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domenica 23 febbraio 2014

Comunicato Stampa - Bicentenario Prima Rivolta Carbonara

SPERANZE DI REVISIONE DEL PIANO FILATELICO 2014 AD OPERA DEL NEOMINISTRO FEDERICA GUIDI 

Il Presidente del Comitato promotore del "Bicentenario della Prima Rivolta Carbonara d'Italia", Lorenzo Valloreja, in concomitanza con il giuramento del Governo Renzi e in conseguenza della nomina a nuovo Ministro dello Sviluppo Economico di Federica Guidi, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

Faccio i miei migliori auguri al nuovo esecutivo e confido nel neo Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, affinché dimostri più sensibilità del suo predecessore, Flavio Zanonato, rispetto ad un tema importante come quello delle nostre radici storiche. 

Infatti il 23 marzo 2014 si compirà il “Bicentenario della Prima Rivolta Carbonara d’Italia”, evento questo avvenuto duecento anni orsono in Abruzzo e che fece da apripista a tutta la stagione risorgimentale che ebbe il proprio culmine nel 1860 con l’unificazione di tutta la penisola in un unico Stato Sovrano.

Data la solennità dell’evento, il comitato che mi onoro di rappresentare, il 05 novembre 2012, inviò, nella tempistica e nelle modalità previste dalla legge, una formale richiesta scritta al Ministero dello Sviluppo Economico affinché si provvedesse, nella primavera del 2014, all’emissione di un Francobollo Commemorativo per celebrare tale avvenimento. Successivamente alla nostra richiesta ben 30 amministrazioni locali - tra le quali 6 provinciali, cioè: la Provincia di Pescara; la Provincia di Chieti; la Provincia di Teramo; la Provincia dell’Aquila; la Provincia di Rieti e quella di Campobasso - hanno inviato altrettante missive di sollecito per perorare la suddetta richiesta di emissione. 

Ora, nonostante tutte queste amministrazioni rappresentassero unitariamente la volontà di poco meno di 2.000.000 di cittadini italiani, quando nel mese di dicembre dello scorso anno il Ministero dello Sviluppo Economico rese pubblico l’elenco filatelico ufficiale 2014, scoprimmo, con grande stupore ed amarezza, che il nostro francobollo sul “Bicentenario della Prima Rivolta Carbonara d’Italia” non c’era mentre figurava nel suddetto elenco un’emissione commemorativa riguardante il 50° della Nutella. 

Adesso con tutto il rispetto che si possa avere per questo brand, la cioccolata è certo ben poca cosa se paragonata a tutti i martiri morti per la libertà, l’indipendenza e la democrazia del nostro Paese. A tal riguardo chiedemmo a più riprese, anche tramite l’invio di PEC, all’allora Ministro Zanonato ed al suo Vice Catricalà, quali fossero state le motivazioni ufficiali per le quali la nostra richiesta non fosse stata presa in considerazione. 

Tale risposta a tutt’oggi non ci è mai pervenuta ed in molti, oltre noi, si chiedono come ciò sia stato possibile. Tra questi figura senz’altro l’Onorevole Gianni Melilla che, di sua spontanea volontà e per questo gli sono doppiamente grato, esattamente un mese fa, cioè il 22/01/2014, presentò un interrogazione parlamentare per chiedere al Ministro Zanonato se non volesse accogliere la nostra richiesta di emissione filatelica. Oggi però l’esecutivo è cambiato e di conseguenza anche il nostro interlocutore. 

Stando infatti alle leggi vigenti la nostra esclusione non è perpetua, ma potrebbe essere sanata in qualsiasi momento. 

L’elenco attuale è stato ad esempio aggiornato, dal precedente Governo, in Gennaio per permettere l’emissione di un francobollo commemorativo riguardante PIO X. 

Per tale valore bollato si sono mossi solo il Comune di Riese (TV) e la Fondazione Giuseppe Sarto non 30 amministrazioni locali più un volenteroso parlamentare … ed è anche per questo che continuiamo ad essere fiduciosi.

