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mercoledì 7 aprile 2021

Dopo Monza, il ritiro di una squadra che può vincere ancora


Damir Ceter. Foto: Massimo Mucciante, Pescaracalcio.com


*Attenzione: questo post ha una pubblicazione programmata, decisa precedentemente. Note: the time and day of posting for this article has been setted in advance, by automatic mechanism.

Bene, bene, bene.

Siamo reduci da una trasferta in terra Lombarda in cui il Pescara ha mostrato un calcio pieno di bollicine, brillante. É stata una partita da serie A, in termini di qualità e spettacolo.

Tralasciamo il racconto pedissequo della gara. Ve lo hanno già fatto. Vi hanno già abbuffato di commenti tecnici e di immagini con replay e non.

No, non è di questo che volevo parlarvi, cari malati del Delfino.

Qualcuno, sono sicuro pochissime persone che rappresentano lo 0.1% della tifoseria, ha piazzato uno striscione ingiurioso nei confronti di giocatori e società, qualche giorno fa.

Ma che bravi. Proprio in un momento in cui la lotta per non retrocedere è aperta e i nostri beniamini avrebbero bisogno di incoraggiamento.

L'unico scopo di costoro sarebbe di supportare la squadra, visto che si prendono così sul serio da ritenere di avere un qualche potere e di svolgere un vero e proprio lavoro in tal senso, dimenticando che il pallone è un gioco.

Ecco che la squadra poi se ne infischia, vince col Pisa e centra uno splendido pareggio contro il Monza; i Brianzoli hanno in organico gente che ha fatto i mondiali e ha giocato le coppe europee per club: Boateng era in campo, Balotelli è comunque in organico, Paletta lo conosciamo tutti.

Diciamoci la verità: qualcuno ha invidia per il presidente Daniele Sebastiani. É un uomo di successo, che si è imposto con le sue forze come imprenditore e ha portato il Pescara in serie A due volte, guadagnandoci pure qualche soldo.

E a chi dice che il merito della sua prima promozione fu di De Cecco, ricordo che il magnate della pasta si fece da parte quell'anno, il Seba rilevò le sue quote mettendo denaro fresco dalle sue tasche e pagò gli stipendi, le trasferte, le tasse e i ritiri per tutta la stagione, oltretutto occupandosi del mercato di gennaio.

Chi non è nessuno, si sa, dà la colpa delle sue sconfitte agli altri e cova invidia sociale. Ora qualche omuncolo delle frange teppiste rimpiange Scibilia, che fu  cacciato da Pescara con la violenza da lui e dai suoi simili. E allora lo dicano che non gli sta bene niente e che se anche dovesse venire un emiro a fare le fortune della squadra, essi lo bersaglierebbero alla prima sconfitta. 

Tornando al Pescara, che è fatto da elementi dai piedi buoni e con qualcuno a cui auguro ogni bene, come Odgaard, Ceter e lo stesso Capone (bentornato tra noi, tra i vincenti che danno il massimo e che sanno imporsi!) siamo in piena lotta per non retrocedere, stiamo giocando benissimo, la vittoria non può sfuggirci.

Tanto per dirne una su quanto una minoranza rumorosa di supporters non meriti uno come Sebastiani, egli ha affittato per cinque giorni, sei se contiamo la mattina del 10 aprile, albergo e campo di allenamento a Brescia. Il capolugo Orobico infatti non dista molto da Monza. 

Per far concentrare meglio i ragazzi evitando un doppio viaggio Monza-Pescara, Pescara-Brescia, il dirigente paga hotel per 35 40 persone almeno e la pigione delle strutture sportive. Un esborso di parecchie migliaia di euro solo per non fare stancare gli atleti.

Il Pescara a Brescia va a prendersi una vittoria che vuole, che ormai desidera e su cui ormai è focalizzata.

Allo U Power stadium non ci siamo stati anche per via delle porte chiuse, ma la nostra presenza è stata tangibile. Il nostro cuore e i nostri occhi, il nostro respiro si facevano sentire vicini alla squadra.

E ci siamo divertiti, eccome. Abbiamo giocato alla grande. Abbiamo creato trame di gioco brillanti, abbiamo fatto il tiro a segno con la porta di Di Gregorio, abbiamo sofferto a tratti la manovra avversaria ma sempre a testa alta.

Avanti così e sono sicuro che a Brescia vedremo un bel Pescara.

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