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In questa epoca di salto di qualità del dispotismo e della propaganda filogovernativa, con limitazioni della libertà spacciate per protezione dei cittadini, non è rimasta inosservata, per chi non ha voluto chiudere gli occhi, la ostracizzazione di illustri uomini di scienza non allineati.
Sucharit Bhakdi è uno di questi. Non ci interessano in questa sede le sue idee politiche. Non mi soffermerò oggi sulle continue e farsesche contraddizioni del governo Italiano e di quello Tedesco in termini di pandemia. Esse sono evidenti e solo chi non vuole vedere non vede.
Sucharit Bhakdi era fino a due anni fa uno dei migliori microbiologi del mondo. Pluripremiato. Acclamato. Con pubblicazioni alle spalle. Con cattedre universitarie ricoperte in vari paesi.
Ha però parlato di Covid 19. Lo ha fatto in maniera non allineata. I giornalisti si sono messi l'elmetto. Alcuni social delle multinazionali hanno fatto lo stesso. La politica gli ha voltato le spalle.
Guai a criticare le restrizioni in corso. Guai a mettere in dubbio la bontà dei vaccini. Guai a dire che l'immunizzazione naturale è più robusta e duratura.
La scienza dovrebbe essere dibattito, apertura mentale, scambio di punti di vista diversi, prove empiriche, prontezza a mettere in discussione le proprie certezze di fronte alle evidenze.
Non esiste scienza senza libertà di pensiero. Ne sapevano qualcosa Galileo Galilei e Giordano Bruno.
Secondo Wikipedia, Sucharit Bhakdi ha diffuso fake news:
Bhakdi's claims, in particular in his YouTube videos and in the book Corona Fehlalarm?, have been extensively fact-checked and found to be variously unsubstantiated, misleading, or false.[39][40]
" Le affermazioni di Bhakdi, in particolare nei suoi video su YouTube e nel libro Corona Fehlalarm?, sono state ampiamente verificate e risultate essere variamente infondate, fuorvianti o false.[39][40]
In Germania, l'attività di fact-checking ha incluso articoli presso ZDF,[26] i fact-checker indipendenti austriaci Minikama [de],[28][41] dpa,[42] SWR3[43] e il correttivo non profit tedesco. org.[29""
In parole povere, le parole di Bhakdi sono state confutate da chi? Da giornalisti quando andava bene, da persone senza qualifiche in altri casi, semplicemente perchè parte di associazioni No profit.
Ma come, non rivendicavano, i filogovernativi, di affidarsi alla scienza? Cosa conta di più: gli studi di decenni fatti da un microbiologo, tra l'altro di fama, o le confutazioni dei giornalisti e dei no profit?
Chiudo con i premi ricevuti da Bhakdi, prima che divenisse il nemico pubblico numero uno:
2001 Aronson Prize for „wegweisende Arbeiten auf dem Gebiet des Komplementsystems und bakterieller Toxine“ tr. "pioneering work in the field of the complement system and bacterial toxins"[62][63]
Il Notiziario si contraddice riportando 4000 presenze No Green Pass, poi 3000, ma in realtà sono molte di più.
I giornalisti della Rai sono precisissimi nell'andare in onda col nodo della cravatta ben allacciato, col colletto ben inamidato e coi capelli ammantati di gel al punto giusto.
Il discorso cambia un po' quando si tratta di dare le notizie.
Per quanto riguarda le manifestazioni antigovernative, i conti sono fatti al ribasso, almeno così sembra.
Al minuto 6:38 del TG1 delle 20:00 va in onda un capolavoro di sciatteria giornalistica. Il conduttore Alessio Zucchini annuncia il servizio parlando di 4000 manifestanti al Circo Massimo, ma l'inviato Giuseppe Lavenia parla di 3000 "ad applaudire ai proclami del No Vax".
Nel servizio l'inquadratura più ampia sulla folla è di uno spicchio di piazza antistante il palco.
Altre immagini di media online che hanno documentato l'evento per ore in diretta ci danno un'altra realtà.
Ecco questa edizione capolavoro nel suo formato integrale, in cui le vedute del governo trovano una fulgida rappresentazione pedissequa e diligente:
Qui invece osservate una foto scattata durante la serata, scattata dal palco, ovvero dall'angolatura più giusta per documentare la partecipazione:
Ecco poi una diretta del media Sputnik:
E' questione di algebra, al massimo di geometria. Il Circo Massimo ha una superficie di 85000 metri quadri. Se la folla occupa una buona parte di esso, come possono esserci solo 3000 o 4000 persone?
A ciò si aggiunga che tale fossato, vestigia di uno stadio romano, si trova nel pieno centro di Roma e da esso si può entrare e uscire quando si vuole.
Bisogna quindi tenere conto non solo del colpo d'occhio dato dalla folla, ma del fatto che probabilmente c'è stato un ricambio parziale di persone tra coloro che sono arrivati ad inizio della manifestazione per andare via prima della fine ed altri giunti dopo.
Per questa ragione dunque il numero dei presenti è stato sicuramente maggiore di quello fotografabile in un dato momento della protesta.
Ecco un sito chiaramente filoistituzionale, ovvero il classico caso in cui al debunker "piace vincere facile"
Nella foto: Luciana Lamorgese, Ministro degli Affari Interni
La strada per la verità è tortuosa. Qualche saggio diceva: "La linea retta è per chi ha fretta". Ogni tanto c'è però il tipetto brillante che ha in tasca la verità, dribblando con tre passaggi e palla lunga anni di accesi dibattiti tra esperti che si confrontano con studi metodici e approfonditi.
Volete trovare soluzioni a quesiti annosi e difficili? Non rimanete col sano germe del dubbio, non perdete tempo ad ascoltare e a leggere gli esperti per mesi e anni.
Adesso c'è Bufale.net che vi dice la verità, così avrete il cuore rinfrancato e avrete tempo per i vostri impegni privati.
Probabilmente gli autori di questo ameno sito web non hanno mai incontrato o conosciuto di persona Matteo Renzi. Di sicuro possono essere i suoi "pin up boys", ovverosia i ragazzi immagine di colui che invocava un ente contro le fake news per riortopedizzare i pensieri del popolo alla versione delle istituzioni. Bufale.net ignora o finge di ignorare che i grandi giornali sono tutti collegati al potere.
