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lunedì 28 luglio 2008

Riflessioni - L'artista deve imporre la propria personalità

Sono in molti, tra i miei interlocutori, soprattutto tra quelli dotati di una certa istruzione, a dirmi: non vado più al cinema.
La motivazione è sempre la stessa: la bassa qualità dei films in programmazione.
I produttori cinematografici, al pari di quelli musicali, ritengono che la qualità sia meno redditizia di un prodotto ammiccante che cerchi di compiacere il pubblico.
Bisogna dare al pubblico ciò che esso vuole, per loro.
Premessa già discutibile, perchè non si può entrare nella testa degli altri. E' così che vengono prodotti e messi in circolazione dei "mostri su pellicola" e il senso dell'arte, nel cinema come negli altri campi, si perde, e nel migliore dei casi diventa intrattenimento.
Chi pensa solo alla carriera e a compiacere il pubblico non è un artista.
Un artista deve imporre se stesso, i suoi contenuti, la sua visione del mondo,le sue riflessioni, il suo modo di lavorare, modellando ed utilizzando come strumento ciò che ha appreso con lo studio. C'è chi impara un mestiere da autodidatta, c'è chi ha avuto dei maestri, ma il frutto della loro elevazione ed emancipazione artistica è ugualmente lo studio, unito all'esperienza e alle capacità personali.
Chi impone i propri contenuti e raggiunge un grado di bravura elevato stimola il pubblico e lo scuote da un torpore fatto da ore ed ore di immagini cinematografiche e televisive tutte uguali tra di loro: porta una ventata di fresco a tutti, le idee ricominciano a circolare, gli animi si elevano.
L'arte è questa: c'è chi la ama e chi la mortifica.
In ogni caso non può prescindere da una sofferta ricerca interiore, da un viaggio a ritroso nella mente dell'autore, da una rielaborazione dei fatti e dei comportamenti ricreata lontano dai frastuoni della mondanità e delle apparenza.
L' originalità è destinata a vincere, se non commercialmente, nel libro della storia, in cui ci sarà sempre chi ne saprà distinguere dagli altri la preziosità dei suoi lavori e li conserverà con cura.
La musica pop superficiale, i film con i "crashes" di auto che vanno in fiamme, quand'anche riescano a filmare qualcosa di diverso, detengono un'originalità fine a se stessa.

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