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mercoledì 16 novembre 2022

Ecco perchè non mi fido dei "Professionisti dell'informazione"



É apparso oggi sul sito de Il Giornale il titolo: "Lavrov evitato da tutti e in ospedale".

Ecco uno stralcio: (Lavrov (evitato dagli altro partecipanti al vertice e nessuno voleva apparire con lui nella foto ufficiale, che è stata per questo abolita) appare in bermuda mentre sta lavorando su un balcone.

Tempo.co ci fornisce una versione diametralmente opposta, con tanto di foto:


"Jokowi welcomes Russian Minister Sergei Lavrov" - Jokowi (presidente dell'Indonesia dà il benvenuto  al Ministro Russo Sergei Lavrov.

Nella parte iniziale leggiamo: Il presidente indonesiano Joko Widodo o Jokowi ha accolto 17 capi di stato e capi di organizzazioni internazionali nel primo giorno del vertice del G20 all'Apurva Kempinski, tra cui il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che, secondo quanto riferito, è stato portato in ospedale dopo essere arrivato a Bali.

Il rappresentante degli Affari Esteri Russo è stato talmente isolato che qui lo vediamo in una conversazione ufficiale con Antonio Gutierres, segretario generale delle Nazioni Unite.

Qui abbiamo Lavrov ancora messo da parte e visibilmente scontento.


Qui invece beve un caffè "Turco".



Qui invece Lavrov annuncia di aver avuto un colloquio con Macron, il quale ha affermato di voler continuare a mantenere i rapporti con Putin. Non abbiamo ragione di non credergli poichè sarebbe facilmente smentibile da parte Francese. Il video è stato pubblicato ieri su numerose testate ed ha una traduzione in Italiano.



Potrei addurre migliaia di altri casi di completa disinformazione come questo, in cui si disinforma con la volontà esplicita di farlo.

É per questo che da decenni dubito sempre dei media Italiani e cerco sempre di fare la tara di quello che leggo, vedo e ascolto.

Vi invito a fare lo stesso.

domenica 13 novembre 2022

Due serate a Budapest per Mario Biondi: teatro pieno e pubblico entusiasta.

 



Al Teatro Ram, pochi giorni fa, ho avuto la possibilità di seguire un concerto di Mario Biondi del suo tour "Romantic".

In fase di prenotazione quasi tutti i biglietti erano esauriti, sia nella prima che nella seconda serata.

Il Teatro Ram di Budapest è un centro polivalente con una sala concerti di 600 posti, ottima sia nella visibilità che nell'acustica, come nuova, tenuta in perfette condizioni e con tanto di gallerie.

Mario Biondi non ha bisogno di presentazioni anche nella capitale Magiara e non si è risparmiato. Oltre alla sua iconica "This is what you are" ha sciorinato per poco meno di due ore un bel mix di standards del jazz moderno, del pop e della musica Brasiliana. 

Smooth Operator di Sade e What's going on di Marvin Gaye, nella sua versione, dimostrano quanto mestiere ed esperienza abbiano raggiunto lui e il suo abbastanza giovane ensemble nel riarrangiare in chiave jazzistica dei brani già di per sè intensi e raffinati.

Il suo ultimo disco, pubblicato nel 2022, è Romantic, con inediti e covers, di cui alcuni brani sono stati eseguiti nelle serate dell'attuale tour.

Il musicista Catanese ha colloquiato col pubblico e lo ha coinvolto, alternando inglese ed Italiano, giacchè sapeva che in città ci sono molti turisti e residenti del nostro paese, che in effetti hanno scherzato con lui e hanno fatto sentire la propria presenza in sala.

L'interazione è riuscita ed ha reso il concerto un evento vivo, ricco di partecipazione, con tanti assoli dei singoli musicisti, che insieme al cantante per scherzo hanno eseguito canzoni note e fuori repertorio a richiesta.

A fine esibizione, mentre le parole della canzone che scandiva dicevano: I am coming to you, con molta educazione e senso dell'empatia, l'artista ha fatto il giro della platea stringendo la mano al pubblico.

Quest'ultimo era molto omogeneo, oscillante nella stragrande maggioranza tra i 40 e i 55 anni ed appariva molto distinto. Conosco però diverse persone al di fuori di questa fascia di età che apprezzano la musica di Mario Biondi, per cui non penso che sia solo questo il target.

Tutto sommato è stata una serata divertente, briosa, con pochi brani lenti, con gente divertita ma con stile sia sul palco che in platea.

sabato 12 novembre 2022

In un periodo storico come questo lo Stato deve assumere forza lavoro




Negli ultimi decenni si è fatta strada, anche a sinistra,  una retorica del settore pubblico brutto, sporco e cattivo. Come se tutti i dipendenti pubblici fossero fannulloni. Come se non ci fossero persone di grande intelletto e dai solidi valori nella amministrazione statale. Come se poi nel settore privato tutto fosse bello e non vi siano miserie di ogni sorta.