É come se la verità fosse racchiusa in un semplice manualetto di istruzioni. Basta seguire i punti numerati col disegnino ed il gioco è fatto vero?
Innanzitutto fa acqua la premessa fondante di questo portale: tra le informazioni, gli autori specificano di affidarsi alla stampa ufficiale e ai siti istituzionali. Solo in seconda battuta si cerca altro ancora per stabilire come stanno le cose. Peccato che il sito non riporti una registrazione al tribunale come testata.
Morale della favola: fidatevi di noi, che non siamo una testata, ma che confidiamo che la verità vada trovata nella stampa ufficiale e nelle istituzioni. In parole povere, vogliamo un marchio di certificazione per trovare le nostre conclusioni, ma noi stessi, per esercitare tale mestiere non abbiamo nessuna ratifica.
Notiamo che "i nostri" sono molto attivi nello smascherare informazioni poco corrette su video e immagini diffuse in rete da anonimi. Questo non è affatto male.
Quando però si tratta di riservare lo stesso trattamento ai potenti e a chi è a loro vicino non riscontriamo la stessa veemenza, almeno su alcuni temi.
Notiamo una certa vicinanza a Roberto Burioni e qualche difesa d'ufficio. Costui a inizio 2020 disse che il virus in Italia non circolava e non c'era da temere. Uno con i suoi studi avrebbe potuto facilmente prevedere l'evoluzione pandemica, almeno in parte o quantomeno essere piú dubitativo.
Bufale.net tace in merito.
Quando Burioni un anno fa scriveva e parlava a favore dei tamponi, invocandoli anche come mezzo per tracciare e combattere il virus e oggi poi dice l'opposto, Bufale.net ha taciuto.
Quando un conduttore televisivo di Sky ha affermato che le decine di migliaia di persone presenti al recente Gp di Formula 1 del Messico erano tutte col green pass e che in Messico ci sono il 99% di vaccinati, Bufale.net ha taciuto.
Repubblica.it in un articolo ha titolato "C'è la prova: il clima più caldo ha innescato la pandemia da Covid19 in Cina"
É un articolo un tantino incauto, visto che la comunitá scientifica non è giunta assolutamente a una soluzione univoca al quesito. Bufale.net ha taciuto.
Il Ministro degli Interni Luciana Lamorgese, un mese fa circa, riferendo in parlamento si è espressa riguardo a uno dei poliziotti infiltrati durante l'assalto alla CGIL.
Ha dichiarato che l'agente in borghese stava controllando "il movimento ondulatorio del mezzo", scatenando l'ilarità di molti Italiani. Bufale.net anche in questo caso è rimasto silente.
Alcune cause farmaceutiche hanno garantito sul vaccino con oltre il 90% di protezione dal virus.
Le evidenze hanno indicato l'opposto: basta leggere i dati dell' Istituto Superiore Sanitá sui decessi da covid tra gli anziani vaccinati.
Ci sono le dichiarazioni di un dirigente sanitario dell'ospedale GZA di Antwerp in Belgio Kristiaan Deckers, il quale attesta che una buona parte dei ricoverati è vaccinato. Il Resto del Carlino riporta che il 40% dei ricoverati nelle Marche é
Il caso dei contagi tra vaccinati Provincetown è diventato questione nazionale negli Stati Uniti ed è stato riportato anche dal programma Rai Report, invece.
Su tutti i casi di cui sopra Bufale.net ha taciuto o si è distratto.
Quando ancora oggi in molti negano che con l'Euro i prezzi raddoppiarono tra il 2001 e il 2002, Bufale.net tuttora risulta "Non pervenuto" come la temperatura di Bolzano nei notiziari anni '80.
Guardate ora questa immagine: cosa comunica secondo voi?
Invece, Bufale.net si spende in una difesa dell'Aifa con argomentazioni assolutamente non calzanti con l'argomento un questione, per sostenere che no, il manifesto non invita alla sperimentazione dei farmaci sui bambini.
Quando un disgustoso manifesto della Duchenne Parent Project, che intrattiene rapporti con la Pfizer, ha fornito un paradosso in cui i discriminati discriminano altre persone,
è sopraggiunta un'altra difesa d'ufficio, con argomentazioni incomprensibili:
Insomma, Bufale.net non solo tace o è distratto quando i potenti vengono smentiti, ma vieppiù produce accorate difese volte a dimostrare, come negli ultimi due esempi, che 2+2 fa cinque, per usare una metafora.
Potrei andare avanti per ore.
Sarebbe bello avere lo "splendido" della situazione, che entra nel locale, abbronzato e bello come il sole e che vestito col giubbotto di Arthur Fonzarelli e contornato da ragazze, annuncia vittorioso:
"Ragazzi venite qui, le ho io le risposte" (come se esibisse i biglietti per la prossima finale di Coppa dei Campioni da distribuire agli amici).
Sarebbe bello, troppo bello. L'anello al naso ce lo siamo tolti da tempo però e i vestiti di pelli malconce li abbiamo messi in soffitta. Ci provino con uno più ingenuo, ma con noi no, grazie.
Viviamo in uno strano periodo storico. E' l'era dove per indignarsi bisogna schierarsi dalla parte giusta, quella che certe elite e certi gruppi di potere vogliono.
Appena "sgarri", sei bollato implacabilmente.
Dunque, se qualcuno fa un richiamo alle discriminazioni subite dalle minoranze Ebraiche per denunciare l'apartheid odierna, è doveroso mostrarsi contriti.
Se però una associazione che si chiama Duchenne Parent Project,che ha stretti legami con Pfizer, utilizza dei portatori di handicap per offendere chi è contro il governo, l'obbligo vaccinale e il green pass, questo va bene per chi mangia caviale.
Non c'è scandalo e le pagine dei giornali non si riempiono alla stessa maniera.
A fine Ottobre un gruppo di manifestanti anti green pass, a Novara, si è vestito come dei deportati per sottolineare una analogia tra le forme di discriminazione dell'epoca e quelle odierne.
