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venerdì 7 marzo 2008

Musica - La mia piccola "ragazza cinese"


A quanto pare, David Bowie ha avuto, e penso che l'abbia ancora, una "piccola ragazza cinese".
A chiamarsi così però non sarebbe una ragazza con gli occhi a mandorla, ma la cocaina che gli viene venduta, probabilmente raffinata in Cina.
Questa voce circolava negli anni '80, al tempo di una sua famosa canzone, che parlava d'amore sì, ma per una sostanza.

L'affezione sbandierata per gli stupefacenti pare che sia sempre stata di moda tra gli artisti. Non si contano le lodi e gli inni al vino e all'alcool, dagli autori Greci a quelli Romani, da Bukowski a Goran Kuzminac.
Di qualche anno fa solo le note di "La mia signorina" di Neffa, che sarebbe stata dedicata (siamo ancora sul "si dice") alla marijuana.
Chi fa uso di sostanze le difende e le ama, anche contro l'evidenza.

E' capitato anche a me, col caffè.
La carica del caffè mi era diventata indispensabile, tanto che ne bevevo in maniera spropositata.
Poi, per colpa della caffeina, ho iniziato a sentirmi male, e ho dovuto chiudere con questa bevanda.
Nel culmine dell'entusiasmo, ero arrivato persino a scrivere una poesia sul caffè, che ora, a distanza di diversi anni, i miei mi esortano a pubblicare, neanche si trattasse della Divina Commedia.

Riguardo alle canne, ci sono tanti aprezzamenti di parte: " Non fa male", "Mi fa stare bene", "Mi rilassa".
C'è chi addirittura sostiene che dalla cannabis si può ottenere un carburante per le auto.
Ma ve le immaginate le macchine che vanno a cannabis?
La città si riempirebbe di fumo stupefacente, riducendo tutti ad uno stato di ilare ebetismo.

A lungo andare il pianeta si riempirebbe di questo gas e dall' "effetto serra" si passerebbe all' "effetto Rasta", con gli alberi dalle foglie lisce che si arricciano a mò di permanente.
A volte al cuore non si comanda, ma non sempre il cuore ha ragione.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Speriamo ti sia salvato dalla caffeina!!