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domenica 2 marzo 2014

E tu saresti l'innovatore?


Matteo Renzi è appena giunto a Palazzo Chigi, con armi e bagagli. Non ha fatto nemmeno in tempo a disfare le valigie che ha già firmato il decreto che rende possibile l'aumento, da parte dei comuni, della tassa sulla casa.

Personalmente, sono molto scettico sul suo successo in veste di Premier. 

Innanzitutto si è insediato con una manovra di palazzo, senza chiedere il consenso delle urne. Gli Italiani non hanno votato nè lui, nè la maggioranza che lo sostiene. Sono i vizi del parlamentarismo che, speriamo, in futuro venga soppresso in nome dell'elezione diretta del presidente del consiglio, del presidente della repubblica, nonchè l'obbligo di scegliere solo ministri legittimati dal popolo tramite una previa elezione come deputati.

Questo presidente (non eletto, esattamente come Monti e Letta che l'hanno preceduto) pochi mesi fa andò a chiedere la benedizione ad Angela Merkel, la Cancelliera tedesca che con la sua influenza sulle decisioni della banca centrale e la sua politica dell'euro forte sta mettendo in ginocchio mezza Europa.

Questa sottomissione alla Merkel già faceva intuire una cosa molto semplice, che avrebbe però avuto un effetto fondamentale sulla sua azione politica: niente revisione del fiscal compact, niente pugni sbattuti nè di fronte ai vertici europei di Bruxelles, nè tantomeno in visita a Berlino.

Se dunque l'Italia non può stampare moneta, nè tantomeno ha il coraggio di dare vita ad una vera rivoluzione liberale che ci salverebbe dai debiti e dalla Troika della finanza da dove ripartirà la crescita economica?

Renzi è finanziato da vari ambienti della finanza tra cui fondi Lussemburghesi e non si opporrebbe mai alle direttive dei poteri economici europei e delle istituzioni finanziarie internazionali, ritornando alla moneta sovrana.

Inoltre, da uomo di sinistra, non avrà mai il coraggio di licenziare i fannulloni appartenenti alle aziende pubbliche, nè imporrebbe mai in maniera massiccia la privatizzazione della miriade di aziende pubbliche, nazionali, regionali, provinciali e comunali che creano deficit.

Mettiamo pure che l'ex sindaco di Firenze trovi i soldi per abbassare le tasse alle aziende: li dovrà togliere a qualcun altro, con queste regole del gioco.


E' già una realtà l'aumento della Tasi (che riguarderà anche i più poveri) di cui parlavamo all'inizio.

Inoltre Renzi ha già più volte annunciato di voler tassare i pensionati con una pensione lorda di 3500 euro. Ciò vuol dire che chi ha lavorato tanto e i soldi se li è sudati, e prende una pensione netta di 2500 euro al mese, già ampiamente tassata e calcolata sulla base di redditi precedenti (abbondantemente tassati anch'essi) verrà ulteriormente vessato.

Per quanto riguarda l'aumento delle tasse sui buoni del Tesoro di cui tanto si parla, esse colpirebbero sì le banche, ma anche i piccoli risparmiatori, comuni cittadini e magari vecchietti che investono nei titoli pubblici le loro poche sostanze. 

In più se si tasseranno i buoni di nuova emissione, ciò potrebbe spingere gli investitori a non acquistarli. Ciò provocherebbe un aumento dei tassi di interesse che danneggerebbe, in ultima istanza, gli italiani stessi.

Sarebbero queste le geniali idee che Renzi ci propina?

L'Italia si può salvare solo se: esce dall'euro, ripristinando una sovranità monetaria e una consapevole politica valutaria; investe nell'economia reale e nelle infrastrutture; taglia sprechi e ruberie dei politici e ha il coraggio di cacciare a pedate le migliaia e migliaia di dipendenti pubblici che scaldano la sedia non facendo il proprio lavoro; si fa rispettare in sede di trattative internazionali.

E' per questo che Renzi non solo non ci salverà dalle sabbie mobili della crisi, ma non recupererà nemmeno il nostro prestigio internazionale. Spero, da Italiano, di essere smentito.

Andrea Russo





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