Ovviamente, la forzatura c'è. Ci sono enormi differenze in termini di gravità tra le due realtà a confronto.
Eppure una base di verità coesiste altrettanto. E' chiaro che i No Green pass non sono stati deportati e condotti nelle camere a gas.
E' altrettanto vero però che prima della deportazione e dell'escalation di barbarie e di follia della guerra e del nazifascismo ci fu un inizio. Questo punto di partenza fu segnato da forme di discriminazioni gravi e simili a quelle odierne.
Al pari dei No Green Pass, agli Ebrei fu inizialmente vietato il diritto al lavoro e all'accesso a numerosi luoghi e servizi.
Il giochetto di quella parte politica che si indigna è chiaro: massimizzare la bravata demenziale di quattro gatti a Novara e ignorare quanto stanno patendo gli Italiani negli ultimi anni.
I governi che gli "Indignados" dell'ultimo decennio hanno supportato coprendo ogni malefatta, hanno creato milioni di nuovi poveri.
Hanno fatto carta straccia della Costituzione. Hanno violato le libertà basilari stabilite dalle carte internazionali e di ogni impostazione giuridica del mondo occidentale.
Il diritto al lavoro non esiste più e misure di austerity, lockdown, cambi di valuta con aumento esponenziale dei prezzi sono state giustificate in nome dell'emergenza.
Di emergenza in emergenza si è giunti all'esasperazione. Se gli Italiani protestano da 17 settimane non è per un capriccio. No, non sono una minoranza.
Solo quelli scesi nei cortei sono svariati milioni. Ad essi aggiungiamo pure un numero anche superiore di chi ne condivide il pensiero esprimendosi in altre forme.
Questa enorme fetta non solo di Italiani non è rappresentata adeguatamente da un soggetto politico. In altri paesi sta avvenendo esattamente lo stesso ed anche lì la popolazione si sta facendo sentire.
Per loro, in nome del lavoro, della dignità umana, delle sofferenze di queste famiglie, nessuno ai piani alti e in quelli inferiori di chi li serve si indigna.
La fondazione Duchenne Parent Project, con una sfrontatezza che si è rivelata impenitente anche alla luce di successive dichiarazioni beffarde sui social media, ha confermato il suo messaggio discriminante.
"Poteva andarmi peggio: Potevo nascere complottista", recita un manifesto.
"Poteva andarmi peggio, potevo nascere No Vax", campeggia scritto su un altro. E così via.
Soffermiamoci sui termini: il bollino di "complottista" è ormai affibbiato a chiunque osi criticare le politiche del governo.
Per quanto riguarda la locuzione "No Vax", essa ormai è estesa non solo a chi è contro a tutti i vaccini, ma a chi rivendica facoltà di scelta in merito o nello specifico chi pone dei dubbi sui sieri anti covid 19.
Questi infami cartelloni sono apparsi in un periodo di violenta criminalizzazione di chiunque ponga dei dubbi sui prodotti di prevenzione del Covid19, frutto di miliardari investimenti delle Big Pharma.
Numerosi sono i dottori, anche di una certa esperienza e caratura radiati o sospesi per aver espresso dubbi o critiche sui vaccini (Pierre Dukan ad esempio).
Al contrario, per alcuni "esperti" di virus onnipresenti in tv, i "No Vax" dovrebbero "pagarsi le cure sanitarie da soli" ignorando che esse sono garantite per esempio, a chi si danneggia fumando, a chi procura un incidente d'auto in stato di ebbrezza e a chi uccide, tanto per fare qualche esempio.
Su tale balordo concetto che porta indietro lo stato di diritto a 3700 anni fa col Codice di Hammurabi, non vado oltre.
La scienza va bene fino a quando non contrasta speculazioni miliardarie e l'arroganza dei governi.
Quando noti premi nobel, scienziati e intellettuali si schierano contro gli abusi del potere, che ha strumentalizzato ed esasperato l'emergenza, essi vengono screditati ed attaccati.
Buono a sapersi: se protesti contro evidenti discriminazioni da regime, l'illustre Huffington Post ti etichetta come fascista. Su quali presupposti, non è dato sapere:
"E’ una specie di raggelante bignamino, quello che ci appare dalle cronache di ieri, dove tra le altre spiccano soprattutto due immagini: quella dei nogreenpass che manifestano a Novara vestiti da ebrei nei lager (con tanto di filo spinato) e quella dei “nostalgici” (la parola che è stata più usata per definirli sulla stampa) del fascismo che a Predappio, paese natale e luogo di sepoltura di Benito Mussolini"
Tuttavia, di fronte alla campagna dei paralizzati che discriminano altre categorie, sulla suddetta testata, dal nome cacofonicamente anglofono, non c'è nè una presa di distanze, nè una critica.
Le immagini proposte danno un disgustoso spettacolo del fin troppo riconoscente sodalizio. Pfizer sta realizzando un farmaco ancora in fase sperimentale per la cura della sindrome di Duchenne. Byoblu (ma è una notizia che riporto con beneficio di inventario) sostiene che
Parent Project abbia ricevuto due sostanziosi assegni da Pfizer.
Il punto è: non bisognava lottare contro le angherie verso i portatori di handicap?
Una simile immondizia pubblicitaria va in tale direzione?
Il disabile che discrimina altre categorie di persone (e si tratta di milioni di individui) è un paradosso che fa poco bene alla causa.
I capi di questa associazione ne risponderanno di fronte ad una intera nazione e potrebbero patire conseguenze legali.
Il loro gesto viola il buonsenso, l'intelligenza e anche le leggi. Abbiano l'umiltà di dire: abbiamo sbagliato e chiediano scusa.
Tecniche di comunicazione Rai:screditamento della controparte e informazione filogovernativa; si analizzano le opinioni ma "casualmente" l'ultima parola spetta a chi dà ragione alle istituzioni
Premesse
Incominciata con un paio di domande retoriche, quasi a mantenere la "giusta distanza" prescritta dall'ABC dei giornalisti, la trasmissione di Franco Di Mare "Frontiere" è sembrato un correttivo d'ufficio alla botta di verità e di coraggio del giornalismo di Sigfrido Ranucci.