Questa campagna è stata funzionale a svendere aziende statali a privati e a ridurre il numero dei dipendenti pubblici (330 000 in meno rispetto al 2000)

Se a ciò si assomma: la precarizzazione del lavoro sia nel pubblico che nel privato partita negli anni '90, il mancato adeguamento del salario al costo della vita degli ultimi decenni, ne conviene un generale impoverimento dei lavoratori.

Non sono i privati il solo motore dell'economia. Prima del privato viene il pubblico. Se un sistema istituzionale solido non creasse i presupposti per fare impresa, quest'ultima andrebbe incontro alla legge della giungla e difficilmente andrebbe lontano.

Lo Stato crea le leggi che fanno ordine e regola la concorrenza. Lo Stato crea infrastrutture, porti, centrali elettriche, aeroporti, strade e quant'altro che servono a far nascere un tessuto industriale e commerciale.

I dipendenti pubblici spendono, creano mutui, acquistano case. Una intera porzione della libera impresa vive grazie ai dipendenti pubblici: 

bar e ristoranti nelle prossimità degli uffici, negozi di articoli medici, floreali e funebri accanto agli ospedali, fotocopisterie nei pressi di anagrafi, università e tribunali, et cetera et cetera.

Giorgia Meloni in campagna elettorale ha parlato come Berlusconi e Salvini: gli imprenditori sono il vero motore dell'economia per lei e questo è inesatto.

Pubblico e privato non possono prescidere l'uno dall'altro.

L'Italia non ha recuperato dalle ultime crisi, complici i piani di austerity e i mancati investimenti, anche a deficit, necessari a riprendersi.

Euro, Crisi del 2008, Covid, Crisi Energetica del 2022. Di fronte a questo non abbiamo visto capacità di ripresa.

Se ci sono milioni di disoccupati, lo Stato deve assumerne una parte. E non è vero che non ce n'è bisogno. I nostri ospedali ne necessitano, come la pubblica amministrazione e i nostri lentissimi tribunali. 

L'assistenza sociale ha bisogno di menti, braccia e investimenti.

I nostri beni culturali potrebbero essere sfruttati per portare ancora più turisti.

Potremmo incrementare musei, restaurazioni, personale addetto all'accoglienza, alla divulgazione, alla documentazione e alla preservazione della cultura e dell'arte.

Lo Stato deve spendere investendo sia in infrastrutture che in dipendenti pubblici, anche a deficit e perfino superando le stupidi e nocive regole di austerity europee che hanno fatto avvitare il tessuto economico e aumentare il debito pubblico.

Una spesa a deficit ben fatta porta i suoi frutti e le risorse a lungo andare aumentano. Per far questo lo Stato deve ricominciare a fare lo Stato e non obbedire ai dettami neoliberisti del "meno istituzioni e più finanza". 

E se qualcosa non funziona, nell'uno e nell'altro settore, si lavori per migliorare. 


Credete davvero che le ritirate dei Russi siano una vittoria degli Ucraini?



Contestualmente al referendum tenutosi a Dontsk e Lugansk i Russi si sono ritirati spontaneamente da Kherson e da altre zone contingue ad est dei territori di guerra. 

I tg ci mostrano la guerra coi videogiochi, spacciandoli per bombardamenti notturni.

Scambiano la piantina di Azovstal con la foto di un gioco da tavolo.

Danno per certo come di provenienza Russa un missile caduto a Donetsk che, almeno ufficialmente, è un tipo in dotazione agli avversari. 

Affermano che il personale dell'Isola dei Serpenti non si è arreso, in un atto di sacrificio eroico ma così non è stato.

Danno per certa la versione degli Ucraini e Americani su Bucha nonostante le palesi contraddizioni messe in luce da esperti del settore.

Affermano che il referendum nel Donbass è stato una farsa.

Secondo voi una popolazione quasi tutta russofona, uccisa e torturata dai militari Ucraini, ha avuto problemi a votare alla quasi unanimità per l'annessione alla Russia?

Tali torture sono documentate da agenzie Onu e da Amnesty International.

Il Cremlino lo ha detto chiaramente dopo la consultazione popolare a suo favore: - Adesso possiamo negoziare - 

Smobilitare, ridurre il proprio spazio ai territori che veramente interessavano e di cui tutto sommato volevano difendere la popolazione, è del tutto coerente con quanto accade. 

Nessuno nega le aspirazioni territoriali di Putin, che si è accorpato un altro territorio, d'altro canto.

Tuttavia, viene smentito chi dava il nuovo Zar come malato di mente e di corpo. Il Cremlino ha inteso sin dall'inizio condurre una guerra a basso voltaggio, pur sempre con migliaia di morti e tanta distruzione, ma infinitamente meno dannosa e letale di quella che avrebbe potuto portare a termine.

Ora Putin vuole negoziare e anche Biden sta spingendo Zelensky alla mediazione. La pace vera si avrà però quando i capi delle due superpotenze alzeranno il telefono e si metteranno d'accordo sulla paternità dei territori e sulla collocazione Nato o meno dell'Ucraina.

venerdì 11 novembre 2022

Quando un paese fa i propri interessi, lo scontro talvolta è necessario




La Francia ha una percezione abnorme di sè. Pensa, di essere una grande potenza geopolitica, al pari di Stati Uniti, Russia e Cina.