Pescara 22/02/2014 

L’Addetto Stampa 

Alessio Consorte 

martedì 18 febbraio 2014

La leggenda di Santo Berlinguer


Chi vuole mettersi i prosciutti davanti agli occhi, afferma che Berlusconi gestisce tutto e si appropria di tutto. Con le sue televisioni ci fa il lavaggio del cervello. Sembrano ignorare, queste signore e signori, che La 7 è una tv che strizza l'occhio al Pd e soci e che a Rai Tre e Rai news 24 manca solo la bandiera dell'Unione Sovietica alle spalle dei giornalisti.

E chi è la direttrice di Rai 3? Una certa Bianca Berlinguer, una che si è fatta sicuramente strada da sola, ma come no!

Di Sinistra sono anche il principale quotidiano Italiano (Il Corriere della Sera), il Gruppo Repubblica-L'Espresso etc etc.

Ma quello che si insinua più sottilmente nell'opinione pubblica è una porzione fanatica del mondo intellettuale Italiano, che fa squadra e si professa di Sinistra (passando prima alla cassa però).

Ormai viene considerata intellettuale anche gente che si è arricchita grazie a Berlusconi come Crozza, la Littizzetto e Benigni (che si è fatto produrre molti films dal tanto odiato "Caimano").

Ci sono poi scrittori, cantanti, pensatori da salotto che con indefesso rigore puntualmente mostrano la propria faziosità e criminalizzano qualunque cosa appartenga alla Destra o sia contro la Sinistra.

Nè vanno dimenticate tutte le personalità note che scrissero quella lettera vergognosa contro il commissario Luigi Calabresi, in cui si dichiararono pronti a marciare insieme ai terroristi. Quel documento incoraggiò Adriano Sofri e compagni ad assassinare il funzionario di polizia.
 
Pochi giorni fa, esattamente il 10 Febbraio, c'è stata la giornata del ricordo delle Foibe. Se nè accorto qualcuno? Qualche giorno prima, il 30 Gennaio, era stata celebrata, giustamente, la Giornata della Memoria sull'Olocausto.

Più che giusto. "La 7" ha mostrato films e programmi a go go sugli Ebrei, ma quante fictions vengono fatte o trasmesse sulle Foibe? Per decenni l'argomento è stato vergognosamente sottaciuto, e poco importava se migliaia di civili, a guerra finita, sono stati trucidati dalle truppe di Tito.

Invece gente come Marco Rizzo (leader della fazione denominata dal 2009 Partito Comunista) dice che i Croati fecero bene. 

Il cantautore Antonello Venditti, la cui simpatia per la Sinistra di vecchio stampo non è un mistero, addirittura si è esibito in un concerto a Trieste, nel giorno delle Foibe e si è permesso di dire: "Ormai sarete stanchi di sentirne parlare". Un'uscita estremamente infelice ed imbecille.

Puntuali demonizzazioni sono state fatte nei decenni ai danni di Andreotti e Craxi (che pure non erano dei santi).

Con i mostri di centrodestra non si fanno sconti, in nessun caso. Ne sa qualcosa Giuliana Sgrena, giornalista del Manifesto rapita in Iraq nel 2005. Per lei si attivarono il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e il Governo di Silvio Berlusconi, che trattò la sua liberazione. 

Fu mandato il dirigente dei Servizi Segreti del Ministero degli Interni Nicola Calipari per riportarla a casa. In un posto di blocco i soldati Americani equivocarono e spararono contro la loro automobile. Calipari, in un gesto di estrema cavalleria, fece scudo alla Sgrena con il suo corpo: fu centrato dalle pallottole e morì. 

Il nemico del Centrodestra è peggio del regime di Saddam, e non va ringraziato, nemmeno quando ti salva la vita.

Viceversa, chi è di sinistra può essere talvolta canonizzato, come Alberto Saviano, che non ha mai ringraziato l'ex  Ministro degli Affari Interni Roberto Maroni per la scorta fornitagli. 

Diversi poliziotti rischiano la vita per lui e la loro esistenza non vale meno di quella dello scrittore partenopeo.

Quando il Governo di Centrodestra ha promulgato la legge sul sequestro dei beni ai mafiosi e quando sotto impulso del Ministero dell'Interno, alcuni anni fa, vennero arrestati centinaia di camorristi, Saviano non disse nemmeno una volta: "Bravi"! C'era un governo di Centrodestra, da sminuire e da insultare. 

Ma la vera santificazione effettuata dalla Sinistra è stata operata a beneficio di Enrico Berlinguer.

