, carta, riparazioni, manutenzione.
Si presenta un giovanotto, forse anche con un anno o due meno di me: veste una giacchetta autunnale di pelle marrone, nè troppo elegante, nè troppo kitsch.
Sono della Finanza, signora. Mi dovrebbe far controllare tutti i documenti riguardanti il negozio, gentilmente.

-Ma come- replica la commerciante- siete venuti la settimana scorsa! E mi avete fatto anche una multa, per una piccola disattenzione, comunque pensavo che i controlli fossero finiti.

E' questo un metodo che la Guardia di Finanza adotta sistematicamente: fare ispezioni ripetutamente a piccoli negozi, di cui riscontrano l'evasione di pochi euro per un mancato scontrino.

I grandi evasori, anche a Pescara, se la ridono, magari dilettandosi il sabato pomeriggio a sistemare la loro barca lussuosa ormeggiata al porto turistico.

Talvolta in quel bellissimo angolo di pace della nostra cittadina ho sentito discorsi del genere:
-Di chi è quello yacht?
-Appartiene ad una società, è un bene aziendale- . E' questa, a volte, la risposta.

Come se si trattasse di un furgoncino per il trasporto delle merci.
La legge lo consente, ma viene poi effettivamente utilizzato per scopi di lavoro?

Nel nostro capoluogo ho riscontrato l'esistenza di ristoranti totalmente abusivi ricavati su terrazze condominiali, più altri fenomeni gravi e di evidente irregolarità.

Un altro esempio: discoteche in cui le leggi antifumo non vengono applicate, nè viene rispettato il limite massimo di clienti per evitare il sovraffollamento.

Lo stato con chi se la prende? Con chi conta poco. Intanto si fanno rientrare, con una pacca sulla spalla, capitali trafugati illecitamente all'estero.

Un detto popolare dice: "Lo stato è forte con i deboli e debole con i forti".
Da queste esperienze, viene naturale pensarlo.

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