Il conduttore è andato in onda in replica subito dopo Frontiere con "Report", programma col quale ha rovesciato un vaso di incongruenze sui vaccini Pfizer e sulla gestione pandemica, dimostrando di non avere paura dei colossi farmaceutici.
Coraggio, è questa la parola chiave. Franco Di Mare è stato perfino canonizzato da una fiction Rai. Lui, l'impavido giornalista che narrava la guerra nei Balcani, tra uno sparo di cecchino e un campo minato.
Ieri il buon Franco non ha avuto il coraggio di cercare la verità con un po' più di pervicacia, appiattendosi alla visione che solo per combinazione, non sia mai detto il contrario, è quella del governo.
Del resto il Nostro lavora alla Rai, dove il dissenso su certi argomenti negli ultimi due anni è stato di fatto cosa rara.
Non stupiamoci se poi i giornali non si vendono più e si reggono sui fondi pubblici e se la sede della tv nazionale vede raccogliersi sotto i propri uffici centinaia di manifestanti.
Nella trasmissione si dà spazio prima alle ragioni di chi esprime critiche e dubbi sul green pass e sui vaccini, per poi convocare ospiti in studio che hanno il compito di riortopedizzare il pubblico alla verità di cui essi sono i depositari, che guarda caso (ma è solo un caso, per carità), è quella del governo.
Alfonso Celotto: "Il Green pass non discrimina"
Nella foto: il Giurista Alfonso Celotto
L'avvocato e costituzionalista Alfonso Celotto giudica il cartellino verde legittimo e contemperante degli interessi di tutti:
"Il Green Pass è inclusivo, giacchè racchiude tutte le categorie" - asserisce il docente di Castellamare di Stabia -: "i vaccinati, coloro che hanno recuperato dal virus e coloro che vogliono fare il tampone. Non vuoi fare il tampone? E' affare tuo, è come uno che non vuole prendere l'autobus. Io sono un "no autobus", sono libero di non prenderlo, ma poi vado a piedi. Non posso pretendere che lo stato mi paghi la benzina".
A ciò però si può ribattere che il tampone costa almeno 15 euro ogni 48 ore e che deve spendere sulle 200 euro almeno circa per lavorare, ragion per cui la misura non è affatto inclusiva, come il cattedratico sostiene, ma è discriminatoria.
Rilievi giuridici sulle affermazioni di Celotto
Non c'è bisogno di una laurea in legge per sapere che l'articolo 4 del testo costituzionale recita: La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto"
Tutti poi conoscono l'articolo 1. L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
L'articolo 3 invece, non si concilia con la coesistenza di due categorie in regime di apartheid: vaccinati e non vaccinati. Esso infatti recita: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del
Paese.
Per quanto riguarda la salute, l'ultima riga dell'articolo 32, che riporto in grassetto pone una pietra tombale sulle aspirazioni sadiche di qualcuno:
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
Ebbene io ritengo che forzare anche indirettamente al vaccinarsi con un siero di cui in maniera inoppugnabile non si conoscono effetti a medio e lungo termine sia non rispettoso della persona umana.
La legge UE 2021/953 sul Green Pass, nata per regolare gli spostamenti in ambito comunitario, fa riferimento ai punti 6-7-11-14-20-26-33-36-42-44-48-62 precedenti all'articolo 1 a principi di non discriminatorietà e di proporzionalità.
Occhio per occhio, dente per dente. Non ti vaccini? Ti paghi le cure mediche. Il viaggio involutivo dalla Costituzione Italiana del 1946 al Codice di Hammurabi.
La rozzezza del discorso del professor Celotto non mi ha più stupito quando ho appreso quanto da lui scritto sull'Huffington Post:
“Si potrebbe pensare di introdurre la sanzione di far pagare le cure a chi non si vaccina e si ammala di Covid”.
Il rispetto alla persona del signor Celotto su queste pagine e da parte mia ci sarà sempre. Ciò non mi può tuttavia esimere dal definire tali parole una "bestialità" indegna di uno stato di diritto moderno e dell'anno di grazia 2021.
Non difformi dal mio pensiero in merito sono le parole di un costituzionalista ben più illustre di Alfonso Celotto, Michele Ainis: Mi ha fatto saltare sulla sedia leggere Ilaria Capua che ha detto 'il no vax si paga le cure ospedaliere se si ammala'. Questo è abnorme, c'è bisogno di attestarsi su una linea mediana per bilanciare diritti e sensibilità in gioco"
Paradossi della discriminazione verso i non vaccinati
Se tale principio dovesse passare, chi fuma e poi si ammala di cancro dovrebbe pagarsi le cure.
A questo punto lo stesso principio si dovrebbe applicare a chi da ubriaco provoca un incidente stradale e finisce in coma lui stesso.
Lo si potrebbe estendere a qualsiasi forma di criminale, giacchè egli danneggia gli altri e spesso anche sè stesso.
Il non vaccinato che non rinuncia alla salute ma vuole decidere sulla sua integrità fisica e sulla sua prevenzione (come conseguenza la tesi Celotto-Capua) sarebbe trattato peggio di un delinquente, perchè per il secondo il diritto alle cure c'è e per il primo no.
I cittadini Italiani pagano imposte dirette e indirette altissime che finanziano anche il sistema sanitario. Le pagano praticamente tutti, visto che quando compriamo qualcosa paghiamo l'Iva o imposizioni simili come le accise su tabacco e benzina.
Facciamo un esempio: un non vaccinato che lavora e paga una percentuale del suo reddito allo stato ha diritto alle cure alla pari di un vaccinato che non lavora, dato che oltre a pagare le tasse ha anche un diritto sancito dalla costituzione.
Nella foto: Re Hammurabi, il protagonista assoluto e vincitore morale di questa vicenda
Il discorso del professore, di una rozzezza sconcertante, ricorda il codice di Hammurabi. Nato in Mesopotamia, nella terra dei Babilonesi, è il primo testo normativo della storia dell'uomo a quasi 4000 anni fa. Leggiamone alcuni passi:
14. "Qualora qualcuno rubi il figlio minorenne di un altro, sia messo a morte.
15. Qualora qualcuno prenda uno schiavo della corte maschio o femmina o uno schiavo maschio o
femmina di un uomo liberato fuori dalle porte della città, sia messo a morte. 195. Qualora un figlio colpisca suo padre, gli siano troncate le mani.