Lo stesso Berlinguer, ai suoi tempi, si autoincensava, sventolando "La superiorità morale della sinistra".

Bene, vediamo se era proprio così.

E' noto non solo in Italia che dal dopoguerra alla caduta del muro di Berlino il Partito Comunista Italiano ha preso soldi dai paesi del Patto di Varsavia.

I rapporti tra la Sinistra radicale e tali entità statali sono documentati nel famoso dossier Mitrokhin, ma sono ben note alla Cia e alla stampa di mezzo mondo. 

Negli Stati Uniti lo sanno anche i bambini che il loro governo ha finanziato per decenni la Dc, mentre il blocco Sovietico appoggiava la sinistra antagonista.

Come erano tenute aperte le sedi di partito situate capillarmente in tutte le città, finanche ai piccoli villaggi?

Il Pci del santo Berlinguer manteneva un apparato burocratico di 25000 dipendenti. Come erano finanziate le manifestazioni di massa che il Pci inscenava in maniera molto frequente negli anni '70-'80?

Ora vi chiedo: che differenza c'è tra Craxi e Berlinguer?

Craxi è stato messo alla gogna dai giudici di Milano, nel cui tribunale è nata l'associazione di magistrati di Sinistra denominata "Magistratura Democratica".

Nei processi di Mani Pulite  125 esponenti del partito comunista furono prescritti (ma tu guarda che cosa strana!).

La scure invece si abbattè pesantemente, come ben tutti sappiamo, su Dc e Psi.

E invece, i soldi presi dal Pci di Berlinguer da Russia e vari paesi dell'est erano legali? Non furono mai dichiarati e pertanto erano illeciti alla stessa maniera di quelli Craxiani. La fazione di Craxi li riceveva dagli imprenditori del nord-Italia, quella di Berlinguer dai Russi.

Il resto non è per niente diverso. 

Io non metto in dubbio il fatto che Berlinguer avesse dei pregi e in un certo senso possa essere stato una brava persona.

Altro discorso però è santificarlo, e benchè non sia più tra noi, la verità va detta fino in fondo, con buona pace dei suoi seguaci. 

Andrea Russo


Ma quale Famiglia Addams




Qualche giornalista ha accostato Ignazio La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni alla famiglia Addams. Crosetto sarebbe Lerch, La Russa Gomez e la Meloni la piccola Mercoledì. Macchè!

I tre leaders di Fratelli d'Italia sono quelli di "Carletto il principe dei mostri": la Meloni, che è piccolina ma è la più importante, è Carletto. Big Crosetto è Frankestein e La Russa, ovviamente, è l'uomo lupo.
Chiaro no?

La finta novità di Renzi



Con la sua mossa sfacciata di defenestrare Letta, suo compagno di partito, alla prima occasione utile e dopo aver promesso per due mesi il contrario, Matteo Renzi ha dato il peggio di sè stesso, sorprendendo molti dei suoi stessi simpatizzanti.

Tra di essi vi sono molti del centrodestra, che vedono o vedevano  nell'ormai ex sindaco di Firenze e Presidente del Consiglio in pectore un leader forte e dalle riformiste che si incontrano in alcuni punti anche con l'ideologia liberista di cui è fautrice la parte avversa.

Il punto è che l'ex caposcout democristiano però si propone come il rottamatore e come colui che si era ripromesso di mandare in pensione la classe dirigente del Pd ed incredibilmente ci è riuscito in poco tempo. 

A molti la sua rottamazione concretizzatasi poco più di due mesi fa era sembrata un segnale di rinnovamento, di rottura con la politica degli accordi sottobanco, degli intrighi di palazzo.

Il leader del "Popolo Viola"  si contrapponeva ai raccomandati, a coloro che si sono fatti strada perchè "amici di" e "figli di". Lui infatti è stato capace di aggiudicarsi prima la poltrona di Presidente della Provincia, e poi del Comune di Firenze, con le sue forze, creandosi i presupposti per il suo successo.

E' stato lui a crearsi attorno quella rete di supporto che lo ha messo in mostra, nonchè quella schiera di finanziatori di mezzo mondo che gli permettono di mantenere un ruolo di primo piano. Non siamo ipocriti: la politica, senza soldi, non si può fare seriamente.

