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mercoledì 26 maggio 2010

Artisti in rivolta per i tagli del Governo: da Carla Fracci a Elio Germano, ecco il punto della situazione.

Elio Germano viene insignito della Palma d'oro a Cannes in ex-aequo con Javier Bardem. Nel ricevere il premio, lo dedica agli italiani "che non meritano questa classe dirigente".

Pochi giorni prima, in un clima da Inquisizione, i sindacati si riuniscono con i precari dello spettacolo nel Teatro dell'Opera Roma. Carla Fracci entra danzando con un giovane collega, con un effetto un po' psicotico, avanzando a passi di walzer verso la prima fila dove si accomoda.

Durante il dibattito Gianni Alemanno, sindaco di Roma, prende la parola schierandosi a favore dei precari.

Subito dopo l'intervento, la Fracci si alza di scatto e si dirige verso il sindaco, seduto poco più in là in prima fila: lo accusa di non averlo mai voluto ricevere in due anni, nella sua veste di direttrice dell'ente lirico di Roma.

Il risentimento della Fracci è dovuto al fatto che non le è stata rinnovata tale carica, detenuta per dieci anni. Il suo posto a luglio sarà preso dal noto coreografo Micha Von Hoecke. Il risentimento di molti artisti, tra cui probabilmente lo stesso Germano, è dovuto invece al fatto che il governo sta riducendo i fondi per gli spettacoli.


In primis: lo stato italiano non è un ente di beneficenza, tanti soldi sono stati sprecati per opere anche di scarso interesse. Prendiamo ad esempio, il mondo del cinema: Tantissime pellicole sono state finanziate con fondi pubblici diversi milioni di euro ognuna.

Cosa faceva spesso il produttore? Intascava i soldi per fare il film, e poi non lo distribuiva nelle sale, magari guadagnando il surplus avanzato e rendendo tutto inutile, visto che pochi fortunati soltanto avevano in qualche modo la possibilità di vedere l'opera.

Un intervento del governo ha stabilito che metà dell'importo dovesse essere utilizzato per la realizzazione del film, l'altra metà per la distribuzione.

Secondo: gli artisti non possono pensare che tutto gli sia dovuto, che possano campare parassitariamente alle spalle dello stato e della comunità.

Esiste una parolina magica che nel mondo dell'arte hanno scoperto persino in Russia (e non si tratta certo di un paese noto in fatto di liberalità e liberismo): sponsor.

Il coinvolgimento dei privati, tra l'altro, già avviene per esempio nei films dove viene mostrata un' auto di una certa marca piuttosto che di un'altra, una bevanda piuttosto che un'altra.

Terzo: Carla Fracci ha una lunga carriera alle spalle e dopo dieci anni di ente lirico, che non ha la connotazione di "posto di lavoro a vita", può benissimo farsi da parte, visto che non è l'unica persona in grado di dirigerlo.

Quarto: E' vero, almeno di una parte della classe dirigente è da sostituire. E' anche vero però che la popolazione non può essere distinta dai politici, come se avessero un altro dna. Si tratta di centinaia di migliaia di persone tra amministratori comunali, provinciali, regionali e nazionali, che rappresentano ampie fasce della società.

Chi chiede loro aiuti e favori cercando di scavalcare tutti gli altri? Chi evade le tasse? Chi non regolarizza le badanti o i propri dipendenti sul posto di lavoro? Una buona fetta degli Italiani, denominato "popolo di santi, poeti e navigatori", ma si sa che è solo un modo di dire.

Non siamo gli unici ad avere una classe politica poco amata: in tutto il mondo è così. Gli italiani e i politici italiani sono, nè più, ne' meno, come quelli degli altri popoli.

Niente di nuovo dunque sotto il sole di fine Maggio.

Quello che induce a una riflessione ben meno scontata, è il fatto che il buon Elio Germano sia l'attore di punta, attualmente, della scuola cinematografica Italiana.

Germano, 29 anni, ha già un buon curriculum, è un buon attore, ma niente di più.
Ricordiamoci però che noi siamo la terra che ha dato i natali a Gassmann, ad Alberto Sordi, Monica Vitti, Totò, i De Filippo, Albertazzi....
Avere ora come fiore all'occhiello Elio Germano, quello sì che dovrebbe far riflettere: in che condizione è ridotto il cinema italiano?

I produttori e gli addetti ai lavori hanno colpa di questo?
C'è in loro un senso di sacrificio pari a quello delle vecchie generazioni?

Oggi si considerano "grandi attrici" Giovanna Mezzogiorno e Laura Chiatti". Secondo me basta una Eleonora Giorgi presa a caso (definita a suo tempo un'attricetta e ora rimpianta), per farle arrossire professionalmente.

Se proprio si devono concedere soldi per enti e progetti artistici, (e in alcuni casi è giusto e inderogabile), non bisogna certo commuoversi di fronte alle proteste di un Massimo Ranieri o di una Mariangela Melato, che possono anche esser bravi, ma hanno un conto in banca rassicurante. Bisogna avere attenzione, semmai, per quegli orchestrali che hanno studiato anni e anni e fanno la fame, o quegli attori che non hanno relazioni di amicizia importanti e che rimangono ai margini del jet-set.

1 commento:

uniroma.tv ha detto...

Al seguente link potrete sentire la voce degli studenti sulla premiazione a Cannes di Elio Germano
http://www.uniroma.tv/?id_video=16304

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