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giovedì 7 agosto 2014

Balle d'estate: "90 000 persone alla Notte Bianca"

Le balle da megalomania nella storia

Da sempre, in tutte le epoche storiche, gli autori di un evento, sia esso militare o una esposizione commerciale, una festa galante o quant'altro hanno cercato di nobilitare le loro opere aumentandone l'importanza ed esagerando nei particolari.
Garibaldi, per finanziare dell'impresa dei Mille, avviò una raccolta fondi per" Un milione di fucili", che ebbe successo, ma che comunque era volutamente esagerata nel nome per creare un buon auspicio.
Tornando ai nostri giorni, nell'Ottobre del  2008 Veltroni organizzò un raduno del Partito Democratico, ovvero una manifestazione al Circo Massimo con lo scopo di galvanizzare i suoi aderenti nonostante fossero all'opposizione.
Io casualmente ero a Roma in quel periodo e mi ritrovai in prossimità del vecchio stadio di età romana, proprio mentre l'evento stava per cominciare.
Veltroni disse in seguito che avevano aderito al comizio due milioni di persone!
Il fossato del Circo Massimo è grande, ma chiunque, vedendolo, comprende che due milioni di persone non ci stanno dentro.
Convenimmo piuttosto, io e i miei amici, che gli aderenti all'iniziativa dovevano essere dieci volte meno, ovvero 200 000, all'incirca.

Folle oceaniche alla "Notte Bianca?

Una vicenda del genere si è riproposta in occasione della Notte Bianca, ovvero una specie di festa estiva con negozi aperti e spettacoli di strada che si è tenuta a Pescara dal tardo pomeriggio a notte inoltrata di sabato scorso.

Quella sera sono uscito, sono andato per ore in giro per il centro di Pescara, dove ci doveva essere il grosso del viavai.
Vi riporto ciò che ho visto: nella zona di Corso Umberto, di Via Firenze e delle loro traverse pedonali c'era un normale viavai estivo, comunque inferiore a quello dei sabato pomeriggio invernali e sicuramente minore alle normali passeggiate estive di qualche anno fa, quando non c'era la crisi e i turisti erano sicuramente di più.
In Corso Vittorio Emanuele c'erano alcune centinaia di persone, a fronte delle 5 o 6 che si vedevano nei giorni precedenti, con i negozi chiusi di notte.
Insomma, c'era qualche tavolino in più fuori a ristoranti e bars, qualche artista di più in strada, ma la presenza di pubblico era meno di una normale serata estiva qualsiasi.
Ecco invece cosa ha detto il direttore di Confesercenti Giovanni Taucci, tra gli organizzatori della serata:
-La "Notte Bianca" è stato un grande successo, ieri c'erano per le strade del centro 90 000 persone-.
Dello stesso tenore sono state le parole dell'assessore agli eventi del Comune di Pescara Giacomo Cuzzi.
Anche al sottoscritto piace la fantascienza, ma ci sono raduni per queste cose, con tanto di gente mascherata da Darth Vader di Guerre Stellari.
Ragioniamo un attimo. Prima di tutto, come hanno fatto a contare 90 000 persone? Le hanno contate una ad una? E' chiaro che nessuno può fare stime precise in questi casi, ma quando la realtà supera di gran lunga la fantasia, bisogna essere cauti.
Pescara conta poco più di 120 000 abitanti, secondo le stime ufficiali. Dire che in centro, a Pescara, in uno spazio comunque limitato di città, c'erano 90 000 persone, vuol dire sostenere che una popolazione pari ai 3\4 della città erano in centro per la Notte Bianca.
In una situazione di tale assembramento, si dovrebbe far fatica a camminare, si urterebbe qualcuno ogni dieci secondi nel tentativo di andare avanti. Ci sarebbe in definitiva quella situazione che viene definita "lo struscio".
Ciò, oggettivamente, non era visibile, il colpo d'occhio sconfessava immediatamente tale cifra.
Quello che mi chiedo a questo punto è: perchè esaltarsi così tanto? Forse chi ha diffuso queste cifre era in buona fede. A cosa serve però diffondere determinati dati che non fanno fede a ciò che la realtà mostra?  Chi era lì alla Notte Bianca può tranquillamente smentire tale risultato.
A mio personale avviso, l'entusiasmo di Confesercenti e della giunta ha fatto loro vedere un pubblico moltiplicato di 7-8 volte almeno rispetto alla realtà.

Piccolo è bello

Personalmente aderisco alla mentalità giapponese del "piccolo è bello", dell'apprezzare atmosfere rarefatte nonchè luoghi ed oggetti di piccole dimensioni.

Gli americani amano invece fare tutto in grande: grandi strade, grandi autostrade, metropoli con grattacieli di 300 metri, centri commerciali, grandi business internazionali, grandi differenze tra ricchi e poveri, grandi costi per le spese mediche, grande diffusione della criminalità.

E' bello camminare senza la calca, avere i propri spazi, stare con poche persone con cui si ha feeling rispetto a tante che non conosci.
C'è l'ansia ogni tanto da parte di alcuni miei concittadini di vedere Pescara come una metropoli, di esaltarla e di confortarla con città grandi.
Ricordate qualche anno fa la presentazione dell'Aurum (un edificio storico, ex impianto industriale oggi adibito a museo) quando venne restaurato? Venne invitato in pompa magna il sindaco di Barcellona con tanto di fuochi d'artificio (il tutto a spese dei cittadini).

E che dire di quando il Pescara, con grandi sforzi e dopo innumerevoli tentativi, riesce ad andare per un annetto in serie A?  Subito c'è qualcuno che parla di Champions League, di Europa League e della nostra necessità di competere coi grandi clubs.

Mettetevi l'animo in pace: Pescara è Pescara, una bella città di provincia con i suoi pregi ed i suoi limiti. E' un posto vivace, ma anche in certi momenti un posto tranquillo, in cui è possibile organizzare la propria vita senza correre troppo.

Recentemente è stato votato il referendum per l'unificazione di Pescara con Montesilvano e Spoltore, con una maggioranza di sì. Per l'attuazione risultato referendario, se ci sarà, bisognerà aspettare tanto tempo, come quasi sempre avviene in casi del genere.

Certo, una Grande Pescara avrebbe alcuni pregi, come maggiori fondi statali a disposizione e una maggior considerazione da parte di tutti in generale.

Un ingrandimento della città avrebbe però anche degli svantaggi: aumento del costo degli affitti e della criminalità, ad esempio.

Forse è meglio, qualche volta, apprezzare ciò che si ha: la città di D'Annunzio  è un bel posto di provincia, con tante strade pedonali in cui passeggiare e guardare i negozi, con il mare, una grande spiaggia, i turisti d'estate.

Non ci saranno folle oceaniche per le Notti Bianche (che comunque aiutano i commercianti a vendere di più). Di questo, però, ce ne faremo facilmente una ragione.