Questa dissociazione dalla realtà e da una equilibrata valutazione di sè stessi ce l'ha da secoli. Basti ricordare di quando, il 22 aprile 1849, marciando  verso la Repubblica Romana,  arrogantemente i loro generali dichiararono: - Gli Italiani non si batteranno perchè sono dei codardi -  Furono sconfitti e rincorsi dai Garibaldini. 

Potremmo fare menzione di quando inopinatamente Napoleone tentò la sua ben nota campagna di Russia.

L'Italia di inizio duemila, invece, è prona e servile anche nei confronti di realtà modeste come Egitto, Francia, Germania ed altre.

Verità e giustizia per Giulio Regeni non le abbiamo avute, Cesare Battisti (il terrorista) ha goduto per molti anni di protezione politica da Francia e Brasile con tutti gli onori (scrittore di romanzi noir addirittura).

Gli accordi internazionali sui migranti in parte sono stati scritti male anche grazie a Renzi e alla mentalità  del centrosinistra.

C'è stata mollezza nel farsi rispettare oltralpe, lasciando che la barbarie della polizia gallica inviasse indietro i migranti a suon di manganellate.

Per non parlare poi della acquisizione dei nostri marchi industriali o del tratto di mare donato ai nostri cugini transalpini.

Una vergognosa calata di braghe ha caratterizzato i nostri rapporti recenti coi Francesi, corollati dalle risatine di Sarkozy con la Merkel.

Ora la musica è cambiata. Dopo la solidarietà praticamente nulla della circense Europa, che esiste come entità politica solo quando deve autolesionisticamente prendere sciagurate decisioni che danneggiano i suoi cittadini, 

la Francia ha deciso di far sbarcare una nave di migranti a Tolone ma preannunciando fulmini e saette. Ha detto che straccerà gli accordi sui migranti e invita gli altri stati europei a fare lo stesso, contro l'Italia.

Il bello è che quando qualcosa anche di piccolo non va bene ai governanti francesi loro mica usano il linguaggio della diplomazia e della politica. No, loro urlano in faccia ai nostri rappresentanti.

Atteggiamento arrogante e presuntuoso. Alcuni ci accusano di essere disumani. Loro che ancora oggi sfruttano l'Africa in mille modi diversi, più di tutti gli altri paesi occidentali. Ci vuole una certa faccia di bronzo.

Ma se bronzea è la loro faccia, d'acciaio saranno le nostre braccia.

La pacchia è finita. Che sia per mano della Meloni o di un altro, che sia finita per davvero. Il governo attuale, a cui pure non risparmio alcune critiche, si fa rispettare.  Quelli precedenti mandavano i Sandro Gozi di turno a prestare servizio per il governo di Parigi.

lunedì 7 novembre 2022

Io non dimentico Mister DPCM


I Movimento 5 Stelle gode di ottima salute. Lo vota il 15% della popolazione, ottiene consensi su reddito di cittadinanza e pacifismo.

Non è ormai però ne' il M5S di Grillo, ne' quello di Di Maio.

É il nuovo corso di Giuseppe Conte, con un approccio più da partito che non si presenta ormai come una forza antisistema (ma probabilmente non lo è mai stata).

Il professore di Diritto, elegante, maturo, pacato, di bell'aspetto, raccoglie consensi e sta imparando a fare politica sul serio.

Io però non dimentico di come ha privato gli Italiani delle proprie libertà e di quante ottuse e controverse regole cambiavano quasi ogni giorno.

Mai visto niente di simile prima. Se ti recavi ad un supermercato di 500 metri più lontano da quello vicino a casa tua, venivi multato.

Per mesi tu, Italiano, non sei potuto uscire di casa, con provvedimenti di nessun valore scientifico e che dati alla mano non hanno fermato quella che poi si è rilevata poco di più di una influenza stagionale.

Multe a poveri anziani che passeggiavano da soli, autocertificazioni a go go, milioni di negozi chiusi e migliaia di essi falliti.

Potremmo andare avanti per ore. Conte si è piegato al clima di terrorismo pandemico, avallandolo con le sue decisioni. 

Logica conseguenza ne è stata la speculazione delle case farmaceutiche, che senza adeguata sperimentazione hanno inoculato il loro siero inefficace, ripetuto diverse volte e ancora inefficace, che ha portato miocarditi, morti precoci, infarti, astenie varie e tanto altro.

Conte voleva difendere la popolazione? Può darsi. Il risultato però è stato: ospedali intasati dove gente anziana è morta da sola senza il conforto dei parenti, intubazioni inopinate, cure domiciliari snobbate, cura del plasma ignorata altrettanto, economia distrutta, garanzie costituzionali violate.. 