196. Qualora un uomo cavi un occhio ad un altro, gli sia cavato un occhio.
197. Qualora un uomo rompa un osso ad un altro, gli sia rotto un osso.
198. Qualora cavi l'occhio di un uomo liberato o rompa l'osso di un uomo liberato, pagherà una mina.
Occhio per occhio, dente per dente dunque. Non ti vaccini col siero sperimentale? Devi soffrire l'imposizione di una pena e pagare.
Evidentemente il signor Celotto ha studiato talmente bene le leggi da aver assimilato alla grande anche lo spirito del Codice di Hammurabi. Congratulazioni.
Il dibattito tra i Costituzionalisti
Nella foto: Daniele Trabucco, Giurista
Concludo il discorso facendo menzione che i costituzionalisti sono tutt'altro che concordi in merito. Oltre ai rilievi del già citato Michele Ainis, vi sono le nette critiche alla tessera verde di Giovanni Guzzetta, Daniele Trabucco, Vincenzo Baldini. Trabucco in un articolo sostiene:
"dato che è evidente che il cosiddetto Green Pass non è in grado di escludere il contagio e la trasmissione dell'agente Sars-Cov 2 viene meno il mezzo rispetto al fine" e fa riferimento all'articolo 3 della Costituzione in merito ai principi di "ragionevolezza" e di proporzionalità"
Lo screditamento della oncologa Patrizia Gentilini. Prima le chiedono la sua opinione e poi la fanno a pezzi verbalmente
Nella foto: Patrizia Gentilini, Oncologa
"C'è chi resiste, impermeabile ad ogni ragionamento e a ogni sollecitazione": già dalla presentazione si comprende quale sia la opinione di Franco di Mare.
La oncologa Patrizia Gentilini dice la sua: ho 72 anni, sto bene, non ho nessuna malattia, non mi sono vaccinata perchè ho più paura degli effetti del vaccino rispetto al Covid. Se avessi paura delle malattie non avrei fatto il medico.
Uso le precauzioni che tutti devono usare (mascherine et cetera) ma sono tranquilla perchè so che ci sono cure efficaci. Non mi sento una egoista perchè se contraggo la malattia sviluppo una immunità più duratura e più ampia di chi è vaccinato, contribuendo efficientemente ad un processo di immunizzazione collettiva
-"Il danno che crea una persona del genere laureata oncologa nella popolazione confusa è enorme"-
getta così la maschera Franco di Mare. Gli fa eco la sua ospite immunologa Stefania Salmaso: "Sembra che questa persona non abbia vissuto su questa terra nel 2020".
La oncologa ha dubbi sulla vaccinazione per i bambini, che sono poco esposti, dati alla mano, ai danni da Covid, ma anche qui il duo Salmaso-Di Mare dissente.
Si arriva poi a delle risatine ironiche nel commentare le cure elencate da Patrizia Gentilini, tra cui il farmaco Ivermectina.
"E' un antiparassitario, è un farmaco per mucche e cavalli" sostiene la Salmaso". Costei sa benissimo che è usato da decenni anche in ambito umano, al di là della efficienza sul Covid o meno.
(in quest'ultimo si specificano le dosi in ambito adulto e pediatrico).
Una cosa è certa. Una trasmissione tv come questa strapperebbe gli applausi di: management di case farmaceutiche produttrici di sieri-vaccini Covid; governo italiano e partiti di destra e sinistra che vi partecipano; re Hammurabi, che offrirebbe un posto da consulente ad Alfredo Celotto, che già lo è stato per vari ministri della Repubblica Italiana.
Il sindaco Roberto Dipiazza in un bagno di folla, tra baci e abbracci, tre settimane fa alla Barcolana di Trieste. Fino a metà Ottobre ha tenuto comizi con migliaia di persone.
Lui e il Presidente della Regione Fedriga sostengono che le proteste dei portuali di Trieste abbiano prodotto nuovi contagi, sulla base di "autodichiarazioni" (esistono prove documentate, possibilmente in merito? Quanti sono gli autodichiaranti?)
Logica vuole, allora anche i comizi di Dipiazza con Fedriga presente potrebbero aver prodotto nuovi contagi.
Viviamo in un'epoca strana. I valori politici di trent'anni fa si sono totalmente ribaltati. Abbiamo sinistre predominanti che vanno a braccetto col capitale e destre che perorano, più che altro nei comizi, le cause del lavoro e dei problemi delle masse popolari.
Di certo negli ultimi anni ho imparato una cosa: la libertà non è una conquista permanente e immutabile.
Il senso di libertà va inteso non solo come indipendenza da qualcuno che regola la tua vita, ma come affrancamento dall'indigenza.
E' chiaro ormai che le "elite" globali, quelle che hanno piani ambiziosi di ridefinire lo stile di vita, i rapporti di forza e i modelli economici e produttivi del pianeta hanno deciso che le masse occidentali hanno vissuto secondo standard troppo alti. Bisogna prendersi molto di più e lasciare alla plebe le briciole.
È il momento per le lobby di sferrare una offensiva. Gli stati nazionali sono la fabbrica delle leggi. Le leggi permettono al più debole di non essere schiacciato dal più forte. Come dunque aggirare l'ostacolo? Creando organismi sovranazionali che scavalchino i governi legittimamente eletti.
Nel caso italiano si è reso ininfluente il voto, grazie anche a una Costituzione parzialmente desueta, che ha permesso a persone votate da nessuno di sedere sulla poltrona di Capo del Governo e di inquilino del Campidoglio senza passare dalla approvazione dei cittadini.
I governi tecnici sono una realtà da alcuni decenni in Italia e sono retti spesso da maggioranze non volute da nessuno. I cittadini oggi votano per un parlamento con liste bloccate, senza preferenza possibile per il singolo candidato (fatta eccezione per i collegi dei residenti all'estero).
Dopodichè, una volta eletto il parlamento, esso dà vita ad alleanze e maggioranze che non rispecchiano il volere dell'elettore (destra e sinistra insieme, finti populisti insieme a finti post-socialisti).
