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martedì 29 ottobre 2013
sabato 26 ottobre 2013
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Inviatemi un messaggio, o in calce a questo post, nella sezione commenti,o al mio indirizzo email indicato a lato.
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Reggina-Pescara 2-3
Il ritiro fa bene al Pescara: vince a Reggio e sfoggia un bel calcio
(Nella foto: Antonino Ragusa, attaccante e autore della terza rete del Pescara)
Il Pescara ritrova sè stesso, almeno per una notte. Nell'anticipo del campionato cadetto, due nobili decadute si affrontano in cerca di rivalsa.
Il Pescara ritrova sè stesso, almeno per una notte. Nell'anticipo del campionato cadetto, due nobili decadute si affrontano in cerca di rivalsa.
La Reggina offre una buona prova, ma il nuovo tecnico Castori è arrivato da pochi giorni e non può fare miracoli. Gli Abruzzesi invece offrono una gara molto generosa sul piano atletico e con un bellissimo secondo tempo si aggiudicano la posta in palio.
Eppure sono gli amaranto a passare per primi, dopo un avvio fatto di supremazia sterile degli ospiti.
Al 36' infatti, su un innocuo cross di Di Michele, Schiavi intercetta in malo modo e calcia verso la sua porta: 1-0 per i padroni di casa.
Marino negli spogliatoi probabilmente intuisce qual è il problema e lo spiega ai suoi. Se nel primo tempo infatti il Pescara effettua tanti passaggi in laterali proponendo un gioco prevedibile, nella seconda frazione verticalizza di più e inizia a far male.
Su un calcio d'angolo in avvio di ripresa Sbaffo devia la palla con un braccio alzato al centro dell'area.
Maniero calcia forte il rigore a sinistra e l'estremo difensore Benassi non ci arriva.
Passano cinque minuti e Politano, con un rasoterra verso l'angolino destro, porta in vantaggio i biancazzurri: 1-2.
Al 17'st Ragusa vince un contrasto aereo con Adejo, si aggiusta il pallone ed esplode un bolide che Benassi non può intercettare.
Nel finale Gerardi sigla il 2-3 di testa per una resa onorevole della Reggina.
Entrambe le squadre hanno dato l'impressione di poter facilmente scalare la classifica, nelle prossime partite.
Il Pescara, in particolare, si è ricompattato dopo 5 giorni di ritiro in un albergo della sua zona, fatto di tanto campo d'allenamento e di riposo notturno controllato.
giovedì 3 ottobre 2013
Piccola riflessione sul pregiudizio
(A sinistra: le "First aid kit")
Stamattina avevo un po' di tempo libero e mi sono messo a guardare il David Letterman Show per affinare il mio inglese.
Ho avuto modo di assistere, a fine trasmissione, alla splendida performance delle First aid kit che vi ho pubblicato nell'articolo precedente.
Il video della trasmissione era già disponibile su internet, visto che in Italia le puntate giungono con qualche giorno di ritardo rispetto agli Usa.
Ebbene, è stata una esibizione commovente, a mio avviso. Ora che ci penso, questo piccolo episodio di relax televisivo mi ha dato lo spunto per riflettere su come la mente umana è in grado di formarsi delle prime impressioni molto curiose su chi ci sta di fronte.
Vi confesso che ho determinati stereotipi sugli americani; probabilmente su molti aspetti della loro cultura faccio anche centro. E' chiaro che però si tratta di una visione riduttiva; non sono mai stato negli States, anche se mi piacerebbe, e il massimo sarebbe avere una guida che mi facesse fare il giro in lungo e in largo, non tralasciando Disneyland. Pare che Nikita Krushiov, quando visitò l'America, volesse andare proprio lì, ma glielo vietarono all'ultimo momento, temendo che qualche pupazzo vestito da Paperino gli giocasse un brutto scherzo.
Tornando alla prestazione canora delle due ragazze svedesi, vi ricostruisco la sequenza dei fatti, per farvi capire come cinque minuti in ciabatte di fronte alla tv possano avere qualcosa di spettacolare.