Grazie Mister DPCM.


domenica 6 novembre 2022

Ucraina, l'altra verità

Documentario in due parti del regista Massimo Mazzucco
Documentario del regista Massimo Mazzucco in due parti 

Ecco la seconda parte, che riguarda gli sviluppi più recenti. Ecco come un paese, in cui convivono due 

popolazioni, Russa e Ucraina, diventa una polveriera e scivola verso la guerra civile prima ed un 

conflitto internazionale dopo. Ripeto anche in questo post: auspico pace, salute e serenità al popolo 

Ucraino, che è incolpevole un buona parte di quanto succede. Al tempo stesso auspico pace per la

popolazione del Donbass, che vive da 8 anni nelle cantine, con i bambini che perdono i denti per 

mancanza di vitamina D. Quello che però assolutamente non va bene è la narrazione dei nostri media a

senso unico, spesso disonesta, sciatta e infantile.


Video di Zelensky in grave stato di alterazione

Quando il dittatore Vladimir Putin sosteneva che a capo dell'Ucraina ci sono un manipolo di nazisti, gay e di drogati aveva torto?

Non c'è nulla di male ad essere gay, mentre sulle altre due cose, visto che si tratta di statisti e uomini di potere e non di cittadini qualsiasi, avrei qualche dubbio.

Sulla droga, giudicate voi








Il bello è che la propaganda nostrana ed occidentale si ostina a dipingere Putin come malato, anche dopo le sue ultime apparizioni pubbliche dove nulla lo lascia mentale, ne' fisicamente ne' mentalmente, mentre tace quasi sempre sulle condizioni del leader Ucraino (delle condizioni di Biden già sappiamo)

Comprendiamoci: io non esulto se una persona sta male. vorrei vedere Zelensky in buone condizioni psicofisiche condurre il proprio popolo verso la pace e la prosperità.

Altra cosa è scrivere numerosi articoli ed interi libri di elogio al suddetto politico.

É lui l'uomo a cui stiamo donando soldi, armi e che dovrebbe condurci verso una pace onorevole?

Prima della Von Der Leyen, c'era lo schiaffeggiatore "sobrio"

Per comprendere il livello politico e di strategia della Unione Europea basta fare una breve analisi dei suoi leaders.

Prima della Von Der Leyen, di cui abbiamo scritto nel post precedente, c'era il sobrio Juncker, noto per la sua avversione all'alcool.

Ecco come accoglieva, a suon di schiaffi, i leaders europei:



Ed ecco come barcollava negli incontri ufficiali: 





Non deve stupire che in Europa abbiano stima di uno pseudoleader del genere:






Quest'ultimo, ovvero Zelensky,  è inadatto al ruolo che ricopre. Manca di esperienza e cultura politica. : apparso in grave stato di alterazione in pubblico e in tanti hanno sospettato che fosse sotto l'effetto di farmaci o di stupefacenti. Ha violato gli accordi di Minsk, che ponevano una sorta di tregua nel Donbass e anche in seguito avrebbe potuto scongiurare l'escalation militare degli ultimi mesi.
Il suo riconoscimento internazionale e la sua popolarità presso una parte della popolazione dureranno fino a quando gli Stati Uniti lo appoggeranno e tutto fa pensare che questo non durerà a lungo.

sabato 5 novembre 2022

La imbarazzante politica della Von Der Leyen: quando diremo basta alla Ue?


Di certo il senso dell'ironia non,  manca, alla presidente Ursula Von Der Leyen. Le sembra normale presentarsi alle sedute del Consiglio Europeo in giallo e blu, non per ricordare lo scudetto del Verona del 1984, ma per dare supporto all'Ucraina, come se fosse una cheerleader.

E che dire della premiazione di Bourla, Ceo della Pfizer, stando alle sue parole : un uomo che tiene viva la fiamma di cooperazione transatlantica? 

Premettiamo che il suddetto assomiglia a Maurizio Sarri coi capelli più lunghi e che quindi abbiamo pensato a una Bourla di nome e di fatto.

Accertatici dei mancati precedenti calcistici del noto manager, ammettiamo: meno male che Bourla ha la fiamma, in tempi di carenza di gas. 

É un po' come la storia di Grisù, il draghetto che voleva fare il pompiere ma al momento giusto, involontariamente, apriva la bocca e dava una bella vampata di fuoco, suscitando l'orgoglio del padre.

Tale è stato l'elogio da Cheerleader di Ursula che ci aspettavamo altri appellativi: Albert Bourla -un uomo che non deve chiedere mai- o -Rockford, un uomo che sa..-

Ma stiamo pur sempre parlando della nota Ursula Albrecht in Von Der Leyen. Figlia del ministro Ernst Albrecht, ha ricoperto essa stessa due poltrone ai dicasteri della difesa e degli affari sociali ai tempi della Merkel.

Messa sotto inchiesta per la tesi di laurea copiata (per cui rischiò l'annullamento del diploma) e per l'Affare consulenze del 2018 (con documenti distrutti prima che la magistratura potesse agire), oggi dimostra di non essere da meno.



Pochi giorni fa ha annunciato che l'Unione Europea donerà 1.5 miliardi al mese di aiuti all'Ucraina, in un periodo storico di grandi tassi di discoccupazione in molti paesi aderenti e con il caro-energia che sta annientando le aziende e impoverendo le famiglie.