Insensato inseguimento di un corridore solitario in mascherina sulla spiaggia di Pescara, che si candida ad essere la scena più idiota del millennio.
La distopia è tutta qui: arriva il liquidatore fallimentare con l'aura del professore universitario a smantellare le aziende pubbliche.
Persone come Mario Monti e Mario Draghi, provenienti dalle banche, sono stati salutati come salvatori della patria.
Per preparare il terreno sono proliferate alcune crisi fasulle e indotte. Viviamo in una shock economy ed uno stato di perenne emergenza, che và a giustificare poi l'avvento del grande leader. Costui, in nome del nostro bene e della nostra sicurezza ci toglierà benessere e diritti.
La crisi post 2008 è stata ingigantita dalle misure deflattive e di austerity che hanno messo ancora più in ginocchio industria e lavoratori.
È seguito poi lo spread, che mai era stato un problema in regime di sovranità monetaria e che è servito a fare altra macelleria sociale.
Il quadro global-virale degli ultimi due anni, invece, è lievitato con una martellante propaganda mediatica al fine di comprimere libertà individuali, in una escalation inimmaginabile in precedenza.
Ma che bello scenario: persone chiuse a casa, obbligate a mettere uno straccio su naso e bocca anche in ambienti urbani e campestri deserti, multate pesantemente con centinaia se non migliaia di euro se non obbediscono;
economia distrutta; autopsie non effettuate che rendono difficile conoscere eventuali errori medici e di procedura; funerali proibiti.
Divieti di sciopero e di assemblea con la scusa del morbo invisibile, mentre i politici si incontrano nei G8/G20 e si sfidano nelle elezioni autunnali del 2021.
E allora sì, le piazze possono affollarsi anche per applaudire Conte, che mostra sui social migliaia di supporters radunarsi per lui. Poco importa che Conte li abbia rinchiusi per mesi.
La pandemia, in definitiva, c'è ancora.
Tuttavia il morbo sembra non frequentare comizi e proteste grate ai partiti filogovernativi (vedi manifestazioni CGIL, DDL ZAN).
Il Primo Novembre il sindaco di Trieste Dipiazza ha chiesto provvedimenti "al limite della legalità" (parole sue) per fermare le proteste in corso dei portuali "No Green Pass".
Tali assembramenti avrebbero portato ad un aumento dei contagi, secondo lui, il Prefetto di Trieste Valerio Valenti e il Presidente della regione Massimiliano Fedriga. Pertanto tale Prefetto ha vietato manifestazioni nel capoluogo Giuliano fino al 31 dicembre.
Due settimane fa Dipiazza dispensava abbracci e baci tra la folla in campagna elettorale. Tre settimane fa altrettanto espansivamente abbracciava e baciava i potenziali elettori alla famosa "Barcolana".
Ora vuole imporre a tutti la mascherina e vuole vietare il diritto di pubblica assemblea sancito costituzionalmente.
In tutto questo marasma chi ha il coraggio di dissentire o di porre dubbi e perplessità viene immediatamente attaccato dalla stampa di destra e sinistra, mai come ora tutta "di governo", salvo rare eccezioni.
L' opposizione da parte dei partiti si limita a pochi partiti di opposizione. La loro azione non è forse abbastanza decisa e intransigente. L'involuzione coercitiva e reazionaria attuale richiederebbe tutte le armi che la Costituzione e lo stato di diritto offrono, usate con intelligenza.
Quasi 900 professori hanno firmato un documento contro il green pass, criticando l'obbligo del tampone a pagamento di controllo o del vaccino per lavorare e per svolgere altre attività.
Ma no, secondo il giornalista Aldo Grasso sono tutti professori sconosciuti e di non grande importanza.
Fidiamoci di lui,che conosce tutte le Università e le branche dello scibile umano.
I filosofi Giorgio Aganben, Massimo Cacciari e Diego Fusaro criticano la gestione epidemica? Devono essere screditati ad ogni costo.
Lo Storico Barbero esprime dubbi sulla Tessera Verde? Giù attacchi e bastonate verbali anche a lui. Improvvisamente il divulgatore più amato d'Italia diventa addirittura un sessista per una dichiarazione innocente di pochi giorni fa.
Gli scienziati Tarro e il premio Nobel Montagnier vanno controcorrente? Ma no, sono vecchi rincitrulliti dagli anni.
Invece il supertelevisivo e presente al red carpet di Venezia Roberto Burioni ha sempre ragione. Ipse dixit. La verità è sua e ne è il depositario fin quando sarà in linea col governo.
Questa Giunta tecnosanitaria targata Draghi è finora servita a rottamare Alitalia, ad aumentare le bollette dell'energia del 40% e a terminare la svolta autoritaria dell'esecutivo Conte Bis.
Poco importa che in 80 piazze Italiane si protesti una o due volte a settimana con milioni di persone dissenzienti. Mai nella storia Italiana si sono viste mobilitazioni così ampie.
Bisogna resistere e dare un contributo, ognuno nel proprio piccolo. Non si può indurre la popolazione a vaccinarsi controvoglia per lavoro e servizi, perdipiù con vaccini sperimentali dagli effetti avversi già riscontrati.
Ci troviamo in una apartheid che mette contro vaccinati e non vaccinati.
Ma la sinistra Pd almeno in parte non era quella pro aborto, pro eutanasia, quella femminista del " corpo è mio e me lo gestisco io"?
C'è il silenzio di tanti giuristi, della Corte costituzionale, delle procure. Gli artisti famosi sono quasi tutti "non pervenuti". Del resto molti di loro lavorano tramite le trasmissioni televisive e le fiction prodotte dalla Rai. Dietro la Rai ci sono i partiti. Non sia mai che una mezza dichiarazione adiri i rispettivi "santi patroni".
Per contro c'è un popolo spaccato. Una parte è favorevole al governo, una fetta è dubbiosa, un'altra ancora si rivela menefreghista.
Resta poi una minoranza consistente di milioni di individui indignati che và ascoltata.
Nessun patto può essere fatto contro questo assetto di potere. Draghi deve dimettersi e presentarsi alle elezioni se vuole governare.
Le Big Pharma, le banche e gli enti dell'energia devono fare affari senza andare in conflitto con gli interessi della comunità.