Le belle giovinette entrano, ben agghindate, riuscendo a dimostrare due o tre anni in più grazie al trucco.
Iniziano a cantare, anzi comincia solo la brunetta, con la chitarra in mano, mentre l'altra con una mano sola suona la tastiera.
-Accidenti, che voce. Beh gli americani sono tanti, hanno tante cantanti del genere. E che stile country - proseguo nella mia riflessione,
-Un modo di cantare vecchio stile, arcaico, come ai tempi degli antichi pionieri. Beh queste due devono essere sicuramente americane. Due classiche americane di campagna, dove nascono mangiando pane e ballate. Forse sono di Nashville, la capitale della musica campagnola -
Dopo il primo minuto penso:
- Mah, queste sono due ragazzine americane, gli americani non fanno nulla di genuino. Secondo me la canzone gliel'hanno scritta i discografici, e siccome sono carine le mettono in prima fila in tv.
Poi mi soffermo sul fatto che entrambe hanno una voce notevole e mi dico: - Beh se hanno queste doti vocali forse sono artiste e se le scrivono anche da sole, le canzoni.
-Queste sono due artistoidi selvatiche americane- azzardo cambiando direzione
- Quel genere di ragazze che scappano di casa a 18 anni, e fanno uso di stupefacenti. Mangiano pesante e usano la droga per comporre meglio, già -
Poi vado su internet, e siccome mi erano sfuggite le parole all'inizio della canzone dove si parla di Stoccolma, scopro finalmente che sono entrambe svedesi.
Allora il mio metro di valutazione cambia:
- Beh le Svedesi sono donne emancipate. Non mi stupisce che facciano già concerti in tutto il mondo e si scrivano le canzoni da sole.
Ma no, non sono drogate. Gli svedesi sono tutti d'un pezzo, tranquilli e un po' provinciali. E ci sono tante cantanti nordiche come loro, da Lene Marlin a Likke Li.
Cantano sempre in inglese, come se gli americani avessero influenzato il Nord Europa ancora più della mia stessa Italia. E come parlano bene l'inglese! -
Vedete dunque come basta un particolare per cambiare totalmente il metro di giudizio e passare da uno stereotipo all'altro.
Me ne sono reso conto e considero quanto sia importante non fermarsi dalle apparenze.
Siamo tutti come le cipolle, dopo il primo strato ce n'è un altro e un altro ancora.
In fondo è meglio non saperla lunga, non essere il saggio della comitiva che dice: "Visto che era come dico io?
Innanzitutto perchè anche le persone così sbagliano qualche volta, e si espongono più degli altri a qualche piccola figuraccia.
E poi è meglio essere un po' ingenui e curiosi: il mondo ci apparirà sempre nuovo, mentre ridurlo troppo ad una razionale e cruda verità non ci farà tanto bene.
Stamattina avevo un po' di tempo libero e mi sono messo a guardare il David Letterman Show per affinare il mio inglese.
Ho avuto modo di assistere, a fine trasmissione, alla splendida performance delle First aid kit che vi ho pubblicato nell'articolo precedente.
Il video della trasmissione era già disponibile su internet, visto che in Italia le puntate giungono con qualche giorno di ritardo rispetto agli Usa.
Ebbene, è stata una esibizione commovente, a mio avviso. Ora che ci penso, questo piccolo episodio di relax televisivo mi ha dato lo spunto per riflettere su come la mente umana è in grado di formarsi delle prime impressioni molto curiose su chi ci sta di fronte.
Vi confesso che ho determinati stereotipi sugli americani; probabilmente su molti aspetti della loro cultura faccio anche centro. E' chiaro che però si tratta di una visione riduttiva; non sono mai stato negli States, anche se mi piacerebbe, e il massimo sarebbe avere una guida che mi facesse fare il giro in lungo e in largo, non tralasciando Disneyland. Pare che Nikita Krushiov, quando visitò l'America, volesse andare proprio lì, ma glielo vietarono all'ultimo momento, temendo che qualche pupazzo vestito da Paperino gli giocasse un brutto scherzo.