Per le armi e gli aiuti ai nazisti del governo Ucraino (passino quelli per il popolo) i soldi ci sono e per i poveri di mezza Europa no?

Guarda caso, il marito della VDL, Heiko Von Der Leien, appartenente a una famiglia introdotta e nota e guarda caso è  dirigente di Orgenesis, azienda di prodotti genici rna da Dicembre 2020 (a pandemia in corso).

Adesso deve fronteggiare assieme a lei lo scandalo dei fondi da lui gestiti (320 milioni) per progetti medici finanziati dalla Ue per il Piano di Ripresa e di Resilienza.

Dopo tutto quello che gli Italiani hanno subito dall' Europa come istituzione, una sola domanda è possibile: quando diremo basta a questa Unione sovranazionale di interessi finanziari e di burocrati non eletti da noi direttamente?

Che non si ripeta mai più

 


Ci sono foto che parlano da sole. Mai mi sarei immaginato che milioni di Italiani venissero chiusi in casa per qualcosa che, dati alla mano, si è rivelato nocivo più o meno come una influenza stagionale.

Ho preso anche io quello che ci hanno fatto passare come il Male del secolo e ho avuto la prima volta 37 e mezzo di febbre e la seconda qualche tremore di freddo. Tutto qui. 

Poi si è parlato fin troppo del virus di per sè.

Per me resta assurdo quello che si è fatto per fronteggiare questo pseudo problema e moderatamente mi limito a suggerire che pochi accorgimenti come un numero limitato contemporaneo di accesso ai negozi (senza chiuderli), mascherine nei posti realmente affollati, visite mediche domiciliari e pochi altri accorgimenti di buon senso sarebbero stati fin troppo, visto che le statistiche non hanno differito troppo da quelle sulla influenza stagionale.

Ma cosa dire invece delle persone bloccate e multate dalla polizia su spiagge solitarie, lontano da tutto e da tutti?

Esistono ancora così tanti tontoloni che si bevono quello che dice la tv, anche quando la stessa si contraddice il giorno seguente?

Due sole parole: mai più. Chi ha un po' di cervello e di senso critico dovrà adoperarsi a vigilare che la salute mentale dei cittadini e le libertà costituzionali non vengano più messe in discussione.







giovedì 3 novembre 2022

Dio, Patria e famiglia sono gli ostacoli della finanza


Viviamo nel principio di terzo millennio, un periodo storico che verrà ricordato per il tentativo di escalation del capitale.

Mai come in questo periodo storico il potere finanziario si è posto l'obiettivo di espandersi, concentrando le risorse nelle mani dei pochi.

Per farlo esso usa l'arma della persuasione, anche occulta.

Quell'abito firmato devi averlo perché altrimenti sei irrilevante socialmente. Devi adottare un determinato stile di vita altrimenti non sei brillante.

L'uomo delle lobby è entrato nelle università di economia, ribaltando il punto di vista: dalla politica economica si è giunti all'economia politica.

Lo Stato è un orpello quasi inutile, sia per la Destra che per la Sinistra. Il settore pubblico deve essere raffigurato come brutto, sporco e cattivo, contrapposto all'imprenditore che vuole solo essere lasciato in pace, avere tasse basse e servizi veloci con burocrazia snella.

Abbiamo visto cosa ha portato questo modo di pensare: privatizzazione delle banche centrali per cui la moneta viene emessa non quando conviene all'interesse collettivo, ma quando lo dicono i grandi soggetti privati;

precarizzazione del lavoro, debito pubblico aumentato a dismisura per via degli interessi e delle speculazioni finanziarie;

desalarizzazione dei lavoratori; emergenze indotte in cui i ricchi traggono opportunità per espandere il proprio profitto.

Lo stato è sempre stato il creatore delle delle regole. Le regole pongono un limite alla legge del più forte e del prepotente. É dunque chiaro che il potere economico debba criminalizzare la politica e lo Stato.

Per minarne le fondamenta bisogna colpirne i valori: religione, famiglia, senso di appartenenza ad una comunità. In poche parole Dio, Patria e famiglia.

Certo, anche gli istituti religiosi, i nuclei familiari e le organizzazioni a scopo collettivo hanno le loro storture e i loro difetti. 

Non è esistito nei millenni, però, un modello che potesse soppiantarlo e quando si è provato a farlo si è giunti a dittature, a regimi repressivi oppure  a un capitalismo sfrenato che si maschera da democrazia ma che corrompe le autorità per dominare in maniera subdola.

E ben venga per tale potere chi si droga, annullando il proprio senso critico, ben accolta sia la povertà per non avere competitors sul piano finanziario. 

Occhiolino strizzato a  chi non fa figli per vivere nella debole solitudine e nell'egoismo, a chi consuma in maniera ottusa abbagliato dalle lucine della pubblicità e a chi si conforma alla massa (tanto c'è chi indirizza le masse a proprio piacimento)

Chi studia o cerca di mantenere una consapevolezza deve essere tagliato fuori. Non si deve argomentare con questi soggetti: vanno insultati ed etichettati.

