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domenica 14 settembre 2025

L'intervento di Saviano su Charlie Kirk




Roberto Saviano non ha perso l'occasione di dire la sua sulla morte violenta di Charlie Kirk, freddato con un colpo di fucile alla gola, in un post apparso su facebook.

Lo fa anche con una vera contraddizione logica:

"Non ho alcuna empatia con Charlie Kirk, disprezzo ciò che ha detto, ciò che ha fatto, non riesco ad accodarmi al coro morale, che pur rispetto, che dice che qualsiasi vita umana va rispettata, anche quella di un individuo che ha cercato in tutti i modi di sabotare il diritto all'aborto..."

Quindi Saviano non rispetta la vita di chi cerca di salvare vite umane, piccole creature che vogliono diventare bambini e nascere. Già qui emerge l'assurdità del suo discorso. 

Gli dà poi del razzista, del fascista, gli dice di spargere bugie, precisa che Kirk ha accumulato cifre immense (come se lui non avesse fatto soldi a palate con Gomorra, con i suoi libri,  tra una reprimenda contro le destre italiane e conferenze sui palchi con il terrorista Adriano Sofri)

La chiosa dello scrittore Campano non necessita commenti:

"Questo individuo, che diffondeva violenza, non poteva che aspettarsi violenza".

Saviano paragona l'omicidio dell'opinionista Statunitense all'incendio del Reichstag, con conseguenze che permetteranno a Donald Trump di prosperare.

Poteva infatti mancare la solita reductio ad Hitlerum degli intellettuali di sinistra? Lo scrittore di Gomorra non ce l'ha voluta risparmiare.



Nella foto: Saviano col Brigatista Adriano Sofri


Per la cronaca, sui proiettili l'attentatore Tyler Robinson aveva scritto: "Bella ciao", "Fascist", "Catch this" (Prendi questo).

Insomma, per Saviano non merita empatia quel "fascista" di Kirk, si preoccupa che invece Trump ne uscirà rafforzato. 

Pare che ci si sia già scordati che una manciata di mesi fa lo stesso Trump si salvò per miracolo da un altro colpo di fucile e rischiò di fare la stessa fine del giovane influencer.

Facciamo dunque una summa di quello che sostengono Saviano e quelli che la pensano come lui:

quando la vittima è di destra, è lui che semina odio.

Quando la violenza proviene da destra e le vittime sono di sinistra, è la destra che semina odio invariabilmente.

Qualcosa non torna.

Anche Saviano, come Odifreddi e come molti altri a sinistra, non hanno speso nessuna o quasi nessuna parola di condanna per il folle attentatore. Non si sono adoperati ad analizzare i possibili motivi che lo hanno spinto a fare ciò che ha fatto, non c'é stata una condanna su migliaia e migliaia di persone che hanno letteralmente esultato per questa morte. 

È il mondo all'incontrario: chi parla ed esprime idee, si confronta radunando migliaia di studenti e stimolando il loro senso critico è un delinquente.

Un pazzo maniaco che spara per alcuni è quasi un eroe invece, mentre altri come Saviano normalizzano indirettamente la sua azione perchè la persona uccisa "seminava odio" (e non è nemmeno vero) e la vittima fascista e spregevole non meritava compassione; dando retta a questo ragionamento cosa penseranno in molti? Che tutto sommato un soggetto del genere non aveva diritto a vivere.

Questa è la disumanizzazione della sinistra, inclusiva e antirazzista solo se la pensi come lei.

È uno schema già oliato: quando fu scagliata la statuetta del duomo in faccia a Berlusconi, tra i post comunisti e i loro accoliti si disse che il gesto era una conseguenza delle sue parole.

Quando il premier Slovacco Robert Fico beccò delle pallottole in pancia i discorsi fatti dai tg e da molti opinionisti in Italia furono gli stessi.

Bolsonaro fu accoltellato durante la campagna elettorale ma ora se lo sono già scordato quasi tutti. Lo stesso dicasi per Shinzo Abe.

Si tratta di un doppio standard dal fiato corto di quella parte che si dice "progressista" ma che non vuole fare autocritica e che poi si lamenta se vincono le destre.


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