Tornando alla prestazione canora delle due ragazze svedesi, vi ricostruisco la sequenza dei fatti, per farvi capire come cinque minuti in ciabatte di fronte alla tv possano avere qualcosa di spettacolare.
Le belle giovinette entrano, ben agghindate, riuscendo a dimostrare due o tre anni in più grazie al trucco.
Iniziano a cantare, anzi comincia solo la brunetta, con la chitarra in mano, mentre l'altra con una mano sola suona la tastiera.
-Accidenti, che voce. Beh gli americani sono tanti, hanno tante cantanti del genere. E che stile country - proseguo nella mia riflessione,
-Un modo di cantare vecchio stile, arcaico, come ai tempi degli antichi pionieri. Beh queste due devono essere sicuramente americane. Due classiche americane di campagna, dove nascono mangiando pane e ballate. Forse sono di Nashville, la capitale della musica campagnola -
Dopo il primo minuto penso:
- Mah, queste sono due ragazzine americane, gli americani non fanno nulla di genuino. Secondo me la canzone gliel'hanno scritta i discografici, e siccome sono carine le mettono in prima fila in tv.
Poi mi soffermo sul fatto che entrambe hanno una voce notevole e mi dico: - Beh se hanno queste doti vocali forse sono artiste e se le scrivono anche da sole, le canzoni.
-Queste sono due artistoidi selvatiche americane- azzardo cambiando direzione
- Quel genere di ragazze che scappano di casa a 18 anni, e fanno uso di stupefacenti. Mangiano pesante e usano la droga per comporre meglio, già -
Poi vado su internet, e siccome mi erano sfuggite le parole all'inizio della canzone dove si parla di Stoccolma, scopro finalmente che sono entrambe svedesi.
Allora il mio metro di valutazione cambia:
- Beh le Svedesi sono donne emancipate. Non mi stupisce che facciano già concerti in tutto il mondo e si scrivano le canzoni da sole.
Ma no, non sono drogate. Gli svedesi sono tutti d'un pezzo, tranquilli e un po' provinciali. E ci sono tante cantanti nordiche come loro, da Lene Marlin a Likke Li.
Cantano sempre in inglese, come se gli americani avessero influenzato il Nord Europa ancora più della mia stessa Italia. E come parlano bene l'inglese! -
Vedete dunque come basta un particolare per cambiare totalmente il metro di giudizio e passare da uno stereotipo all'altro.
Me ne sono reso conto e considero quanto sia importante non fermarsi dalle apparenze.
Siamo tutti come le cipolle, dopo il primo strato ce n'è un altro e un altro ancora.
In fondo è meglio non saperla lunga, non essere il saggio della comitiva che dice: "Visto che era come dico io?
Innanzitutto perchè anche le persone così sbagliano qualche volta, e si espongono più degli altri a qualche piccola figuraccia.
E poi è meglio essere un po' ingenui e curiosi: il mondo ci apparirà sempre nuovo, mentre ridurlo troppo ad una razionale e cruda verità non ci farà tanto bene.
First aid Kit - Emmylou
Le ho ascoltate pochi minuti fa al David Letterman Show. Sono un duo svedese, hanno solo 23 anni.
First aid kit (il nome vuol dire: equipaggiamento per il primo soccorso) sono un duo country con alle spalle già due dischi e concerti in tutto il mondo.
Voce cristallina e sonorità d'altri tempi. Un tuffo al cuore.
In calce al video vi ho messo anche il testo integrale della canzone Emmylou e la traduzione in italiano.
Oh the bitter winds are comin' in, And I’m already missin' the summer.
Stockholm's cold but I’ve been told I was born to endure this kind of weather.
When it’s you I find like a ghost in my mind, I am defeated and I gladly wear the crown.
I’ll be your Emmylou and I’ll be your June If you’ll be my Gram and my Johnny too. No, I’m not askin' much of you Just sing little darlin', sing with me.
So much I know, that things just don’t grow If you don’t bless them with your patience.
And I’ve been there before, I held up the door For every stranger with a promise.
But I’m holdin' back, That’s the strength that I lack, Every mornin' keeps returnin' at my window.