Per i pochi eletti, infatti, è pericoloso che il popolo abbia una coscienza.

L'asta è aperta: comprate la mia onestà intellettuale


Un ricordo, che all'epoca fu  inquietante, ma che oggi alla mia memoria distante risulta divertente, mi sovviene di tanto in tanto. Eravamo attorno al 1984 o al 1985.

Mia madre, non potendosi permettere di comprarmi la motocicletta giocattolo cavalcabile ed elettrica, con tante lucine, dei Chips (poliziotti di Miami di un noto telefilm) mi mise in mano un quod a tre ruote, molto carino, giallo e nero. Si fermò con me apposta in un negozio di giocattoli per qualche minuto per compiere l'acquisto.

Doveva essere l'una e mezza o le due perché stavamo tornando a casa dalla scuola io e dal lavoro lei.

Mi sentivo contento da una parte ma buggerato dall'altra. Quel quod da rally di pochi centimetri non era cavalcabile e non faceva le lucine della polizia americana bianche, rosse e blu.

Attraversando Piazza Giustino D'Uva, a Isernia, ci fermò una zingara piuttosto anziana, sui 70 75 anni. Minuta, capelli brizzolati raccolti, vestito lungo scuro.

Iniziò il suo show: "Ma quant'è bello questo criaturo, ma quanto volete, quattrocentomila lire? Me lo porto com me ja signò. Cinquecentomila lire? Nel frattempo mi tirava il braccio, sempre più forte. Aveva una certa forza, almeno alla percezione di un bambino come me di circa cinque anni.

Mia madre sorpresa e divertita da una proposta talmente assurda, sorridendo, urlava anche lei: No, signora, no...

La vecchia dovette desistere, dopo essere arrivata a settecentomila lire.

Oggi, più che indignarmi per la tentata compravendita, mi sento offeso. Solo settecentomila lire?

Io valgo molto di più!

Quanto saranno al cambio di oggi settecentomila lire del 1985? 1000 euro?

Chissà che vita interessante avrei fatto in una famiglia dove si comprano i bambini, tra un furto, una elemosina e uno spaccio di cocaina da adulto.

Tanti professionisti dell'informazione si sono profferti spontaneamente, meretriciando sulle pagine dei giornali e nei video e negli audio dei tg. 

Il Green pass, il Santo Salvatore Draghi, il Sacro Siero sono stati i nuovi dogmi recenti, ma ce ne sono stati e ce ne saranno tanti altri, a seconda della necessità. Basta che arrivi l'assegno.




Al diavolo i lettori, che si bevano le loro baggianate.

E io, Andrea Russo, che faccio? Non intasco? Non faccio cassa? Sono forse da meno? 

Per questo, mi rivolgo a voi, cari pigmalioni che siete alla lettura. Cari Mecenati, metto in vendita la mia penna. Dirò che siete belli, bravi e virtuosi.

Il mio sito sarà il vostro ritratto di Dorian Gray, che vi farà sempre più attraenti e in forma quanto più le vostre nefandezze aumenteranno.

Mi dovete però pagare bene. Non bastano settecentomila lire, per due motivi. Primo, perchè le lire sono fuori corso. Secondo, perchè valgo di più.

Faccio come Wanna Marchi: il prezzo lo fate voi, ma se è troppo basso vi derido in diretta interregionale.

Fatevi sentire, tramite teleselezione, fax, videotel o telegramma. E alle prime cinquanta chiamate dono una biografia su misura in stile agiografico.

*Per chi è senza speranze e proprio non ce la fa: questo articolo ha un tono ironico satirico e il suo messaggio va letto tra le righe e non letteralmente. I principi etici che ispirano la mia penna e queste pagine di blog sono ben verificabili in termini di integrità. Se io avessi pensato a vantaggi materiali, avrei fatto ben altro che scrivere migliaia di articoli su questo blog per pura passione.

mercoledì 2 novembre 2022

Non farò sconti alla Meloni



Benchè Giorgia Meloni abbia dimostrato di comprendere più di altri leader le esigenze della popolazione, che l'ha premiata alle ultime elezioni di un mese fa, ciò non vuol dire che io sia pronto ad incensarla ad ogni piè sospinto.

Buone sono le sue intenzioni su una razionalizzazione per sostituire il reddito di cittadinanza con il lavoro.

Bene posso esprimermi per quanto riguarda la legge sui rave party e sulla reintegrazione dei medici e dei sanitari estromessi dal lavoro per via del Green Pass e per via di un vaccino che non funziona e che ha dimostrato di poter creare negli inoculati effetti indesiderati molto gravi come miocarditi, pericarditi e talvolta la morte.

Tuttavia in campagna elettorale la buona Giorgia ha ripetuto che sono le imprese a creare ricchezza nel paese e ha speso ben poche parole per l'importanza di chi lavora seriamente nel settore pubblico.

Senza lo Stato che crea infrasrutture, leggi a tutela della concorrenza, dei salari, del made in Italy le imprese non vanno da nessuna parte. I dipendenti pubblici sono milioni e spendono i loro soldi, contribuendo a muovere interi settori dell'economia.

