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giovedì 22 gennaio 2015

Draghi dà il via al "Quantitative easing", da oggi meno austerità

Mario Draghi ha annunciato che acquisterà una massiccia dose di titoli di stato a nome della Banca Centrale Europea. Tale pratica effettuata dalle banche centrali si chiama QE, ovvero Quantitative Easing, che tradotto letteralmente vuol dire: "alleggerimento quantitativo".

Ciò dovrebbe permettere allo spread dei paesi in difficoltà di abbassarsi. Inoltre, visto che l'acquisto verrebbe fatto presso le banche private, esse si ritroverebbero con una aumentata dose di liquidità, il che dovrebbe spingerle a concedere più prestiti, mettendo in moto l'economia.


l'aumentata inflazione che ne deriverebbe ridurrebbe di fatto l'indebitamento di chi ha prestiti da restituire per due motivi:


1 La moneta si deprezzerebbe.


2 I tassi di interesse, inoltre, si abbasserebbero, visto che gli investitori sarebbero rassicurati dall'ente di emissione europeo che comprando titoli sovrani, "garantirebbe" il debito degli stati.


Il Governatore Draghi ha specificato che l'acquisto di titoli sovrani durerà per almeno 12 mesi per un totale di 600 miliardi di euro ma, se dovesse essere necessario, si protrarrà ancora, fino ad un massimo di 1100 miliardi di euro.


La Germania spinge per una suddivisione del rischio: Angela Merkel infatti chiede che almeno di una parte di questi acquisti se ne facciano carico le singole banche centrali che compongono la Bce e non quest'ultima soltanto. In questo modo si attenuerebbe, per la Cancelliera, l'azione di socializzazione e ripartizione collettiva del debito.


Mario Draghi ha però richiesto più volte ai singoli stati della zona euro di attuare delle riforme di risanamento dei conti pubblici che permetterebbero all'economia di avere una crescita più stabile, visto che il procedimento intrapreso è una misura che si effettua in casi di estrema necessità e non può essere la regola.


Generalmente la pratica di acquisto massiccio dei titoli di stato, da parte di una banca centrale, dà i risultati sperati. Uno degli esempi più recenti è quello degli Stati Uniti, che sono usciti ampiamente dall'ultima crisi tramite questo stratagemma, ma vi sono precedenti illustri in tutto il mondo, come ad esempio in Regno Unito in tempi abbastanza recenti.

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