And it brings me to you, When I won't just pass through, But I’m not askin' for a storm.
I’ll be your Emmylou and I’ll be your June If you’ll be my Gram and my Johnny too. No, I’m not askin' much of you, Just sing little darlin', sing with me.
And yes, I might have lied to you, You wouldn’t benefit from knowing the truth. I was frightened but I held fast, I need you now at long last.
I’ll be your Emmylou and I’ll be your June If you'll be my Gram and my Johnny too. No, I’m not askin' much of you, Just sing little darlin', sing with me. Just sing little darlin' sing with me (2 volte)
Traduzione
Oh gli amari venti già stanno arrivando, e mi sta già mancando l'estate
Stoccolma è fredda ma mi hanno detto che io sono nata per resistere a questo clima
Quando trovo te come un fantasma nella mia mente sono sconfitta e porto la corona volentieri
Sarò la tua Emmylou e sarò il tuo Giugno se tu sarai il mio Gram e il mio Johnny. No, non ti sto chiedendo molto, caro, canta solo un po', canta con me,
so bene che le cose non crescono bene se non le benedici con la tua pazienza
ci sono già passata, e ho tenuto aperta la porta per ogni estraneo con una promessa
ma sto tornando sui miei passi, è la forza che mi manca, ogni giorno ritorna alla mia finestra, e mi porta da te, quando non sarò di passaggio, ma non chiedo una tempesta
Sarò la tua Emmylou e sarò il tuo Giugno se tu sarai il mio Gram e il mio Johnny. No, non ti sto chiedendo molto, caro, canta solo un po', canta con me,
e sì, ti ho mentito, non ti ha fatto bene sapere la verità, avevo paura ma ho tenuto duro la presa, ho bisogno di te a lungo termine
Sarò la tua Emmylou e sarò il tuo Giugno se tu sarai il mio Gram e il mio Johnny. No, non ti sto chiedendo molto, caro, canta solo un po', canta con me (2 volte)
In calce al video vi ho messo anche il testo integrale della canzone Emmylou e la traduzione in italiano.
Oh the bitter winds are comin' in, And I’m already missin' the summer.
Stockholm's cold but I’ve been told I was born to endure this kind of weather.
When it’s you I find like a ghost in my mind, I am defeated and I gladly wear the crown.
I’ll be your Emmylou and I’ll be your June If you’ll be my Gram and my Johnny too. No, I’m not askin' much of you Just sing little darlin', sing with me.
So much I know, that things just don’t grow If you don’t bless them with your patience.
And I’ve been there before, I held up the door For every stranger with a promise.
But I’m holdin' back, That’s the strength that I lack, Every mornin' keeps returnin' at my window.
And it brings me to you, When I won't just pass through, But I’m not askin' for a storm.
I’ll be your Emmylou and I’ll be your June If you’ll be my Gram and my Johnny too. No, I’m not askin' much of you, Just sing little darlin', sing with me.
And yes, I might have lied to you, You wouldn’t benefit from knowing the truth. I was frightened but I held fast, I need you now at long last.
