Avvertenza

E' consentito riportare e linkare gli articoli di questo sito, a patto che vengano riportati nome, cognome e fonte. L'autore si avvale della facoltà di tutelare i contenuti qui pubblicati nelle sedi e nei modi che riterrà più opportuni.
Il blog di Andrea Russo è un sito di opinione e di intrattenimento. Non è, nè intende, essere una testata giornalistica e non ne ha le caratteristiche (redazione, periodicità fissa, registrazione presso un tribunale, et cetera).
E' pertanto dispensato dalle regole riguardanti la stampa nei periodi elettorali.

domenica 30 aprile 2017

Occhio al borsellino e alle fregature a Budapest



Budapest, come ho giá accennato nei post precedenti, é una cittá dai tanti pregi e difetti, in cui tutto sommato i primi prevalgono sui secondi. Ultimamente ho riscoperto Buda, la parte piú bella forse della cittá ( e anche la piú  pulita probabilmente ). A questo si aggiunge una certa quantitá di verde e una qualitá dell'aria migliore che a Pest.

Tra le note dolenti da segnalare c'é la quantitá di fregature che sono sempre in agguato.

Non sono rari (anche se sono comunque una minoranza) i commercianti che ti danno il resto sbagliato, o che ti indicano un prezzo maggiore per la merce, quando il cartellino del prezzo é esposto li'  in bella mostra.

Se é possibile contate i soldi prima di portare un oggetto alla cassa e di dare al cassiere l'importo esatto senza bisogno di resto. Se notate senza ombra di dubbio che il venditore  ha preso piú soldi del dovuto pronunciate la parola magica rendőrség (polizia) e capirá. La pronuncia piú o meno corretta é rendorsceeg.

Se siete stranieri e non pronunciate nemmeno una parola in ungherese, siete tra le principali "vittime".

Episodi del genere li ho riscontrati nei bar, nelle pizzerie ma anche in un ristoranti di buon livello e in un negozio di  alta bigiotteria del centro.

Se non siete sicuri del valore in euro del vostro acquisto, controllate con calma e senza fretta da voi la quotazione del fiorino su internet. Non chiedetelo al negoziante.

Magari tornate un'ora piú tardi o il giorno dopo, per non sbagliarvi,

Al cambiavalute contate i soldi davanti all'operatore, chiedetegli  prima quanti euro o fiorini vi dá in cambio dei soldi che gli portate.

Oltre ad evitare le fregature, questo serve a capire quale é il piú conveniente dei cambiavalute senza dover fare calcoli complicati, destreggiandovi tra il cambio che vi offrono e la commissione per il servizio.

I fattori da controllare infatti sono due: il cambio che vi offrono per la vostra valuta che gli portate e la commissione per il servizio. Se chiedete quanti soldi in cambio della valuta che gli offrite, in quella cifra vi sará sicuramente il calcolo definitivo, oltre il quale non ci sono piú costi nascosti.

Alcuni negozi vi consentono di pagare in euro ma valutano la nostra moneta 250 fiorini anziché i 305-310 sulle cui valutazioni fluttua ultimamente. Il piú delle volte almeno vi avvertono di questa differenza, specialmente nei supermercati, ma non sempre.

All'aeroporto, la prima volta che sono arrivato, l'operatrice mi ha chiesto lamentosamente di cambiare piú soldi ("in cittá ti faranno condizioni peggiori", ha affermato).

Io per sapevo come stavano le cose e non l'ho ascoltata. Controllate le tariffe applicate alla vostra carta di credito prima di partire.

Non per ultimo, c'e' la questione furti. Per quanto riguarda gli oggetti dimenticati, mi é capitato di perderne diversi e quasi sempre mi sono stati restituiti.

Tenete peró presente che vi troverete in una cittá di circa due milioni di abitanti, piena di senzatetto.


domenica 23 aprile 2017

La mia impressione su Budapest e sull`Ungheria dopo 8 mesi

Sono arrivato qui praticamente per caso, mandando curricula in giro per l'Europa. A dire il vero il mio obiettivo principale non era andare qui.

Sapevo abbastanza poco dell`Ungheria, eppure quando sono giunto, ci ho messo poco ad ambientarmi.

La ragione di questo è che qui ci sono molti italiani e numerosi stranieri bendisposti a fare amicizia, trovandosi anche loro in un posto nuovo.

Per quanto concerne gli Ungheresi, dopo i primi mesi in cui, chissà perchè, mi imbattevo in parecchi cafoni, i rapporti con la gente locale sono parecchio migliorati e ogni giorno trovo persone divertenti e dalla mentalità aperta.

Gli Ungheresi si lamentano troppo, a volte. A Budapest, è un dato di fatto, si trova lavoro in poco tempo, e per chi conosce le lingue ci sono buone sistemazioni.

Anche negli uffici pubblici chi ha una buona istruzione ha parecchie chances.

Gli Ungheresi, o meglio, gli abitanti della capitale, non sono contenti lo stesso. Faccio a loro notare che la situazione in Italia è parecchio peggiorata con il lavoro.

Uno di loro, un manager di una delle tante aziende che prosperano qui, mi ha fatto notare che, stando alle statistiche, sono ancora molti di più gli Ungheresi che vanno a vivere in Italia che il contrario.

Sarà anche vero, però per esperienza diretta ho parlato con parecchi Magiari che hanno tentato la fortuna nel nostro paese per poi tornare indietro.

La motivazione?

 "Ormai lo stipendio che prendevo in Italia era più o meno lo stesso che percepivo in Ungheria, tanto valeva tornare a casa. Inoltre non c`erano tante opportunità di lavoro. Molti lavorano stagionalmente, ma poi ci sono lunghe pause".

Ho avuto modo di assistere ad una partita del Ferencvaros.

Lo stadio Groupama Arena e` bellissimo, con tribune vip dotate di uffici e ristoranti.

Per quanto riguarda il calcio giocato invece, la loro serie A e` equivalente alla nostra serie C.

Vivere in centro e` proibitivo per chi ha uno stipendio nella media, ma fuori vi sono delle buone sistemazioni in quartieri dignitosissimi. Devo dire che finora, io che sono un turista delle periferie sovietiche, non ho trovato un distretto particolarmente degradato.

Nelle periferie il verde e` curato ed i blocchi sovietici sono rimessi continuamente a nuovo.

Prima o poi dovro` trovare il tempo di vedere altre citta` come Debrecen, Seghedino o Gyor.

Il lago Balaton, si dice, è una meta turistica ambita, ma l`acqua non è cristallina.

La zona dei locali della capitale mi interessa poco. Ci sono turisti giovani che popolano gli ostelli in tutti i periodi dell' anno, ma con il loro bere e urlare di notte insieme ai figli di papà dell' "Erasmus" non mi sono molto simpatici.

Il presidente Viktor Orban ha chiuso l` Università  degli studenti danarosi americani del Ceu.

Accusa infatti il suo fondatore, George Soros, di finanziare con le sue onlus l`immigrazione. Soros, insomma, dietro la sua immagine da filantropo, nasconderebbe doppi fini.

Del magnate Magiaro-Statunitense si è parlato molto. Francamente non mi è passato minimamente per la testa di andare a protestare in difesa sua e di sbarbatelli con la strada spianata e con la carta di credito piena.

Tra l'altro le proteste post-chiusura sono state organizzate dai socialisti ungheresi, relegati all`opposizione da tempo per via dei loro grandi scandali di corruzione.

Un doppio "Chi se ne frega", dunque, rallegrera` la mia giornata.

Non per niente al sud si risponde alle offese con un bel "A te e Soros!"