Nella foto: la vetrina di "Gaeta" dopo la rapina
Pubblicato su: Pescaraoggi.it
Sfondata con un'auto la vetrina di "Gaeta": presi diversi vestiti di pregio
Sono le 20:50 di Domenica sera e nel centro di Pescara sono quasi tutti a casa per la cena; improvvisamente si avvertono un rombo e un rumore di vetri infranti. E' iniziata così la disavventura per i proprietari del negozio Gaeta, che si sono visti devastare l'attività di famiglia che prende il loro cognome.
Ecco la dinamica: Un uomo a bordo di una Fiat Uno blu scuro targata Teramo e probabilmente rubata, entra con la macchina nel negozio, mandando i vetri in frantumi e si impossessa di alcuni vestiti; nel frattempo è già accorso un altro uomo sui 35 anni circa, robusto e alto. Coraggiosamente lo affronta e tenta di bloccarlo. Si tratta di un carabiniere in borghese, che però non riesce nell'intento.
Il ladro fugge, lasciando la macchina parcheggiata quasi con ordine, rivolta nel senso opposto all'esercizio commerciale.
Questo è quanto avvenuto in poche decine di secondi, ma c'è un dato importante da chiarire: ad attenderlo vi sarebbe stato un complice a bordo di un altro veicolo.
Il motore della Fiat Uno che ha funto da ariete, alimentato a gas, è rimasto acceso fino all'arrivo delle forze dell'ordine. Il fatto che la macchina fosse rivolta dal lato inverso rispetto al negozio lascia presumere che lo sfondamento sia avvenuto a marcia indietro.
E' una vecchia tecnica denominata "ramraid", ovvero l'abbattimento di una vetrina tramite un mezzo di locomozione a scopo di rapina. Poco più in là è stata rinvenuta una giacca celeste, caduta durante la fuga del criminale.
Il negozio ha subito la distruzione di mobili, manichini e della vetrina, oltre ovviamente alla merce trafugata. Il danno è quantificabile in decine di migliaia di euro.
Una volante della polizia è giunta poco più di dieci minuti dopo e ha avviato le perizie e le indagini sul fatto.
Andrea Russo