Male soltanto posso pensare del mancato rinnovo del contratto a 1500 Navigators che hanno bisogno di una stabilitá esistenziale. Se il RDC va modificato, è anche giusto che il governo si occupi di non lasciare a casa 1500 persone che vanno eventualmente ricollocate.

Bisogna cambiare mentalità. C'è bisogno di personale nei settori pubblici e quando l'economia arranca, lo Stato deve assumere e dare un futuro a giovani e meno giovani che hanno bisogno di lavorare, esercitando un diritto costituzionale.

Giorgia Meloni dà l'impressione di stare dalla parte dell'Italia che vuole ripartire e crescere, laboriosamente, facendosi rispettare dai partners esteri.

É proprio per questo, che quando sorgono e sorgeranno delle contraddizioni con questi principi io sarò pronto a rilevarle, senza sconti.

Il PD è incapace di fare autocritica


Lo sappiamo già: Il pd con le sue banche, le coop, la vicinanza a imprenditori come De Benedetti e Benetton si è da tampo convertito alla finanza e al neoliberismo.

Questo non è un mistero nemmeno per i bambini.

Ciò che sconcerta è la assenza di idee più totale per risalire la china e farsi una analisi di coscienza.

Gli eredi di Togliatti hanno preso soltanto il 19% dei voti alle ultime elezioni e ora nei sondaggi sono al 17%.

La moderna sinistra vede fascisti dappertutto e poi si dedica all'elogio del buon naziszta Azov culminato con il surreale monologo in diretta tv di Gramellini.

Dà del razzista a chiunque abbia una diversità di vedute dalla sua, ma poi vuole emarginare e ghettizzare chi è ed era scettico verso i vaccini, ovvero milioni di italiani e forse in questo momento la maggioranza del paese.

Non ha preso atto che l'anno scorso, per quaranta settimane, sono scese in piazza in svariate decine di città Italiane milioni di persone contro il Green pass e che in quelle folle c'erano anche molti vaccinati.

L'illuminato Enrico Letta ha fatto campagne del tipo -Scegli: o noi o con i No Vax - "furbescamente" inimicandosi milioni di potenziali elettori.

Rivendica il diritto dei giovani a drogarsi in massa coi rave party, mentre se non fosse stata per la caduta del governo migliaia di balneatori, che hanno gestito il loro ristorante o bar in riva al mare con fatica e soldi spesi, avrebbero col consenso del PD perso la loro licenza in nome della controversa direttiva Bolkenstein.

Per la linea del Partito Democratico un medico non è bravo se ha una laurea e fior di riconoscimenti e di specializzazioni, ma se è a favore o meno del vaccino, vero e proprio vitello sacro, feticcio di cui si compiacciono i vari Bourla e Bill Gates.

I nostri bravi Democratici sono Europeisti alla massima potenza, mentre la maggior parte dell'Italia ha in odio le stupide imposizioni di Bruxelles che hanno fatto chiudere migliaia e migliaia di aziende.

La Premier UE Ursula Von Der Leyen è tra l'altro nell'occhio del ciclone per la erogazione Ue di  320 milioni di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a varie aziende del farmaco. Il supervisore del progetto è proprio suo marito, Heiko Von Der Leyen. Avete udito lamentele del Pd in merito?

Chi ha protetto il Made in Italy negli ultimi trent'anni? Chi ha permesso alla Cina di ingrandirsi economicamente senza regole ambientali, sindacali e democratiche? Chi ha introdotto regole sul precariato lavorativo? Risposta:  diversi governi, tra cui anche quelli di centrosinistra. Perchè gli operai votano in buona parte Lega, Cinque Stelle e Fratelli d'Italia  e snobbano sia la sinistra moderata che quella di Fratoianni e Vendola (ricordiamo alcuni anni fa quest'ultimo cacciato a suon di fischi da un gruppo di operai Fiat).

Presto si voterà il nuovo segretario  Dem. Avrà costui o costei la lucidità per fare una analisi più seria del partito storico della sinistra ex PCI?

martedì 1 novembre 2022

I giovani ideali della "Presa della pastiglia"


Negli ultimi anni in Italia, nonostante i lockdown e le restrizioni, è stato concesso a migliaia di giovani provenienti da mezza Europa di invadere lo stivale e di occupare abusivamente posti, vandalizzarli, spacciare sostanze stupefacenti, farsi del male e farlo agli altri.

In questi giorni, commentando il rave di Modena, non sono mancati nemmeno personaggi noti che hanno cercato di declassificare il  tutto ad un innocente svago giovanile.

Ora che sono diversamente giovane, mi guardo indietro e penso che tutto sommato mi sono dato sempre l'imperativo, con qualsivoglia mezzo -lo studio o il lavoro - di dare un senso alla mia vita.

Forse c'è ancora tanto, troppo benessere in giro, se tanti ragazzi, una minoranza consistente tuttavia troppo numerosa, pensano che il sale della vita sia sballarsi per tre giorni e tre notti, "calandosi" tutte le sostanze possibili, come se il corpo e la mente non chiederanno il conto presto o tardi.