Non regge più la scusa di uno stato autoritario che deve proteggerci.
La stessa scusa fu usata dal Fascismo negli anni '20 dopo un paio anni di rivolte operaie filobolsceviche (la rivoluzione di Ottobre in Russia era fresca di realizzazione).
L'odio verso chi dissente deve finire.
"Riders, sputate nei piatti dei no vax" (David Parenzo)
“La scena più ridicola, questi Rosari in mano. Usando un passo di Primo Levi: Dio sputa in terra le vostre preghiere” (Ciro Pellegrino, giornalista di Fan Page sui portuali di Trieste che pregavano seduti).
“Propongo una colletta per pagare ai novax gli abbonamenti Netflix per quando dal 5 agosto saranno agli arresti domiciliari chiusi in casa come dei sorci”,(Roberto Burioni)
"Convincere a vaccinarsi chi ancora non lo abbia fatto. Il Green pass obbligatorio, anche per respirare, credo sia la via più efficace e dai costi più accettabili" (Pier Luigi Lopalco, epidemiologo).
"Spingeremo perchè sia stabilito che il peso di eventuali nuove restrizioni gravi su coloro che non sono vaccinati, perchè sono dei disertori - Se questa è una guerra, in una guerra c'è chi ha paura, non combatte, viene messo al muro e fucilato. Qui non fuciliamo nessuno, ma il peso di eventuali nuove restrizioni deve gravare esclusivamente su questi disertori, che mettono a rischio la salute di tutti. La pazienza è finita. (Michelangelo Agrusti, presidente Alto Adriatico Confindustria).
Occorre buonsenso, soprattutto da parte delle persone in vista del nostro paese, che non sembrano all'altezza della situazione. Occorrerebbe rassicurare, comprendere, aiutarsi a vicenda. Invece...
Nella foto: Daniele Dessena dopo il goal di Brescia. Foto: Massimo Mucciante, Pescaracalcio.com
Striscioni, litigi, brutte parole. La squadra però è sola.
Diverse volte, quest'anno, si sono visti striscioni anonimi in città per spingere il Delfino a fare meglio. C'è stato un confronto, quasi violento, presso il campo di allenamento del Poggio degli Ulivi, con l'intervento "di stimolo" da parte di alcuni cosiddetti tifosi che evidentemente non conoscono troppo la filosofia Zen.
Si agisce spesso con la forza della negatività per pungolare i nostri beniamini.
Adesso la squadra ha bisogno di aiuto. La città che ama il calcio deve starle vicina. Non è il tempo delle critiche. Una vittoria in casa col Pisa, un bel pareggio contro un Monza che ha giocato benissimo, un pareggio di carattere col Brescia hanno tracciato il varco.
Ora ci sono tre scontri diretti contro Entella, Cosenza e Reggiana. Vincere contro i diretti avversari vorrebbe dire guadagnare tre punti su di essi e sarebbe preziosissimo.
Sarà un finale di campionato interessante e siamo sicuri che i nostri se la giocheranno con grande tempra.
*Attenzione: questo post ha una pubblicazione programmata, decisa precedentemente. Note: the time and day of posting for this article has been set in advance, by automatic mechanism.
15 500 verbali in un mese su un totale di 120000 abitanti.
Con limiti di 30 all'ora in discesa. Il Comune stracci le multe: in qualità di creditore, può farlo. E magari chieda scusa.
Piove in questi giorni su Pescara. Dopo un anticipo di primavera avanzata, con temperature quasi da spiaggia, la Natura si è ripresa il suo spazio e ha bilanciato i conti.
L'ultimo colpo di coda dell'inverno è tornato, quasi come se fosse per legge o come qualcosa che non si può evitare.
Ormai i cittadini Italiani e Pescaresi sono già abituati ad alcuni colpi che non si possono evitare.
E con furbizia Mefistofelica sorgono divieti surrettizi e un senso del rispetto delle regole che maschera il desiderio di fare cassa. Non si contano ormai le restrizioni alla libertà e alla circolazione degli esseri umani.
La regola e la legge diventano non più misure per difendere i cittadini ma scuse sottili per vessarli.
La scena video ridicola in cui due poliziotti rincorrevano un podista solitario con tanto di mascherina in una spiaggia deserta, per intenderci, è avvenuta a Pescara.
E cosa potremmo dire altrimenti dei limiti di velocità imposti a 30 kmh su strade in discesa, dove la multa con i dispositivi elettronici scatta anche solo a 32kmh, almeno stando ai racconti dei multati? É notizia recente quella delle 15 500 multe dal 22 Febbraio al 28 Marzo, nella città del Vate, su un totale di 119.455 abitanti (dati di un censimento recente).
Tolti i bambini e coloro che non guidano l'automobile, giungiamo ad una proporzione di un cittadino multato su cinque.
Come potremmo descrivere questo capolavoro di cattiveria?
Come dorme chi lo ha ideato?
E qual è il ruolo ormai dei corpi di polizia locale? Servono essi la legge, l'ordine o le casse comunali?
Pescara è una città basata sul commercio, già provata dalle recessioni degli ultimi decenni, dall'euro e dalla crisi del 2008 (da cui non ci siamo mai ripresi).
É giunta poi la pandemia che si è abbattuta come una alluvione divina sui nostri crani e specificamente sulle fronti degli esercenti.
Non è retorica.
I commercianti oggi chiudono, si suicidano, sono ridotti alla fame, non sono spesso in grado di provvedere ai bisogni delle proprie famiglie. Già gabelle dalle reminiscenze Aragonesi e assurde li affliggevano: tasse sull'ombra (sulle tende per l'esattezza) sull'insegna, sulla tv presente in negozio e chi più ne ha piú ne metta.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.
Pescara era un tempo una città ariosa, con poche automobili, case in stile liberty generalmente non più alte di due o tre piani, strade ampie e viali alberati.
Era un posto che produceva bellezza.
"La pioggia nel Pineto" appena citata, scritta dal Pescarese D'Annunzio si riferiva ad altri luoghi ma potrebbe essere stata ambientata tranquillamente nelle distese di pini aghiformi che abbondavano all'epoca.