Enrico Letta, invece, è cresciuto in una famiglia di professori universitari, crescendo all'ombra di suo potente zio Gianni, già ministro e membro di spicco del centrodestra.

Dopo più di due anni di lacrime e sangue, con leaders che non erano frutto di maggioranze volute dal popolo, perchè non corrispondevano a quelle votate nelle urne, si ci attendeva un cambiamento. 

Mario Monti, che i cittadini non hanno voluto nè prima e nè dopo, è stato a Palazzo Chigi per un anno e le uniche cose tangibili che ha lasciato agli Italiani sono le sue tasse, gli esodati e l'allungamento dell'età pensionabile.

C'è stato poi un'altra tornata elettorale, il 24 e il 25 Febbraio del 2013. 

Dal voto, però, non è scaturita una maggioranza chiara per colpa di una legge elettorale giudicata in seguito incostituzionale.

Poi c'è stata una conseguente fase di confusione, in cui è stato rieletto dopo 7 anni lo stesso presidente della Repubblica ottantottenne.  

La strana alleanza Destra-Centro-Sinistra si è ricreata, concretizzandosi nella figura alta e magra di Enrico Letta.

Costui è un uomo molto educato, che riesce a polemizzare in maniera molto forbita e delicata. Nonostante avesse 46 anni al momento dell'insediamento, ha colpito tutti il suo modo di fare da bravo ragazzo. 

Non ha la fama di uno che si è fatto da solo, e dopo dichiarazioni di insediamento da sogno (legge elettorale nuova, abolizione del Senato e tutti gli scranni da senatore, riduzione della spesa pubblica e abbassamento delle tasse) non ha dato seguito a niente di quanto promesso.

Ebbene gli Italiani sono giunti a due anni e quattro mesi circa di governi di larghe intese.

Sono stati mesi lunghissimi. E' come se ce li fossimo fatti di galera, questi 28 mesi. 

Noi siamo disgustati da questa sospensione della piena democrazia, subendo le ingerenze della Germania, la cui presidentessa Merkel ha dato una spintarella per l'ascesa al potere di Monti.

Ci aspettavamo di veder ristabilita la normalità e di poter scegliere il nostro parlamentare barrando il suo nome. Volevamo inoltre votare un partito a cui fosse abbinato chiaramente un candidato premier.

Non è stato così: è subentrato Renzi, senza un motivo valido, solo per la smania di sedere lui sulla poltrona da Primo Ministro.

Forse farà buone cose, forse no. D'Alema trattò allo stesso modo Romano Prodi e la sua carriera ne risultò compromessa.

La scelta del leader fiorentino sa di vecchio, di Prima Repubblica. 

Ha richiami sgraditi ad esempio con la staffetta De Mita-Craxi ( di cui tanto si parlò ma che poi non ebbe compimento). Gli accordi di palazzo che troppo stanno prendendo piede in questa Italia malata.

Mentre mezza Europa soffre per scelte sbagliate dell'Eurocrazia, ci risvegliamo privi della nostra sovranità monetaria, con illustri sconosciuti dell'Ue che ogni giorno ci dicono cosa fare, minacciandoci.

I cittadini non possono scegliersi i propri rappresentanti, la politica è sempre più distante dai problemi delle persone comuni e Matteo il giovane che fa?  

Protrae la sospensione della vita democratica dando gomitate a destra e a manca, con la compiacenza dei Montiani, di esponenti del suo partito, di Forza Italia (limitatamente ad alcune riforme) e dell'Ncd di Alfano per il quale l'eventuale appoggio è solo una questione di poltrone.

Il suo atto di Ubris, il suo gesto arrogante di prendersi il potere con spregio dell'opinione degli elettori, approfittando di una Costituzione basata sulla centralità del parlamento e che gli consente di cambiare maggioranze e presidenti a piacimento. 

Questa vicenda rimarrà indelebile: è come una grave macchia che sbiadirà per sempre la sua immagine.

Andrea Russo
 

Risultati del nostro sondaggio: Letta bocciato

Alla domanda: "Siete soddisfatti del Governo Letta?" i lettori di questo blog si sono così espressi: "Sì" - 1 voto pari al 5,88%. "No": 17 voti pari al 94,12% . "In parte": 0 voti.