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domenica 30 maggio 2010

Stadio Adriatico: prove tecniche per la serie B. I biancoazzurri si scatenano e infliggono una pesante lezione alla Reggiana.

Un Pescara sontuoso, quello visto oggi allo stadio Giovanni Cornacchia nella semifinale dei play-off.
Supportati da un pubblico che ha gremito ogni ordine di posti (escluso, per ragioni di sicurezza, il settore ospite) e da una coreografia di bandiere e striscioni commovente, gli Adriatici hanno fatto strazio di una Reggiana apparsa nettamente inferiore: il 2 a 0 finale, seguito allo 0-0 dell'andata, è il loro biglietto di viaggio per la finale di andata a Verona.

Gli ospiti non sfigurano troppo nel primo tempo, pur subendo l'iniziativa martellante della squadra di casa, e non proponendo una controffensiva degna di nota. Ma già al 17' Ganci va a segno, grazie alla sua capabietà e ad un'azione ben costruita. Imbeccato da Sansovini con un passaggio rasoterra, l'attaccante nativo di Milano esplode un violento tiro che piega le mani a Tomasig; l'estremo difensore reggiano non blocca, errore plausibile in serie C1, ma pur sempre un intervento imperfetto; la palla si impenna e finisce alle sue spalle, l'attaccante esulta sotto la curva. Già si presagisce che la partita sarà a senso unico.

Nel secondo tempo fanno il tiro a segno Dettori (che al 4' supera il portiere ma poi si defila troppo e non trova la porta), Ganci al 15', Soddimo allo scadere con un paio di iniziative.

Senza tralasciare ovviamente, lo splendido goal su azione personale di Zizzari, che subentrato a Sansovini si invola sulla fascia sinistra ed esplode un diagonale pieno di rabbia. E' un calcio alle critiche subite per il suo precedente stato di forma non sempre smagliante. L'unica grande oportunità della Reggiana passa per gli scarpini di Alessi ma Olivi salva a pochi centimetri dalla linea di porta.

Al termine della gara si contano 13 conclusioni del Pescara, di cui 8 nello specchio della porta, contro due tiri in porta dei granata.
Il Pescara è in grande forma fisica, a testimoniarlo paradossalmente ci sono i 18 falli motivati più che da reale necessità, da un'eccesso di vigore agonistico; e a fine gara i ragazzi di Di Francesco sembravano avere ancora birra in corpo.

Adesso ci sono 180 minuti di passione nella doppia finale con il Verona, ma tra gli abruzzesi c'è ottimismo: se il Delfino gioca come oggi, saranno davvero poche le chances per gli scaligeri di spuntarla.
Andrea Russo

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