Avvertenza

E' consentito riportare e linkare gli articoli di questo sito, a patto che vengano riportati nome, cognome e fonte. L'autore si avvale della facoltà di tutelare i contenuti qui pubblicati nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni.
Il blog di Andrea Russo è un sito di opinione e di intrattenimento. Non è, nè intende, essere una testata giornalistica e non ne ha le caratteristiche (redazione, periodicità fissa, registrazione presso un tribunale, et cetera).
E' pertanto dispensato dalle regole riguardanti la stampa nei periodi elettorali.

martedì 8 gennaio 2008

Acute analisi sulla corsa alla Casa Bianca






























In questi ultimi giorni si svolgono le primarie del Partito Democratico, che indicheranno chi affronterà l'avversario dei Repubblicani nella corsa per la Casa Bianca. Una cosa, però, mi incuriosisce. Premetto che, al contrario di quanto fanno molte persone, non stimo in modo particolare i giornalisti, e ritengo anche che molti di coloro che lavorano per media nazionali siano tutt'altro che acuti e lucidi nelle loro analisi. Mi sorprende,tuttavia, questa così grande attenzione per la politica U.S.A. Sì, è vero, sono una superpotenza che influisce sulla vita di tutte le altre nazioni.


Ciò che fa sorridere, però, è il fatto che all'improvviso, quando l'occhio si sposta per un breve periodo sulla politica estera, molti nostri giornalisti si scoprono abili analisti e conoscitori profondi della cultura statunitense.


Molti inviati di testate estere nel nostro paese, che pure passano tanto tempo qui, prendono granchi colossali. Allo stesso modo, non fanno eccezione i loro colleghi italiani.
Ieri sera, su Rai tre, ho sentito Vittorio Zucconi , di Repubblica, profondersi in lodi sperticate per Barack Obama, distillando dati, aneddoti, come se fosse un suo amico di infanzia o avesse convissuto con lui dieci anni nello stesso appartamento.


Vittorio Zucconi a parte, è la tendenza generale della stampa italiana commentare questa corsa alla Casa Bianca non in base a fatti derivanti da azioni politiche concrete, che fungano da curriculum per i candidati, ma da fattori insiti alla strategia dell'apparenza propri della campagna elettorale. E così, sebbene questi siano fattori che incidono sulle scelte dell'elettorato, i media sembrano diventare semplicioni al pari di molte persone non esperte del settore.


Non ho sentito nemmeno un servizio filmato o un collegamento, o programma televisivo, che illustrasse con un po' di dettagli cosa realmente hanno fatto, durante i periodi in cui hanno avuto degli incarichi, Hillary Clinton e Barack Obama. Eppure ce ne sarebbero di cose da dire, visto che si tratta della carriera di due senatori degli Stati Uniti.


Anche in in Italia c'è il culto dell'apparenza, ma se si candidasse Bassolino, ad esempio, sapremmo cosa dire di lui.
Potremmo parlare della famosa "rinascita napoletana", di cui sarebbe stato artefice, se "rinascita" si può definire l'avere dato un po' di intonaco a Piazza del Plebiscito, ed aver lasciato intatti, nel contempo, gli annosi problemi di camorra, di caos e di indigenza da cui è afflitto il capoluogo campano. Oppure potremmo avere, come esempio più fresco della sua politica rinascimentale, le scie di immondizia di decine di metri che inondano da anni le strade della Campania, con lui presidente della Regione ancora in carica.


Invece, sarà forse per il fascino che profonde il sogno americano, le attenzioni di tutti ricadono sull'acconciatura di Hillary Clinton, sulle passeggiate che fa con sua figlia, sulle storie di tradimento del marito gaudente Bill.


Obama, dal canto suo, è un vero e proprio "deus ex machina": giovanile, di colore, poco inflazionato dai media precedentemente, è l'uomo nuovo, che non ha un programma politico ben preciso, ma è da votare perchè risulta simpatico, cosa che io almeno non posso confermare fino a quando non mi inviterà a casa sua a mangiare.


Coinvolto anche io dalla fiction "elezioni", ieri, prima di addormentarmi, un tenue pensiero mi ha accompagnato: staranno ancora insieme, nella realtà, Hillary e Bill? Oppure si evitano, e resta solo un matrimonio di convenienza? Quando erano giovani e non erano nessuno, e l'opportunismo non aveva ancora fatto bene il suo corso, l'amore, ne sono sicuro, c'era. Ma adesso? Lo avrà perdonato? E lui, glielo avrà chiesto se lei lo ama ancora, togliendosi una volta tanto la maschera, al di là dei personaggi pubblici, delle telecamere, dell'aborto della spontaneità a cui una tale carriera li ha costretti?


Scarica PES09 sul tuo cellulare!



UN'ESTATE FANTASTICA...!