Nella foto: Togni va a festeggiare il goal in tribuna (Foto: Ansa)
Le lacrime di gioia di Eugenio Romulo Togni sono il simbolo dell'esplosione di gioia della Pescara calcistica, per una vittoria raggiunta letteralmente all'ultimo secondo. Con questi tre punti il Delfino esce per metà dalle sabbie mobili e si colloca al di fuori dalla lista delle tre ultime squadre che ricoprono i posti per la retrocessione.
Pochi minuti dopo un altro errore difensivo consegna il pallone agli attaccanti Catanesi, e dopo una serie di passaggi è Izco a cercare la conclusione: palla di poco fuori.
E' però ancora una fase di studio che termina al 23', quando Weiss, con un movimento che sta diventando ben noto ai suoi sostenitori, si accentra sulla trequarti partendo dalla sinistra, serve Celik che lascia partire in preciso rasoterra a cui Andujar non può opporsi: 1 a 0.
Gli Etnei ribattono al 36' con una azione coordinata in cui Barrientos, da fuori area, esplode un gran tiro che trafigge Mattia Perin.
1 a 1 e partita che diventa sempre più bella.
Nel secondo tempo si moltiplicano le emozioni e c'è un certo equilibrio in campo con continui capovolgimenti di fronte.
Dopo due conclusioni dalla distanza di Celik e una di Lodi, il Catania va in goal grazie a un pallone filtrante per Marchese, che defilato a sinistra, da pochi passi, insacca. L'arbitro però ha già fischiato un fuorigioco che non c'è, come dimostreranno in seguito anche le immagini televisive.
Un gran tiro di Bellusci, poi, costringe Perin a una deviazione al di sopra della traversa.
Nel finale, Capuano compie una percussione sulla destra e in scivolata mette al centro: raccoglie l'invito Caprari che tira, ma si trova sbarrato dall'estremo difensore Andujar che salva in risultato.
Sembra ormai che il match debba finire in parità, ma all'ultimo minuto di recupero il Pescara ottiene un calcio piazzato per una carica ai danni di Nielsen.
Il fallo è avvenuto ai limiti dell'area, e si incarica di batterlo Togni. Il brasiliano prende bene la mira, studia il piazzamento della barriera e del portiere, calcia e scavalca entrambi con un tiro ad effetto: palla nel sacco all'ultimo secondo di gioco, l'arbitro fischia direttamente la fine della gara.
Esplode la gioia della panchina abruzzese, e si riversano in campo il tecnico Bergodi, i compagni in panchina, i sanitari, lo staff tecnico, come se si trattasse della vittoria della Champions League. Una partita così bella però meritava un finale del genere, con la ciliegina delle lacrime di Togni. Si tratta di una reazione emotiva, per uno che era stato messo da parte dall'ex tecnico Stroppa e ora invece sta diventando una delle stelle della squadra; due anni fa si trovava in Prima Divisione, due tornei più giù.
Mervan Celik è stato il migliore in campo ed ha unito alla sua tecnica quella grinta che gli era mancata nelle precedenti prestazioni in biancazzurro (Foto: Ansa)
Il Delfino dimostra di poter fare una bella figura con le squadre di piccolo e medio cabotaggio, mentre continua a subire goleade dai clubs blasonati. Il nuovo tecnico Bergodi ha rispolverato Bjarnason, oltre al già citato Togni. Il migliore in campo però è stato Celik: oltre a segnare ha attaccato, ha aiutato la difesa e il centrocampo in fase di contenimento, ha recuperato palloni, ha corso come un ossesso e ha fatto a sportellate sulle fasce con i marcatori Catanesi.
Il Catania si è comunque confermato un cliente scomodo. E' un gruppo composto da tanti giocatori brevilinei, rapidi e tecnici e continuerà a dare soddisfazioni ai suoi tifosi in questo torneo.
Andrea Russo
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