Ora la pioggia che cade a tratti in questi giorni è una doccia che nasconde le lacrime;
è il tentativo di un lavaggio impietoso dei nostri peccati e delle nostre miserie.
L'economia è al collasso, in tanti fanno la fila alla mensa dei poveri, altri si trincerano dietro una dignitosa apparenza.
Il Comune di Pescara faccia un passo indietro e ammetta l'errore. Se servono soldi si riducano i compensi dei politici e di tutto ciò che direttamente o indirettamente ruota attorno all'incarico pubblico, incluse le consulenze inutili, quelle eventuali, quelle presenti e quelle future.
Il Comune è alla stregua di un cittadino; è un soggetto giuridico che vanta crediti.
In quanto creditore, può stracciare le multe e rinunciare a riscuoterle.
Le annulli. Le cancelli. Ponga rimedio e non lo faccia più. Metta una toppa a colore a questo cappotto vergognosamente logoro. Possibilmente, con un gesto di intelligenza, chieda anche scusa, senza se e senza ma.
Questo smacco, questa indecente offesa ai cittadini fa bene il paio con il bagno fatto fare dal precedente sindaco nei liquami.
Alcuni anni fa, precisamente il 27 Luglio 2015, si ruppero alcune condutture, che sversarono nell'arco di tre giorni nel fiume 25000 metri cubi di liquami ed escrementi. Alcuni tecnici incaricati versarono 350 litri di acido peracetico "Oxy Strong" per sciogliere tale materiale organico.
Morale: il fiume è vicino alla spiaggia e i bagnanti nuotarono nelle feci e nell'acido. Il Primo Cittadino di allora ammise di aver taciuto l'emergenza e di non aver imposto il divieto di balneazione in tempo.
Per me questi episodi (quello delle 15 500 multe in un mese e quello del bagno nella m.) pari sono, a fronte di una classe politica di tutti gli schieramenti le cui azioni si rivelano inadeguate e provinciali.
Che il Cielo protegga Pescara, che la pioggia la depuri, che il sole le dia un sorriso e la asciughi.
*Attenzione: questo post ha una pubblicazione programmata, decisa precedentemente. Note: the time and day of posting for this article has been setted in advance, by automatic mechanism.
Bene, bene, bene.
Siamo reduci da una trasferta in terra Lombarda in cui il Pescara ha mostrato un calcio pieno di bollicine, brillante. É stata una partita da serie A, in termini di qualità e spettacolo.
Tralasciamo il racconto pedissequo della gara. Ve lo hanno già fatto. Vi hanno già abbuffato di commenti tecnici e di immagini con replay e non.
No, non è di questo che volevo parlarvi, cari malati del Delfino.
Qualcuno, sono sicuro pochissime persone che rappresentano lo 0.1% della tifoseria, ha piazzato uno striscione ingiurioso nei confronti di giocatori e società, qualche giorno fa.
Ma che bravi. Proprio in un momento in cui la lotta per non retrocedere è aperta e i nostri beniamini avrebbero bisogno di incoraggiamento.
L'unico scopo di costoro sarebbe di supportare la squadra, visto che si prendono così sul serio da ritenere di avere un qualche potere e di svolgere un vero e proprio lavoro in tal senso, dimenticando che il pallone è un gioco.
Ecco che la squadra poi se ne infischia, vince col Pisa e centra uno splendido pareggio contro il Monza; i Brianzoli hanno in organico gente che ha fatto i mondiali e ha giocato le coppe europee per club: Boateng era in campo, Balotelli è comunque in organico, Paletta lo conosciamo tutti.
Diciamoci la verità: qualcuno ha invidia per il presidente Daniele Sebastiani. É un uomo di successo, che si è imposto con le sue forze come imprenditore e ha portato il Pescara in serie A due volte, guadagnandoci pure qualche soldo.
E a chi dice che il merito della sua prima promozione fu di De Cecco, ricordo che il magnate della pasta si fece da parte quell'anno, il Seba rilevò le sue quote mettendo denaro fresco dalle sue tasche e pagò gli stipendi, le trasferte, le tasse e i ritiri per tutta la stagione, oltretutto occupandosi del mercato di gennaio.
Chi non è nessuno, si sa, dà la colpa delle sue sconfitte agli altri e cova invidia sociale. Ora qualche omuncolo delle frange teppiste rimpiange Scibilia, che fu cacciato da Pescara con la violenza da lui e dai suoi simili. E allora lo dicano che non gli sta bene niente e che se anche dovesse venire un emiro a fare le fortune della squadra, essi lo bersaglierebbero alla prima sconfitta.
Tornando al Pescara, che è fatto da elementi dai piedi buoni e con qualcuno a cui auguro ogni bene, come Odgaard, Ceter e lo stesso Capone (bentornato tra noi, tra i vincenti che danno il massimo e che sanno imporsi!) siamo in piena lotta per non retrocedere, stiamo giocando benissimo, la vittoria non può sfuggirci.
Tanto per dirne una su quanto una minoranza rumorosa di supporters non meriti uno come Sebastiani, egli ha affittato per cinque giorni, sei se contiamo la mattina del 10 aprile, albergo e campo di allenamento a Brescia. Il capolugo Orobico infatti non dista molto da Monza.
Per far concentrare meglio i ragazzi evitando un doppio viaggio Monza-Pescara, Pescara-Brescia, il dirigente paga hotel per 35 40 persone almeno e la pigione delle strutture sportive. Un esborso di parecchie migliaia di euro solo per non fare stancare gli atleti.
Il Pescara a Brescia va a prendersi una vittoria che vuole, che ormai desidera e su cui ormai è focalizzata.
Allo U Power stadium non ci siamo stati anche per via delle porte chiuse, ma la nostra presenza è stata tangibile. Il nostro cuore e i nostri occhi, il nostro respiro si facevano sentire vicini alla squadra.
E ci siamo divertiti, eccome. Abbiamo giocato alla grande. Abbiamo creato trame di gioco brillanti, abbiamo fatto il tiro a segno con la porta di Di Gregorio, abbiamo sofferto a tratti la manovra avversaria ma sempre a testa alta.
Avanti così e sono sicuro che a Brescia vedremo un bel Pescara.