I’ll be your Emmylou and I’ll be your June If you'll be my Gram and my Johnny too. No, I’m not askin' much of you, Just sing little darlin', sing with me. Just sing little darlin' sing with me (2 volte)
Traduzione
Oh gli amari venti già stanno arrivando, e mi sta già mancando l'estate
Stoccolma è fredda ma mi hanno detto che io sono nata per resistere a questo clima
Quando trovo te come un fantasma nella mia mente sono sconfitta e porto la corona volentieri
Sarò la tua Emmylou e sarò il tuo Giugno se tu sarai il mio Gram e il mio Johnny. No, non ti sto chiedendo molto, caro, canta solo un po', canta con me,
so bene che le cose non crescono bene se non le benedici con la tua pazienza
ci sono già passata, e ho tenuto aperta la porta per ogni estraneo con una promessa
ma sto tornando sui miei passi, è la forza che mi manca, ogni giorno ritorna alla mia finestra, e mi porta da te, quando non sarò di passaggio, ma non chiedo una tempesta
Sarò la tua Emmylou e sarò il tuo Giugno se tu sarai il mio Gram e il mio Johnny. No, non ti sto chiedendo molto, caro, canta solo un po', canta con me,
e sì, ti ho mentito, non ti ha fatto bene sapere la verità, avevo paura ma ho tenuto duro la presa, ho bisogno di te a lungo termine
Sarò la tua Emmylou e sarò il tuo Giugno se tu sarai il mio Gram e il mio Johnny. No, non ti sto chiedendo molto, caro, canta solo un po', canta con me (2 volte)
mercoledì 2 ottobre 2013
Come ti distruggo il centrodestra
(Nell'immagine: Bruto e Cassio disegnati da Alex Miozzi)
Eccoci qui, alla resa dei conti: oggi si voterà la fiducia prima al Senato e poi alla Camera per Enrico Letta. I numeri sono discordanti, perchè nel Pdl c'è una fronda che vuole tornare alle urne (maggioritaria) e un'altra che, contravvenendo a quanto ha disposto il leader Silvio Berlusconi, appoggerà il Presidente del Consiglio.
La vera notizia è il fatto che per la prima volta c'è stata una spaccatura importante nelle fila Berlusconiane, ovvero tra i reduci della vecchia Forza Italia.
Il vecchio capo della destra liberale italiana non è certo esente da colpe, in questo processo di continuo frazionamento che non nasce oggi.
Fini e Casini possono piacere e non piacere, hanno i loro pro e contro. Quando si sta all'interno della maggioranza, però, non sempre il partito che ha più voti sceglie, in caso di vittoria, il nuovo Premier.
Se guardiamo indietro alla nostra storia Repubblicana, scopriamo che con una minoranza di voti abbiamo avuto come presidenti Craxi e Spadolini.
La politica (Machiavelli ce lo insegna) è l'arte del compromesso; esso è necessario, soprattutto in un sistema semi-proporzionale come il nostro, dove le forze in campo tendono a frammentarsi.
Berlusconi è stato presidente per tre volte: se nella seconda e nella terza occasione avesse lasciato il timone a Fini e a Casini avremmo un centrodestra ancora unito. La Lega avrebbe potuto storcere il naso, è vero, ma se ne sarebbe fatta una ragione. Essa è ben cosciente di essere un partito separatista che mai potrebbe avere un Presidente del consiglio (se non forse con il 51% dei voti, cosa alquanto improbabile).
Oggi dunque avremmo un centrodestra forte con quattro partiti importanti a sostenerlo.
Una delle altre sciocchezze di cui lo stesso Berlusconi si è reso conto è stata creare il Pdl, ovvero cercare l'unificazione dei partiti con un meccanismo di voto non maggioritario.
La fusione avrebbe avuto senso in un sistema di stampo anglosassone, come in Inghilterra o negli Stati Uniti. Qui in Italia ha creato solo grossi danni.
Berlusconi non vuole mai mollare, è leader del centrodestra da vent'anni ma non accetta di farsi da parte. Avrebbe potuto mandare avanti un altro esponente del suo schieramento e limitarsi a fare il segretario di partito, muovendo le fila dalle retrovie, magari.
No, invece. Il tycoon milanese è un tipo testardo, il che può essere a volte un pregio ma in altri casi un grave difetto.
Eccoci giunti ad un altro crack: una scissione pesante, da parte del suo stesso delfino Alfano e del suo ex vice di partito Cicchitto. Si aggiungono all'allegra brigata dei dissidenti Beatrice Lorenzin e Lupi, oltre a un numero imprecisato di parlamentari.
Secondo le fonti vicine a Berlusconi i dissidenti del Pdl sarebbero solo 12, mentre dagli ambienti filogovernativi circola la voce che vi sarebbe una quarantina di scissionisti pronti a creare un nuovo Pdl con l'appoggio degli ambienti europei e che estrometterebbe dal gruppo dei Popolari Europei la fronda Berlusconiana.
