Nella foto: il municipio di Pescara
D'Alfonso dà le dimissioni e si dichiara malato. Al suo posto subentra il vicesindaco Camillo D'Angelo.
Le ire del centrodestra.
Faccio una agile cronistoria degli sviluppi degli ultimi giorni sull'empeachment che ha riguardato il sindaco di Pescara.
-Il 16 Dicembre Luciano D'Alfonso aveva presenta le dimissioni da sindaco e da dirigente regionale del Pd, in seguito al suo arresto.
Il Pd verrà affidato ad un commissario straordinario, il senatore Massimo Brutti.
-il 22 Dicembre viene scarcerato (era agli arresti domiciliari). Tra le motivazioni di tale revoca per il pm vi è il fatto che, dando le dimissioni, il dirigente del Pd non può più inquinare le prove ed esercitare ancora le sue funzioni di sindaco.
-Il 5 Gennaio, ultimo giorno utile per ritirare le dimissioni, va in scena il dramma nel dramma: D'Alfonso ritira le dimissioni, ma contestualmente riaffida l'esercizio delle funzioni di sindaco al suo vice, Camillo D'Angelo, accampando la motivazione di essere malato, e presenta un certificato medico redatto da un dottore che è anche consigliere comunale, Giancarlo Perfetti.Un editoriale del quotidiano Il Centro, notoriamente vicino al centrosinistra e appartenente al gruppo editoriale Repubblica-L'Espresso, definisce tale gesto "una furbata".
- Il 6 Gennaio l'Idv esce dalla Giunta, e il suo esponente Mascitelli definisce la situazione farsesca. Nei giorni successivi, la linea dell'Idv sarà comunque quella di rimanere nella maggioranza tramite le azioni dei consiglieri, pur confermando l'uscita dalla giunta.
- Viene istituita una riunione del consiglio comunale, con il provvedimento del sindaco all'ordine del giorno.
I consiglieri d'opposizione chiedono che venga letto in assemblea il certificato medico, per verificare se ci sia scritto che d'Alfonso è affetto da una patologia permanente. Tale requisito renderebbe automatica l'indizione di nuove elezioni, verosimilmente nelle prime date disponibili, ovvero quelle del 6 e del 7 giugno.La maggioranza mette ai voti la proposta, ma vota contro e la richiesta viene respinta. Viene approvata, nella stessa riunione, la decisione del sindaco D'Alfonso di ritirare le dimissioni e di delegare le sue funzioni per malattia. Tuttavia, i consiglieri, in forma privata, possono prendere in visione il documento della discordia.
- Il centrodestra non ci sta, e, creando ulteriore pathos, studia diverse soluzioni per far commissariare la città e non far svolgere, da una maggioranza ritenuta indegna, il consueto lavoro di governo.
Alcune considerazioni
1 Vicesindaco o Commissario prefettizio?
La differenza tra l'avere un vicesindaco facente le veci del sindaco e un commissario prefettizio inviato da Roma è sostanziale:
Il vicesindaco può continuare tranquillamente le opere pubbliche in corso, senza limitazioni particolari. Queste opere potrebbero fungere anche da spot elettorali impliciti, secondo alcuni membri dell'opposizione .Un commissario prefettizio, invece, si dovrebbe limitare a svolgere funzioni di ordinaria amministrazione.
E' una differenza grande, anche perchè, allo stato attuale delle cose, il sindaco teoricamente potrebbe rientrare in carica.
Inoltre potrebbe non essere scontato il ritorno alle urne, che vedrebbe favorita, a giugno, l'attuale opposizione di centrodestra.
C'è da tener conto che i Giochi del Mediterraneo inizieranno il 26 Giugno, ovvero pochi giorni dopo le eventuali elezioni.
2 D'Alfonso potrebbe ricandidarsi
Grazie al suo escamotage, Luciano D'Alfonso potrebbe addirittura ricandidarsi.
Un sindaco infatti può essere eletto una terza volta, a patto di rispettare alcune condizioni.
Tra queste, quelle che D'Alfonso è riuscito ad aggirare sono due:
1 Non si può candidare a sindaco chi è dimissionario in forma definitiva.
2 Non si può ricandidare a sindaco per la terza volta chi ha governato una città in entrambe le volte per oltre due anni e sei mesi (e la seconda legislatura è iniziata solo da 8 mesi).
3 Il futuro incerto di PescaraSulla città e sui cittadini, che si sentono spiazzati dalla situazione di empasse creatasi, pendono almeno cinque spade di Damocle:
-L'interpretazione da parte del Ministero degli Interni sulla validità dell'escamotage di D'Alfonso
-Il futuro dell'amministrazione cittadina, la cui durata è incerta e la cui stessa guida è messa in discussione.
- La data delle prossime elezioni. Non è affatto scontato infatti che ci saranno le elezioni anticipate.
-La decisione della Corte dei Conti in merito al ricorso presentato dal centrodestra sulla validità dell'esito delle elezioni comunali dell'aprile 2008.
-Gli sviluppi giudiziari del caso D'Alfonso, ovvero ulteriori provvedimenti da parte della magistratura.