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lunedì 7 novembre 2011

Il fiume Pescara è a rischio esondazione: urgono misure drastiche.



Novembre ha portato le prime piogge in Italia, creando alluvioni straordinarie. Pescara già conosce questo tipo di fenomeni naturali, visto che ne è stata colpita numerose volte. L'ultimo alluvione risale al 1992, con le barche capovolte nell'alveo del porto canale e il fiume in piena.


In questi casi si dichiara lo stato di calamità naturale, il che significa che bisogna rifondere con soldi pubblici le conseguenze di una disgrazia evitabile.


In passato si è sempre provveduto, più o meno celermente, al dragaggio del fiume Pescara, consentendo la navigazione delle barche dei pescatori e dei traghetti per i passeggeri. Negli ultimi anni ciò non è avvenuto, con danno per l'economia locale e col risultato non trascurabile che una compagnia di trasporto passeggeri che aveva deciso di fare di Pescara una tappa delle sue crociere che partono da Venezia, ha ritirato tale proposito.


Oggi è intervenuto sulla questione il consigliere del Pd Enzo Del Vecchio: "Il rischio concreto di una esondazione del fiume Pescara, nel tratto all’interno del perimetro urbano della Città di Pescara, in conseguenza del forte deposito di materiali nel suo alveo che, oltre ad aver innalzato il livello delle acque, hanno fortemente ostruito gli scarichi dei fossi di scolo delle acque piovane, è vieppiù avvalorato dalla circostanza che lo studio del “Piano Stralcio Difesa Alluvioni” e quello delle “Aree Inondabili” approvate dalla Regione Abruzzo con la delibera del Consiglio Regionale n. 94/5 del 29.01.2008, individua questo territorio a “RISCHIO ELEVATO”.


Noi di Abruzzoblog.it abbiamo sollevato il problema già da tempo, e ogni tanto, imitando parzialmente la ripetitività di Catone il Censore con il suo "Ceterum censeo Carthaginem esse delendam.". I lavori per il dragaggio vanno sbloccati, bisogna far pressioni nelle alte sfere della politica perchè si dispongano e si sblocchino i fondi necessari, e all'occorrenza bisogna ridiscutere il contratto con la ditta appaltatrice se questa non darà prova di poter svolgere i lavori celermente.


C'è in ballo il lavoro dei pescatori, nonchè l'incolumità di molte persone.
Ripetiamo altresì che è necessario costruire un'ulteriore opera all'esterno dell'alveo del fiume affinchè le barche dei pescatori, (che procurano da vivere a diverse famiglie), siano ben protette come lo sono le barche dei ricchi nel Porto Turistico (che invece servono solo al divertimento).
Andrea Russo

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