La divisione dello schieramento di centrodestra rischia di nuocere non solo ai suoi elettori, ma a tutta l'Italia, perchè crea una spaccatura ulteriore nell'intera politica del Belpaese.
Alle urne, specialmente con la legge elettorale vigente, si prospetta un ulteriore tutti contro tutti, senza che qualcuno prevalga.
Un ultimo pensiero va all'atteggiamento ipocrita dei novelli Bruto e Cassio, ovvero Cicchitto e Lupi.
Ieri si sono affrettati a mostrarsi nei salotti televisivi (e quando mai perderebbero l'occasione per fare quattro chiacchiere di fronte alle telecamere).
Entrambi hanno dato questa versione dei fatti: "Noi rimaniamo fedeli a Silvio Berlusconi, e proprio perchè lo siamo vogliamo evitare che faccia una sciocchezza, quindi gli disobbediamo e decidiamo al posto suo".
E' un po' come se qualcuno ti accoltella alle spalle e poi ti dice: "Lo faccio per il tuo bene". Ricorda anche quelle scuse di circostanza del fidanzato\a che rompe con il partner ed elenca le solite frasi fatte: "Ti lascio perchè ti voglio troppo bene - perchè non mi meriti - perchè io non posso darti quello che tu vuoi".
Abbiano il coraggio una volta tanto di dire: "Silvio ci aveva scocciati. Voleva comandare sempre lui e abbiamo formato un gruppo per conto nostro". Non ci vuole molto.
Intanto gli Italiani attendono risposte dalla politica.
Letta verrà riconfermato? Finora non ha fatto niente di importante e l'Italia va sempre più a rotoli. Ci sarà una inversione di tendenza da parte sua, in caso di fiducia rinnovata?
martedì 1 ottobre 2013
Cesena-Pescara 1-1.
(A sinistra: Matteo Politano, nazionale under 21 e autore di un goal "alla Maradona")
Pazzo Pescara: va sotto di un goal in 10 uomini, poi Politano si esalta.
Il Delfino può guardare il suo bicchiere mezzo pieno, dopo essere uscito indenne al Manuzzi in inferiorità numerica.
L'1 a 1 finale è giusto, visto che nessuna delle due squadre ha prevalso sul piano del gioco.
I primi 60 minuti sono stati piuttosto noiosi, con le compagini ben coperte che hanno tentato dei tiri dalla distanza.
A metà del primo tempo si contano solo due conclusioni degne di nota: quella di Rizzo, mal riuscita, e quella di Nadarevic, che ha sfiorato il goal pochi minuti dopo, al 31'.
Cutolo centra la porta su punizione al 35', ma il portiere cesenate Campagnolo respinge coi pugni.
Due minuti più tardi ancora Nadarevic spedisce il pallone a un passo dal palo destro difeso da Pigliacelli, che sostituisce Pelizzoli infortunatosi durante l'allenamento di rifinitura.
Il Pescara corre molto ed esercita una manovra sterile, ma nel secondo tempo la musica cambia: il pacchetto arretrato ospite, che appare già stanco, scioglie i catenacci ai gladiatori avversari.
Gli attaccanti bianconeri sono liberi di fare quello che vogliono, le marcature saltano. Non ne approfittano molto, però. Finalmente, al 10' del secondo tempo, Pigliacelli è costretto a carambolare su D'Alessandro. Rigore per il Cesena e portiere abruzzese espulso.
Entra Belardi che blocca la conclusione dal dischetto di Granoche e i tifosi lo ringraziano di cuore. Il bomber di casa tira forte e in modo non angolato, ma il portiere comunque è bravo a bloccare il bolide e a non fornire l'occasione agli avversari per una ribattuta.
Il Cesena passa lo stesso: De Feudis batte una punizione e lancia a Tabanelli sulla destra, che appoggia al volo al centro di piatto per Granoche; il bomber bianconero mette facilmente nel sacco a un passo dalla porta. Dormita generale della difesa biancazzurra: ben tre giocatori del Cesena erano liberi in area.
Nel Pescara entrano Padovan e Politano che cambiano il volto della partita, dando vita a 10 minuti folli.
