Come in un processo indiziario in cui gli investigatori raccolgono le prove, ecco che il puzzle prende forma. Prima la telefonata riportata dal Wall Street journal, in cui la Merkel avrebbe chiesto a Napolitano se c'erano gli estremi per mandare a casa il presidente del Consiglio Italiano sostitutendolo con Monti, e promettendo, in cambio, comprensione e collaborazione.
Poi si è saputo che quel giorno, ( ma guarda un po'!) Monti era a Berlino.
Infine è finalmente venuto a galla l'episodio della vendita, da parte del Governo tedesco, di 500 milioni di euro di buoni del tesoro Greco e di 7 miliardi di titoli del debito pubblico italiano. Se infatti lo spread di un paese scende quando c'è qualcuno che compra i suoi titoli, sale quando c'è qualcun altro che li mette in vendita, perchè dà un segnale che essi non sono graditi. La credibilità finanziaria della nazione in questione verrà messa in dubbio.
Ecco dunque perchè il differenziale in negativo tra Italia e Germania sull'affidabilità dei titoli di stato si accentuò: fu innestato un meccanismo da Frau Merkel perchè Berlusconi non si dedicava ad una politica di rientro del debito pubblico più decisa, toccando pensioni, risparmi dei cittadini, sanità, previdenza assistenziale. Tutto il lavoro sporco che in buona parte Mario Monti è riuscito ad attuare con il beneplacito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
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