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martedì 5 agosto 2008

Edgar Reitz ed il suo capolavoro


Praticamente sconosciuto alla maggior parte del pubblico italiani, Heimat 1 può comunque annoverarsi tra i capolavori della storia del cinema europeo.
Si tratta di un lungo film che ha peculiarità tipicamente tedesche, come i dialoghi di stampo filosofico, per un particolare senso della mistica, e per altri temi ricorrenti come quelli del genio.

Edgar Reitz, il suo regista, creò questa decalogia negli anni 80. Si tratta di una fiction televisiva di alto livello, come il decalogo di Kieslowski o altre operazioni simili.

E' la saga di una famiglia tedesca dell'Hunsruch (terra natale del regista), nella Germania ovest, che viene ripresa durante varie epoche storiche: la fine della prima guerra mondiale, il padre di famiglia che fugge senza un motivo, lasciando sola Maria con i figli Anton ed Ernst. Durante la seconda guerra mondiale, Maria conoscerà Otto, dal quale avrà Hermann. Dopo tanto tempo di distacco da Maria, Otto ritorna per poco tempo, ma è già costretto a ripartire per le operazioni belliche. Viene chiamato per disinnescare una bomba, ma muore nel tentativo. Intanto il primo figlio di Maria Anton, un giovanotto deciso e ambizioso, torna dalla guerra a piedi, dopo aver percorso migliaia di chilometri.
Proprio mentre ritorna Anton, riappare il padre, che è diventato un ricco industriale americano, giocoso e strafottente. Maria non lo perdona: non può essere più come prima.
Anton, grazie ad un prestito del ricco padre, diventa un industriale di prodotti ottici, e sarà molto bravo nel gestirla. Nel frattempo Hermann Simon, il terzo figlio adolescente, ha la sua prima esperienza amorosa con Clarchen, una delle due domestiche di casa Simon, di 11 anni più vecchia.
Verranno scoperti, tra l'indignazione della madre e del primo figlio, e con il tentativo di difendere questo amore da parte del secondo fratello Ernst, e dell'altra giovane governte. Clarchen, che rimane incinta e deve abortire, dovrà cedere, nonostante l'amore continui e i due si vedano di tanto in tanto, sferzata dalle minacce di denuncia della madre e del primogenito Anton.
La puntata dell'amore tra Hermann e Clarchen è una delle più belle della serie. Già si comprende la differenza tra i due fratelli maggiori: Uno senza troppe sfumature, ma deciso e vincente, l'altro che diventa solo più tardi un imprenditore di successo, e che in amore ha una sensibilità più varia, con tante relazioni instabili che costellano la sua vita: Ernst, a differenza di Anton , è un sognatore, appassionato di aerei.
Hermann, dopo diversi anni, si consacra come un musicista d'avanguardia importante, incompreso dai suoi compaesani che sono gente semplice, ma pur non potendo capire la sua musica sono contenti per lui. Intanto il mondo della musica tributa ad Hermann onori importanti, come quello di dirigere un suo concerto trasmesso in diretta alla radio.

In questa serie c'è un'alternanza di bianco e nero e di colori nella fotografia, che talora ha un senso, talora forse, lo ha di meno.

IHeimat2 èi ncentrato sulla giovinezza di Hermann e sul genio, ,a è meno brillante di Heimat1.
Nel 2004 la saga continua con Heimat 3, a 20 anni esatti dal primo episodio

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