Non sanno, costoro, che i più potenti, quelli che loro spesso dicono di contestare, sono contenti che il popolo si rincretinisca con le droghe, perdendo per forza di cose di lucidità critica e di impegno sociale.

Un giovane che si alza dal letto al mattino senza uno scopo è un potenziale futuro perdente. É uno che rischia di vivere un futuro misero, pieno di accordi al ribasso, di rimpianti e di inutilità.

Quanti ventenni scendono in piazza per il loro futuro? Quali sono le battaglie che compiono quando protestano? La lotta maggiore la si affronta con noi stessi, e si gioca sul campo del sacrificio e della voglia di lasciare un segno in questo mondo.

Dove sono i genitori dei 3500 ragazzi di Modena? Che insegnamenti e che esempi gli stanno dando?

Non è questa parte di gioventù che farà la storia o che aiuterà il pianeta ad essere un poco migliore.

Quindici anni e non sentirli




Questo blog ha compiuto quasi quindici anni dalla sua creazione. All'epoca ero un giovane di 27 anni che aveva tante cose da dire e che stava accelerando le sue collaborazioni giornalistiche fino a farne la propria professione.

Iniziai con una storia di fantasia,  ovvero un racconto breve che è tuttora uno dei miei post di maggior successo.

Volevo raccontare la vera storia (si fa per dire) del marinaio più famoso d'europa e dei suoi piccoli mozzi sempre più carogne.

Col tempo mi sono focalizzato su attualità e politica ma presto ci sarà una svolta. Bene o male, in politica quasi tutti hanno la loro opinione.

Il mio compito qualche volta riesce a consistere in uno spunto di riflessione apprezzato da qualche lettore, ma non cambia granchè e si perde nelle milioni di voci e di considerazione scritte e verbali espresse in giro.

Quello che voglio però è intrattenere e dare emozioni al lettore, facendolo evadere occasionalmente da una realtà che risulta triste quando ci soffermiamo impotenti a rimuginare sulla bassa statura della politica Italiana ed Europea.

La parte -destruens- per me è ormai in declino e si comincia con l'era della costruzione e della proposta. Non é più il mondo da me descritto (quello che è e quello che potrebbe essere in teoria) ma la plasmazione nei fatti e nelle opere di quello che può essere e che io personalmente posso fare.

Seguitemi su queste pagine, tante idee sono all'orizzonte

Come si è permesso Berlusconi di dire quello che pensa?


"Sapete come è avvenuta la cosa della Russia? Russia e Ucraina stipulano un accordo di pace, gli Ucraini violano gli accordi e si arriva a 6-7000 morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi e si arriva a 16000 morti. I delegati delle due Repubbliche vanno a Mosca, parlano con le radio, le televisioni, riescono a farsi ricevere da Putin e gli chiedono di difenderli. Putin è riluttante, poi si decide...(..) incontra una inaspettata resistenza con gli Ucraini che ricevono miliardi di armi dall'Occidente. Sul presidente Zelensky meglio che io non mi esprima (applausi dei politici presenti). Se avesse voluto trattare non si sarebbe giunti alla situazione presente".

Questo è un estratto dell'audio di un discorso pronunciato circa due settimane fa dal noto politco e imprenditore Silvio Berlusconi, che ha fatto iul giro del mondo.

Reazioni immediate sono partite dalla stessa Presidente del Consiglio e alleata Giorgia Meloni e dalle opposizioni. Pochi giorni fa Berlusconi ha ribadito una versione simile in una intervista propedeutica al libro di Bruno Vespa.

Benché i media italiani vogliano far suonare quello che Berlusconi ha detto come una eresia, tali parole, anche secondo alcuni sondaggi, sono lo specchio di quello che pensa la maggioranza del paese con sfumature varie e distinguo del caso.

Premetto che io sono solidale con il popolo Ucraino e spero nella loro salvezza e integritá nazionale, così come la auguro alla povera popolazione del Donbass e di tutte le vittime di guerra della megalomania dei politici.

Tuttavia, non si capisce perché dobbiamo essere a tutti i costi nemici della Russia quando in questo conflitto non ci sono buoni e cattivi, i governi Ucraini recenti non hanno fatto nulla per evitare la guerra, l'Ucraina non é una nazione democratica ed é in mano ad un gruppo di estremisti filonazisti che hanno soppresso media e partiti di opposizione fino a mettere la firma sull'omicidio di chi dissentiva.

Gli idrocarburi che importiamo in buona parte provengono da entitá non democratiche e altrettanto criminali, l'Europa non é sotto attacco, non lo sono i nostri valori né tantomeno l'Ucraina rappresenta i nostri valori occidentali (che sono anch'essi pieni di sfumature).

Avrei gradito una dichiarazione del genere da nuovo governo: "Siamo disponibili ad aiutare l'economia Ucraina durante la ricostruzione, abbiamo accolto e accoglieremo i profughi, ma al contempo, a guerra finita, chiederemo fatti e prove al governo Ucraino del ripristino delle garanzie e dei valori democratici all'interno del paese".