Il Delfino, che era costretto alle corde come un pugile suonato, ora attacca e giunge al pareggio.
Politano, infatti, dalla sinistra scocca un tiro incredibile: parabola a spiovente col sinistro, la palla ruota in area al contrario e disegna una deliziosa traiettoria che scavalca Campagnolo e si insacca sull'angolo opposto.
Non contento, il Pescara conclude in avanti, complici i 5 minuti di recupero concessi dall'arbitro Maurizio Ciampi di Benevento.
Termina 1 a 1, e il Pescara può essere contento: sta uscendo lentamente dalla crisi di risultati che lo riguardava, anche se il gioco non è proprio per palati fini. Del resto anche il Cesena, che va comunque forte in campionato, non ha espresso un calcio migliore in questa occasione.
Sabato prossimo il Pescara riceverà lo Spezia dell'ex Stroppa, mentre il Cesena giocherà ancora in casa col Siena.
Pazzo Pescara: va sotto di un goal in 10 uomini, poi Politano si esalta.
Il Delfino può guardare il suo bicchiere mezzo pieno, dopo essere uscito indenne al Manuzzi in inferiorità numerica.
L'1 a 1 finale è giusto, visto che nessuna delle due squadre ha prevalso sul piano del gioco.
I primi 60 minuti sono stati piuttosto noiosi, con le compagini ben coperte che hanno tentato dei tiri dalla distanza.
A metà del primo tempo si contano solo due conclusioni degne di nota: quella di Rizzo, mal riuscita, e quella di Nadarevic, che ha sfiorato il goal pochi minuti dopo, al 31'.
Cutolo centra la porta su punizione al 35', ma il portiere cesenate Campagnolo respinge coi pugni.
Due minuti più tardi ancora Nadarevic spedisce il pallone a un passo dal palo destro difeso da Pigliacelli, che sostituisce Pelizzoli infortunatosi durante l'allenamento di rifinitura.
Il Pescara corre molto ed esercita una manovra sterile, ma nel secondo tempo la musica cambia: il pacchetto arretrato ospite, che appare già stanco, scioglie i catenacci ai gladiatori avversari.
Gli attaccanti bianconeri sono liberi di fare quello che vogliono, le marcature saltano. Non ne approfittano molto, però. Finalmente, al 10' del secondo tempo, Pigliacelli è costretto a carambolare su D'Alessandro. Rigore per il Cesena e portiere abruzzese espulso.
Entra Belardi che blocca la conclusione dal dischetto di Granoche e i tifosi lo ringraziano di cuore. Il bomber di casa tira forte e in modo non angolato, ma il portiere comunque è bravo a bloccare il bolide e a non fornire l'occasione agli avversari per una ribattuta.
Il Cesena passa lo stesso: De Feudis batte una punizione e lancia a Tabanelli sulla destra, che appoggia al volo al centro di piatto per Granoche; il bomber bianconero mette facilmente nel sacco a un passo dalla porta. Dormita generale della difesa biancazzurra: ben tre giocatori del Cesena erano liberi in area.
Nel Pescara entrano Padovan e Politano che cambiano il volto della partita, dando vita a 10 minuti folli.
Il Delfino, che era costretto alle corde come un pugile suonato, ora attacca e giunge al pareggio.
Politano, infatti, dalla sinistra scocca un tiro incredibile: parabola a spiovente col sinistro, la palla ruota in area al contrario e disegna una deliziosa traiettoria che scavalca Campagnolo e si insacca sull'angolo opposto.
Non contento, il Pescara conclude in avanti, complici i 5 minuti di recupero concessi dall'arbitro Maurizio Ciampi di Benevento.
Termina 1 a 1, e il Pescara può essere contento: sta uscendo lentamente dalla crisi di risultati che lo riguardava, anche se il gioco non è proprio per palati fini. Del resto anche il Cesena, che va comunque forte in campionato, non ha espresso un calcio migliore in questa occasione.
Sabato prossimo il Pescara riceverà lo Spezia dell'ex Stroppa, mentre il Cesena giocherà ancora in casa col Siena.
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